Buona (strana) fine della scuola, cari bambini
Interrogazioni ad occhi chiusi, spostamenti di computer per provare l’assenza di bigliettini, lezioni su Zoom, su ClassRoom, su piattaforme mai sentite… E poi compiti, compiti, compiti, ripassi e nuovi argomenti imparati a casa, e non a scuola. Perché la scuola era chiusa. Perché una pandemia mondiale ha reso quest’anno scolastico indimenticabile. Nel senso che non ce lo dimenticheremo mai. Né noi genitori, né voi ragazzi, che avete vissuto sulla vostra pelle e in prima persona uno dei periodi più strani, tragici e provanti della storia dell’uomo.
Ora la scuola è finita. Ma che strana, questa campanella che (non) suonerà.
Buona (strana) fine della scuola, cari bambini: grazie per tutto ciò che avete sopportato in questa pandemia
Non suonerà la campanella dell’ultima ora e non ci saranno le vostre tradizionali e bellissime urla di sfogo per la fine di un altro anno scolastico. Non ci sarà la corsa fuori dalle classi per raggiungere l’estate. Non ci sarà lo scambio di indirizzi per le cartoline, lo scambio di abbracci con amici che sapete già che rivedrete solo a settembre, lo scambio di numeri di telefono dei genitori per tenervi in contatto.
Non era facile. Non è stato facile. Inizialmente sembrava impossibile. Ma già nei primi giorni di lockdown siete riusciti, ragazzi e insegnanti, a raccogliere tutte le vostre forze, accettando (spesso di buon grado, qualche volta con meno entusiasmo!) i cambiamenti, le imposizioni, l’annullamento di ogni contatto sociale reale con i vostri compagni, con i vostri insegnanti.
Siete stati a casa, muovendovi pochissimo e giocando tantissimo, studiando come possibile e impegnandovi comunque, anche se non credevamo possibile che tutto questo potesse durare più di un paio di settimane. E invece le settimane si sono trasformate in mesi, e se non abbiamo perso l’anno scolastico è proprio anche grazie a voi!
Sapete? Quest’anno, con tutti i cambiamenti che stanno avvenendo, probabilmente lo studieremo sui libri di scuola. Il duemila e venti. Il venti venti. Con la pandemia, le manifestazioni contro il razzismo (eh già, nel 2020 ci ritroviamo ancora a doverlo combattere, questo schifo di razzismo), i cambiamenti degli equilibri mondiali…
E voi (insieme ai vostri insegnanti!) l’avete vissuto in prima persona. Con coraggio e forza. Perché se nei primi giorni potevate (forse!) bighellonare e gioire di quegli inaspettati giorni a casa, quando le porte si sono chiuse del tutto, tenendovi intrappolati tra quattro mura, avete fatto ciò che vi è stato chiesto. Saremo stati sicuramente una rottura, e voi a volte ci avete reso tutto più difficile (capita!), ma in fondo bisogna riconoscere che i compiti appena svegli, le chiamate con insegnanti e compagni, le interrogazioni un giorno sì e uno e tutto ciò che vi è stato imposto lo avete fatto. Ed è grazie a voi se a settembre non si dovrà tornare indietro di un anno scolastico.
Ora, quindi, buone vacanze. Non saranno vacanze semplici, né per voi né per noi genitori. Ma vi auguro che nonostante tutto siano serene, divertenti e piene di vita! Ve lo meritate.
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