La fiera dell'ovvio dei consigli e dei pareri non richiesti
Si sa, quando si parte per un viaggio, in nave in aereo in treno…spesso si finisce per attaccare bottone con qualcuno che ci sta seduto vicino. Di solito si inizia a chiacchierare del più e del meno, frasi tipo “certo mamma mia che fila lunga per il check-in...”. “ Che carino quanto ha suo figlio? Maddaaai due anni e sette mesi come il figlio della cognata della mia vicina di casa”, che tu pensi nella tua testa “siamo miliardi di persone, vai in estasi perché due bambini hanno la stessa età, fatte vedè da uno bravo”! E insomma si chiacchiera di tutto e di niente, senza nemmeno presentarsi, e se ci dice bene di solito becchiamo gente normale, felice di andare in vacanza, che fa un po’ di conversazione senza troppe pretese e poi ad un certo punto smette e torna a fare la settimana enigmistica. Ma siccome io forse sulla fronte c’ho scritto “cagateme er c… , so sopportare bene”, il caso clinico lo devo sempre sempre sempre beccare io. Se c’è una persona logorroica nel raggio di duecento chilometri, è matematico che me la ritrovo accanto. Sapete quelle persone che parlano da sole, a voce alta, aspettando e sperando che tu commenti per iniziare la loro filippica? Ecco quel tipo di persona io la attiro come lo zucchero attira le formiche. E non imparo mai! Non dovrei nemmeno incrociare il loro sguardo, come si fa coi cani per evitare che ci saltino addosso con le zampe piene di fango. E invece porcaccia la miseriaccia ce casco sempre…alla fila per i controlli prima di imbarcare, una signora all’apparenza carina e premurosa, mi ha fatto passare avanti “venga venga, passi lei che ha i bambini”. Avrei voluto dirle “ho i bambini, non una malattia invalidante”, ma per non sembrare troppo acida l’ho ringraziata e sono passata avanti. Nello stesso preciso istante in cui ho accettato la sua gentilezza, ho firmato la mia condanna a morte…ha sciorinato in meno di 4 minuti tutto il suo odio e il suo rancore verso coloro che non agevolano nelle file i più bisognosi (ha detto proprio così, i più bisognosi, tanto che ho pensato “che faccia da morta de fame devo avè per attira’ così tanta compassione?”), e via, mi si è attaccata tipo cozza. “Viaggia da sola signora? No perché con due bambini non deve essere semplice”. “No signora mio marito sale con la macchina e noi a piedi, sa per i controlli antiterrorismo…”. “Oddio si, i controlli antiterrorismo, che gran cazzata, come se uno che vuole fare un attentato non può farlo anche senza macchina”. “Signora non credo sia questo il motivo per cui…”… “ No no guardi se lo lasci dire da me, che io queste cose purtroppo le conosco bene, i controlli al metal detector sono inutili! INUTILI!”. “Bene signora, lei allora cosa propone per controllare 500 persone? Vogliamo metterle tutte in fila e vedere se hanno armi infilate nel buco del culo come monetine nel salvadanaio?”.
Provavo a troncare i discorsi, ma nulla, era partita per la tangente, tanto che ad un certo punto, disarmata da cotanta assiduità, le ho chiesto “signora mi perdoni, ma lei che lavoro fa?”. “Io sono bibliotecaria, quindi capisce bene che queste cose le conosco…”. A me ancora sfugge il motivo per cui una bibliotecaria è automaticamente un’esperta di antiterrorismo, ma evito di proseguire e inizio a girare per i corridoi della nave cercando un paio di poltrone dove accomodarmi. Trovato un posticino tranquillo dentro la sala giochi dei bimbi, mi sono messa seduta, esausta. E…taaac! Ecchetela! Mi ha raggiunta e si è messa seduta accanto a me, assieme al marito, un povero Cristo che faceva pena solo a vederlo. “Suo marito ancora non è salito? Eh beh con le macchine è un macello…facciamo bene noi che viaggiamo senza…ci vengono a prendere i nostri amici, sa noi mangiamo solo carne BUONA, non le zozzerie del supermercato e quindi ammazziamo una bella bestia ogni anno e poi ci dividiamo la carne con questi nostri amici, sa forse li conosce…di cognome fanno Porcu…li conosce? In sardegna vi conoscete tutti di solito! Hanno una casetta al centro di Pattasaserru, vicino all’alimentari di quella signora che ha il marito con una gamba sola!”
