Neonati o despoti
Spesso, molto spesso, una delle prime parole che si affiancano a quella così dolce e delicata di neonato è … vizio.
Sembra quasi che dal primo istante in cui i bambini vengono al mondo assumano il ruolo del Despota che fa il bello e il cattivo tempo, che governa la casa.
Già in ospedale, durante la degenza a volte si sente dire “Non tenerlo in braccio che lo vizi” Oppure “Ha già capito tutto il signorino, senti come strilla, vuole comandare lui!”
Non riesco mai a capire se dire queste cose di un neonato sia un po’ come elogiarlo o denigrarlo.
Mi spiego.
Se un neonato o comunque un bambino di pochi mesi sapesse esprimere oltre ai suoi BISOGNI anche i suoi VEZZI sarebbe molto, molto più avanti della media dei neonati che ho conosciuto che piangono per far capire ai genitori che qualche cosa non va, che vorrebbero altro o qualche cosa che al momento non possono ottenere da soli (cibo, asciutto, calore, distrazione, sonno).
Se un neonato poi sapesse comandare … bè signori qui ci troveremmo davvero davanti alla salvezza del Mondo intero probabilmente, altro che despota e tiranno, governerebbe l’amore.
Oppure dire ad un neonato che è viziato significa denigrarlo perché il vizio è un’abitudine umana negativa e solo il pensiero che un bambino possa agire in modo negativo mi turba.
Non sono viziati in nostri bambini e neppure tiranni o despoti, sono bambini e il pianto è l’unica espressione che possono usare all’inizio per farsi capire poi non preoccupatevi arriveranno versetti, indici alzati al cielo e caldi abbracci, ma all’inizio solo con il pianto e la mimica facciale e corporea che dobbiamo imparare a capire e rispettare potremmo conoscerne i bisogni.
Ostetrica Veronica pozza