5 giochi ispirati al metodo Munari
Abbiamo parlato del Metodo Munari come approccio educativo vicino a quello montessoriano e ricco di benefici per il bambino. Ispirandosi a lui sia dal punto di vista pedagogico sia da quello artistico più stretto, sono molti gli spunti di gioco!
Ecco allora alcune idee di gioco stimolanti e creative: come creare insieme al nostro bambino 5 giochi ispirati al Metodo Munari
1. Il Munari-Mobile per i più piccoli
Foto Credits: http://www.lecoinmontessori.com/mobile-de-munari/
Fin dalla prima infanzia, gli stimoli visivi sono fondamentali per lo sviluppo. Lo sapeva e lo incoraggiava Maria Montessori, e lo promuoveva Bruno Munari. Coniugare il metodo montessoriano con l'arte munariana è semplice e, diciamolo, affascinante. Per costruire una giostrina per i neonati partendo dai disegni di Munari bastano
- una pallina trasparente dal diametro di 6 cm
- 3 bastoncini cilindrici di legno, della lunghezza di 36cm, 30cm e 18cm
- forme geometriche su cartoncino ispirate alle forme munariane (scaricabili qui)
- del filo di nylon
Colorando i bastoncini e assemblando tutto con il filo di nylon, il risultato sarà una giostrina davvero unica, tra il modernariato e l'arte cinetica, ma perfetta per il vostro bambino nella culla che, a debita distanza senza poterla toccare (mi raccomando!) osserverà movimento, forme e colore. Alcuni bambini non apprezzano questo tipo di proposta in quanto hanno l'esigenza (più che condivisibile di toccare l'oggetto e di metterlo in bocca: in questo caso non proponiamo questo gioco perchè creerebbe inutile frustrazione.
2. Il "più e meno" fatto in casa
Tra i giochi ideati da Bruno Munari c'è quello del Più e Meno, gioco visivo composto da 72 immagini (l'originale è di Corraini). Con un po' di fantasia lo si può creare in casa, con le immagini che più ci aggradano.
Bastano dei fogli lucidi stampabili e una stampante. Scaricando un po' di silhouette da internet, e stampandone una su ogni foglio lucido (con le impostazioni personalizzate della vostra stampante), si otterranno diversi disegni da sovrapporre tra loro, creando di volta in volta una storia diversa.
Foto credits: Corraini
3. I timbri di verdura
Nel 1976 Bruno Munari propose, sulla Rai, un gioco tanto semplice quanto divertente per tutti i bambini, che, nel video (https://www.youtube.com/watch?v=wv8u3Geakgk) si mostrano tanto sorpresi quanto lo stesso artista nel vedere i risultati! Verdura, fogli di carta e inchiostro: niente di più! Tagliando a metà, o alla base, peperoni (più la forma è irregolare meglio è), cipolle, mele, radicchi, inchiostrandoli e premendoli su un foglio si creano pattern favolosi, interpretabili a piacimento e ripetibili all'infinito! Vedere per credere.
Foto Credits: Associazione Pikaboo
4. La tavola tattile
Per stimolare la multisensorialità e il senso del tatto così importanti per Bruno Munari, basta ispirarsi alle sue Tavole Tattili.
Con delle tavolette di legno, vari materiali di recupero (dalla stoffa alla plastica, dalla carta, alla lana, alle spugne, alle piastrelle, ai cartoni delle uova a quelli fustellati: chi più ne ha più ne metta) e un po' di fantasia si otterranno delle tavole tattili perfette per imparare a conoscere i vari materiali divertendosi durante la costruzione.
Basta incollare i vari elementi alla base in legno, che verrà poi toccata ed esplorata ogni volta che si vorrà.
Foto Credits: lapulcecuriosa
5. Il libro illeggibile
Come vi abbiamo già spiegato nell'articolo dedicato al Metodo Munari, l'artista e designer pensò ai suoi libri illeggibili e ai pre-libri come a strumenti che avvicinassero il bambino ancora non-lettore alla conoscenza del libro-oggetto. Partendo dalla sua idea, i bambini insieme ai genitori potranno provare a creare il loro personalissimo libro illeggibile, senza frenare le idee.
Un po' di fogli (di vari colori e fattura: accostare quelli semplici da fotocopiatrice ai cartoncini colorati o ad altri supporti improvvisati renderà il tutto ancor più bello), forbici, colla, pastelli, pennarelli e colori di ogni tipo, materiali recuperati in casa che stimolino tutti i sensi (si potrebbero profumare le pagine, ad esempio!). Un po' come per la tavola tattile, basta assemblare il tutto, ma stavolta sottoforma di un libro le cui pagine, sebbene rilegate tra loro, saranno ognuna diversa dall'altra per forma, dimensione, contenuto e materiale.
Foto credits: Grafolea
Sara Polotti