I rimedi omeopatici per i raffreddori estivi
Martedì, 05 Luglio 2016 08:09Finalmente è arrivata l’estate, tempo di vacanze, relax e tintarella. Con la bella stagione sopraggiungono però anche caldo e afa, e sono ormai moltissime le persone che utilizzano l’aria condizionata per trovare un po’ di refrigerio, a casa, in macchina o in ufficio. Da un po’ di anni, poi, anche quasi tutti gli esercizi commerciali mantengono le temperature molto basse. L’uso eccessivo dell’aria condizionata può essere però controindicato e provocare fastidi quali tosse, mal di gola e febbre da raffreddamento. Per questo è importante mantenere la temperatura dei locali interni tra i 25 e i 27 gradi e comunque non abbassarla troppo di notte, quando anche il calore corporeo e la temperatura esterna diminuiscono.
Nel caso in cui un abuso del condizionatore causi fastidi tipici delle malattie da raffreddamento, i medicinali omeopatici possono essere una valida scelta terapeutica per curarsi e curare i piccoli di casa. Grazie alle elevate diluizioni, i medicinali omeopatici non presentano, infatti, problemi di sovradosaggio o rischi di interazione con altri farmaci e sono dunque adatti a tutti, anche ad anziani, bambini e donne in gravidanza e allattamento.
Quella tosse fastidiosa
Nel caso in cui l’aria condizionata provochi la tosse, consiglio l’assunzione di Stodal, uno sciroppo omeopatico indicato per tutti i tipi di tosse. Stodal è adatto anche ai bambini al di sotto dei due anni in quanto non contiene sostanze mucolitiche e permette di ridurre la frequenza e l’intensità del disturbo. Stodal è utile inoltre per trattare le irritazioni delle vie aeree e per ripristinarne la naturale struttura fisiologica. La posologia consigliata per gli adulti è di 15 ml (3 bicchieri dosatori, oppure un cucchiaio da minestra) mentre per i bambini è di 5 ml (un bicchierino dosatore o un cucchiaino da tè), 3-5 volte al giorno.
Per chi è spesso fuori casa, o per chi semplicemente non ama gli sciroppi, Stodal è disponibile anche in granuli, un formato pratico da inserire in tasca o in borsetta. In questo caso, la posologia è di cinque granuli 3-5 volte al giorno.
Esistono inoltre diversi medicinali a nome comune che possono venirci in aiuto in caso di tosse provocata da aria condizionata. In presenza di tosse secca con tonalità quasi acuta il medicinale più adatto è Spongia tosta 9 CH, mentre in caso di bruciore posteriore allo sterno consiglio Bryonia 9 CH. Per entrambi i medicinali la posologia è di 5 granuli ogni 3 ore. In caso invece di nausea da tosse grassa, in particolare nel caso dei bambini, consiglio Ipeca 9 CH, 5 granuli ogni 3-4 ore. Quando la tosse di manifesta di notte, pregiudicando il sonno e quindi il riposo, il mio consiglio è di assumere 5 granuli ogni 3 ore di Drosera 9 CH. Antimonium tartaricum 9 CH, 5 granuli ogni 3-4 ore, è invece particolarmente indicato in caso di tosse produttiva e abbondante.
Quando il mal di gola arriva “fuori stagione”
Il mal di gola è uno dei sintomi più tipici dovuti all’uso dell’aria condizionata. Si tratta di un’infiammazione del cavo orale che, durante l’estate, è causata principalmente dall’alto tasso di umidità e dagli sbalzi di temperatura, i quali favoriscono la proliferazione di virus e batteri nelle alte vie aeree e digestive. In questi casi prescrivo Aconitum 9 CH, nella posologia di 5 granuli ogni 2-3 ore. In caso invece di infiammazione estesa della gola con dolore laringeo consiglio ai miei pazienti Phytolacca 7 CH, 5 granuli ogni 2-3 ore. In presenza di gola secca, bruciante e particolarmente arrossata il medicinale più indicato è Arum triphyllum 9 CH, 5 granuli ogni 2-3 ore. Sambucus 5 CH può essere invece assunto in via preventiva, nella posologia di 5 granuli alla sera prima di coricarsi.
Febbre
L’aria condizionata può provocare anche un raffreddamento che sfocia in febbre, disturbo particolarmente fastidioso quando si presenta in estate. Nel caso in cui la febbre sia elevata, con ansia e tachicardia, e dovuta a sbalzi termici, consiglio l’assunzione di Aconitum 9 CH, 5 granuli ogni ora. Per la febbre a esordio improvviso caratterizzata da sudorazione abbondante, viso arrossato e mal di testa Belladonna 9 CH, nella posologia di 5 granuli ogni ora. La febbre può presentarsi inoltre in forma graduale e associata a cefalee e tosse secca. In questi casi suggerisco Bryonia 9 CH, 5 granuli ogni 3 ore. Per gli stati febbrili con intensa prostrazione, indolenzimento degli arti e cefalea utile un’unica dose di Gelsemium 30 CH, poi 5 granuli di Gelsemium 9 CH, ogni 6 ore. In caso di sindromi febbrili con indolenzimento, dolori ossei e ai bulbi oculari si può assumere Eupatorium perfoliatum 9 CH, 5 granuli ogni ora.
