Ma gli dai sempre le stesse cose povero bambino!
Lunedì, 18 Maggio 2015 07:57La zia Ignazia durante lo svezzamento ci dice: "Ma gli dai sempre le stesse cose!!!" e in effetti anche noi sembra di fargli un torto e dargli sempre le solite sbobbette! In realtà come spiego nel mio libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing
"Il bambino è abituato per sei mesi a bere la stessa identica sostanza nella stessa identica forma, il latte, sia materno, che varia solo leggermente a livello di gusto a seconda di ciò che la mamma mangia, sia vegetale. Il suo palato è quindi predisposto ad assumere gusti differenti sotto la stessa forma: prima il latte, poi le pappe poi tutto il resto. Abbiamo un sacco di gusti e di combinazioni da sperimentare, a cominciare dai colori, come per esempio pappa bianca di cavolfiori e fagioli e pappa verde di zucchine e basilico; poi alterneremo gli oli, poi le erbe aromatiche. Potremo introdurre poi il gusto dolce con la pappa dolce e le mandorle. Avremo poi i semi oleosi e la frutta secca... e le merende con i budini e tutti i tipi di frutta. Insomma, c'è da sbizzarrirsi, altro che da annoiarsi! Certo che, se metteremo sempre le stesse quattro verdure e frulleremo tutto alternando la farina di mais e tapioca a quella di riso, il tutto potrà diventare molto monotono."
E allora lei ci dice: "Ma almeno un assaggino, un cucchiaino di gelato... sei proprio fissata con 'ste cose, però!"
"I primi sei mesi di svezzamento sono un processo di scoperta incredibile e il suo e il nostro viaggio all'interno dei sapori sarà molto laborioso perché i prodotti saranno davvero tantissimi.
L'esigenza di far assaggiare sapori differenti da quelli proposti non è dannosa in sé per l'assaggino, ma abbastanza frustrante per il bimbo, perché ovviamente non è una persona adulta e
consapevole alla quale possiamo dire "ti faccio assaggiare questa cosa buonissima ma subito dopo non te la do più perché non è ancora il momento": il nostro bimbo non lo capirà e per lui sarà molto frustrante assaggiare qualcosa di buono ed esserne privato senza capire il perché. Avrà tutta la vita per degustare gelati: quando sarà il momento li mangerà, ma per ora, se non li assaggia, non farà fatica a stare senza."
Articolo tratto da Mandrino-Contiero, Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing
immagine tratta da By Frédérique Voisin-Demery from Grenoble, France (Rainbow - 2013-055) [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Possiamo farci da sole la nostra pasta protettiva all'ossido di zinco come vi spiego nel mio libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, edito da Mental Fitness Publishing! Bastano olio extra vergine di oliva e ossido di zinco, che si può facilmente reperire in farmacia.
La consigliera di parità: un supporto per mamme lavoratrici
Venerdì, 15 Maggio 2015 21:24A chi rivolgersi quando ci sono difficoltà sul posto di lavoro per questioni inerenti alla maternità? Il nostro consiglio è di fare riferimento alla Consigliera di Parità. L'avvocato Chelo Rescalli ci spiega chi è e che ruolo ricopre nel nostro libro "Mamme pret a porter", edito da Mental Fitness Publishing.
"E' opportuno sapere che in caso di difficoltà nel lavoro, in relazione alla maternità e alla paternità, alla mancata concessione di flessibilità d'orario o di congedi e in generale per tutte le questioni connesse a una discriminazione, ci si può rivolgere alla Consigliera di Parità.
È una figura istituzionale nominata dal Ministero del Lavoro che tutela la posizione lavorativa delle donne, incidendo sulle situazioni che sono di ostacolo alla realizzazione della piena parità uomo-donna sul lavoro.
La Consigliera di Parità svolge un ruolo fondamentale per la promozione dell'occupazione femminile, attraverso la prevenzione e la lotta contro le discriminazioni nell'accesso al lavoro e nei luoghi di lavoro. Svolge quindi un ruolo di tutela da un lato e di promozione attiva dall'altro.
