La scuola più ecosostenibile del mondo
Si trova a Bali (e già possiamo immaginare il verde che la attornia) ed è bellissima. E questa sua bellezza viene da una caratteristica ben precisa: dal rispetto per la natura che attornia ogni cosa e che viene trasmesso agli studenti in maniera concreta ed educativamente perfetta.
La scuola più ecosostenibile del mondo: a Bali ecco l’istituto scolastico più verde del mondo nel quale l’insegnamento passa anche dall’ecologia
Integrità, responsabilità, empatia, sostenibilità, pace, equità, comunità e fiducia: sono questi i pilastri che tengono in piedi la Bali Green School e che caratterizzano il programma educativo di questa scuola nel cuore dell’Indonesia, nata nel 2008 e da allora punto di riferimento per tutte le scuole che vogliono votarsi alla sostenibilità. Sul loro sito si legge chiaramente: “Noi crediamo in tre semplici regole a cui sottosta ogni decisione: essere “local”, lasciare che l’ambiente sia la nostra guida ed essere consapevoli di quanto le nostre scelte influiranno sulla vita dei nostri nipoti”.
La scuola è stata fondata nel 2008 dal milionario canadese John Hardy, un personaggio tutto particolare che crede fermamente nel potere dell’ecologia. Secondo lui essere verdi crea un circolo virtuoso super positivo, e educare i bambini alla sostenibilità e all’ecologia fin da piccoli significa crescere i futuri leader-verdi, i futuri leader che cambieranno il mondo grazie all’amore per l’ecologia e grazie alla consapevolezza delle conseguenze delle azioni dell’uomo sul nostro pianeta.
Guardando la scuola si capisce già quanto sia avanti, bella e spettacolare: bambini che scorrazzano, ambienti aperti, la natura integrata, lezioni all’aperto, classi nelle quali si “fa”, materiali super naturali…
Nella scuola non ci sono muri, i pavimenti sono coperti da comode stuoie, tavoli e mobili sono in legno e bambù, così come tutta la scuola intera. L’energia è presa da fonti rinnovabili (come il solare, la stazione di compostaggio il sistema di raccolta di acqua piovana) e tutto il cibo della mensa proviene dall’orto biologico in giardino, che viene coltivato dagli stessi ragazzi.
La scuola cerca di essere al 100% sostenibile e questo intento lo trasmette ai ragazzi (circa 400, provenienti da tutto il mondo, che la frequentano dall’asilo nido fino alle superiori), ai quali viene insegnato come essere sostenibili a loro volta, un insegnamento che sfruttano poi nella vita e non solo a scuola.
La missione dunque è quella di integrare a scuola una vera cultura della sostenibilità attraverso un cambiamento che possa variare tanto le abitudini dei ragazzi e di chi vive la scuola quanto la salute del nostro pianeta. Tutto a scuola (l’insegnamento, il gioco e le attività) è svolto pensando a questo: all’impatto di ogni azione e di ogni dettaglio.
Accanto a questo naturalmente la scuola tenta di integrare le maestranze e le realtà territoriali, per creare una rete di pensiero più diffusa e strutturata.
Per quanto riguarda la scuola, oltre alle classiche materie ai bambini viene insegnato concretamente facendo, ascoltando, discutendo e facendo esperienza della vita vera. I bambini e i ragazzi raccolgono i rifiuti, raccolgono l’acqua piovana, coltivano l’orto. E poi gli viene chiesto, sempre, di provare a immaginare il futuro, progettando nuovi sistemi, nuovi oggetti, nuovi programmi. Quattro anni fa, addirittura, un gruppo di studenti è riuscito a creare un motore per l’autobus della scuola, che da quel momento (insieme ad altri 3 autobus) viaggia con un bio-diesel riciclato utilizzando gli scarti degli oli della cucina della scuola e dei ristoranti circostanti (che raccolgono tutti insieme ogni mercoledì pomeriggio). Nel 2013, poi, due studentesse di 10 e 12 anni hanno organizzato una protesta contro l’utilizzo delle borsine di plastica, una protesta così seguita e partecipata da avere fatto guadagnare alle due sorelle un posto in “Forbes”, tra le 100 donne più influenti dell’anno.
Sono solo due esempi per fare capire come effettivamente l’educazione all’ecologia possa fare miracoli e possa essere la base concreta e solida per la crescita di adulti consapevoli, impegnati e rispettosi della natura. Perché dunque non provare anche noi, nel nostro piccolo, a rendere più sostenibile la nostra vita coinvolgendo anche i bambini in prima persona? Il risultato è stupefacente.
Giulia Mandrino
(Photo credit: Facebook)