La primavera del vorrei ma non faccio
Finalmente, la bella stagione è arrivata, effettivamente con un po’ di irruenza, siamo passati dalla felpa in pile alla manica di camicia in meno di quattro giorni, ma tant’è, come dico io “le quattro stagioni non esistono più se non sulla pizza”.
Ci accorgiamo del cambiamento da molte cose: le giornate che si allungano, la voglia di zuppa calda che si trasforma in voglia di insalata e frullati, l’abbigliamento che si alleggerisce nei materiali e nei colori, nei pollini che svolazzando ci opacizzano con uno stato di lanetta il parquet di casa e da tutto quello che trasmette la tv.
Agli inizi di aprile il palinsesto della televisione inizia a ridursi all’osso, le serie tv finiscono quasi tutte e iniziano a riproporci dei film vecchi e stravecchi, le repliche delle repliche, robe che sfiorano le pellicole mute, tutto perché inizia la stagione estive e la nuova programmazione riprenderà praticamente ai primi di novembre così, se ti fai due conti, vedi sette / otto puntate di una serie tv e te ne spari ottocentonovantaquattro di repliche……
Nei giardini i colori cambiano e si intensificano, complici le piogge primaverili e le miti temperature quando il sole torna a fare capolino, i prati si rinvigoriscono e si punteggiano di margherite e violette, l’erba diventa di un verde intenso, i germogli sulle piante che danno un senso di rinnovamento magia e nuova vita, gli alberi che fioriscono in mille colori, gli uccelli che hanno un gran da fare tra cinguettii e nidi in costruzione, le lucertole si scaldano ai primi intensi raggi del sole e noi, e noi carichi di voglia di uscire dalle nostre case, la sensazione di mettere sotto naftalina i piumoni e tirare fuori le ghiacchette leggere ci imbattiamo col cambio dell’armadio… dio ti prego fammi morire prima il cambio dell’armadio… nooooo….
Tutto cambia, lo sentiamo dentro, abbiamo voglia di tutto, dopo mesi a poltrire sul divano abbiamo voglia di uscire, evadere, godere delle ore in più di luce delle belle giornate, del sole che ci scalda le ossa e toglie la muffa dalle ascelle, ci viene voglia di tutto appunto, ma quante cose poi riusciamo realmente a farle?...
Cambiamenti appunto, anche gli spot pubblicitari cambiano, seguono le stagioni e le nostre esigenze, fino a poco fa spopolava l’aspirina, lo sciroppo per la tosse e le zuppe pronte, i cioccolatini in ogni loro variante e giocattoli per i bambini nel periodo natalizio, ora?... ora ti propongono l’acqua che elimina l’acqua, i bifidus in ogni forma per il ventre piatto, le tisane snellenti, le creme dimagranti, le pasticche miracolose anti ciccia e una serie infinita (importata dall’America) di attrezzi ginnici che villantano addominali che, diciamocelo, manco Schwarzenegger quando si faceva le flebo di uova crude…
E io che guardo sono sinceramente un po' incuriosita, nel mio profondo so che mi stanno bellamente coglionando, ma quanto mi piacerebbe che una bustina due volte al giorno mi facesse perdere dieci chili in tempo per l’estate mangiando “alla qualunque”, quanto vorrei che quell’attrezzo ginnico a metà tra una bicicletta per bambini ed un asse da stiro mi facesse venire (se non quel tipo di addominali) quantomeno un culo sferico come un mandolino… e non il mio culo sferico tipo mongolfiera. Come mi piacerebbe avere la certezza che se mi imburrassi una volta al dì con una bustina di quella crema e andassi a dormire, come dice lo spot, agendo di notte, al mio risveglio la cellulite fosse solo un ricordo, un miraggio, troverei anche la costanza per spalmarmi due volte al giorno.
