"La confessione di Grazia"
Certe volte si ha come l'impressione di avere una specie di calamita addosso... Le persone la fiutano e ti si avvicinano per confidarsi. A me, quando capita, sembra che mi stessero aspettando da sempre per rivolgermi le confidenze più intime... Una domenica, per esempio, mi è successo con Grazia, una persona che conosco appena. Una conoscente con la quale non ho molta confidenza. Il fatto che fossi neo-mamma ha richiamato dentro di lei i ricordi di un periodo della vita che forse aveva volentieri lasciato sepolti sotto ad anni ed anni di duro lavoro, distrazioni ed apparente leggerezza.
Oggi, invece, come sollevando il tappeto di una soffitta mai pulita, i ricordi sono emersi portando con loro una realtà poco piacevole, anche se nel racconto tutto sembra tenue, finalmente accettabile.
Grazia, parlando dei figli, mi confessa "ho sempre avuto un'ansia divorante nei confronti dei figli. Pensa che con il mio primogenito non sapevo distinguere quando stava male lui e quando io... Quando aveva le coliche anche io avevo male alla pancia. Avevo instaurato un rapporto simbiotico che mi spaventava". Prosegue...
"Un giorno, lo ricordo come se fosse oggi, ho avuto, dopo tanta confusione che mi annebbiava, un momento di terribile lucidità; mi sono appoggiata allo stipite della porta... Mi sembrava che mi mancassero le forze. Io da sola non ce la faccio... mi sono detta, ed era quel "non ce la faccio" non come si dice ogni tanto per tirarsi un po' sù" sorride, "ma un vero e proprio scoramento. Come un macigno che ti piega e nn puoi farci i conti. Poi, un pensiero latente si è palesato, come a darmi la forza necessaria per andare avanti: "non sono sola, c'è mio marito. Allora forse ce la faccio" ho pensato." Sorrideva mentre mi raccontava uno dei momenti più duri della sua vita, come se solo ora, che i figli sono grandi, potesse permettersi di guardare il passato come un vecchio film a tratti grottesco. Grazia prosegue "Sette mesi dopo scoprii di essere incinta del mio secondo figlio... Provai un senso di sollievo... Finalmente non sarò più sola pensai... Ero davvero ossessionata dal mio primo figlio!
Sono stata una donna piena di ansie e paure e mio marito non ha saputo vederle... Per lui non esistevano neppure... Io le risposte le ho trovate da sola, sempre da sola... Ho fatto dei grossi errori come madre... Ma amavo la libertà e mi sono sentita come in gabbia".
Quella donna, che avevo sempre visto lavorare, che mi sembrava il ritratto della normalità, in quelle poche parole mi aveva rivelato le sue fragilità, come svelando un affresco nascosto. Quella sincerità mi fece pensare che ognuna di noi nasconde un piccolo grande segreto, qualche fragilità riguardo a questo ruolo tanto naturale, quanto complesso come il diventare, tutto d'un tratto, riferimento unico e vitale per un essere umano per il quale si provano i sentimenti più forti che si siano mai provati....
Sara Donati
illustrazione di Sara Donati
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