Allattamento: piccoli inconvenienti
Diciamocelo: allattare è un lavoro, un impegno. Soprattutto per le prime settimane, il primo mese, mese e mezzo, diverse mamme sperimentano difficoltà, intoppi, incidenti di percorso. Se la voglia di continuare c'è e se si ha accanto un reale supporto professionale, con pazienza e costanza i problemi possono essere risolti.
Come capire che qualcosa non va?
Se il vostro seno appare rosso in qualche zona, o se compare dolore, se il latte fatica a fuoriuscire, se avvertite male durante o dopo la suzione, se dal capezzolo esce sangue a causa della presenza di tagli (le ben note ragadi), se avete febbre, è possibile che abbiate bisogno di un aiuto. Ragadi, ingorghi,
dotti ostruiti, stasi del latte, vasospasmo, infezioni da Candida, mastiti sono alcuni dei più noti disturbi o problemi che le mamme sperimentano con l'allattamento al seno, e non sempre è facile distinguerli tra loro. Il nostro consiglio è quello di affidarvi alle cure di un'ostetrica esperta in allattamento o una consulente in allattamento per poter individuare bene il problema e ricevere i migliori consigli per risolverlo. Ci sono allattamenti che partono benissimo, nessuna ragade, il bimbo poppa ogni tre ore, mamme felici e appagate. Poi ci sono moltissimi altri casi, dove il bambino a volte non si attacca bene, oppure vuole stare attaccato al seno quasi 24 ore su 24, ci sono seni doloranti e mamme molto stanche e che hanno estrema difficoltà a stare inchiodate sul divano quasi tutto il giorno con il seno di fuori. Valutando bene la situazione, chiediamo l'aiuto di un'ostetrica e il supporto della nostra famiglia e ricordiamoci che l'allattamento al seno è una scelta che possiamo seguire se sentiamo che è qualcosa per noi tollerabile.
L'ingorgo mammario e la mastite
Prima di tutto è necessario differenziare l'ingorgo mammario dalla mastite: la seconda è un'infezione, mentre il primo è un ristagno di latte, in cui il seno diventa gonfio e dolente; spesso si hanno brividi. Con l'allattamento a orari e durata prestabilita si verificano con frequenza ingorghi, perché il bambino non viene lasciato libero di succhiare a richiesta. Bisogna in questo caso recarsi presso un'ostetrica che ci aiuterà con spremitura manuale o con il tiralatte a svuotare l'ingorgo.
Normalmente, se il seno è ingorgato, prende una forma tondeggiante, come una sorta di palla: in questo modo il bambino non riesce bene ad attaccarsi perché le sue labbra scivolano. In caso di infiammazione, ingorghi e stasi del latte, l'argilla verde ventilata è un ottimo aiuto. È possibile effettuare impacchi caldi o freddi a seconda del bisogno. Affidatevi a un esperto per i dettagli.
Se sono influenzata posso allattare?
Certo, anzi è proprio in quel momento che il bambino fa il pieno di difese immunitarie dalla mamma: il seno della mamma, infatti, nel giro di poche ore da quanto ha contratto la malattia incomincia a produrre le immunoglobuline specifiche per contrastare il virus
ma non avrebbe gli anticorpi per contrastarlo.
Se prendo un antibiotico posso allattare?
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