Pipì del neonato: tutto quello che c'è da sapere
Diciamo subito che osservare le urine e le feci del vostro neonato è davvero una buona abitudine: come per gli adulti, queste secrezioni corporee sono un ottimo strumento di diagnosi per problemi fisici o, normalmente, per confermare lo stato di buona salute. Anche quelle dei bambini possono quindi espletare questo compito, e osservando attentamente alcune caratteristiche potrete essere certi se il vostro bambino soffre o meno di qualche problema.
Nello specifico, sono molti i genitori che si chiedono quale sia la quantità “giusta” della pipì del loro neonato. Insomma, quando è poca e quando è troppa?
La pipì del neonato: tutto quello che c'è da sapere sulla frequenza e sulla quantità di pipì che deve fare un neonato
Innanzitutto, l'urina del bambino appena nato è di colore giallo chiaro ed è praticamente inodore; tuttavia nei primissimi giorni successivi alla nascita si potrebbero trovare delle piccole tracce rossastre, come dei sedimenti. In quel caso non fatevi prendere dalla paura: non si tratta di sangue; è semplicemente una reazione dovuta alla presenza di cristalli di urati e per l'eccesso di sali.
I genitori devono sempre tenere in conto che i reni dei bambini appena nati si stanno rodando. Dopo la prima minzione successiva alla nascita la pipì diminuisce molto, per stabilizzarsi quando il bambino inizia a nutrirsi regolarmente. Ed è sempre per il discorso del “rodaggio” che non appena mangiano o bevono spesso evacuano subito; è proprio per questo che per i primi sei mesi il cibo deve essere solo liquido: bisogna lasciare che i reni prendano il ritmo e le funzioni fisiologiche corrette.
Nei primi mesi, allora, il pannolino si bagna solitamente tra le sei e le otto volte al giorno, arrivando tranquillamente a dodici.
Diciamo pure che fino ai sei mesi un bambino dovrebbe urinare almeno sei volte: questo numero non è casuale, ma serve a confermare la corretta crescita e la giusta quantità di nutrimento (sempre confrontando i dati con l'effettiva crescita del bambino, senza allarmarsi: se fa poca – non pochissima – pipì ma cresce non c'è alcun bisogno di preoccuparsi).
Questi pannolini, poi, devono avere un peso particolare, per capire se effettivamente la pipì è abbastanza: il peso ideale del pannolino è lo stesso di quando ci versate dentro almeno tre cucchiai di acqua (ma lo capirete subito: un pannolino pieno della giusta quantità di pipì è nettamente più pesante di uno vuoto; confrontatelo con uno nuovo e non ancora usato).
Parlando in maniera più specifica, si parla di normalità quando un bambino fino ai sei mesi produce circa 200/300 millilitri giornalieri di urina, e intorno 400/500 intorno all'anno di età. Ma il peso approssimativo sarà per voi già un perfetto strumento.
Insomma: il numero di pannolini bagnati è un indicatore perfetto per capire se il bambino assume latte a sufficienza, molto più delle feci, che invece non sono un indicatore altrettanto preciso.
Per quanto riguarda la frequenza, fino al momento in cui il bambino impara a trattenere la pipì nella sua vescica (fino ai ventiquattro mesi almeno) la minzione è chiaramente molto frequente; per questo motivo l'assenza o la diminuzione della frequenza può essere un dato indicatore di qualche problema, e il bambino avrebbe bisogno di una visita dal pediatra.
La minzione assente o eccessivamente rara si chiama anauria o oliguria ed è causata da vari fattori: scarso apporto di liquidi, sudore eccessivo, disfunzioni della vescica, disfunzioni neurologiche oppure infezioni generali o concentrate nelle vie urinarie.
Se, al contrario, il bambino sembra fare troppa pipì, superando i dodici pannolini al giorno, si parla di poliuria. In questo caso il motivo potrebbe essere semplicemente un eccesso di liquidi assunti; sono rari infatti i casi in cui si tratta di problemi metabolici o diabetici: nei lattanti è davvero molto infrequente.
Una chiamata al pediatra è infine consigliata nel caso in cui vi accorgiate che le urine hanno un odore sgradevole (campanello d'allarme per qualche infezione), quando si verifica contrazione della diuresi (un altro sintomo del fatto che il bimbo forse sta mangiando poco) e quando i genitali delle bambine perdono del sangue (potrebbe trattarsi di una crisi genitale strettamente correlata agli ormoni della gravidanza).
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