Il neonato deve essere rispettato
Nella cultura popolare ancora oggi il neonato viene ritenuto da molti come un esserino privo di competenze e di memoria, una sorta di tabula rasa che va semplicementre nutrita e pulita. In realtà la scienza moderna ha dimostrato che il neonato ha numerose competenze innate e bisogni primari non solo fisici ma anche emotivi.
Ancor peggio a volte si ritiene che il neonato non abbia competenze se non quella di tiraneggiare sui genitori e di prendere brutti vizi: appurato che i nostri figli non sono nè despoti nè tiranni, ci chiediamo da dove venga questo retaggio di concepire il neonato come un esserino che non deve passare troppo tempo con la mamma e che la separazione debba avvenire quanto prima; ce lo spiega l'ostetrica Angela Dinoia nel suo libro Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing: "In Europa, dal Medioevo fino all'inizio del secolo scorso, il periodo di vita più rischioso per un bambino andava da 0 a 2 anni. I neonati non desiderati venivano abbandonati sulla ruota degli, allontanati dalle famiglie e a volte perfino uccisi. Queste pratiche, per noi oggi inaccettabili, erano frutto non solamente di un atto di crudeltà, bensì di una cultura che non riconosceva all'individuo appena nato il diritto alla vita, il diritto di esistere. Il fenomeno del baliatico (dare a balia i propri figli) era in uso non solo tra le famiglie più agiate, ma anche tra la popolazione più povera. In questo modo, le nobildonne potevano dedicarsi alla vita sociale e le altre ritornare ai lavori pesanti. Non si credeva fosse importante per il bambino stare con la propria madre. Pertanto i nuovi nati venivano sottoposti a una precoce esperienza di separazione dai genitori e, spesso, il reinserimento nella famiglia di origine avveniva dopo molti anni. Oggi invece è risaputo che, nella vita di ogni individuo, l'aver instaurato, subito dopo la nascita, una relazione di attaccamento valida con la la propria madre è garanzia di una condizione di salute fisica e mentale. Ben sappiamo, inoltre, che il neonato non è un adulto in miniatura, bensì un individuo con specifiche peculiarità: per riuscire a conoscerlo meglio e a rispettarlo dobbiamo in parte abbandonare il nostro punto di vista di adulti ed entrare nel suo mondo. Un mondo speciale che, non dimentichiamolo, a suo tempo è appartenuto ad ognuno di noi."
Angela Di Noia, Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing