Girls Who Code, un evento a Milano e tre libri per le ragazze tecnologiche!
Vi parliamo spesso delle STEM, le materie scientifiche declinate in maniera finalmente innovativa, e cioè intese non più solo per maschi ma anche per tutte quelle bambine e ragazze che amano la scienza e la tecnologia e che vogliono farsi strada nel settore.
La parità di genere la stiamo piano piano conquistando, e possiamo farlo anche spronando le nostre bambine a seguire i loro sogni scientifici, quando ne hanno. Perché se gli ingegneri, gli astronauti e gli scienziati sono sempre stati uomini, nell’immaginario comune, oggi non è più così, ed esistono libri ed eventi bellissimi per sostenere le bambine e insegnare loro le basi divertendosi in un ambiente favoloso.
Il prossimo martedì 5 giugno a Milano sarà ospite Reshma Saujani, per la rassegna Meet The Guru organizzata presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci (in via San Vittore 21). Perché ci interessa? Perché è la fondatrice di Girls Who Code, una organizzazione no profit che si occupa di educazione digitale per le ragazze.
Girls Who Code, un evento a Milano e tre libri per le ragazze tecnologiche: Reshma Saujani, fondatrice di Girls Who Code, sarà ospite al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia per parlare di Stem
Durante questo evento (che avrà luogo alle 19.30 presso il Museo, previa iscrizione a questo indirizzo) Reshma Saujani esporrà al pubblico tutte le opportunità che due materie scientifiche come il digitale e il coding possono offrire a tutte le giovani donne, capendo così l’utilità di avvicinare le bambine alle materie scientifiche fin da piccole, se questo è il loro desiderio, senza limitarle perché “sono femmine”.
Il progetto Girls Who Code nasce dalla sua esperienza personale: Reshma è nata negli Stati Uniti da genitori esuli indiani e si è laureata all’Università dell’Illinois, specializzata alla Kennedy School of Government di Harvard e alla School of Law di Yale.
Nel 2010 è stata la prima donna indiana a correre per il Congresso degli USA, e durante la sua campagna elettorale ha visitato centinaia di scuole del Paese. Cosa ha notato? Le pochissime bambine ai corsi di computer science e tecnologia. Accanto a questo, ha constatato che sono sempre di più i genitori che le chiedevano più corsi di coding ed educazione digitale per le proprie figlie. E da lì è venuta l’idea, che ha visto la luce nel 2012.
“Dopo soli sei anni di lavoro, abbiamo raggiunto un punto critico. Siamo sulla buona strada per raggiungere la parità di genere nel settore tecnologico entro il 2027. - scrive Saujani in una lettera aperta pubblica sul sito di Girls Who Code - Donne e ragazze in tutto il paese si stanno unendo per correggere squilibri di potere secolari fondati su genere, etnia, preferenze sessuali e altro ancora. Girls Who Code è orgogliosa di far parte di questo movimento, e ancora più orgogliosa perché le nostre ragazze - tutte con storie, abilità e provenienze diverse - lo stanno guidando”.
L’incontro è quindi un’opportunità fantastica per tutti i genitori e gli educatori che vogliono scoprire come avvicinare le bambine a queste materie, stimolandole e offrendo così loro un futuro migliore.
Se vi interessa il tema, poi, vi consigliamo vivamente i libri recentemente pubblicati dalla casa editrice Il Castoro in Italia, dedicati proprio alle Girls Who Code, le ragazze che imparano il coding. La collana si intitola esattamente come il progetto di Reshma Saujani: "Girls Who Code. Impara il coding e cambia il mondo”.
Vi troviamo non solo un libro-manuale pratico di introduzione alla materia di Rashma Saujani, e cioè al linguaggio di programmazione, ma anche una serie di narrativa che presenta alle bambine le storie avvincenti di ragazze che, come loro, si appassionano di STEM e vivono magnifiche avventure.
I titoli che possiamo già trovare (dato che la collana è proprio nuova nuova) sono "Girls Who Code. Un’amicizia in codice" e "Girls Who Code. Una gara da vincere" di Stacia Deutsch (usciranno a inizio giugno).
Giulia Mandrino