Raffreddore da aria fredda
Freddo, sbalzi di temperatura e altri fattori ambientali sono tra le cause più frequenti per contrarre il raffreddore. Non appena si riconoscono i sintomi del raffreddore (starnuti, naso tappato o che cola, bruciore alla gola...) suggerisco di assumere una dose di Oscillococcinum il prima possibile e poi di ripetere l’assunzione fino a tre volte al giorno, ogni sei ore circa. Il medicinale secondo la mia esperienza aiuta a velocizzare il decorso della malattia.
Inoltre, in questi casi prescrivo Allium cepa 5 CH, 5 granuli più volte al giorno. In presenza di muco denso e di color giallo è invece utile assumere Cinnabaris 5 CH, 5 granuli 4 volte al giorno, mentre Sticta pulmonaria 9 CH, nella posologia di 5 granuli ogni ora, è indicato per le sinusiti etmoidali bloccate (naso chiuso), con dolore alla radice proprio del naso. Infine, quando la respirazione è difficile a causa delle narici intasate, consiglio Nux vomica 9 CH, 5 granuli 4 volte al giorno.
MEDICINALI OMEOPATICI: POSOLOGIA E SOMMINISTRAZIONE
La somministrazione dei medicinali omeopatici è molto semplice: i granuli e i globuli omeopatici, ovvero le forme farmaceutiche specifiche più diffuse dell’omeopatia, vanno lasciati sciogliere in bocca, preferibilmente sotto la lingua.
Per la somministrazione ai neonati e ai bambini sotto i due anni di età possono anche essere sciolti in un po’ d’acqua, preferibilmente oligominerale e a temperatura ambiente (meglio evitare la miscelazione con tisane o bevande aromatiche) e proposti in un bicchiere, nel biberon, o con un cucchiaino.
A cura del dottor Dario Vicenzi, medico di famiglia esperto in omeopatia a Modena
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
I Gardens Weleda: dove tutto ha inizio seguendo la perfezione della natura
Martedì, 05 Luglio 2016 08:02Quando acquistiamo un prodotto, soprattutto riguardante la cosmesi naturale, ci domandiamo se effettivamente sia “naturale” come dicono: com’è possibile infatti che si raggiunga la grande distribuzione con prodotti naturali? Non sarà solo un grande business?
A volte bisogna proprio vedere con i propri occhi: inutile fare grandi pubblicità spendendo n. mila euro. Questo ha scelto di fare Weleda Italia. Ha così unito un gruppo di blogger, giornalisti, farmacisti e medici e li ha portati a visitare le sue coltivazioni in Germania, a Schwäbisch Gmünd, a un’ora di macchina da Stoccarda; tra questi ho avuto la fortuna di essere presente anche io e ora vi racconto ciò che ho visto.
Schwäbisch Gmünd è un piccolissimo paese in mezzo alle colline della Foresta Nera, polmone verde dell’Europa. Sembra infatti un piccolo villaggio degli elfi e delle fate, con case in legno e un grande senso di ordine e armonia: ti aspetti che esca una piccola creatura con le orecchie a punta da qualche portone in legno.
Poco lontano dal paese, a circa mezz’ora di auto, si trova uno dei primi Weleda Gardens: nato nel 1920 per fornire le materie prime, in particolare la Calendula, necessarie per la realizzazione di fitopreparati e di cosmetici biodinamici. Ma quello di Schwäbisch Gmünd è solo uno dei tanti Garden di Weleda: l’agricoltura biodinamica, quella messa in pratica rigorosamente da Weleda grazie al suo fondatore Rudol Steiner parte dalla consapevolezza che le piante, affinché abbiano una resa ottimale, debbano crescere nel loro ambiente naturale. Così le rose e i melograni sono coltivate in un Garden in Turchia, il gelsomino in Pakistan, l’olivello spinoso e l’Iris in Toscana.
Oggi sono presenti 50 ettari di coltivazioni biodinamiche in Germania, che uniti a quelli in Svizzera, Francia, Inghilterra, Olanda, Argentina, Cile, Brasile, Turchia, Spagna e Nuova Zelanda consentono a Weleda di avere a disposizione più di 300 tipi di piante e fiori curativi. E tutti rigorosamente coltivati in agricoltura biodinamica, dai semi al prodotto finito.
Ma qual’è il fulcro dell’agricoltura, quindi delle materie prime scelte da Weleda?
Gli agricoltori dei Gardens dicono che le loro piante sono come dei bambini: devono essere tutelate, salvaguardate e coccolate, senza la somministrazione di prodotti chimici, pesticidi etc...
All’inizio del ventesimo secolo, il dottor Rudolf Steiner, scienziato, filosofo, pedagogista e illuminato, applicò il suo sapere anche all’agricoltura, vista come base dalla quale nasce tutto, in primis la salute psico-fisica dell’uomo.
Rudolf Steiner descrive ogni azienda agricola come un completo e auto sostenibile organismo: il terreno prima di tutto deve essere sano, vivo, tenuto in equilibrio, nutrito e rispettato. Senza queste basi non si potrà mai ricavare buoni frutti. Le piante, la terra ma anche le stagioni, i cicli lunari e molto altro sono visti come un insieme di fattori con il quali è necessario essere in armonia per fare una buona agricoltura, sana e vitale.
In parole povere: prenditi cura dei tuoi campi e i tuoi campi si prenderanno cura di te.
Dalla teoria si passò alla pratica e si capì subito la straordinaria potenza dell’agricoltura biodinamica. Così i prodotti WELEDA riflettono la qualità del suolo e delle materie prime, la cura, l’amore e l’incredibile attenzioni che le mani sapienti mettono ogni giorno: per esempio la raccolta delle foglie o dei fiori viene esclusivamente a mano, in orari ben precisi della giornata al fine di mantenere intatte le proprietà benefiche e l’energia vitale (i fiori di calendula vengono raccolti dagli agricoltori tra le 6 e al massimo le 10 del mattino).
All’interno dei gardens Weleda sono poi presenti i laboratori che processano le piante: la vicinanza è fondamentale perché consente di evitare il trasporto e quindi il possibile danneggiamento della materia. Qui le rigorose norme igieniche si uniscono alla più trasparente forma di lavorazione, che sia estrazione o distillazione: al bando solventi chimici e materie non provenienti dai Gardens.
Non solo la materia prima quindi la pianta, ma anche il prodotto finito sono considerati da Weleda come un organismo: così l’attenzione è sia sull’efficacia (conseguenza diretta dei procedimenti di lavorazione dei vegetali) sia sulla piacevolezza. Quindi il profumo ha un ruolo fondamentale nella cosmesi Weleda: oli essenziali 100% puri sono anch’essi prodotti internamente da piante dei Weleda Gardens, e vengono sapientemente miscelati per ottenere un’aroma unica.
Ma la piacevolezza dei sensi non si nota solo nei prodotti finiti: tutto all’interno dei Gardens segue la filosofia di Rudolf Steiner. Laghetti, fontane di pietra, e le stesse strutture sono state disegnate secondo i principi di architettura Steineriana, quindi circolari, proprio per riprendere questo senso di circolarità, di perfezione del naturale.
Giulia Mandrino
Le working station per allenare la manualità fine
Domenica, 03 Luglio 2016 16:22Implementare la capacità di maneggiare gli oggetti, la coordinazione occhio-mano e la manualità più fine è fondamentale per dare ai bambini la possibilità di crescere (come da precetti montessoriani) verso l'indipendenza e verso la maturità. Sarà proprio la manualità fine ad essere infatti colonna portante delle sue competenze future, scolastiche e personali! Scrivere, giocare, disegnare, cucinare, lavarsi, vestirsi... Tutto passa da lì, dalle mani.
Per aiutare il bambino in questo senso ci sono davvero moltissime attività, divertenti oltre che educative, e un modo per stimolarlo a provare sempre di più ad utilizzare le sue manine è quello di allestire in casa un piccolo tavolino provvisto di tutti quegli elementi che lo aiuteranno, giocando e facendolo concentrare, a sviluppare la sua manualità più fine e precisa.
Ecco le working station per allenare la manualità fine: come il bambino può sviluppare al meglio le sue capacità e la sua indipendenza attraverso il gioco
- Disponete sul tavolino dei fogli sui quali avete tratteggiato dei percorsi in pennarello, e accanto ad essi appoggiate dei cestini pieni di bottoni. I bimbi dovranno seguire le linee e i percorsi con i bottoni, allenando così la presa e la precisione, oltre che la coordinazione occhio mano. Un'attività colorata ed efficace!
(foto 1 http://www.learning4kids.net/2016/03/27/fine-motor-work-station-or-centre-activity/)
- Replicare le attività adulte è uno dei segreti per raggiungere il nostro scopo. In particolare lo stendere il bucato è un'occasione ghiotta per allenare la presa! Create una sorta di filo per stendere e date al bambino piccole mollette di legno e abiti in miniatura (quelli delle bambole oppure dei ritagli di feltro). Schiacciare le mollette, tenerle aperte e lasciarle solo quando l'abito è sistemato per noi è semplicissimo, ma per i bambini è una conquista! E li terrete concentrati per un sacco di tempo.
(foto 2 http://blisscocotte.fr/2015/03/youpi-mercredi-32-le-fil-a-linge/)
- Con delle pinze, dei ritagli di carta colorata mescolati in un cestino e una muffin tin il bambino potrà suddividere i quadratini per colore, prendendoli con la pinza (strumento impagabile per queste attività) e lasciandoli cadere nei buchi delle teglie per muffin (perfette per ogni gioco di classificazione).
(foto 3 https://it.pinterest.com/pin/153122456057746553/)
- Un altro strumento davvero utile è la pinza per bucare la carta. Oltre che divertentissima per i bambini (che bucherebbero fino allo sfinimento) aiuta ad allenare la presa in vista della scrittura. Semplicemente fornite carta e pinze ai bimbi: troveranno loro il gioco perfetto! Successivamente potrete poi provare a fare seguire linee e percorsi come con i bottoni, bucando la carta con sempre maggiore precisione.
(foto 4 http://www.theresourcefulmama.com/hole-punch-fine-motor-activity/)
- Sempre in vista della scrittura, provate questa attività che prevede della pasta modellabile e bastoncini di varie misure (dalle bacchette orientali agli stuzzicadenti, arrivandoci gradualmente). I bimbi possono disegnare, ma soprattutto scrivere, direttamente sulla pasta colorata, prendendo confidenza con la presa tipica della scrittura.
(foto 5 http://www.fantasticfunandlearning.com/play-dough-writing-tray.html)
- Anche incollare è un esercizio di precisione che appassiona i bambini: sul tavolo disponete dei fogli colorati e altri ritagli tagliati nelle varie forme che compongono uno stilizzato cupcake. I bimbi si divertiranno a comporli, incollandoli sul foglio pulito, tenendo in mano il tubetto di colla e allenando la precisione dei movimenti.
