Birba, la cagnolina che passeggia sull'arcobaleno
Birba è stata, con la sua padrona Rossella, il nostro comitato di accoglienza nella nuova casa.
Durante le loro passeggiate sono state attirate dalla nuova presenza di Cucciola in giardino.
E' stato così che io e Rossella ci siamo conosciute, ci parlavamo attraverso la siepe mente Birba deviava il suo abituale percorso ogni volta che passavano x vedere Cucciola. Io e Rossella sorridevamo ai loro primi incontri, Cucciola non è mai stata spaventata dalla sua presenza e Birba era incuriosita ma estremamente rispettosa.
Recentemente Birba è volta in cielo, ora passeggia con il nonno tra l'arcobaleno e le stelle, è scomparsa a causa di due tumori; ma non è di questo che voglio parlare, voglio raccontarvi di una vera storia d'amore e di ricordi speciali.
Birba è stata adottata da Rossella, Franco ed Alessandra l'08/03/2000, aveva circa sei mesi ed era entrata in canile a seguito di un incidente d'auto, era stata soccorsa ed operata all'anca per poi scorrazzare libera nel cortile del canile vista la sua estrema docilità.
Era stata, in verità, dapprima adottata da un'altra famiglia che l'aveva poi riportata in canile perché, a detta loro, abbaiava troppo ... (chissà se quella famiglia ora sapesse cosa si è persa!!...).
Ma il destino ha voluto che, nel giorno della festa della donna, Rossella e la sua famiglia si recassero proprio lì e che fosse Birba con la sua buffa camminata sculettante, a sceglierli per sempre.
Birba si è dimostrata sin da subito affettuosa ed estremamente intelligente. Nel giro di due o tre giorni aveva già imparato a non sporcare in casa, grazie anche alla costante ed attenta presenza di patroni premurosi.
All'inizio aveva un po' paura di stare in macchina, specie quando moto e bici le passavano accanto ma poi, con l'andare del tempo, aveva intuito che quello sarebbe stato il veicolo portatore di vacanze e mille avventure.
Le prime volte che andavano nella loro casa in montagna, veniva concesso a Birba di scorrazzare solo nel cortiletto privato, col passare del tempo però Birba si è dimostrata non solo capace di girare anche nelle aree comuni senza creare problemi, ma di farsi piccole passeggiate di ispezione da sola per poi tornare subito a casa. Ormai tutti la conoscevano. Era normale, anche qui nel nostro quartiere, vedere Rossella passeggiare con Birba accanto, senza guinzaglio, una il prolungamento dell'altra, obbediente al solo richiamo di voce e, anche quando precedeva i patroni di qualche passo, attenta a non perderli mai di vista; a volte si sedeva tranquilla ad aspettare mentre Rossella si attardava a scambiare quattro chiacchere con chi aveva incontrato per strada.
Tra le tante cose che mi sono state raccontate e che mi hanno particolarmente colpita, c'è sicuramente la passione di Birba per l'acqua. Non una semplice voglia di tuffarsi e nuotare, una vera e propria capacità di stare in apnea.
Una volta, mentre erano vicino ad un laghetto in montagna, Birba ha iniziato a puntare quello specchio bagnato, incuriosita e trepidante, per testare le sue capacità di provetta nuotatrice Rossella e Franco le avevano lanciato un bastone nell'acqua ad una media distanza, peccato che fosse uno di quei legni che si inzuppa ed affonda... non è stato un problema, Birba con uno slancio è entrata nel lago e si è immersa lasciando spuntare solo la puntina della coda, come una provetta Tania Cagnotto.
Certo all'inizio tra spavento ed incredulità è sembrato un fatto strano, ma con l'andare del tempo le sue capacità si consolidavano, Birba era capace di stare a testa sotto anche per molto tempo.
Non era raro, mi viene detto, vederla sulla riva di un fiume o del lago a scrutare il fondo, come una cacciatrice e, d'un tratto, vederla gettarsi a capofitto per pescare un sasso più grande del suo muso che, semplicemente, per qualche strano sconosciuto motivo, aveva attirato la sua attenzione.
Poi, come se niente fosse, risaliva la riva e si asciugava rotolandosi nell'erba su di un prato caldo di sole e profumato di fiori: certo meno romantico quando si rotolava dopo un bagno in mare sulla spiaggia!
Perché sì, Birba non solo ha visto la montagna ed il mare, faceva proprio le vacanze con e come la sua famiglia.
Partivano tutti in macchina fino a Livorno, Birba consumava i pasti dappertutto, degno atteggiamento di una campeggiatrice, senza creare mai il minimo problema, in autogrill, sulla banchina in attesa del traghetto, l'importante era che la panza fosse piena, e poi via sulla nave, in cabina con i suoi patroni, dove dormiva fino allo sbarco della mattina successiva.
