Cerchi un bambino? Comincia ad amare il tuo corpo
È difficilissimo amare il proprio corpo. Ma non a causa nostra: sono le pressioni esterne (dei media, della società, dell’immaginario comune) a rendere difficile questo compito. Ma è un nostro dovere.
Amare il nostro corpo significa accettarlo, amarlo, prendersene cura, coccolarlo. Significa stare bene con se stesse, cercando il benessere, la salute e una visione del nostro corpo che sia armoniosa e soddisfacente. Non per gli altri, ma per noi stesse.
Soprattutto quando cerchiamo un bambino. Perché lo stress della non accettazione di sé non è salutare, né per noi né per il nostro futuro bambino. E non solo a causa dello stress, ma anche a causa degli standard assurdi ai quali ci hanno abituato.
Cerchi un bambino? Comincia ad amare il tuo corpo: perché l’accettazione del proprio corpo e il benessere fisico sono fondamentali quando si cerca un bambino
Avere una sana relazione con il proprio corpo è fondamentale, soprattutto per la vita di una donna, che è bombardata costantemente dai media, dai social e dall’immaginario comune con immagini di corpi irraggiungibili, malsani e distorti. Sì, distorti, perché la perfezione non esiste: esiste solo il corpo femminile, sempre diverso, dalle mille forme e dai mille colori.
Questa relazione complicata con il corpo diviene però protagonista soprattutto quando si cerca un bambino, poiché non staccarsi da questa immagine significa mettersi in pericolo. È normale volere essere sempre in forma, ma che forma abbiamo in mente? Quella filiforme delle modelle di intimo? Quella ipertronica delle attrici che passano cinque ore al giorno in palestra? Quella photoshoppata delle influencer su Instagram? Be’, guardiamoci in faccia: quella non è la realtà.
Quando però non abbiamo focalizzato questo concetto, il pericolo è quello di ricreare questo standard sul nostro corpo, non solo ammazzandoci di diete, ma anche non accettandoci, e questo ha un’influenza assolutamente negativa sul nostro benessere psicologico, che ricade inevitabilmente anche su quello fisico.
Stare bene è fondamentale, su questo non ci piove: non stiamo infatti parlando di sana alimentazione e di sana attività fisica. Quelle sono imprescindibili. Stiamo invece parlando della malsana idea di volere essere semplicemente “più magre” anche quando il nostro peso forma è lì che ci guarda dalla bilancia, perché stiamo già bene così come siamo. È questo che porta a stili di vita sbagliati.
Il problema è che quando decidiamo di avere un bambino, dopo una vita passata a compararci con queste immagini di magrezza, è difficile rinunciarvi. E, soprattutto, l’insoddisfazione nei confronti del nostro corpo influisce moltissimo sul concepimento e sulla gravidanza. Perché le sensazioni che proviamo quando pensiamo al nostro stato fisico e alla nostra forma sono importantissime mentalmente e fisicamente. Stare bene con se stesse significa essere felici, ed essere felici significa abbassare notevolmente i propri livelli di stress psico-fisico, che sono al centro dell’attenzione quando parliamo di gravidanza.
Ecco perché quando decidiamo di diventare mamme la prima cosa che dovremmo fare sarebbe lavorare su noi stesse, cercando di stare bene e in salute: accettiamoci, stiamo bene con noi stesse, mangiamo bene, muoviamoci, ma sempre tenendo conto del benessere vero, non quello imposto dagli standard della società. Perché la maternità non cancellerà i nostri problemi di autostima, non farà scomparire i nostri complessi. Dobbiamo quindi lavorarci prima, dobbiamo abbracciare la nostra fisicità con la consapevolezza che il nostro corpo sarà al centro di un processo miracoloso. E questo vuol dire che avrà bisogno di coccole, di attenzione, di dolcezza. Non di critiche e stress da parte nostra.
Dobbiamo sempre essere consapevoli del rapporto strettissimo che c’è tra il nostro corpo e la nostra mente. Perché stare bene mentalmente e pensare in maniera positiva al nostro fisico farà miracoli: l’auto accettazione di sé è miracolosa, sì. Ci dà forza. Ci dà sicurezza.
Il nostro corpo diventerà la prima casa di nostro figlio. Ed entrambi meritano cura, mentale e fisica.