Bambini e tempo: sai come lo percepiscono?
Il concetto di tempo è una dimensione astratta che può essere particolarmente sfuggente per i bambini. Se infatti gli adulti hanno un senso del tempo più sviluppato, intendendolo come lo scorrere degli eventi in maniera ordinata e collocabile nella memoria, i bambini spesso vivono in un mondo di esperienze immediatamente tangibili, dove la nozione di ieri, oggi e domani può risultare un po’ sfumata.
Ecco dunque come i più piccoli percepiscono il tempo e come possiamo aiutarli a sviluppare questa importante competenza, ancora prima della scuola elementare.
Il senso del tempo per bambini e bambine
Per i bambini, il tempo può sembrare elastico e soggetto a interpretazioni personali. La percezione del tempo si sviluppa gradualmente durante la crescita e il progresso cognitivo. Nei primi anni di vita, i bambini imparano a riconoscere il ritmo delle giornate attraverso le attività quotidiane, ma spesso faticano a comprendere concetti temporali più ampi.
Nello specifico, nel primo anno e mezzo di vita i bebè percepiscono solo un tempo presente e attuale, immediato.
Solo a 30 mesi (suppergiù) si inizia a intuire il futuro (prima immediato e poi più a lungo termine) e il senso del passato arriva a partire dai 3 anni di età.
Anche se nelle prime fasi tutto è percepito in maniera più piatta: cinque minuti fa può essere percepito dai bambini come un mese fa, e viceversa. Ecco perché spesso i loro racconti sembrano inventati o astrusi.
Come insegnare il tempo ai bambini
Per aiutare i bambini a comprendere il concetto di tempo, è possibile incorporare attività educative nella loro routine quotidiana, sempre seguendo i tempi fisiologici. Il consiglio è quindi quello di iniziare verso i quattro anni, quando passato, presente e futuro hanno iniziato a essere concetti più concreti anche per loro.
Inizialmente — già fin dai primi anni di età — l’adozione di routine strutturate con orari fissi per pasti, gioco e riposo può contribuire a creare una sensazione di ordine e sequenza temporale. Inoltre, utilizzare segnaposto visivi come immagini o simboli per rappresentare gli eventi futuri può aiutare i bambini a anticipare le attività.
Verso i cinque anni è poi opportuno — anche tramite filastrocche e canzoncine — insegnare i giorni della settimana, per dare ai bambini un modello su cui collocare le proprie esperienze quotidiane.
Gli strumenti educativi per imparare il tempo
Accanto alle routine sono poi indispensabili gli strumenti educativi, come i giochi e le attività progettati per insegnare il concetto di tempo, che possono svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo di questa competenza. I giochi che incorporano elementi temporali, come sequenze di eventi o attività cronometrate, possono rendere il processo educativo più divertente e coinvolgente.
Ma certamente il metodo migliore per capire il tempo è insegnare fin da piccoli a leggere gli orologi. Non solo quelli digitali, che segnano l’ora in maniera intuitiva, ma partendo da quelli analogici, in modo da cominciare dalle basi reali. Su Kiddus, per esempio, si trovano tantissimi orologi educativi progettati appositamente per i bambini: non solo insegnano loro a leggere l’ora, ma possono anche essere strumenti utili per spiegare il trascorrere del tempo in modo tangibile. Basta utilizzarli con costanza e via via i bimbi e le bimbe percepiranno lo scorrere del tempo basandolo anche sull’orario delle giornate.
Scegliere un orologio colorato con caratteristiche interattive e letture facilitate può rendere l'apprendimento un’esperienza giocosa, e quindi decisamente più efficace.