S.I.B. (sistema immunitario bastardo)
Si…non sono sparita…ma diciamo che da fine novembre ad oggi credo di essere stata inghiottita da un buco spazio-temporale. Chiusa in un vortice di milleottocento cose da fare, che non ho ovviamente fatto. Chiusa quasi sempre in casa. Chiusa dentro me stessa. Vi starete chiedendo perché. Nulla di poi così grave, semplicemente i miei figli (soprattutto il piccolo a dire il vero) continuamente ammalati a rotazioni più o meno cicliche. Ora direte voi…see lallero! E che sei la prima ad avere i bambini a casa con la febbre o con tossevomitodiarrea?
Che sei la prima a non dormire una notte filata per settimane? Che sei la prima a vedere accumularsi tutte le cose da fare in casa fuori casa e a lavoro? Bene. Vi dico che no, non sono la prima. E non sarò ahimè nemmeno l’ultima. Ma onestamente, tutto questo gran correre tutto il giorno e spesso anche tutta la notte per non riuscire mai a mettere nemmeno un punto e dico uno alle cose iniziate e non concluse, onestamente mi spiazza non poco. Per dirla in francese, e senza remore, mi ha veramente rotto i coglioni, sfracellati, sminuzzati! Ma porcaccia la miseriaccia ladra! Ora, del sistema immunitario dei bambini se ne parla sempre. Dal pediatra, tra mamme fuori scuola, sui blog, in chat…se ne parla di continuo. E ogni volta che ti azzardi a elencare le patologie che hanno colpito i tuoi nanetti nel corso delle settimane, ti senti dire sempre la solita frase: eh sai, il sistema immunitario ancora non si è formato del tutto. Fine. Stop. Non vi azzardate a provare a ribattere perché tanto sarebbe completamente inutile.
Poco importa se tu ai tuoi figli da fine agosto a fine giugno dai vitamine, fermenti, integratori, immunostimolanti, frutta, verdura, carne, pesce, legumi, direfarebaciare, tutto! Gli dai tutto! Il pediatra ogni volta che ti vede entrare con la faccia affranta e il bambino smocciolante, ha già pronto il foglio con su scritto l’ultimo rimedio (naturale o meno) per infonderti una piccola dose di coraggio. E tu vai in farmacia, ti metti in fila, poi arriva il tuo turno e… “salve, mi occorre questo farmaco…che poi guardi in realtà non so se è un farmaco o meno, ma il pediatra ha detto che aiuta il bimbo a essere un po’ più forte durante i mesi invernali…sa…si ammala sempre…e…quindi…si forse ce ne vogliono due scatole perché deve prenderlo per tre settimane…va somministrato alla sera sa…ma lontano dai pasti…quindi da oggi ceneremo a mezzanotte…ma va dato anche a ridosso dell’orario della nanna…quindi penso che glielo darò, poi lo faccio dormire un po’, poi lo sveglio, ceniamo e poi proverò a riaddormentarlo…ma sono quasi certa che non riprenderà sonno facilmente…avendo dormito prima…”………..il farmacista sbuffa e dice “ma quando?”…e tu… “gliel’ho detto, deve iniziare oggi”…e lui “no signora, quando gliel’ho chiesto”. Ok. Attimi di imbarazzo e ttrrrr ttrrrrr esce lo scontrino… “ sono 98 euro signora, come paga?”… “Non saprei, un litro di sangue può bastare?”…Gggggrrrrrrr! E ve bene piccolo bastardo sistema immunitario! A noi due!
Arriva la sera e provi a far ingollare al pargolo 33 gocce del nuovo portentoso farmaco/immunostimolante/acquasanta! E lui lo sputa per terra! Per la precisione, essendo il flacone da 100 ml, sputa per terra 1 euro scarso di quelle che dovrebbero essere gocce per evitare il tuo prossimo ricovero al manicomio! Allora tu lo guardi…respiri… e lui ti dice con quella vocina incazzata da treenne saccente “io no prendo quetto, fa chifo, bleah!” . E allora tu, madre amorevole, accarezzi la sua dolce testolina biondiccia e morbida, lo guardi nei suoi grandi occhi da cerbiatto e con la voce più dolce che possiedi gli sussurri… “o prendi queste stramaledette gocce, o la tua prossima baby sitter sarà Grimilde…do you know? Te ricordi…la mela avvelenata, il corvo…apri sta bocca e manda giù!”.
E lui ovviamente sapendo che menti…spudoratamente…invece di ingoiare ride e sputa di nuovo, stavolta sulla tua maglietta preferita e miracolosamente pulita. E scappa. Allora decidi che ok…le prenderà a stomaco pieno… “Samuuuuuu guarda mammina ti da il succo di pesca!”. Fatto! Prese! Adesso andrà tutto bene. Non si ammalerà più fino quando non partirà per fare il militare. E infatti tre giorni dopo ha 39 di febbre. Tu chiami il pediatra, ti prudono le mani. E sapete lui che vi dice? “Signora, è normale, è un effetto del farmaco che stimola il sistema immunitario…non si preoccupi.
Lo tenga a casa una settimanella e passa tutto. Signora…pronto? È ancora in linea?”. Ma tu non senti. Perché sei in lacrime accasciata sul pavimento…e tuo figlio nel mentre ti saltella sulla schiena! La gioia di essere madre. Rassegnatevi. Il sistema immunitario dei nostri figli non ci ama e mai lo farà. Pazientiamo mamme…ne usciremo vive! Spero…
Cinzia Derosas