Le letture per parlare della Shoah ai bambini
Doveroso in questi giorni è dedicare un po’ di tempo alla Memoria. Il 27 gennaio di ogni anno ricorre infatti il Giorno della Memoria, 24 ore durante le quali possiamo prendere l’occasione per riflettere sugli orrori del nazismo nei confronti degli ebrei e dei più deboli (anche se dovremmo ricordarcene sempre, non solo un giorno all’anno). Soprattutto, possiamo cominciare a parlare ai nostri bambini e bambine di questa situazione terribile che mai più dovrà accadere. E uno dei modi migliori per farlo, come sempre, è affidandosi ai libri.
Le letture per parlare della Shoah ai bambini: i libri per bambini e ragazzi sul nazismo e i suoi orrori
Per i più piccoli, ci sentiamo di consigliare “La Shoah spiegata ai bambini” di Paolo Valentini (con le illustrazioni della bravissima Chiara Abastanotti): attraverso una metafora delicatissima (protagonisti sono gli oggetti della bottega di una sarta) i bambini scoprono cosa significano i soprusi e le cattiverie senza motivo. Ecco la sinossi: “Nella bottega della sarta Nuvoletta Gentile, Bottoni, Fili di Seta, Aghi, Ditali, Spille e Tessuti lavorano in armonia per realizzare splendidi abiti da sposa. Fino all’arrivo del nuovo sindaco, il Generale coi Baffi, che impone le sue leggi crudeli a tutti gli abitanti del Piccolo Villaggio”.
A partire dai 10 anni un classico di questa letteratura è “Quando Hitler rubò il coniglio rosa” di Judith Kerr, il racconto di Anna, bambina costretta con la sua famiglia a vagare di città in città a causa delle leggi razziali di Hitler.
Bellissimo e molto tenero è anche il racconto narrato in “Un sacchetto di biglie” di Joseph Joffo. Consigliato a partire dai 10 anni, parla di un ragazzo francese perseguitato, con i suoi famigliari, a causa della sua religione nella Francia occupata dai tedeschi nella seconda guerra mondiale. È una storia vera, autobiografica, quindi il significato e il senso assumono ancor più importanza.
Uri Orlev ha scritto invece “Corri ragazzo, corri”, la storia del piccolo Yoram scappato dal ghetto di Varsavia. Anche questo libro è adatto dagli 11 anni ed è denso di avvenimenti e tragedia: l’odio razziale, la perdita della madre…
Ormai è un classico anche “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman: il bello di questo libro è che, in mezzo all’orrore della guerra, si parla di un’amicizia profonda e delicata tra il figlio di un ricco aristocratico e il figlio di un medico ebreo. Oltre alla tragicità di un momento storico da non dimenticare, i ragazzi imparano anche l’empatia e l’importanza di non lasciarsi prendere dai pregiudizi.
Per i lettori più grandi (dai 14 anni) è uscito in questi giorni un altro libro: “Ho guardato un nazista negli occhi” di Kathy Kacer. È il resoconto del processo ad uno degli ultimi nazisti più feroci rimasti in vita, Oskar Gröning, ma non è noioso o professionale come sembra: la storia è infatti narrata in prima persona da una ragazza di 19 anni che ne ha preso parte.
Sempre per i più grandi (almeno liceali, anche se l’età consigliata è dai 12 anni: noi sentiamo che ci sia bisogno di un po’ più di maturità per digerire bene questo capolavoro), la lettura secondo noi perfetta è “Maus” di Art Spiegelman, la fortissima opera di graphic novel che senza nemmeno troppe metafore racconta per filo e per segno questo periodo buio, narrandola attraverso una storia di topi e gatti crudeli. È molto forte e veritiera, quindi è una lettura adatta a chi il nazismo già lo conosce e vuole capire fino in fondo cosa accadde durante la Shoah.
E, infine, "Il Diario di Anne Frank": classico, tradizionale, “lo conoscono tutti”. Eppure c’è un motivo. E ogni adolescente dovrebbe leggerlo. Perché qui è una ragazza che parla ad altri ragazzi, con il loro linguaggio e i loro sentimenti. Anche lei era un’adolescente come tanti, e non c’è lingua migliore per parlare ad un teenager se non quella del cuore di un altro teenager.
Sara Polotti