(foto 6 http://www.cuttingtinybites.com/2015/04/invitation-to-create-cupcake-factory.html)
- Altra attività per piccoli meccanici e ingegneri presa dalla vita adulta che è perfetta per stimolare la manualità fine: l'avvitamento. Sul tavolo preparate bulloni e viti e lasciate che li avvitino, utilizzando magari poi questi oggetti come base per sculture creative.
(foto 7 http://playgroundparkbench.com/engineering-toddlers-nuts-bolts/)
- E per allenare davvero alla perfezione la scrittura, quando magari continua ad essere traballante, è il metodo Michelangelo: trasformate la prospettiva della working station e fate mettere i bimbi a pancia in su sotto al tavolino. Lì troveranno un foglio bianco da riempire di disegni! Un esercizio davvero ottimo che diverte i bambini nel suo essere buffo ma che nella realtà dà davvero eccellenti risultati: vedrete come acquisiranno sicurezza di presa e precisione!
Perfetti per merenda e colazione questo facile dessert vi farà davvero impazzire: è senza glutine e ricco di proteine, calcio e minerali essenziali.
Ecco la ricetta delle palline dolci di pistacchi: una merenda proteica e leggera che appaga il palato di grandi e bambini
Giulia Mandrino
Paese che vai nanna che trovi
Venerdì, 01 Luglio 2016 04:18Il sonno del bambino è uno di quei delicati argomenti che spaccano le comunità. Il cosleeping, gli orari, i ritmi... Ogni mamma ha la sua idea, ma molto lo fa la cultura in cui uno nasce. Non ce ne accorgiamo, ma la nostra mente è intrisa delle credenze della nostra area geografica, com'è giusto che sia!
Se quindi abbiamo divergenze con altri genitori, in realtà a grandi linee seguiamo tutti le stesse macro regole, che cambiano tuttavia con la longitudine e la latitudine.
Paese che vai, nanna che trovi: i luoghi e le modalità del sonno infantile per i bambini in Africa, in Asia, in America e in Europa
Forse allargando i nostri orizzonti potremo capire quali sono le reali e naturali esigenze del bambino, staccandoci dalle sovrastrutture culturali e dalli stereotipi che ogni civiltà ha inevitabilmente costruito e tramandato!
Anche perché è innegabile: l'Occidente, con l'industrializzazione e la modernizzazione della società, si sta allontanando sempre di più dalle basi, dai bisogni fisiologici ed emotivi del bambino. E uno dei sintomi più forti è la nanna insieme ai genitori: qui da noi sono poche le famiglie che adottano questa filosofia, ma guardando alla maggior parte del mondo - non solo nelle zone più rurali o sottosviluppate, ma anche nei paesi civilizzati - i figli dormono con mamma e papà. Non potrebbe diventare un campanello d'allarme per noi?
Beh, proviamo allora a guardare quali sono le regole principali della nanna nel mondo.
Il continente asiatico, dalla Corea al Giappone, dal Vietnam alla Cina, è caratterizzato dal co-sleeping, e cioèdal dormire tutti insieme, genitori con bambini. In particolare è il Giappone ad essere interessante: qui utilizzano il futon, il materasso disposto sul pavimento (molto montessoriano!) della stanza da letto; ed è proprio su questo futon che tutti i componenti dormono insieme!
Lo stesso discorso del co-sleeping vale per l'Africa; qui l'educazione passa per il contatto costante tra madre e bambino almeno fino ai tre anni di età. Questo contatto non prevede soluzione di continuità tra il giorno (vengono subito in mente le bellissime donne che portano quei bambini così carini sulla schiena, allattandoli a richiesta per tempi molto prolungati rispetto all'Occidente) e la notte, momento durante il quale i bambini dormono con mamma e papà, spesso adagiandosi direttamente sul corpo della madre. E pensate che in alcune popolazioni egiziane questa tradizione del dormire tutti insieme si prolunga almeno fino all'adolescenza!
In America, e in particolare nelle zone del Sud America, durante il giorno i figli sono spesso portati sulla schiena, e durante la notte i genitori condividono con i loro bambini il momento del sonno. Salendo invece il continente americano fino all'estremo nord, quando incontriamo la popolazione Eschimese, troviamo un popolo ad altissimo contatto mamma-figlio. I bambini fino ai tre anni di età vengono infatti portati sulle spalle con l'aiuto dell'amauti, un contenitore di pelle davvero comodo.
Ma non pensate che in Occidente non esistano situazioni di co-sleeping o di nanna diversa da quella tipicamente europea e statunitense. Gli inglesi, ad esempio, hanno questa bellissima abitudine di dormire con i propri figli qualche giorno a settimana; e gli svedesi mantengono da sempre l'usanza comune di dormire con i bambini fino a che non iniziano la scuola elementare.
Omeopatia, questa sconosciuta!
Giovedì, 30 Giugno 2016 12:26Gli omeopatici sono rimedi o medicinali?