Certo, anche lei negli anni ha passato brutti momenti, specie negli ultimi anni, una recente operazione per togliere dei papillomi, altre due in breve tempo per rimuovere della spighe in una zampetta, ma niente poteva fermare Birba quando si trattava di mangiare e passeggiare, regina incontrastata della casa e del quartiere.
Un'altra passione di Birba era quella della pallina da tennis, la rincorreva come fosse lo scopo di vita, ci perdeva il tempo e, anche negli ultimi tempi, prima dell'aggravarsi della malattia, ma pur sempre con quindi anni di vita sulle spella (!), non aveva perso la voglia di rincorrerla per casa e giocarci.
Birba aveva una cesta piena zeppa di giochini, tipica smania di noi padroni di animali, ma la sua grande soddisfazione la trovava nei peluche: li coccolava? Li smusettava? Li Leccava? No, Birba li svuotava! Un peluche le durava una media di tre minuti, dopodiché era ridotto ad uno straccio vuoto con vicino un mucchietto di "ripieno" sbavoso. Tutti, tranne uno, il suo preferito, un orsetto rotto e malconcio che anche da vuoto, è stato il suo preferito per sei o sette anni.
Mi è stato anche raccontato di come Birba avesse una vera e propria passione per il cibo: e come darle torto? Rossella integrava la dieta di Birba spaziando dai croccantini al cibo fatto in casa, a misura di età e necessità di salute, tutto per la sua Birbetta: dal pollo alle verdurine bollite, dal tonno agli omogenizzati e lei gradiva, eccome. Mi sono stupita non poco quando mi è stato raccontato, a esempio, dell'amore di Birba per i peperoni crudi, cioè come per noi un aperitivino di cruditè.... Vera buongustaia!
Sfogliando il loro album fotografico su Birba si trovano mille foto che portano a mille ricordi ed a mille aneddoti da raccontare: le passeggiate in montagna, le vacanze in Sardegna, i giri alla cascina, le coccole sdraiata sul letto con Alessandra, Birba insabbiata sul bagnoasciuga con Franco, la nanna in cuccia con la copertina, la pallina da tennis, Birba sul balcone che guarda il passare della gente sotto, i Natali insieme ed i compleanni in famiglia, lei che da cucciola diventa adulta con lo scorrere della pagine e tanta, tanta altra vita vissuta, quei ricordi semplici, quegli scorci di famiglia, quelle cose che rendono ai nostri occhi speciali i nostri animali.
Ora Birba non è più fisicamente qui, passeggia sull'arcobaleno con il nonno, ma non poteva lasciare così la sua famiglia, voleva rassicurare i suoi e sollevarli dal dolore, voleva dargli la certezza di aver capito il loro estremo atto di amore, doveva in un qualche modo ringraziarli per la bella vita che ha vissuto ed il modo migliore era rendere il favore era dare loro la possibilità di continuare ad amare nello stesso modo ma in un modo diverso qualcun altro, qualcuno con un estremo bisogno di affetto, cosicché sia da una parte che dall'altra si ritrovassero dei cuori pieni di amore da dare ma di sofferenza e vuoto da colmare.
Ed è qui che il destino, la casualità e l'amore di Birba, hanno fatto in modo che Rossella, Franco ed Alessandra incontrassero un'altra cagnetta stupenda con una storia triste alle spalle ma con la voglia ed il diritto al riscatto, ed è così che si è creata un'altra famiglia, sotto la zampetta protettiva di Birba, ma questa è un'altra storia, anzi un'altra Fiaba, tutta da scrivere perchè appena cominciata.
Vorrei ringraziare Rossella, Franco ed Alessandra per avermi fatto partecipe del loro dolore di cui rispetto ogni sfumatura e di cui cerco di essere una spettatrice discreta, senza la presunzione di invadere una sfera personale e delicata; li ringrazio per avermi fatta partecipe della loro gioia, della loro storia, di avermi mostrato le foto e raccontato a cuore aperto particolari personali, divertenti e preziosi. Sono certa che un breve racconto non possa riassumere una vita intensa, le parole non possono descrivere le emozioni profonde che turbinano tra cuore, anima e testa, ma io ci ho miseramente provato e sono certa che chiunque abbia passato quello che hanno vissuto loro possa capire. Birba, come molti altri animali, ha compiuto veri miracoli, ha fatto provare ad una famiglia un amore che mai si ripeterà nello stesso modo, ha regalato loro anni di gioie e ricordi da custodire preziosamente e gelosamente, ha fatto in modo che io guadagnassi un'amicizia nuova e conoscessi una storia speciale che non può che arricchirmi ed infine ha donato alla sua famiglia una nuova vita da accudire e da far felice quanto lo è stata lei, non credo si possa solo parlare di coincidenze ma si debba credere davvero negli angeli. Grazie Birba. Ciao.
Elena Vergani