Il parto è come il sesso: tu riusciresti a fare sesso con gente che ti interrompe?
Come afferma il famoso ginecologo francese Odent, il parto, così come il sesso, è regolato dall'emissione di una sostanza: è l'ossitocina, un ormone che non viene secreto dal nostro organismo se si verificano situazioni di stress o disagio psico-fisico. Per comprendere meglio questo processo ecco la presentazione della pellicola Sex Like Birth, documentario realizzato dall'assiociazione Freedom For Birth - Rome Action Group.
Questo gruppo è composto da mamme, ostetriche, avvocatesse e in generale donne che hanno come obiettivo quello di promuovere il diritto delle madri a compiere scelte consapevoli in merito al loro parto e a far sì che questa scelta venga rispettata dal personale medico-ospedaliero. Secondo obiettivo dell'associazione è quello di sensibilizzare le donne e fare corretta informazione sulle naturali competenze delle mamme per quanto concerne il parto, così da renderle più attive in termini di interazione con il personale medico, quindi in grado di rivendicare i propri diritti: "costituiscono violenza sulle donne e, dunque, atroce ed illegittimo abuso, le pratiche ospedaliere (dall’episiotomia, alla manovra di Kristeller, alla somministrazione di farmaci di induzione del parto, etc.) condotte in modo routinario, ingiustificato ed arbitrario, in contrasto con linee guida e raccomandazioni nazionali ed internazionali (OMS, ISS) e sopratutto in assenza di un consenso, informato e liberamente firmato, della donna" spiegano i rappresentanti dell'associazione nel loro manifesto.
Il cortometraggio Sex Like Birth è davvero geniale, perchè consente di comprendere in maniera immediata come agiscano gli ormoni sul nostro corpo e come l'intervento medico sia reso necessario non perchè la persona non sia naturalmente in grado di partorire (così come di fare sesso) ma perchè l'ambiente all'interno del quale è inserita impedisce il corretto processo a causa del continuo "disturbo". Così alla fine del documentario emergono le realtà che ancora affliggono le sale parto italiane:
- l'OMS RACCOMANDA CHE LA DONNA SCELGA LA POSIZIONE CHE PIU' LA AGGRADA SIA DURANTE IL TRAVAGLIO CHE NEL PARTO. Molto spesso invece la donna è costretta a partorire supina, posizione che dal punto di vista della fisiologia della nascita è la peggiore in quanto non facilita in nessun modo l'uscita del bambino.
- IL 70% DELLE DONNE SUBISCE EPISIOTOMIA.
- SPESSO NON VIENE PERMESSO DI BERE E MANGIARE DURANTE IL TRAVAGLIO, SENZA ALCUNA INDICAZIONE MEDICA.
- A PIU' DEL 50% DELLE DONNE VIENE SOMMINISTRATA OSSITOCINA SINTETICA DURANTE IL TRAVAGLIO PER ACCELLERARLO.
- ALLA MAMMA NON VIENE PERMESSO DI MUOVERSI, SPESSO A CAUSA DI MONITORAGGI E FLEBO UTILIZZATI IN MANIERA CONTINUATIVA E INDISCRIMINATA
Per maggiori informazioni vi consiglio di visitare la pagina dell'associazione: http://freedomforbirthromeactiongroup.blogspot.it/p/blog-page.html
Giulia Mandrino