Cecilia Spanu, una super mamma
Il titolo dell'intervista la dice lunga sulla scelta di intervsitare Cecilia: una supermamma. Dopo avere avuto mia figlia, prima ed unica, mi sono spesso chiesta, visto il carico di impegno richiesto, come facessero, le mamme che ne hanno contemporaneamente due o tre, magari tutti piccini e bisognosi di cure, a cavarsela. Un tempo, neanche troppo lontano, negli anni '50-'60, era prassi avere molti figli, ma forse c'era in famiglia un circuito di madri e donne capaci di fare fronte ai problemi pratici, aiutare la mamma ed aiutarsi tra mamme. Oggi si lavora, alle volte si è lontani dalla famiglia, si è un po' più sole. Per questo, quando conosco donne che hanno tre o addirittura quattro figli, mi chiedo: "come fanno?!". Nel caso di Cecilia a rendere ai miei occhi ancora più sorprendente la sua esperienza c'è la capacità di conciliare i quattro figli con una professione di successo... Ecco perchè questa intrvista dovrebbe illuminarci sul futuro della famiglia numerosa, perchè fare tanti figli oltre ad essere (almeno per me) spaventevole, può essere bellissimo ed arricchente...
Cecilia Spanu è ideatrice e fondatrice di Fattore Mamma (www.fattoremamma.com), società di servizi di marketing e comunicazione. Oggi è Head of Business Development and Partnership in Talent Garden (rete di spazi di co-working digitale), dove è incaricata di sviluppare servizi per le aziende di connessione fra il mondo corporate e il mondo delle startup.
Lei è un'imprenditrice di successo ed una professionista, mamma di quattro figli e moglie; una prima domanda, che è anche un po' un'esclamazione, sorge spontanea: "ma come fa?" insomma, se ci fosse una ricetta, quale sarebbe?
"Ma come fa a far tutto?" è il titolo del famoso film di qualche tempo fa con Sara Jessica Parker e Pierce Brosnan (?!). Non so se lo avete visto, ha ricevuto recensioni contrastanti alla sua uscita in Italia...lasciando da parte tutti gli aspetti di contorno (tacchi alti, scene da Sex & the City e scene coi pidocchi) a me è piaciuto molto perché la protagonista voleva tutto - una famiglia e un bel lavoro - e ringraziava di continuo (marito, babysitter, figli, capo) per le cose che aveva.
"Anche io sono partita dal volere tutto...non fraintendetemi, non intendo dire che nella vita "volere è potere", sono consapevole che la strada è lastricata di difficoltà e ostacoli e che a volte,nel fare delle scelte,è necessario rinunciare a qualcosa, ma sul tema famiglia e lavoro io dall'inizio mi sono sempre detta "Se vuoi tutto – una famiglia, anche numerosa, e un lavoro in cui esprimere i tuoi talenti -provaci, perché no? Potrai dire che non era possibile solo dopo che ci avrai provato".
Che cosa significa per lei essere mamma? Essere moglie? Ed essere imprenditrice?
"Il fatto di essere mamma ha reso piena e "compiuta" la mia vita. Mettere al mondo dei figli che dipendono da te per vivere e poi continuamente "generarli" accompagnandoli nella loro crescita (la relazione con i figli li crea di continuo, nel senso che aggiunge pezzi alla loro identità) ti pone nella giusta ottica per guardare all'essenziale nella vita, senza troppi fronzoli. Quindi essere genitori è una grande grazia perché ti aiuta a vivere.
Essere moglie viene prima dell'essere mamma. Solo nella relazione con tuo marito, che per me è "per sempre", scopri chi sei e cosa vuoi, scopri te stessa e tuoi limiti. La sfida è tenere sempre viva questa relazione, attraverso tutto il cammino della vita, perché la strada insieme sia arricchente e viva per ciascuno dei due fino all'ultimo respiro, niente male come sfida no? Essere imprenditrice per me è un'altra modalità in cui esprimere il mio desiderio di creare e generare, ed è molto vicina all'esperienza dell'essere genitori. Io sono figlia di una magistrato e ho ricevuto un'educazione molto poco orientata al rischioall'imprenditorialità, e all'inizio del mio percorso professionaleho lavorato per 15 anni come "diligente" manager di azienda. Quindi mai e poi mai avrei pensato di avere aspirazioni da Mompreneur, ma a 40 anni ho scoperto di averne, sotto la forma di un'impresa condivisa, cioè non fatta in solitudine ma insieme ad altri soci."
Essere donna, quindi più vicina ai figli per definizione, pur non trascurando il versante lavorativo, ti ha mai penalizzata? Voglio dire, a volte penso: "bell'affare, lavoriamo di più in casa, ci diamo da fare fuori casa (al lavoro), sul piano organizzativo siamo solitamente un punto di riferimento unico per i figli e per l'organizzazione di casa, alcune di noi pagano a metà le spese o sono chiamate a partecipare in maniera sostanziale alle spese e ci sentiamo, così facendo, emancipate... Sembra che qualcosa non sia proprio nel verso giusto. Nella tua esperienza come concili la cosiddetta "emancipazione" ai tuoi diritti e doveri di donna, madre e moglie? Per dirla in modo più semplice: ti capita di discutere con tuo marito su "chi fa cosa", oppure di questionare sull'impegno economico di uno o dell'altro? Come vi spartite i compiti e gli impegni?