È presente a livello nazionale presso il Ministero del Lavoro, a livello regionale presso ciascuna Regione e, infine, a livello provinciale presso ciascuna Provincia, se, al momento dell'assunzione, sono stati messi in atto meccanismi che, a parità di condizioni, hanno privilegiato l'ingresso di una persona di un altro sesso; se si è vittima di molestie anche a sfondo sessuale; se si sono riscontrati ostacoli nella conciliazione degli impegni lavoro/famiglia (ad esempio orari che cambiano in modo repentino); se viene "consigliato" alla donna un test di gravidanza in fase/al momento dell'assunzione; se al momento del ritorno dal congedo per maternità/paternità si viene trasferiti, vengono cambiatele mansioni oppure si viene licenziati; se all'annuncio della gravidanza o al rientro da questa viene cambiato il contratto;se non vengono concessi i congedi per malattia dei figli; se non viene concesso il part-time chiesto a causa di carichi familiari; se è stata fatta qualche pressione o azione per impedire la progressione di carriera o per chiedere le dimissioni"
10 idee di spuntini natural
Venerdì, 15 Maggio 2015 17:14Ecco 10 idee per il nostro spuntino a metà mattina e quello a metà pomeriggio della dott.ssa Antonella Alfieri tratta dal nostro libro The Family Food, ricette naturali per famiglie incasinate, Mental Fitness Publishing
1. frutta fresca (minimo 3 max 5 nella giornata)
2. yogurt naturale bio con muesli homemade
3. 3 biscotti speziati all'arancia
4. 1 muffin ai mirtilli con un tè freddo limone e fragola
5. 1 bicchiere di latte di mandorle + 1 pancake
6. 1 panino farcito con 30 gr di farinata
7. 2 polpettine di legumi
8. 1 cubottino di tortino di spinaci con ricotta e uvetta
9. 7 mandorle + 1 fico essiccato
10. 5 noci + 2 albicocche essicate
Buono spuntino allora!
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
La spesa del sabato mattina
Venerdì, 15 Maggio 2015 13:44Fare la spesa non è solo buttare della "roba" nel carrello: è inserire qualcosa all'interno della nostra vita, è scambiare il nostro lavoro con il lavoro altrui, è scegliere con che cosa vogliamo nutrire quindi "costruire" il nostro corpo e quello dei nostri figli. Le nuove generazioni non hanno assolutamente idea da dove venga il cibo, per cui la pasta viene dal supermercato, la carne dal banco frigorifero, il gelato dal gelataio.
Tra i ricordi più belli che ho della mia infanzia c'è quello nella cascina di un'amica di mia nonna: lei mi portava con sè e io giocavo interi pomeriggi con il fieno, gli animali, era meraviglioso aiutare nel nostro piccolo i contadini o semplicemente osservare le stagioni e i frutti della terra.
Così sono sempre alla ricerca di fattorie, poissibilmente che non sfruttino animali, dove portare i miei bambini a giocare. Non solo il sabato mattina ci rechiamo in fattoria a giocare ma anche ad acquistare frutta e verdura: il sapore delle carote raccolte al momento in un terreno sano e nutrito in maniera naturale è qualcosa che cerco di far comprendere ai miei bimbi.
Spero che imparino fin da piccoli a comprendere il gusto del vero cibo autentico e a distinguerlo da surrogati di esso; ma ancor più voglio che tocchino con mano che le carote non sono quelle che si comprano al supermercato nella busta tagliate alla julienne, che i pomodori crescono in estate, che il riso non nasce al supermercato ma nelle risaie. Che la terra ci dona i suoi frutti ma che questo processo è lungo e richiede tanto impegno e sudore. Che la terra ci dona frutti se si rispettano i suoi tempi e se a sua volta viene nutrita.
