E quando i bambini scoprono che Babbo Natale non esiste?
Vorremmo che i bambini non crescessero mai, ma a un certo punto lo fanno. E quando scoprono che Babbo Natale non esiste (o Santa Lucia, a seconda della provenienza geografica) ci rendiamo conto che sì, effettivamente stanno diventando grandi.
Il discorso, però, a volte non è semplice. Certi bambini non accettano la cosa, certi altri vogliono a tutti i costi che ammettiamo di essere noi Babbo Natale o Santa Lucia, e certi altri spifferano tutto subito ai compagni di classe o ai fratelli più piccoli.
Ecco dunque la guida definitiva al discorso “Sì, Babbo Natale non esiste”.
E quando i bambini scoprono che Babbo Natale non esiste?
Prima di tutto chiariamo una cosa: non c’è un’età. Ci sono bambini che a cinque o sei anni già intuiscono che qualcosa non quadra (come può Babbo Natale portare i doni in una sola notte ai bambini di tutto il mondo, eh?) e altri che al contrario arrivano alle medie ancora convinti che Santa Lucia esista. Ci sono quindi genitori che di punto in bianco si ritrovano a dover fare i conti con un discorso che pensavano lontano e altri che non sanno come approcciare la cosa perché i bambini “stanno diventando grandi e dovrebbero saperlo”.
Quando i bambini sono particolarmente piccoli è giusto e doveroso mantenere la magia e il mistero, anche con i più cinici. Ecco perché le frasi come “Ma va, ma cosa dici? Secondo me è proprio vero!” non sono sconsigliate, anzi. Basta non imporre la cosa ma, piuttosto, discuterne e parlarne. Starà a noi continuare ad aggiungere magia, senza per questo uccidere il pensiero critico dei bambini che al contrario vorrebbero rendere più realistica la questione.
Perché? Perché credere nella magia non significa essere scemi o ingenui. In questo modo anche quando cresceranno e si renderanno conto che, ok, effettivamente Babbo Natale non esiste, sapranno gustarsi la magia e capiranno che il mistero di Babbo Natale o di Santa Lucia non sta tanto nel realismo e nella logistica quanto nel significato di queste feste.
Ad un certo punto, quindi, i bambini lo capiranno. Di solito è intorno agli 8, 9 e 10 anni. Quel momento è duro per un genitore, ma diventa anche un’opportunità. Quando i bambini ci faranno capire che ormai non c’è niente da fare, che non ci credono, sarà il momento di essere sinceri: “Sì, Babbo Natale siamo noi. Sì, Santa Lucia sono le mamme e i papà”. Ma sarà anche il momento di cambiare le carte in tavola e di coinvolgere i bimbi nella magia dietro le quinte.
Se ci sono bambini più piccoli in famiglia, possiamo dare subito qualche responsabilità ai fratelli maggiori chiedendogli di indagare sui regali che i piccoli vorrebbero e coinvolgendoli nell’organizzazione di tutto.
L’importante è fare capire ai bambini che ormai non credono più che è doveroso e giusto rispettare chi invece ci crede ancora, come i fratelli più piccoli o gli amici. Come farlo capire? Chiedendogli di ricordarsi quanto era bello credere, ritrovandosi la mattina con tantissimi giocattoli portati da un’entità sfuggente ma molto generosa.
Acqua in bocca, quindi! Ma non solo: per non farsi scoprire, i bambini che ormai sanno della non-esistenza di Babbo Natale dovranno continuare, agli occhi dei più piccoli, a scrivere anche loro la letterina. Perché quindi, per non rovinarsi la magia, chiedere d’ora in poi una sorpresa? In questo modo, anche se “sanno”, sarà un’attesa misteriosa e divertente.