Allarme abusi online: i social media facilitano l'adescamento di minori
Una nuova ricerca presentata al National Conference & Exhibition 2024 dell'American Academy of Pediatrics a Orlando solleva un allarme preoccupante: i social media stanno diventando uno strumento per adescare e abusare di adolescenti. Lo studio evidenzia come Instagram e Snapchat siano tra le piattaforme più utilizzate dai predatori, soprattutto nei casi in cui l'aggressore non ha legami di parentela con la vittima. Si stima che il 7% degli adolescenti vittime di abusi sessuali abbia subito aggressioni facilitate dai social, un dato che sale al 12% tra le vittime i cui aggressori erano estranei.
Adolescenti e social media: tra opportunità e pericoli
Negli ultimi anni, i social media sono diventati una componente fondamentale della vita degli adolescenti. Secondo Miguel Cano, pediatra specializzato in abusi e autore della ricerca (che ha parlato con Ansa), questi spazi digitali offrono notevoli vantaggi, come la possibilità di connettersi con amici e parenti. Tuttavia, Cano mette in guardia sui rischi: "Sebbene l'uso dei social media offra vantaggi come il collegamento con altre persone e il mantenimento dei contatti con familiari e amici in tutto il mondo, esistono anche molti pericoli ben documentati".
Tra i rischi associati all'uso dei social media ci sono cyberbullismo, molestie, esposizione a contenuti inappropriati e l'adescamento da parte di predatori sessuali. Il problema principale è che questi ultimi sfruttano la possibilità di comunicare con gli adolescenti in maniera anonima, creando un'apparenza di sicurezza e familiarità che porta spesso le giovani vittime a fidarsi e a instaurare un legame con chi sta dall'altra parte dello schermo.
I numeri dell’abuso: chi sono le vittime e i carnefici
Lo studio ha coinvolto adolescenti di età compresa tra i 10 e i 18 anni che si sono rivolti al Chadwick Center for Children and Families del Rady Children's Hospital tra il 2018 e il 2023 per denunciare abusi sessuali. I dati emersi sono allarmanti. L'età media delle vittime è di appena 13 anni, e ben l'89% delle vittime è composto da ragazze. In molti casi (60%), l'aggressore è un membro della famiglia, ma quando il responsabile è un estraneo, la percentuale di aggressioni facilitate dai social sale al 12%.
Gli aggressori, per lo più uomini adulti, riescono a sfruttare i social media per stabilire un contatto iniziale con le vittime, spesso portando questi incontri virtuali a incontri reali che possono sfociare in abusi sessuali. Instagram e Snapchatemergono come le piattaforme più frequentemente utilizzate dai predatori, anche a causa della mancanza di controlli e dell’accessibilità alle informazioni personali degli utenti. Secondo la ricerca, la facilità con cui questi social permettono di connettersi con estranei senza alcuna supervisione rappresenta un fattore di rischio importante.
Come prevenire e proteggere: l’importanza del controllo
Di fronte a questa situazione, Cano lancia un appello ai genitori, agli educatori e ai pediatri affinché comprendano il pericolo rappresentato dai social media e mettano in atto strategie preventive per proteggere i minori. I social medianecessitano di regole più rigide e controlli più accurati per limitare la possibilità di abuso, ma è altrettanto essenziale che anche le famiglie si impegnino a monitorare l'attività online dei propri figli.
Tra le raccomandazioni più importanti per i genitori e i tutori ci sono:
- Dialogo aperto e continuo: Parlare con i figli dell’importanza di riconoscere potenziali rischi e insegnare loro a non condividere informazioni personali con sconosciuti online.
- Educazione digitale: Aiutare gli adolescenti a comprendere i rischi connessi all’uso dei social e insegnare loro a riconoscere comportamenti sospetti.
- Monitoraggio e controllo: Utilizzare strumenti di parental control per monitorare l’attività online dei propri figli e stabilire dei limiti sull’uso dei social media.
- Segnalazione e denuncia: In caso di situazioni sospette, è fondamentale che i genitori sappiano come e dove segnalare comportamenti inappropriati o rischiosi. Molte piattaforme, come Instagram e Snapchat, offrono strumenti per segnalare utenti sospetti, ma è necessario un maggiore supporto da parte delle autorità per rendere queste segnalazioni efficaci.
L’urgenza di normative più stringenti per la sicurezza dei minori online
L’assenza di regole e la difficoltà di controllare in modo efficace l’attività online sui social media rappresentano un grosso limite per la tutela dei minori. Mentre le piattaforme come Instagram e Snapchat stanno sviluppando misure di sicurezza per prevenire abusi, il rischio resta elevato a causa della facilità con cui gli adolescenti possono essere contattati da sconosciuti.
Per risolvere questo problema, è essenziale l’introduzione di normative che impongano alle piattaforme social di attuare misure di verifica dell’età e di identificazione più rigorose. Cano conclude con un appello alle autorità e agli sviluppatori di social media affinché lavorino insieme per ridurre i rischi online, proteggendo gli adolescenti dai pericoli sempre più frequenti del mondo digitale.