Il gioco Montessori per imparare le tabelline
Dopo lo strumento montessoriano che aiuta i bambini a visualizzare meglio le moltiplicazioni, ecco un altro metodo per imparare le tabelline seguendo la didattica Montessori: si tratta di un gioco semplicissimo ma interessante e divertente che permette ai bambini di imparare le moltiplicazioni e le tabelline in maniera diversa, concreta, visualizzando al meglio la successione delle operazioni.
Il gioco Montessori per imparare le tabelline: come utilizzare la tavola delle tabelline di Maria Montessori per imparare la moltiplicazione
Questo gioco Montessori per imparare le tabelline (che possiamo acquistare qui) è davvero utile e divertente e si presenta in questo modo:
Di Montessoriano ha l’ordine, il fatto di essere racchiuso in un perimetro ordinato e il fatto di essere in legno dipinto, un materiale resistente e naturale che, rispetto alla plastica e ai colori troppo accesi, permette al bambino di mettere in campo una concentrazione maggiore.
All’interno della confezione c’è un sacchetto con cento dadi. Su ogni dado è presente una moltiplicazione, dall’1x1 al 10x10. Sul retro di ogni cubetto c’è quindi la “soluzione” dell’operazione.
Ad ogni dado corrisponde quindi, sulla tavola, una rientranza. In ogni rientranza i bambini possono inserire il cubetto, andando per ordine, leggendo di volta in volta la moltiplicazione e i risultati e capendo, in questo modo, la successione e la logica dietro alle tabelline.
In un primo momento (in terza o in quarta elementare, anni in cui solitamente si cominciano a imparare le tabelline) i bambini possono inserire i cubi in successione, prendendo confidenza con la tabellina, via via, di un certo numero, per colonna e per riga. Dopodiché il gioco si fa più interessante, con i cubetti che possono essere estratti dal sacchetto e inseriti via via nella casella giusta, indovinando prima il risultato dell’operazione scritta sul dado.
Il fatto di essere un gioco manuale permette ai bambini di memorizzare più facilmente le tabelline, coinvolgendo manualità, abilità, esperienza diretta (e non astratta come nella memorizzazione classica delle tabelline) e visualizzazione.