"Ma non trovo tanta varietà di prodotti" lcune di voi potrebbero dire. Certo, perchè la terra ci offre i frutti di cui abbiamo bisogno esattamente in quella stagione, quindi frutta e verdura molto rimineralizzante e ricca di acqua in estate non a dicembre. Se acquistiamo prodotti a km 0 potremo mangiare i vegetali di cui ha bisogno il nostro corpo in quel momento. E i nostri figli impareranno che a novembre non ci sono le fragole.
Così il nostro sabato mattina trascorre così, correndo nei campi, aiutando il nostro contadino a raccogliere frutta e verdura: non so voi ma io da piccola non andavo ai parchi giochi perchè il cortile di casa mia era il mio parco giochi, non andavamo a fare le vasche nei centri commerciali per farci fare movimento perchè i campi e i prati erano i luoghi in cui ci sfogavamo e la sera alle 9 eravamo davvero stanchi e non soffrivamo di insonnia o di iper attività. Di estate come di inverno giocavamo all'aperto e sinceramente ci ammalavamo molto meno rispetto ai bambini di oggi che riescono a fare 3 cicli di antibiotici consecutivi.
Giulia Mandrino
La montata lattea
Venerdì, 15 Maggio 2015 13:36Come abbiamo visto nell'articolo dedicato al colostro, la prima sostanza che la mamma produce per nutrire il proprio bambino subito dopo la nascita si chiama appunto colostro. L'ostetrica Angela Dinoia nel suo Libro Il neonato e i suoi segreti edito da Mental Fitness Publishing ci da qualche informazione in più su questo prezioso liquido e sulla montata lattea:
"È un liquido giallo, denso, molto zuccherino. È ricco di anticorpi che serviranno al bambino per proteggersi e ha un effetto stimolante sull'intestino del piccolo, che deve prepararsi per iniziare ad assorbire e digerire il latte maturo. Il colostro è sufficiente per soddisfare il fabbisogno nutritivo del bambino nei primi giorni di vita. La mamma offre piccole quantità di questo liquido prezioso per ogni poppata: circa 8-10 grammi. Sembrerebbe poco! Invece la quantità è assolutamente adeguata, poiché il bambino non sarebbe in grado di assimilare quantità di latte maggiori nelle prime 48-72 ore di vita.
Il colostro consente al bambino di eliminare completamente il meconio, termine specifico per indicare le prime feci, di colore verde scuro, che emette. Dopo aver eliminato tutto il meconio, il neonato inizia a ingerire quantità maggiori di latte. Le donne devono sapere che è importante che il bambino assuma il colostro e non farsi scoraggiare da frasi poco opportune, come per esempio: "Signora è logico che il suo bambino abbia fame, ha solo colostro e non è sufficiente per sfamarlo".
Purtroppo capita ancora di sentire queste frasi anche all'interno dei reparti di maternità. Sono scorrette e possono insinuare dubbi che non hanno senso di esistere nella testa della mamma che sta avviando il suo primo allattamento.
Le poppate frequenti dei primi giorni consentono infatti al bambino di succhiare molto colostro e imparare a poppare correttamente. Inoltre, consentono alla mamma e al bambino di stare vicini per iniziare a conoscersi e costruire le basi del loro legame.
Part time: diritto oppure no?
Venerdì, 15 Maggio 2015 13:10Molte di noi vorrebbero richiedere il part-time ma è sicuro che l'azienda ce lo conceda? Risponde alla nostra domanda l'avvocato Chelo Rescalli nel nostro libro Mamme pret a porter, edito da Mental Fitness Publishing.
"E' possibile richiedere il part-time ai sensi della L.53/2000 come misura volta a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Non esiste un obbligo di legge che imponga all'azienda di concedere il part-time, ma, qualora non venisse concesso, il papà e la mamma possono rivolgersi alle Consigliere di Parità, in modo tale da poter tentare una mediazione con l'impresa nella quale lavorano. Fino ad ora sono stati ottenuti buoni successi, anche grazie ai finanziamenti previsti per le aziende che introducono forme o strumenti di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
È possibile comunque chiedere all'azienda in cui si lavora se ha introdotto strumenti di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e/o forme di flessibilizzazione dell'orario che potrebbero rivelarsi molto interessanti!
