Come insegnare ai bambini tenersi puliti senza urla
Un altro risvolto positivo del prendersi del tempo con i propri figli durante il bagnetto, il cambio del pannolino e le coccole quotidiane igieniche generiche è la possibilità di trasmettere loro l’amore per la pulizia, rendendo rituale tutto ciò che in realtà è semplice quotidianità.
Il primo passo per insegnare ai bambini a tenersi puliti è quindi quello di far sì che i momenti della pulizia siano piacevoli e rituali. E, poi, naturalmente, si può passare pian piano all’insegnamento più diretto e concreto, altrettanto importante. Che è un altro passo sulla strada (importantissima) dell’indipendenza.
Come insegnare ai bambini tenersi puliti senza urla: come far sì che i bambini imparino a lavarsi, a tenersi puliti e a rispettare il proprio corpo
Iniziamo con il rituale più comune, quello che effettuiamo probabilmente più spesso durante la giornata, e cioè il lavarsi le mani. Per i bambini non è sempre automatico farlo, spesso non gli importa (o non si rendono conto) di avere le manine sporche. Ma è bene insegnare loro, con l’esempio prima di tutto, che le mani vanno sempre lavate prima o dopo determinate azioni: prima di mangiare, dopo essere stati in bagno, dopo aver toccato la terra, dopo aver toccato il cibo crudo, prima di cucinare, dopo aver toccato gli animali… E dopo il “quando” possiamo passare al “come”, e cioè aprendo l’acqua, insaponandosi le mani, strofinandosele bene tra loro, chiudendo l’acqua e asciugandosele. Che a noi sembrano passaggi scontati, ma per un bambino non lo sono. E, per rendere l’azione più carina e interessante (oltre che efficace), proponete ai bambini di cantare una canzoncina (non troppo lunga) durante lo sfregamento, in modo che non sia troppo frettolosa.
Altra pulizia importantissima è quella dei denti. Per insegnare ai bambini a lavarsi bene i denti la soluzione migliore è trasformare il processo in un gioco. Innanzitutto, lavandoveli insieme, chiedendo di emularvi, provando a fare più o meno smorfie, inventando giochini. In secondo luogo, lasciate che scelga lui lo spazzolino e il dentifricio, dandogli l’impressione di avere l’autonomia e quindi una parvenza “adulta”. Terzo trucco è, di nuovo, cantare una canzoncina di un paio di minuti (mentalmente o mugugnandola), in modo da spazzolarli per il tempo necessario. In tutto questo, naturalmente, pian piano gli insegnate anche il modo migliore di spazzolare i denti, e cioè andando con le setole dall’alto verso il basso (per l’arcata superiore) e dal basso verso l’alto (per quella inferiore), e non lateralmente.
A partire dai quattro anni, o quando il bambino mostra interesse e voglia di farlo, potete iniziare anche a lasciare che si faccia il bagnetto da solo. Preparate la vasca con l’acqua calda e qualche gioco e insegnategli come ci si insapona, come si utilizzano la spugna e il bagnoschiuma (utilizzandone sempre uno adatto alla loro pelle, che sia naturale e delicato come “Sa di Me” della linea Bagno di Fiocchi di Riso e quali sono le parti del corpo su cui insistere (supervisionando sempre la situazione: la vasca da bagno può essere pericolosa, se lasciamo i bambini da soli). Per i capelli ancora probabilmente non sarà il momento, ma dai 5/6 anni potrete lasciargli eseguire anche questa azione, insegnandogli a strofinare bene e a risciacquarsi, sempre ad occhi chiusi per far sì che non brucino gli occhi, utilizzando uno shampoo delicato e naturale .
Anche per la doccia vale la regola dell’aspettare quando mostra interesse. Iniziate facendogli fare la doccia con voi (avendo cura di mettere in terra un tappeto antiscivolo), lasciando che vi emuli e giocando un po’, finché avrà imparato da sé tutto il rituale.
Per quanto riguarda poi l’igiene intima, qui è molto importante essere chiari sull’importanza della pulizia. Già verso i cinque o sei anni, periodo in cui iniziano a lavarsi da soli (come dicevamo), i bambini e le bambine dovrebbero iniziare ad occuparsi da sé delle loro zone genitali, sia facendo il bagno sia facendo la doccia, e anche sul bidet. Ai maschietti i genitori dovranno insegnare come pulire bene il pisellino, tirando la pelle verso il basso e pulendo bene la punta; alle femminucce si dovrà spiegare come aprire le grandi labbra per pulire anche l’interno della vulva. Utilizzate sempre un detergente apposito per l’igiene intima, e non il sapone per il corpo, in modo che vengano rispettati la cute e il pH, e le prime volte per risciacquare lasciategli usare il doccino, per fargli capire come il risciacquo sia fondamentale
E, infine, non dimentichiamo il rito del pulirsi il culetto dopo pipì e pupù! Spiegate ai bambini la tecnica giusta per piegare la carta (strappando 2/3 quadrati e ripiegandoli su se stessi, evitando la “pallina” che i bambini tendono a fare, ma che fa più danni che altro), e dite loro di utilizzarne quanta ne serve fino al momento che risulterà pulita. Se inizialmente non sono attratti dalla cosa, provate con delle salviette umidificate, passando poi gradualmente alla carta normale (lasciando entrambe a portata di mano e provando a spronarlo passivamente!).