E BLA BLA BLA! “Signora non li conosco i suoi amici, non conosco Pattasaserru, non conosco la tipa dell’alimentari col marito che ha una gamba sola, non conosco nessuno, non voglio parlare con lei, mi sta sul cazzo, ha una voce fastidiosa come le emorrodi ad agosto, ha la fiatella, parla mentre mastica il panino col prosciutto e sta scatenando in me degli istinti omicidi che nemmeno pensavo di avere! Stia zitta la prego!”
Questo avrei voluto dire, ma accidenti a me sono una persona educata e mi sono limitata a rispondere “no mi spiace, non conosco. Mi scusi devo portare mia figlia a fare pipì”.
Ed eccola di nuovo. “Oddio non vorrà portarla nei bagni della nave! Sono sporchissimi!”. Attonito silenzio. “No certo che no, la porto a fare pipì sul ponte della nave, a prua, controvento e lei si mette vicino vicino ok? Ma di nuovo la mia buona educazione mi ha spronato a fare solo spallucce. Tornate dal bagno, è arrivato mio marito. Ha portato i bimbi a fare un giretto, e io sono rimasta da sola con lei…in mezz’ora mi ha raccontato di essere celiaca, che la nuora sa fare il pane come pochi perché ha il kenwood, che è meglio del bimby perché ha più accessori. Che lei surgela le cose solo dopo averle messe sottovuoto, che chi surgela senza sottovuoto è uno scriteriato, che il nipote mangia la bottarga anche se ha solo due anni, che il nipote parla meglio di mio figlio anche se ha solo due anni, che il nipote beve il latte di capra della zia, mangia ciambellone fatto con farine non raffinate, che il nipote sa cantare tante canzoni, che lei va una settimana in montagna solo se poi può andare una settimana in crociera a riposarsi, che in crociera lo scorso anno ha rischiato di morire (che perdita per l’umanità sarebbe stata, non posso capacitarmi), che ha tre frigoriferi, che il figlio lavora in sala operatoria, che hanno 4 macchine, tre seggiolini isofix e uno normale. E che lei e il marito hanno ancora una buona attività sessuale (questo confermato da lui, accompagnato da risatina simpatica e occhietto). Dopo questa mezz’ora, nella mia mente erano impilati come scatoloni mille pensieri sul suicidio e sulla morte dolce (per me eh, non per lei). Mi sono alzata dalla poltrona, rapido sguardo intorno a me…e vedo una coetanea, col pancione e una bimba sui 4 anni. Penso beh…magari è simpatica e mi salva…
“Ciao piacere, mi chiamo Cinzia! Che bella bimba! Almeno mia figlia avrà compagnia durante il viaggio!”.
“Ciao piacere mi chiamo Anna!”
La bimba pianta un capriccio perché vuole il gelato prima del pranzo. Io da mamma le sorrido “dai sarà stanca, sai il viaggio è pesante anche per loro…”
“No lei fa sempre così, non sa gestire le emozioni per via della su età…sai io queste cose le so, sai sono psicoterapeuta dell’infanzia…ti spiego….”………………………………..
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SIGNORE PORTAMI VIA ADESSO!
Buon viaggio a tutti e ricordatevi di portare occhiali da sole e cuffiette. Fingere di dormire ascoltando musica vi salverà la vita.
Cinzia Derosas