"Capita di discutere su chi fa cosa, ma sempre nell'ottica che il nostro matrimonio non è un contratto da soddisfare ma qualcosa di più. La fatica della quotidianità c'è, ma ciascuno dei due non si tira indietro e fa la sua parte.
Lo stereotipo della moglie-madre che per definizione si deve occupare di tutto, casa figli e varie e, se ha tempo, può anche lavorare non è nella testa di mio marito e cerchiamo di non trasmetterlo neppure a ns figli, che sono 2 maschi e 2 femmine quindi ci sono perfette quote rosa da noi."
Qual è la molla che Le permette di raggiungere i suoi traguardi?
"La molla è il desiderio di imparare sempre cose nuove e di cambiare me e il mondo, per il pezzetto che posso.Il mio motto l'ho scoperto l'anno scorso alla festa della scuola dei miei figli, in cui c'era un laboratorio dedicato alle Cronache di Narnia: "Tieni gli occhi aperti: il segreto verrà fuori da sé".
Che cosa ama della sua vita?
"Tutto."
Che cosa invece non le piace?
"Nulla...anzi - se posso permettermi una battuta, in mezzo a tutte le cose serie che ci stiamo dicendo - non mi piace il fatto che vorrei pesare 10 chili di meno, per potermi vestire con la facilità di una ventenne,ma ogni volta che inizio una dieta mi perdo per la strada..."
Che cosa consiglierebbe ad una neomamma che si sente smarrita perché non riesce a conciliare vita familiare e lavorativa?
"Consiglierei di cercare di guardare lontano, in avanti nel tempo, e di lottare per le cose a cui tiene, confrontandosi con amiche con qualche anno di più."
Cosa c'è alla base di un'organizzazione che funziona?
"Qui la risposta è semplice e molto inflazionata: alla base di un'organizzazione che funziona c'è un marito che ti aiuta, condivide con te onori e oneri della famiglia e ama davvero fare il padre e stare coi suoi figli."
Qual è il lato del suo carattere senza il quale non potrebbe farcela?
"La determinazione e il coraggio di "cantare fuori dal coro" quando serve."
Si è mai trovata sul punto di dire "non ce la faccio più"? Se può e ne ha voglia ci racconterebbe un episodio?Che cosa l'ha aiutata in quel frangente?
"Ricordo che quando avevo "solo" due figli e dovevo rientrare a lavorare come dipendente dopo la maternità, per un abbandono improvviso di una baby sitter e per il fatto che il lavoro che sarei dovuta andare a fare mi sembrava troppo impegnativo per me, volevo gettare la spugna e licenziarmi. Ma poi una cena con amici e il supporto del marito mi avevano convinto a cercare una soluzione, che poi si era magicamente trovata."
Quali sono gli ingredienti per stare bene?
"Dato che la vita non è una torta, davvero difficile stilare la lista degli ingredienti...per me l'ingrediente-chiave, la pasta-madre (si dice così? Io sono una pessima cuoca) è tendere a sperimentare ogni giorno che la nostra vita ha un senso e un destino buono, che noi dobbiamo scoprire e svelare."
Come si conciliano tante sfere apparentemente inconciliabili come vita di coppia, 4 figli, molto lavoro e tempo per sé?
"Partiamo dal fatto che noi siamo unite, tante sfere ma una sola persona, quindi il tema dell'inconciliabilità fra le sfere diverse sfuma, si tratta ogni volta di decidere, a partire dai veri desideri del proprio cuore, che bisogna imparare a scoprire."
Si sente soddisfatta delle sue scelte?
"Sì, anche gli errori fatti sono parte di un percorso che è servito a farmi crescere e quindi non rimpiango nessuna delle scelte fatte."
Lei ora ha molte soddisfazioni, immagino che non sia sempre stato così... Quando ha iniziato, dove ha trovato lo stimolo per raggiungere i suoi traguardi?
"Proprio in questi giorni, dopo la mia recente decisione di uscire dalla società FattoreMamma per seguire un nuovo progetto, sto guardando indietro a questi ultimi 5 anni vissuti così intensamente. Mi è passata per le mani una video-intervista fatta nei primi mesi di vita della nostra società, quando avevamo organizzato al Sole 24 Ore uno dei primi eventi dedicati alle mamme, "MaM 2009 donne, mamme, lavoro e rete"
http://www.c6.tv/video/5067-mam-2009-intervista-a-cecilia-spanu-di-fattoremamma. Chi lo avrebbe detto nel 2009 che FattoreMamma sarebbe diventata l'azienda strutturata e con il fatturato importante che ha oggi? Non esisteva ancora nulla, avevamo pochissimi clienti e il futuro era davvero un'incognita. Rivedermi così positiva in quel momento mi ha stupito e dato la conferma che molto dipende da come parti, dalla spinta positiva che metti nei tuoi progetti.
E questa spinta positiva può venirti abbracciando e amando fino in fondo quello che hai e quello che sei."
Sara Donati
saradonatifilmaker.com