Pancia gonfia e dieta, pratici consigli
Il gonfiore addominale è un sintomo frequente che si associa a diverse condizioni cliniche, tra cui la sindrome del colon irritabile, l’intolleranza al lattosio, la sindrome da sovvracrescita batterica, la celiachia e ad altre. Essendo un sintomo aspecifico, è utile una valutazione medica per inquadrare la causa e contestualizzare il disturbo, che pur non essendo un segno di allarme, può essere avvertito come molto fastidioso e causare discomfort fisico ed emotivo in chi ne è affetto.
Pancia gonfia e dieta, pratici consigli: le cause del gonfiore addominale e le buone pratiche alimentari per contrastarlo
La principale causa di gonfiore addominale (meteorismo in gergo medico) è la produzione di gas che deriva dalla fermentazione del cibo e delle feci da parte della flora batterica intestinale, (il microbiota intestinale). La produzione di gas distende le anse intestinali e questo causa gonfiore e in alcuni soggetti anche dolore. Nella gestione del meteorismo la dieta e lo stile di vita possono avere un ruolo fondamentale, soprattutto se questo è causato dalla sindrome del colon irritabile, che è una patologia estremamente diffusa, soprattutto tra le donne in età fertile.
Alcuni pazienti attribuiscono la comparsa del sintomo all’assunzione di un determinato alimento, e quindi si autoimpongono diete drastiche, escludendo molti alimenti, mangiando in bianco. Queste diete restrittive non portano a nessun beneficio ma espongono solo a rischi di deficit nutrizionali. Anche l’esclusione del lattosio senza aver eseguito un test specifico non ha senso, e peggio ancora è la moda di impostare un’alimentazione priva di glutine, che a parte casi selezionati come la celiachia o la gluten sensitivity, non porta nessun tipo di benefico.
Piuttosto, è importante avere pasti regolari, creare un ambiente sereno e rilassato, mangiare seduti, a tavola, ad orari fissi, non consumare cibo prima di coricarsi, masticare lentamente.
Alcuni accorgimenti possono poi aiutare ad alleviare il sintomo: alcuni studi hanno dimostrato che l'alcol, la caffeina, il cibo piccante e i cibi ricchi di grassi possono peggiorare i sintomi in chi soffre di colon irritabile, e pertanto potrebbe essere utile evitare di assumere questi alimenti. È importante avere una dieta varia ed equilibrata, che eviti di avere deficit nutrizionali.
Se si pensa che alla base del gonfiore addominale ci sia un’alterazione della flora microbica intestinale potrebbe essere utile potenziale la flora intestinale con alimenti che la facciano stare bene. Queste sostanza sono definite prebiotici e in natura si trovano in numerosi alimenti come nei porri, negli asparagi, nella cicoria, nei carciofi, nelle cipolle, nelle banane, nei fagioli di soia, negli spinaci, nei broccoli, nel ribes nero, nelle ciliegie, nei frutti di bosco, nelle prugne, nel melograno nel tè verde e nero, nel caffè, nel cacao e nel cioccolato fondente puro, nelle castagne, nelle mele, nelle nocciole e nell’olio di oliva. In chi non è abituato ad assumere questi alimenti, inizialmente se consumati ad alte dosi potrebbero peggiorare i sintomi, per cui si consiglia, generalmente, di assumerne inizialmente una piccola dose e incrementarla successivamente poco alla volta. Anche il consumo di yogurt, agendo sulla flora batterica intestinale, sembra portare benefici sui sintomi intestinali; lo yogurt è ben tollerato anche in chi non tollera il lattosio, perché questo zucchero è già parzialmente digerito.
Un’altra possibile strategia dietetica per migliorare i sintomi del gonfiore addominale è quella di seguire una dieta FODMAP, ovvero una dieta in cui vengono eliminati temporaneamente alimenti fermentanti, con l’intento di ridurre così la produzione di gas intestinali. Questa dieta che ha inizialmente una fase fortemente restrittiva è seguita da una fase di reintroduzione degli alimenti fermentanti al fine di creare una dieta nutrizionalmente corretta, e deve essere eseguita sotto controllo medico, per evitare deficit nutrizionali.
Le linee guida di nutrizione attualmente considerano efficaci in egual misura la dieta fodmap o una dieta equilibrata seguita da un medico. Per cui la scelta di impostare una o l’altra strategia terapeutica viene eseguita valutando attentamente il singolo caso.
Dr.ssa Marta Lombardini
Medico chirurgo
Specialista in gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Esperto in nutrizione