Episiotomia, un aiutino "tua sorella"
"Signora, adesso facciamo un taglietto, un bell'aiutino così questo figlio nasce prima..."
Nella migliore delle ipotesi, quando la donna viene avvisata di quel che stanno per fare (cosa che, ahinoi, non sempre accade), questa è una delle frasi che spesso può capitare di sentir dire in sala parto.
Facciamo un passo indietro. Cos'è l'episiotomia? E' il taglio, eseguito con forbici chirurgiche, effettuato sui tessuti perineali materni (cute – mucosa vaginale – muscoli del pavimento pelvico) nel momento di venuta al mondo del bambino, durante una contrazione, quando verso la fine delle spinte la testa sta per nascere. Andrebbe eseguita previa infiltrazione con anestetico locale, ma mi raccontano che questo non sempre accade.
L'episiotomia è oggigiorno troppo spesso eseguita senza una reale motivazione. In alcune strutture ospedaliere viene effettuata quasi come routine a tutte le donne al primo figlio. Da qualche parte, si legge o si sente che l'episiotomia può essere effettuata su decisione del personale sanitario (ostetrica – medico) presente in sala parto per prevenire lacerazioni importanti del perineo, proteggendolo. Tagliare tre diversi strati (ripeto: cute – mucosa – muscolo) per prevenire una lacerazione spontanea, e per proteggere il perineo. In sintesi: ti taglio per evitare che ti laceri spontaneamente. Ti taglio per proteggerti. Provate a ripeterlo almeno cinque volte ad alta voce, e ditemi che senso ha (se ancora ne ha uno).
Durante la nascita del bambino, può accadere che i tessuti della mamma vadano incontro ad una lacerazione spontanea. Questo è normale, lo prevede la natura. Nella quasi totalità dei casi, la lacerazione coinvolge la sola cute o anche la mucosa vaginale. In casi rari ed eccezionali la lacerazione può estendersi alla mucosa rettale o anche allo sfintere anale (queste sono quelle classificate come lacerazioni severe). Tutti gli studi scientifici e le loro revisioni dimostrano che L'EPISIOTOMIA NON E' IN GRADO DI PREVENIRE IN ALCUN MODO UNA LACERAZIONE SEVERA DEL PERINEO. Quindi, non ha nessun senso ricevere un taglio per risparmiarsi una lacerazione severa: l'episiotomia non è in grado di proteggere il perineo.
A chi sostiene che un taglio netto sia migliore di una lacerazione "sfrangiata", rispondo che questo "essere meglio" non è affatto vero, specie per la donna. Se un tessuto cede in un determinato punto,è perché aveva bisogno di farlo proprio lì, come natura ha previsto. Il taglio praticato dall'esterno invece è arbitrariamente deciso da qualcun altro, ovverol'unica reale persona che trarrà giovamento da questa procedura, velocizzando il parto, rendendo più facili come operatore la sutura, ma per la donna sarà sicuramente un taglio più profondo, più doloroso, richiederà più punti, maggiori tempi di guarigione ed una più tardiva ripresa dei rapporti sessuali. Siamo ancora sicuri che l'episiotomia salvi il perineo?
L'unico caso in cui l'episiotomia ha senso di esistere è in caso di grave sofferenza fetale, ovvero nel caso in cui si renda davvero necessario accelerare il parto. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che questi casi non dovrebbero superare il 15%. Se ci teniamo all'integrità del nostro perineo, la scelta del luogo del parto – se siamo orientate sull'ospedale – possiamo ad esempio attuarla anche in base alla percentuale di episiotomie eseguite nelle strutture papabili.
"E se non voglio l'episiotomia, me la faranno lo stesso?"
Ad essere sinceri, non possiamo sapere come andrà. E' importante riporre fiducia nella struttura ospedaliera che scegliamo per il parto, così come nel personale che vi ci lavora e che ci accompagnerà nella nascita del nostro bambino. E' possibile specificare nel momento del ricovero la volontà di non ricevere l'episiotomia salvo in caso di documentata sofferenza fetale, accettando anche di apporre tale volontà all'interno della cartella clinica. Inoltre, assecondare il nostro corpo e seguire le posizioni diverse dalla posizione ginecologica che il bambino ci chiede di assumere per le spinte è l'unica cosa davvero in grado di proteggere il nostro perineo, unitamente ad esercizi di ginnastica pelvica e di massaggio perineale da eseguire durante la gravidanza.
"Ho ricevuto l'episiotomia, sento che non è guarita bene, la cicatrice è ancora molto visibile, mi fa male durante i rapporti sessuali, e ai cambi di clima. C'è qualcosa che posso fare?"
Nulla è perduto, tutto si recupera, ed è importante riconoscere un eventuale disturbo per prendersene cura. E' possibile massaggiare delicatamente la propria cicatrice, con un olio naturale come base, oppure calendula, o iperico. Anche la pomata RescueRemedy, per chi usa i Fiori di Bach, è un ottimo rimedio. La ginnastica perineale è importante anche in questo caso, per vitalizzare la zona, ridare ossigeno ai tessuto, aiutare i processi riparativi. Anche l'osteopatia può accompagnare nella guarigione.
Ostetrica Eleonora Bernardini
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immagine tratta da www.crecefeliz.es