4 ragazzi su 10 hanno subìto atti di bullismo, i dati allarmanti dell’Osservatorio Indifesa
Impossibile spostare lo sguardo. Doveroso non chiudere gli occhi. Perché il bullismo riguarda tutti, non solo le vittime. Riguarda la società, la scuola, i genitori. Riguarda i bulli. E riguarda i ragazzi che assistono ogni giorno agli atti di bullismo e cyber bullismo.
Ma quali sono i dati esatti? Difficile dirlo, ma da un recente studio dell’Osservatorio Indifesa escono numeri davvero paurosi. La fotografia è allarmante: più di 4 ragazzi su 10 hanno subìto atti di bullismo. E le brutte notizie non finiscono qua.
È doveroso dunque diffondere questi dati e queste infografiche, perché parlarne è il primo passo per debellare questo fenomeno sconcertante e pericoloso. Il secondo? Agire.
4 ragazzi su 10 hanno subìto atti di bullismo, i dati allarmanti dell’Osservatorio Indifesa: un recente studio mostra come il bullismo, purtroppo, sia una realtà estremamente presente nelle scuole
Il 7 febbraio ricorre la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, nonché il Safer Internet Day. Per l’occasione, Terre des Hommes e Scuola Zoo stanno diffondendo i dati raccolti dal loro Osservatorio Indifesa, che ha chiesto le opinioni a più di 8000 ragazzi italiani delle scuole superiori su violenza, discriminazioni e stereotipi di genere, bullismo, cyberbullismo e sexting. Questi dati sono preoccupanti, e mostrano come purtroppo il bullismo e il cyberbullismo siano i fenomeni più temuti e presenti tra gli adolescenti, dopo la violenza sessuale e le droghe.
Il dato che più balza all’occhio è quello del bullismo subìto, perché se pensiamo che il bullismo non riguardi i nostri figli (dal punto di vista delle vittime e dei carnefici), ci sbagliamo. Più di 4 ragazzi su 10 hanno subito angherie da parte di ragazzi più o meno della loro età. 6 su 10 hanno assistito a fenomeni di violenza online o offline. Il cyberbullismo è temuto dal 40% dei ragazzi. E 1 ragazzo su 10 dichiara di essere stato “bullo”.
Le più prese di mira in rete sono le ragazze (il 12,4% delle giovani ammette di esserne state vittima, contro il 10,4% dei ragazzi), con commenti a sfondo sessuale (subìti dal 32% delle intervistate) e questo dimostra come le differenze di genere e il sessismo siano purtroppo fenomeni già presenti tra i giovanissimi. Ma i più colpiti fisicamente sono i maschi.
“Chi vive queste esperienze sviluppa sentimenti di vergogna, ansia e malessere - anche fisico - e le conseguenze, come la bassa autostima, si possono protrarre fino all'età adulta se l'adolescente non viene correttamente aiutato a superare il trauma”: a farlo sapere è proprio l’Osservatorio Indifesa, che non ha raccolto le testimonianze solo delle vittime, ma anche dei carnefici. Al questionario hanno infatti risposto tutti, e 1 ragazzo su 10 ha ammesso di avere compiuto atti di bullismo. Nel caso delle ragazze, 1 su 20.
"La violenza tra pari, online e offline, è una realtà con cui i nostri ragazzi e ragazze devono fare i conti. Realmente subìta, o soltanto percepita, entra nelle loro vite, probabilmente li agita e li condiziona e lascia dei segni sulla loro personalità”, dichiara Paolo Ferrara, Direttore di Terre des Hommes. "È una violenza fatta di contatto fisico, ma ancora più spesso è un attacco alle proprie insicurezze, a quella identità che va formandosi, in modo sempre più marcato, proprio negli anni dell'adolescenza. Questo ci dice l'Osservatorio indifesa, diventato ormai un punto di riferimento unico, per contenuti e numero di ragazzi coinvolti, nel panorama italiano. Un luogo di ascolto fondamentale che ha permesso a Terre des Hommes e ai suoi partner di costruire percorsi di partecipazione giovanile sempre più innovativi e coinvolgenti, quali il Network indifesa o il ProteggiMI Tour”.
Oltre a queste infografiche, Terre des Hommes presenta anche il video @pri gli Occhi# del regista Stefano Girardi (visibile in fondo all'articolo), realizzato dalla casa di produzione Moovie On. Il corto parla dei due diversi tipi di carnefici, o “bulli”, ovvero quelli che fisicamente fanno del male agli altri e quelli che osservano girandosi dall’altra parte, o addirittura ridono, mostrando ai ragazzi come nel caso del cyberbullismo questo sia ancora più accentuato e quanto i bulli indiretti siano quasi i più pericolosi.