La diastasi addominale dopo il parto
Dimentichiamo le blogger e le modelle impeccabili a due settimane dal parto (e con “impeccabili” intendiamo già in forma). Lo sappiamo che sono dei mostri e che è impossibile tornare al peso forma e alla tonicità di prima in così poco tempo.
Per tornare in forma e toniche serve tempo, serve costanza e serve impegno. Ma soprattutto serve tranquillità: l’ansia non ci farà tornare al fisico di un tempo.
Detto questo, una gravidanza lascia quasi sempre qualcosa fuori posto. In particolare, la pancia. Che quando non torna come prima è il sintomo di un problema al quale possiamo dare un nome: diastasi addominale.
La diastasi addominale dopo il parto: quando la pancia dopo la gravidanza non torna più quella di prima
La diastasi addominale si verifica quando dopo la gravidanza (non subito, sia chiaro: parliamo di almeno quattro/cinque mesi dopo) la pancia non torna più come prima, con un addome visibilmente rilassato e la zona sempre gonfia, proprio come quando eravamo incinte.
Questa situazione più estetica si accompagna anche ad altre sensazioni e problemi che ci dicono che possiamo trovarci di fronte alla diastasi addominale. Parliamo di dolori lombari (quindi verso il fondo della schiena), bacino instabile e incontinenza, insieme ad una protuberanza che fuoriesce dall’addome quando mettiamo in tensione la zona.
La diastasi dei retti addominali colpisce quindi il muscolo retto addominale, nella parete addominale anteriore, e si manifesta come un allontanamento delle superfici muscolari da quelle ossee continue. In altre parole, questo muscolo addominale si separa nella sua parte destra e dalla sua parte sinistra, lasciando un vuoto mediano. Essendo il muscolo molto resistente, quando questo accade è difficile che torni alla situazione iniziale.
La gravidanza causa spesso questo distanziamento, poiché l’utero in accrescimento e il feto che preme dall’interno separano i muscoli retti addominali. La maggior parte delle volte, tuttavia, con il tempo dopo il parto i tessuti si rilassano e tornano alla situazione iniziale entro 8/12 settimane. Quando questo non avviene si parla dunque di diastasi addominale.
Ogni gravidanza, quindi, porta con sé una diastasi fisiologica che si risolve da sola, ma che a volte resta anche dopo il parto ed è questo il caso in cui possiamo parlare di problema.
I fattori di rischio che portano alla diastasi addominale sono l’età della mamma in attesa (se superiore ai 35 anni), il bambino dal peso elevato nell’utero, le gravidanze gemellari e l’avere già avuto gravidanze in precedenza.
Per prevenire il problema dobbiamo stare quindi attente proprio durante la gravidanza, prendendo qualche accorgimento. Innanzitutto, possiamo fare attenzione alla postura evitando le posizioni errate quando ferme e quando camminiamo. Dobbiamo poi eseguire esercizio fisico, per rinforzare i muscoli della parete addominale (attraverso i consigli di un fisioterapista che ci dirà quali esercizi sono consigliati proprio per evitare il problema); fare ginnastica per il pavimento pelvico; e infine sedersi sempre in maniera corretta con schiena dritta e piedi a terra.
Se tuttavia questo non bastasse e la diastasi addominale non passasse dopo il parto, il nostro medico saprà indicarci cosa possiamo fare. Noi, intanto, possiamo fare un’autovalutazione (qui trovate moltissime informazioni utili) e fare qualche esercizio mirato per tonificare il muscolo traverso dell’addome.
Giulia Mandrino