Cos’è il bola messicano e la sua tradizione
Un ciondolo semplice e bellissimo, che racchiude significati ed emozioni: il bola messicano è sempre più diffuso anche nel nostro Paese. Fateci caso: sono moltissime le donne in dolce attesa che portano questo lungo ciondolo a forma di piccola palla, di color argento, che dondola delicatamente ad altezza pancione.
Si tratta proprio del bola messicano, un ciondolo che in realtà è un piccolo sonaglio a forma di sfera e che viene anche chiamato “chiama angeli”. È ormai diffuso in tutto il mondo ma la sua origine in realtà è indonesiana (e non messicana come in molti credono).
Cos’è il bola messicano e la sua tradizione: la storia e il significato del bola messicano, il “chiama angeli” nato in Indonesia
Il bola messicano non è in realtà messicano. Questa usanza ormai diffusa in tutto il mondo ha avuto origine in Indonesia, a Bali, paese nel quale le donne in dolce attesa portavano per tradizione al collo questo ciondolo sferico tintinnante. Il motivo? Fare percepire al bimbo in grembo questo suono dolce e rilassante, familiare, per accompagnarlo durante i nove mesi in pancia e per farlo sentire al sicuro una volta nato, continuando a portarlo per qualche mese.
Il nome “messicano” deriva però dal fatto che oltre alle donne indonesiane anche quelle messicane sono molto, molto legate a questa tradizione. E da qui il nome del “chiama angeli” che tutti conosciamo.
Essendo così semplici ed essenziali, i chiama-angeli sono tutti simili tra loro: sono composti da una lunga catenina argentata (lunga abbastanza perché si appoggi al pancione, ad altezza ombelico), alla quale è appeso un ciondolo sferico che contiene una piccola pallina responsabile del suono (che ricorda quello di uno xilofono).
Solitamente, il bola è di piccole dimensioni: non supera il centimetro di diametro (anche se in commercio ne esistono anche di più grandi, ma mai più di tre centimetri) ed è molto confortevole anche da indossare, grazie alla collana così lunga. Dove comprarlo? In tutte le gioiellerie, su Etsy o su Amazon (come ad esempio questo semplicissimo con ciondolo e collana di 1m).
Il dolce rumore che produce il bola messicano accompagna così la giornata della mamma e del piccolo, che riesce a sentire (dalla 24esima settimana) i rumori dall’esterno. Questa tradizione non è dunque qualcosa di sciocco: gli studi hanno ormai dimostrato che i bambini nel grembo della mamma possono sentire, anche se in maniera attutita, i suoni attorno a loro, come le voci dei genitori, e di conseguenza questo rumore delicato potrebbe avere realmente l’effetto confortevole che ci aspettiamo.
In particolare, i rumori forti e improvvisi spaventano il feto. Il chiama-angeli diviene così un punto di riferimento uditivo per il bambino, che ne trae rilassamento e pace anche nei momenti più stressanti. E se la mamma sceglie di portare il ciondolo anche nei mesi successivi alla nascita, il neonato avrà di nuovo il suo riferimento sensoriale che contribuirà a rendere il passaggio dall’utero al mondo esterno più dolce, piacevole e meno pauroso.
In questo caso è possibile anche accorciare la lunghezza della collana: in questo modo, quando il ciondolo si troverà ad altezza gola-petto della mamma, il bimbo ne godrà nei momenti di coccola e di allattamento.