E’ che io ci provo ma sono pigra e scostante, mi ci metto, mi impegno ma poi la spesa non vale l’impresa, cioè tanti sforzi per poi avere dei risultati che forse pure io stento a vedere. E poi diciamocelo ci sono due punti cardine per cui io odio andare a correre (una delle attività ad esempio che maggiormente odio): il primo è che correre mi fa fare una fatica ladra, non mi godo il panorama, vado di fretta per andare dove poi? Senza una meta, sapendo che corro ma non devo andare da nessuna parte, per me non ha senso. Il secondo è che al minimo accenno di sport mi viene quella fame chimica che se per sbaglio ho bruciato sette calorie me ne ingollo trecento di schifezze cercandomi di convincermi che me le merito dopo lo sforzo che ho fatto per attivare il metabolismo.
Quindi io, credo come altri, vorrei la minima spesa e la massima resa, meno sforzo e grandi risultati, so già che non è possibile, so che la fatica per il raggiungimento di una forma fisica è la parte bella, quella che ti sprona a continuare, bla bla bla… ma se poi i risultati sono deludenti o comunque non quelli che vorresti, se non assomigliano all’idea che ti eri fatta della forma fisica che avresti voluto raggiungere? Ti butti su un vasetto di cioccolata o sulle patatine fritte e così anche la tisana più detox della terra nulla può!
La realtà è che quando ho mezzora di tempo tutti mi viene in mente di fare, tranne che infilarmi le tennis e farmi una corsetta, il secondo problema è che amo cucinare oltre che mangiare (una combinazione davvero deleteria ed esplosiva), è che io cerco di avere in casa solo prodotti senza zuccheri grassi leggeri e dietetici ma vivaddio mio marito quelle rare volte che viene con me a fare la spesa mi riempie il carrello di schifezze che poi lui puntualmente sa dosare nella giornata e delle quali io invece di nutrirei tre pasti al giorno, che è vero che mangiare tanta frutta e verdura fa bene, ma se ti centrifughi una mela una pera due gambine di sedano una carota un pezzetto di zenzero e ci abbini una fettina di torta alle carote manco ti sfiora l’idea che anche tutta sta roba sana da qualche parte dovrà pur finire??!!
Poi più sono pigra e più mi impigrisco, più mi impigrisco più nella mia testa vorrei reagire ma il fisico ha un rifiuto, è come se mi dicesse “no guarda io non sono fatto per fare sport, mandaci lo spirito a correre che io resto qui stravaccato sul divano”.
E poi c’è la questione dieta, ti metti in mente di dimagrire e già parti col piede sbagliato… “da lunedì inizio” peccato che è martedì e che hai ancora una settimana per sederti a tavola come Obelix e sfondarti come “non ci fosse un domani”, perché si sa, la dieta si inizia sempre e solo di lunedì. E già il lunedì a pranzo stabilisci che data la fame che stai patendo ti concederai un giorno libero alla settimana: niente di più sbagliato. A parte il fatto che sarà un’attesa continua aspettando il giorno libero per poter “sgarrare” ma presto, ben presto, appena il lunedì mattina ti pesi, ti accorgi che quel giorno libero hai dato davvero il tutto per tutto, che nemmeno un pasto libero sarebbe bene, riusciresti a fagogitare pizza con cioccolato e panna montata per colazione, l’unica è un cibo di sgarro alla settimana in dosi modeste.
Proviamoci, tentiamoci, crediamoci, poi ci risentiamo tra un mesetto circa e vediamo com’è andata sta menata della primavera, del risveglio e della voglia di rinnovamento… Io mi candido per la prossima Isola dei Famosi, tanto visto il tenore dei partecipanti, sconosciuti per la maggior parte, chi cazzo si accorge che io lì sono fuori luogo, poi non interferisco troppo, mi faccio i fatti miei e tra un bagno e una pennica al sole spero di riuscire a raggiungere un certo peso forma, a meno che non mi mangi prima qualche concorrente…