Gli omeopatici sono medicinali veri e propri. Molto spesso in Italia sono chiamati “rimedi”, ma si tratta in realtà di medicinali a tutti gli effetti. Oggi che cosa sia farmaco e che cosa non lo sia lo stabilisce la legge. E la legge italiana, non certo tra le più permissive in materia di omeopatia, ha definito gli omeopatici come medicinali a tutti gli effetti. Nel D.lgs. 219/2006 art.1d si legge infatti che: “Medicinale omeopatico è ogni medicinale ottenuto a partire da sostanze denominate materiali di partenza per preparazioni omeopatiche o ceppi omeopatici, secondo un processo di produzione omeopatico descritto dalla Farmacopea Europea o, in assenza di tale descrizione, dalle farmacopee utilizzate ufficialmente negli Stati membri della Comunità europea; un medicinale omeopatico può contenere più sostanze; […]”.
I medicinali omeopatici sono a base di erbe?
Succede molto spesso che i pazienti confondano l’omeopatia con la fitoterapia, quasi fossero la stessa cosa. La fitoterapia è un metodo terapeutico che utilizza sostanze di origine unicamente vegetale. I medicinali omeopatici sono invece a base di sostanze naturali, di origine vegetale, ma anche minerale, animale e chimica. Inoltre, la fitoterapia cura per mezzo di estratti di piante a dosi ponderali, mentre l’omeopatia con medicinali ottenuti da diluizioni della sostanza di partenza. Per quest’ultimo motivo, i medicinali omeopatici non hanno, a differenza di quelli fitoterapici, alcun effetto collaterale né tossicità chimica.
L’omeopatia funziona lentamente?
Mi capita spesso di smentire pazienti che non hanno mai usato i medicinali omeopatici perché pensano abbiano un’azione lenta, a prescindere dalla patologia per la quale vengono somministrati. La loro rapidità d’azione dipende, invece, proprio dal problema di salute considerato: per la cura di un sintomo acuto, l’azione è rapida e, a seconda delle situazioni, può andare da pochi minuti a qualche ora o qualche giorno. In caso di malattie croniche, invece, dove è fondamentale una visita da un medico esperto in omeopatia, il trattamento è necessariamente più lungo. Mi pare superfluo sottolineare come la rapidità d’azione dell’omeopatia dipenda anche dalla corretta scelta della cura consigliata.
L’omeopatia funziona solo per malattie lievi?
Un altro luogo comune che mi capita spesso di smentire riguarda la convinzione che l’omeopatia sia efficace solo per patologie lievi. Anche questo è falso. I medicinali omeopatici sono utilizzati con successo nella prevenzione, o per la cura di malattie croniche o recidivanti, ad esempio forme allergiche respiratorie o cutanee croniche, cistiti ricorrenti, bronchiti croniche, artrosi, osteoporosi, reumatismi, herpes…
Perché nelle specialità omeopatiche non c’è il foglietto illustrativo?
I medicinali omeopatici in vendita nelle farmacie italiane non contengono all’interno delle confezioni, né riportano sul packaging informazioni relative alla posologia e alle indicazioni terapeutiche. Si tratta di un’anomalia italiana legata a un decreto legislativo, per la precisione il 219/2006. Acquistando infatti lo stesso prodotto in altri Paesi europei, per esempio la Francia, le indicazioni terapeutiche sono presenti chiaramente sulle confezioni delle specialità omeopatiche. Un “gap” di cui si attende una risoluzione per garantire trasparenza e maggiore informazione sui medicinali omeopatici e rispettare così un’esigenza di molti consumatori, come emerso da un’indagine condotta da AstraRicerche: oltre 21 milioni di Italiani desidererebbero che in questi medicinali si riportassero le indicazioni terapeutiche, ma il 68% degli intervistati non sa neppure che l’assenza delle indicazioni terapeutiche è legata a una questione legislativa e non alla volontà delle aziende.
Testo a cura del dottor Donato Virgilio, medico di famiglia esperto in omeopatia a Brescia
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Tutto quello che c'è da sapere sulle punizioni
Giovedì, 30 Giugno 2016 12:20Disciplinare è un verbo che deriva dal latino e che significa insegnare. È la cultura che ha poi trasformato questa parola facendola rientrare in una sfera più punitiva. Meglio tornare alle origini, capendo bene cosa vuol dire disciplinare e come farlo al meglio senza ricorrere allo spettro della punizione.
La disciplina non significa punizione: tutto quello che c'è da sapere sulle punizioni
Ma allora cosa vuol dire disciplinare? Vuol dire insegnare ai propri figli il comportamento responsabile e l'autocontrollo. Vuol dire insegnargli cosa sono le conseguenze, la responsabilità. Vuol dire incoraggiarli a gestire le proprie emozioni e i propri comportamenti. Significa premiare i figli per i comportamenti appropriati e significa non incoraggiare quelli sbagliati. Significa dare un significato positivo al comportamento, insomma, senza focalizzarsi sui risvolti negativi in maniera punitiva.
E soprattutto disciplinare NON significa mai e non deve significare punizione fisica, corporale o verbale in maniera violenta. Uno schiaffo non risolve, semmai peggiora. Un urlo non calma la situazione, mette solo sterile paura.
Le conseguenze della punizione violenta fisica o verbale? Troppe. Dal danneggiamento del prezioso rapporto genitore-figlio alle ferite fisiche e psicologiche sul bambino; dalla distruzione della dignità, dell'autostima, del senso positivo di identità nel bambino alla mancata occasione di sfruttare il comportamento sbagliato per insegnare davvero qualcosa; dalla tendenza dei bambini a raccontare bugie solo per evitare la punizione alle conseguenze a lungo termine, quelle pericolose come la trasformazione in adolescenti e adulti bulletti, capaci solo di usare la forza, o al contrario pieni di paure nei confronti del mondo.
