Disney Pixar, i cortometraggi sull’autismo che emozionano e fanno riflettere
Fare riflettere è da sempre una delle prerogative di Disney Pixar: attraverso la forma d’arte più “infantile” a cui siamo abituati, il cartone animato, la casa di produzione statunitense propone sempre film bellissimi, coinvolgenti, divertenti e strappalacrime, con moltissime metafore che bambini e adulti possono cogliere in maniera delicata e molto semplice.
Anche quando si tratta di semplici cortometraggi Pixar fa magie. E stavolta lo fa parlando di autismo, attraverso due storie molto diverse tra loro che hanno ognuna alla propria maniera moltissimo da insegnare. Il primo si intitola “Float”; il secondo “Loop”.
Disney Pixar, i cortometraggi sull’autismo che emozionano e fanno riflettere: “Float” e “Loop”, i due cortometraggi targati Pixar per parlare di autismo in maniera nuova e quotidiana
Recentemente, Pixar ha annunciato che da marzo 2020 sulla nuova piattaforma on demand Disney+ saranno disponibili anche in Italia 6 nuovi cortometraggi realizzati dagli artisti della casa di produzione, sulla scia dei precedenti amatissimi cartoni come “Piper”, “Bao” e “Lava”. Tra questi sei cortometraggi (“Float”, “Purl”, “Kitbull”, “Smash and Grab”, “Wind” e “Loop”, già disponibili per il pubblico americano), due avranno come soggetto l’autismo, affrontato in due magnifici approcci.
Il primo trailer che ha preannunciato uno di questi cortometraggi è quello di “Float”, disponibile su Disney+ in Italia dal prossimo marzo. La storia narra le vere vicende famigliari dell’autore e regista del cortometraggio, Bobby Rubio, che ha deciso di animare la vita di un padre alle prese con Alex, il figlio autistico. Con moltissima poesia ed emozione, Bobby Rubio mostra al pubblico di grandi e piccini come l’autismo sia sì una sfida, a volte frustrante, ma una sfida da affrontare ogni giorno con positività e coraggio.
E, in effetti, il cortometraggio diventa una favola moderna, ma basata sulla quotidianità e su situazioni assolutamente comuni e non straordinarie. Il regista ha infatti dichiarato che la storia è nata grazie alla moglie: dopo che lei si accorse che il marito faceva fatica ad accettare la diagnosi di autismo di Alex, gli ha suggerito di rendere la loro vita uno script, per riflettere lui stesso e per mostrare al mondo cosa significhi convivere con questa condizione.
Il secondo cortometraggio Disney Pixar SparkShorts che affronterà il tema dell’autismo si intitola “Loop” e oltre all’autismo in sé parla dell’empatia e dell’affrontare la vita al di fuori della propria comfort zone, avvicinandosi all’altro anche quando questo sembra troppo distante da noi.
La storia narra di una ragazza autistica e di un ragazzo chiacchierone (per non dire logorroico), che si ritrovano a dover affrontare una situazione per loro completamente nuova, una prova difficile che li metterà in difficoltà. Su una canoa, dovranno accettarsi l’un l’altra, attraversare un lago e, soprattutto, ascoltarsi, per superare insieme gli ostacoli collaborando.
In questo caso non si parla solo di autismo, ma di diversità in generale, mostrando come le diversità non siano un ostacolo o qualcosa da temere, ma una risorsa di crescita importantissima.