Ormai sono molte le esperienze al riguardo, anche perché sono previsti numerosi incentivi per le imprese che promuovono questo tipo di iniziative, a partire dall'art. 9 della legge 53/2000, al Fondo Sociale Europeo. Se l'azienda non ne avesse ancora introdotti, il genitore può promuoverne l'introduzione mettendo l'azienda in contatto con le Consigliere di Parità per ricevere tutte le informazioni necessarie."
Nel caso ci fossero precise motivazioni che spingono alla scelta del part time o qualora ci fossero malesseri sul posto di lavoro in merito alla maternità possiamo rivolgerci alla Consigliera di Parità.
Avv. Chelo Rescalli in Mamme pret a porter, Mental Fitness Publishing
Quando finisce la maternità: il congedo parentale
Venerdì, 15 Maggio 2015 12:46Quando finiscono i 5 mesi di maternità obbligatoria cosa succede? Ce lo spiega l'avvocato Chelo Rescalli nel nostro libro "Mamme pret a porter" edito da Mental Fitness Publishing: "se la mamma o il papà hanno un lavoro dipendente, dopo l'astensione per maternità/paternità, possono, infatti, richiedere l'astensione facoltativa dal lavoro, che si chiama congedo parentale.
Mamma e papà possono usufruire del congedoanche contemporaneamente.
Il diritto può essere esercitato fino agli 8 anni di età del bambino e per un periodo continuativo o frazionato per la durata massima di 6 mesi. Questo significa che si può prendere anche per un solo giorno. Nel caso in cui la mamma o il papà siano soli (unico genitore), essi hanno entrambi diritto a usufruire di un periodo di congedo continuativo o frazionato per la durata massima di 10 mesi. In ogni caso, se il padre chiede almeno 3 mesi consecutivi, la durata massima arriva a 11 mesi. È importante ricordarsi di preavvisare il datore di lavoro almeno 15 giorni prima della data in cui si vuole iniziare l'astensione dal lavoro. Nota importante è la retribuzione per tutto il periodo di astensione facoltativa per maternità. Infatti, la legge prevede che al genitore che usufruisce del congedo parentale sia riconosciuto un trattamento economico pari al 30% dello stipendio. Una retribuzione
misera considerando tutte le spese da affrontare!
Successivamente non è prevista alcuna retribuzione, a meno che il reddito del richiedente (madre o padre) sia inferiore a 2,5 volte il trattamento minimo di pensione. Il periodo di congedo viene calcolato in base all'anzianità di servizio. Le mamme lavoratrici autonome e le mamme con figli nati a decorrere dal 1° gennaio 2000 hanno diritto al congedo parentale comprensivo di trattamento economico limitatamente a 3 mesi ed entro il primo anno di età.
Le lavoratrici a progetto o categorie assimilate, iscritte alla gestione separata INPS, hanno diritto a una indennità per congedo parentale per un periodo di 3 mesi entro il primo anno dalla nascita del bambino.
Sono esclusi dal diritto al congedo parentale i lavoratori e le lavoratrici addette ai servizi domestici, i lavoratori e le lavoratrici a domicilio e coloro che sono iscritti alla gestione separata dell'INPS, i cosiddetti parasubordinati (es. co.co.pro.).
Se i bimbi sono 2 o più, è possibile usufruire dei mesi di congedo previsti per ciascuno.
Avv Chelo Rescalli in Mamme pret a porter, Mental Fitness Publishing
Il primo incontro
Venerdì, 15 Maggio 2015 12:15La prima relazione che la donna instaura con proprio il bambino inizia in gravidanza. Avvenuto il concepimento, il test di gravidanza positivo, il primo movimento, la prima ecografia, le prime sensazioni: tutti momenti significativi che precedono e preparano il loro incontro.