Se allora la disciplina corrisponde all'insegnamento dei comportamenti accettabili, la soluzione per evitare questo tipo di punizioni (anzi, la migliore alternativa) è sfruttare la capacità intellettuale del bambino, la cui mente nei primi anni assorbe tutto come una spugna: genitori, sfruttate i loro sbagli nella maniera più fertile, e cioè analizzandoli insieme, facendogli capire (anche con autorità) perché sono sbagliati, facendoli ragionare su quale deve essere secondo loro e secondo voi il comportamento da adottare. Insomma, fate da subito capire la differenza tra giusto e sbagliato.
I bambini non hanno infatti questa comprensione del giusto e dello sbagliato. Fino ai tre anni il loro comportamento riflette solo i loro bisogni, quindi non preoccupatevi se dovrete ripetere le cose un milione di volte. Sono troppo piccoli per capire! Successivamente però i loro sbagli sono legati ad altro, ci sono altre ragioni, come ad esempio la frustrazione e le arrabbiature, lo stress (nuova scuola, problemi in famiglia...), la sensazione di non essere ascoltati, quella di non essere abbastanza indipendenti...
Al di là di ogni ragione dovete però tenere a mente che ci sono alternative alla punizione, e che queste alternative devono diventare un'abitudine, in modo da diventare per il bambino qualcosa di vero e concreto.
Innanzitutto piuttosto che punire per un comportamento sbagliato, parlate del comportamento "giusto" che vorreste vedere; chiarite le ragioni per le quali quel comportamento è sbagliato e quelle per cui quell'altro è meglio; non ridete quando sbagliano qualcosa (lo sappiamo, a volte sono buffi...); abbiate routine quotidiane di buoni comportamenti (mangiare tutti insieme a tavola, non guardare la tivù per più di tot, non mangiare schifezze) ma lasciate un giorno nel quale la trasgressione è concessa (sempre nei limiti); evitate di "premiare" con caramelle o altro i comportamenti buoni, che devono al contrario essere considerati normali; e infine, alla giusta età, provate a stendere insieme al bambino le regole di casa, in modo da coinvolgerlo, un'altra occasione per ragionare in maniera leggera sui comportamenti giusti e su quelli sbagliati.
Flowerssori, i bellissimi mobili ecologici Montessori
Giovedì, 30 Giugno 2016 06:34Combinate Flower, parola inglese per fiore (e quindi per natura), e Montessori. Il risultato è Flowerssori, il marchio di mobili di design che incontrano i precetti della pedagogista italiana!
Vi presentiamo Flowerssori, i bellissimi mobili ecologici Montessori: di design, amici della natura e dei bambini, gli arredi ispirati al metodo montessoriano
I consigli di Maria Montessori non si limitano all'insegnamento a scuola, lo sappiamo, ma anche e soprattutto alla crescita in casa e all'indipendenza del bambino (http://www.mammapretaporter.it/educazione/montessori/i-consigli-montessori-per-una-casa-a-misura-di-bambino), che passa anche attraverso mobili pensati apposta per lui, in modo da lasciare libertà di movimento e capacità di raggiungere tutto ciò di cui ha bisogno.
I mobili ispirati al metodo Montessori devono quindi essere fondamentalmente bassi, raggiungibili anche dai più piccoli, e naturali, realizzati con materiali liberi il più possibile dalla plastica evitando i colori sgargianti, preferendo i toni più tenui ideali per la calma e la concentrazione.
Finalmente un marchio italiano ha pensato bene di coniugare tutto questo con il design più accattivante. Il risultato è una serie di irresistibili mobili per la cameretta (http://www.mammapretaporter.it/strumenti/lettini-e-camerette/10-camerette-montessori-a-cui-ispirarsi), belli e pensati per la crescita armoniosa dei bambini!
Flowerssori (www.flowerssori.it), azienda non solo italiana ma addirittura di Chiaravalle, città della nota pedagogista, ha pensato così di creare un perfetto mix tra il design italiano e l'educazione montessoriana, utilizzando il legno più pregiato ed evitando al 100% il ferro e la plastica e utilizzando artigianalità e tecnologie nostranissime. Come? Sfruttando le curve!
La curva, linea morbida e sicura durante tutta la crescita del bambino, si presta infatti al disegno dei più svariati mobili. Dai tavoli alle seggiole fino ai lettini è sempre un'unica curva di legno semplice e lineare a definire le forme.
L'idea è nata dalla lacuna nell'arredamento per l'infanzia, mai propriamente rivolto ai concetti montessoriani, ma solo alla riduzione in scala dei mobili per adulti. Flowerssori non riduce infatti meramente le dimensioni, ma pensa ai mobili e alle forme in maniera tale da assecondare la crescita e l'indipendenza dei bambini, mantenendo sempre la sicurezza necessaria per i loro movimenti, studiando tanto l'ergonomia quanto la sensorialità.
Le sedie sono armoniose, impilabili, ci si può scivolare sopra, sotto, di lato; i tavoli possono essere vissuti e sperimentati da tutti i lati e sono studiati partendo dalle proporzioni fisiche del bambino, seguendo anche la loro crescita grazie alle differenti dimensioni.
(foto 1 flowerssori.it)
Ma sono soprattutto le librerie, le cassettiere e i letti ad essere assolutamente perfetti.
Le librerie e le cassettiere, dal design assolutamente innovativo, sono pensate come espositori per tutto ciò di cui il bambino ha bisogno, dai libri ai giocattoli fino al vestiario di tutti i giorni. Possono essere sfruttate per dividere lo spazio (evitando di montare lo schienale posteriore), essere assemblate in libertà e ed essere utilizzate secondo le più differenti esigenze. E, come sempre con Flowerssori, le dimensioni variano in base all'altezza del bambino.
(foto 2 flowerssori.it)
Ed ecco il protagonista della pedagogia d'arredamento montessoriana, metafora di tutti i mobili e di tutti i concetti: il lettino dev'essere basso, consentendo al bambino la più totale libertà di movimento senza pericolo di cadute.
I lettini Flowerssori sono, inutile dirlo, esteticamente bellissimi, e allo stesso tempo sono studiati ponendo l'attenzione sui materiali naturali e sulla struttura pensata mettendo al centro il bambino. Il baricentro è molto basso, sta a 20 centimetri da terra; le tipiche curve permettono di viverlo sensorialmente in mille modi differenti, scivolandoci anche sopra; i fori laterali permettono al materasso una respirazione naturale e lo rendono facile da trasportare nella stanza in base ai cambiamenti durante la crescita.
E il bello è che il letto cresce con il bambino, ma non solo fino all'adolescenza. No. Una volta grande diventerà anche letto matrimoniale, unendone un secondo, e il ciclo della vita potrà essere interamente vissuto insieme a Flowerssori!
(foto 3 flowerssori.it)
I benefici dei frutti rossi per mamme e bambini
Mercoledì, 29 Giugno 2016 09:02Esatto: i frutti rossi non fanno bene solo agli adulti. Mamme e bambini possono trarre enormi benefici dal consumo della frutta rossa! E se pensiamo che i bambini apprezzano particolarmente queste bacche piccole e succose, beh, è bene approfittarne inserendole nella dieta in maniera ragionata.
I benefici dei frutti rossi per mamme e bambini: la bontà di fragole more, ribes e mirtilli fa bene alle mamme e ai bambini
Certo, è sempre bene non esagerare: i bambini possono infatti sviluppare certe intolleranze! Tuttavia una porzione di circa 30 grammi ogni due giorni non può che fare bene (sempre dopo i 12 mesi: prima, se il bambino è predisposto alle allergie, possono provocare reazioni piuttosto importanti).
I frutti rossi, in particolare la fragola, la mora, il ribes, il mirtillo, le ciliegie e il lampone, sono conosciuti tra gli adulti soprattutto per le proprietà antiossidanti.
Cosa significa? Vuol dire che grazie all'alto contenuto di polifenoli, essi sono in grado di contrastare naturalmente nell'organismo la comparsa dei radicali liberi, molecole di scarto che provocano in maniera aggressiva l'invecchiamento precoce delle cellule. I frutti di colore rosso, quindi, tengono sotto controllo questi radicali, che si accumulano particolarmente in seguito allo stress, all'esposizione al sole e a causa di un'alimentazione povera di frutta e verdura.
Per questo motivo, cioè l'”invecchiamento”, si ritiene, erroneamente, che la frutta rossa sia particolarmente adatta solo agli adulti, che ne possono guadagnare in “giovinezza”. Niente di più falso: l'invecchiamento delle cellule riguarda tutti, anche i bambini, che dai polifenoli possono trarre altrettanti benefici, su tutto il corpo e in particolare sul cervello (la memoria migliora! Utile per i bambini in età scolastica e per le mamme smemorine). Le loro cellule non hanno bisogno di invecchiare, no? Bene. L'energia e la salute non si coccolano mai troppo presto.
Un'altra loro particolarità è quella di essere naturalmente poveri di zuccheri complessi (anzi, sono ricchissimi di zuccheri semplici), di proteine e di calorie. In compenso la loro notevole quantità di fibre e di altre proprietà nutrizionali importanti li rende perfetti per una dieta bilanciata.
Queste fibre, poi, sono ottime per i bambini, in particolare quando c'è bisogno di riequilibrare le funzioni intestinali: in caso di stitichezza o diarrea, quindi, largo a ribes, lamponi e fragole!
Ma vediamo nello specifico le proprietà di ogni frutto utili a mamme e bambini.
Le mamme che soffrono di disturbi della vista possono fare affidamento sui mirtilli: essi aumentano la finezza visiva! Anche i bambini possono comunque farne tesoro: la loro vista si rafforzerà, e da grandi incorreranno meno nei disturbi più comuni come miopia e astigmatismo.
Le more hanno una potente funzione depurativa: mamme stressate, assumetene ogni giorno. E fatene assumere anche ai vostri bambini nei periodi in cui la dieta, magari, è stata trascurata e risulta un po' pesante.
Il melograno (sì, anche lui è un frutto rosso, nonostante non venga quasi mai menzionato!) oltre alle classiche proprietà antiossidanti è un efficacie antibatterico. In caso di infezioni o di malanni leggeri può essere quindi assunto, e oltre alla bontà tutta la famiglia ne ricaverà protezione.
E la vitamina C? Si pensa che solo gli agrumi ne contengano quantità rilevanti. Non è così. Il frutto (quasi sempre) preferito dai bambini (ma anche dalle mamme!), la fragola, è un alimento in grado di apportare all'organismo un'elevata quantità di questa vitamina, oltre al suo naturale contenuto di ferro, calcio, fosforo, magnesio, potassio (tutti minerali fondamentali per il corpo, che ne guadagna così in energia e tonicità: le mamme si sentiranno più in forma, i bambini potranno sfruttare la loro forza vitale ancora meglio).
Tutti i frutti rossi, poi, hanno potentissime qualità antinfiammatorie. L'azione depurativa e diuretica associata a questa proprietà accelera notevolmente la guarigione negli stati infiammatori, ma potete sfruttare questo beneficio anche in estate, per tutta la famiglia: in caso di scottature solari, infatti, potete frullare i frutti e utilizzarli per fare impacchi rinfrescanti e guarenti.
Lo stesso discorso vale per l'acido folico: i frutti rossi ne sono ricchissimi. Ma se pensate che solo le donne in stato di gravidanza ne hanno bisogno vi sbagliate. Sì, la mamma e il bimbo nella pancia ne hanno forte necessità, ma l'acido folico è importante anche per grandi e piccoli: è anche grazie ad esso che l'organismo si protegge dalle malattie cardiovascolari e mantiene una buona salute del cervello!
Li possiamo acquista freschi al supermercato, oppure sfruttare la qualità e la praticità di Noberasco:
- i mirtilli rossi Noberasco: ricco di fibre, antiossidanti, vitamine è utilizzato per la prevenzione e la cura di cistiti grazie alla presenza di proantocianidine (PACs) che interferiscono con l’adesione di batteri uropatogeni alla mucosa vescicale.
- frutti di bosco e bacche di goji: sono chiaramente il mix perfetto perchè contengono tutti i frutti di bosco insieme con le preziose bacche di goji.
Sara Polotti e Giulia Mandrino
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La dinamica tempo nella cucina della famiglia
Mercoledì, 29 Giugno 2016 08:08Chi meglio di noi, donne e mamme, sa quanto sia critico il concetto di tempo in cucina? Rientrate a casa dopo il quotidiano giro tra scuola, merenda, palestra, piscina, catechismo, spesa… la tentazione di ordinare delle pizze d’asporto per cena è fortissima. STOP! Fermiamoci: urge trovare soluzioni pratiche e buone per ottimizzare ogni gesto, risparmiare e soprattutto pensare alla salute della nostra famiglia. Vi suggeriamo cinque utili passi per diventare patrone del vostro tempo, anche in cucina!
I consigli di mammapretaporter.it per gestire la dinamica tempo in cucina: la spesa, il planning e gli strumenti per una cucina sana in poco tempo
1. Pianificare la spesa
All’inizio della settimana ritagliamoci una mezz’oretta per fare il punto sui pasti principali che svolgeremo in casa, e su quante volte mangeremo cereali, pesce, legumi e verdure. Sulla base di ciò sapremo quali prodotti acquistare freschi e quali surgelati ed eviteremo sprechi. Una volta al mese facciamo la “spesa grossa” per rifornire la dispensa di prodotti a lunga scadenza (pasta, scatolame, condimenti, semini, zuppe surgelate). Con una lista della spesa ben pensata, eviteremo di vagabondare per le corsie del supermercato e comprare cibi a caso per la frenesia di andarcene. Ovviamente quando un prodotto finisce… ricordiamoci di segnarlo su una lavagnetta come promemoria!
2. Preventivare doppie dosi
Preparando piatti abbondanti potremo congelare le porzioni in eccesso: ci saranno utilissime nelle serate “a tempo zero” in cui dovremo solo scongelare le nostre cene. Quando siamo un po’ più libere, prepariamo cereali, verdure, legumi, lasagne, torte salate in abbondanza e congeliamoli in mono o bi porzioni: saranno più comode e igieniche da scongelare. Avremo così sempre pronte anche delle ottime soluzioni per le “schiscette” da portare al lavoro e inoltre eviteremo di mangiare la stessa cosa per giorni!
3. Privilegiare piatti unici
Per “piatto unico” s’intende l’accostamento di carboidrati (pasta, riso, farro, orzo, kamut), proteine (legumi, formaggio, uova, pesce, carne), verdure (pomodorini, zucchine a dadini, carote alla julienne). Preparandoli insieme riusciamo ad assumere tutti i nutrienti di cui necessitiamo nelle giuste dosi, a soddisfare qualsiasi palato, a concedere il bis ai più affamati perché si tratta di un piatto correttamente bilanciato.
4. Imparare a fare a meno della bilancia
Se impariamo le corrispondenze delle dosi delle varie ricette, ci libereremo della bilancia e saremo più veloci usando cucchiai, tazze, cucchiaini e bicchieri. Non solo! Potremo anche affidarci alla nostra mano per le dimensioni delle fette di carne o di pesce (120-150 g), a un pugno per quantificare panini, frutta, legumi, cereali, alle dita per le fettine di formaggio.
5. Utilizzare gli attrezzi amici
Mixer, frullatori, estrattori e tritatutto saranno fedelissimi compagni in questa gara contro il tempo! Altri strumenti “amici” utili in cucina sono: teglia per muffin, centrifuga, estrattore, setaccio per farina in acciaio, essiccatore, cestello di bambù per cottura a vapore, affettaverdure per spaghetti. Se poi abbiamo la fortuna di avere un robot da cucina… allora non abbiamo proprio più scuse per non impegnarci in una dieta sana ed equilibrata.
Dott.ssa Antonella Alfieri, biologo nutrizionista
Articolo tratto dal libro The family food, ricette naturali per famiglie incasinate, Mental Fitness Publishing