"Autoritratti", un libro carinissimo per sperimentare la creatività su se stessi
Cosa intendiamo con "sperimentare l'arte su se stessi"? Semplicemente provare a tirare fuori la creatività sfruttando la nostra identità. L'autoritratto, infatti, è un esercizio davvero utile, educativo e prezioso: permette di esprimere la propria creatività ma al contempo aiuta i bambini a riflettere sulla loro identità, su loro stessi, sul loro essere e sul loro corpo.
Ecco perché questo libro della bravissima Patrizia Geis (autrice, tra gli altri, di "Guarda che artista: Matisse") ci piace da impazzire: non è solo fatto benissimo, ma è anche uno strumento utilissimo per la crescità intellettuale, manuale e creativa dei nostri figli.
"Autoritratti", un libro carinissimo per sperimentare la creatività su se stessi: dalla serie "Quaderni d'artista" l'eserciziario curato da Patrizia Geis per sperimentare la pittura di se stessi
"Autoritratti" è edito da Franco Cosimo Panini Editore, ed è, come tutte le loro collane dedicate all'arte per bambini, una lettura preziosa. Perché non è solo una lettura: il libro di Patrizia Geis propone infatti una selezione di grandi artisti presentati attraverso le parole e le immagini. E coinvolge direttamente i bambini.
Aprendo il grande quaderno si nota l'impostazione chiara e coinvolgente: i 18 artisti presenti nel libro (e tra poco parleremo anche della selezione di questi artisti, notevole) sono presentati ai bambini in maniera omogenea e costante. Sulla pagina di sinistra ecco uno degli autoritratti che hanno eseguito in vita, corredato da una spiegazione sulla vita e sull'arte dell'artista. La pagina di destra è invece vuota (anche solo ad un primo sguardo: per quasi tutti i maestri c'è qualcosa che caratterizza il foglio, dalla grana spessa da "dipinto a olio" a qualche numero qua e là, dal cappello di Van Gogh sotto il quale disegnarsi alla pagina completamente nera da colorare con il bianco...). Starà al bambino riempirla, disegnando se stesso, quindi attraverso un autoritratto, lasciandosi ispirare dalla vita o dallo stile dell'artista.
Gli artisti proposti, dicevamo, sono fantastici, perché non semplicemente "conosciuti", ma qualitativamente sempre altissimi. Accanto ai più conosciuti Van Gogh, Picasso, Magritte e Frida troviamo dunque Malevic, Melito, Dubuffet, McNeill Whistler, Muniz... Insomma, una buona occasione per conoscere davvero l'arte, non solo quella mainstream.
E come propone l'autoritratto ai bambini l'autrice? Paragonandolo ad un selfie. Perché effettivamente di selfie si tratta, ma con un po' di creatività e romanticismo in più. Soprattutto, Patrizia Geis spiega ai bambini che non serve per forza immortalarsi "come si è", ma è fondamentale disegnare e realizzare ciò che si vuole. Un autoritratto può infatti essere molte cose, non solo la rappresentazione di chi siamo in realtà: può essere il disegno idealizzato di come ci vediamo, di come vorremmo essere, di come ci sentiamo, di come pensiamo gli altri ci vedano, di come siamo dentro, di come siamo fuori, di come eravamo, di come saremo...
Un quaderno favoloso, a nostro avviso, che permette di esercitare la bellezza, la creatività, l'autoconsapevolezza, il sentimento e le emozioni, approcciandosi in maniera qualitativamente altissima alla storia dell'arte dei grandi maestri, per cominciare ad amarla fin da piccoli.
Sara Polotti