Ma, una volta venuto al mondo, di che cosa ha bisogno il neonato? I film e le immagini stereotipate che ci propongono i media ci presentano una mamma che, appena vede il suo bambino, si innamora di lui. È vero, a volte questo accade, ma la realtà può presentarsi con sfaccettature diverse: ogni mamma ha bisogno del suo tempo per incontrare il suo piccolo.
Oggigiorno, sin dalle prime ore in sala parto, si cerca di creare una situazione che agevoli l'incontro tra il neonato e la propria madre. Il contatto degli occhi, la vicinanza, il calore del corpo, il tocco della mamma rassicurano il piccolo, che ha lasciato da poco lo spazio conosciuto, per una nuova esperienza. Lì, accanto a sua madre, se lasciato tranquillo, il neonato posto sulla sua pancia comincia a strisciare verso il seno e magari a succhiare.
Inizia l'avventura dell'allattamento! La bocca è per lui uno strumento importante, sia per le prime esperienze sensoriali, sia per conoscere il corpo materno. Le labbra, infatti, contengono un'altissima concentrazione di recettori tattili: attraverso la suzione il bambino si tranquillizza, si nutre, conosce il mondo e prova piacere.
Alla nascita, il piccolo è dotato di numerosi riflessi, utili per la sua sopravvivenza e per stimolare nella sua mamma un adeguato sentimento di attaccamento.
Il neonato deve essere rispettato
Venerdì, 15 Maggio 2015 11:14Nella cultura popolare ancora oggi il neonato viene ritenuto da molti come un esserino privo di competenze e di memoria, una sorta di tabula rasa che va semplicementre nutrita e pulita. In realtà la scienza moderna ha dimostrato che il neonato ha numerose competenze innate e bisogni primari non solo fisici ma anche emotivi.
Ancor peggio a volte si ritiene che il neonato non abbia competenze se non quella di tiraneggiare sui genitori e di prendere brutti vizi: appurato che i nostri figli non sono nè despoti nè tiranni, ci chiediamo da dove venga questo retaggio di concepire il neonato come un esserino che non deve passare troppo tempo con la mamma e che la separazione debba avvenire quanto prima; ce lo spiega l'ostetrica Angela Dinoia nel suo libro Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing: "In Europa, dal Medioevo fino all'inizio del secolo scorso, il periodo di vita più rischioso per un bambino andava da 0 a 2 anni. I neonati non desiderati venivano abbandonati sulla ruota degli, allontanati dalle famiglie e a volte perfino uccisi. Queste pratiche, per noi oggi inaccettabili, erano frutto non solamente di un atto di crudeltà, bensì di una cultura che non riconosceva all'individuo appena nato il diritto alla vita, il diritto di esistere. Il fenomeno del baliatico (dare a balia i propri figli) era in uso non solo tra le famiglie più agiate, ma anche tra la popolazione più povera. In questo modo, le nobildonne potevano dedicarsi alla vita sociale e le altre ritornare ai lavori pesanti. Non si credeva fosse importante per il bambino stare con la propria madre. Pertanto i nuovi nati venivano sottoposti a una precoce esperienza di separazione dai genitori e, spesso, il reinserimento nella famiglia di origine avveniva dopo molti anni. Oggi invece è risaputo che, nella vita di ogni individuo, l'aver instaurato, subito dopo la nascita, una relazione di attaccamento valida con la la propria madre è garanzia di una condizione di salute fisica e mentale. Ben sappiamo, inoltre, che il neonato non è un adulto in miniatura, bensì un individuo con specifiche peculiarità: per riuscire a conoscerlo meglio e a rispettarlo dobbiamo in parte abbandonare il nostro punto di vista di adulti ed entrare nel suo mondo. Un mondo speciale che, non dimentichiamolo, a suo tempo è appartenuto ad ognuno di noi."
Angela Di Noia, Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing