Mi sono reinventata: luci e ombre di mamme homemade
Queste sono le storie di molte mamme in Italia, di donne intraprendenti e con una forza d'animo incredibile, che per volontà o per necessità si sono trovate senza un lavoro. C'è chi decide di lasciare il proprio impiego full time come Silvia per il desiderio di trovare qualcosa che potesse conciliare di più l'essere mamma con l'essere donna autonoma e lavoratrice; c'è chi come Marianna, dopo anni di contratti a tempo determinato, progetto, occasionale e chi più ne ha più ne metta dopo la maternità viene lasciata a casa. Ma andiamo con ordine, partiamo con il racconto di Marianna.
"Sono Marianna, ho 35 anni e vivo a Roma. Dopo una laurea in comunicazione ho lavorato per 10 anni in agenzie pubblicitarie dove ho sempre collaborato prima con contratti a progetto o a tempo determinato e poi con partita iva, unico modo per me per continuare ad avere uno stipendio in quanto non era neanche pensabile essere assunta. Dopo anni di tentativi (lo stress del mio lavoro e forse la paura inconscia di perdere il contratto di collaborazione una volta diventata mamma) è arrivata Sofia, il mio amore, una luce immensa che ha reso profumata la mia vita. Ho lavorato fino alla fine della gravidanza, stile martire, sempre di corsa; Sofia è nata a 30 settimane ed è stata ricoverata per 8 settimane perchè essendo prematura si sono verificate delle problematiche a livello respiratorio importanti: in quel momento ho spento il telefonino e mi sono dedicata a lei come credo ogni donna avrebbe fatto (ovviamente facendo un passaggio di consegne alle colleghe e rimanendo reperibile via mail). Una volta tornate a casa è iniziata la nostra avventura ma non avendo praticamente una maternità retribuita dallo Stato dopo solo due mesi ho cercato di ritornare al mio lavoro, sperando di riuscire a conciliare tutto. Nello studio in cui collaboravo per me non c'era più posto e nonostante i numerosi cv inviati sembrava che nessuno avesse bisogno. Passavano i giorni e gli aiuti dei miei genitori erano diventati necessari per arrivare a fine mese: mi sentivo uno straccio. Possibile che nel mondo non ci fosse un posticino per me? Mi sentivo anche tremendamente in colpa perchè invece di essere felice di fare la mamma full time mi sentivo come in prigione, come con un freno a mano tirato. Intanto la partita iva costava e dopo un anno di tentativi e piccoli lavori ho deciso di chiuderla. Dopo i primi tempi di grande depressione grazie a un'amica ho ripreso in mano una grande passione che avevo fin da piccola: i bijoux. Io e mia mamma ci dilettavamo a creare orecchini, collane e braccialetti e così ho incominciato a ricrearli per Natale e compleanni e pian piano le mie amiche hanno iniziato a comprarli, e poi le loro amiche ed amiche di amiche. Insomma, il passaparola è partito! Ora sono passati 5 anni dalla nascita di Sofia, è in arrivo per lei e per noi un fratellino e devo dire che il mio lavoretto me lo sono creato: circa una volta a settimana massimo due sono ospitata a casa di amiche per presentare le mie creazioni, fortunatamente le donne vanno matte per i bijoux e riesco ad effettuare delle buone vendite. Mi ha contattata un negozio che era interessato ad acquistare le mie creazioni, così mi sono informata per capire come mettermi in regola. Disastro, ho dovuto rinunciare, i costi sono altissimi, insostenibili. Il mio introito netto è circa di 900 euro al mese, se ne devo lasciare 500 tra tasse e spese varie come posso fare? Questa è la triste realtà dello Stato Italiano, anche chi dopo essere stata rifiutata dal mercato del lavoro, ha trovato la forza (chi fa la mamma a tempo pieno sa che di giorno è impossibile riuscire a ritagliarsi del tempo, per cui io lavoravo di sera e di notte finchè Sofia non è andata all'asilo) di reinventarsi, ricominciare da capo per altro nel momento più faticoso in assoluto per la vita di una donna, non solo non è supportata, ma non ha neppure la possibilità di mettersi in regola. Purtroppo è così, pian piano metterò via dei soldini per farmi una sorta di pensione integrativa. "
Sostegno a tutte le mamme! Nel nostro piccolo cerchiamo di fare i nostri acquisti da mamme come Marianna, sosteniamo il loro lavoro e in generale la maternità! Se non lo facciamo noi che siamo mamme chi lo farà?
Nel prossimo articolo vi parleremo di Silvia, e in quello dopo di Giulia e poi pian piano di tante altre splendide e forti mamme.
Giulia Mandrino
Immagine tratta da flickrhivemind.net (perchè ovviamente e giustamente Marianna non si sente sicura a pubblicare una foto delle sue creazioni)