Comitato scientifico
Martedì, 22 Settembre 2015 13:33Esperta in medicina d'urgenza, agopuntura, auricoloterapia, fiori di bach, iridologia. Appassionata di alimentazione in particolare vegetariana e vegana (campo in cui spero di arricchire presto le mie conoscenze) e di yoga. Vivo con mio marito e due bimbi pelosi... ma siamo in attesa del nostro primo cucciolo di uomo, Ethan, che sarà tra noi a brevissimo. Questa gravidanza mi ha permesso di avvicinarmi al mondo delle "happy natural mommy" e di capire che potevo dare il mio contributo con le mie conoscenze...quindi, stay tuned!! la medicina non avrà (quasi ) più segreti!
Dott. Luca Roasio, pediatra e omeopata
- Scuola di Medicina Bioterapica Italiana (SMB-Italia) dal 2008 al 2010
- Scuola Italiana per lo Studio e la Divulgazione dell'Omeopatia Hahnemanniana dal 2011 al 2013
Percorso professionale: Diploma di Maturità Classica conseguito c/o Istituto Sociale di Torino nel 1993. Laurea in Medicina e Chirurgia il 25/07/2000, con punteggio 110/110 e lode conseguita c/o Facoltà di Medicina - Università di Torino. Iscrizione Albo Medici Chirurghi di Torino 1° sessione 2001 (numero 19329) Conseguimento della Specializzazione in Pediatria il 24/11/2005 con punteggio 70/70. Dottorato di Ricerca in Pediatria Sperimentale XXI Ciclo c/o Dipartimento di Pediatria Università di Torino conseguito il 25/02/2009. Collaborazione dal 1999 al 2003 con la Divisione di Malattie Metaboliche, c/o Ospedale Infantile Regina Margherita, Università di Torino. Collaborazione da Settembre 2003 a Novembre 2005 con la Divisione di Nefrologia Pediatrica, c/o Ospedale Infantile Regina Margherita. Fellowship di ricerca c/o la Divisione di Nefrologia del Toronto General Hospital, c/o l'Università di Toronto.
Dal 2006 sono assunto come Dirigente Medico Pediatra nei seguenti Ospedali:
Dal 2006 al 2009 c/o l'Ospedale di Ciriè (To)
Dal 2009 al 2010 c/o l'Ospedale di Rivoli (To)
Dal 2010 sino a tuttora c/o l'Ospedale E. Agnelli di Pinerolo (To).
Recapito telefonico: 0258300445
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Nutrirsi correttamente è sinonimo di VITA e di BENESSERE, due concetti impagabili e lontanissimi dall'errato concetto di "dieta" intesa come privazione e sofferenza! Insieme faremo un bel percorso di rieducazione alimentare che vi servirà sempre: imparerete a mangiare e a cucinare correttamente e il dimagrimento, laddove necessario, arriverà di conseguenza!
Attivita di Docenza presso l'Univ di Milano in Biotecnlogie e Medicina Naturale È' Docente presso I seguenti Master Universitari presso l'Univ di Pavia in Nutrizione Umana; Master in Nutraceutica e Nutrigenomica; Master in Nutrizione e Sport: È' libero professionista Direttore Sanitario dell'Istituto di Medicina Biologica di Milano Direttore Sanitario dell'Istituto di Medicina Genetica Preventiva Personalizzata di Milano Vice presidente dell'Associazione Ricerche Terapie Oncologiche Integrate ARTOI di Roma
Sono ormai 15 anni che bazzico nel mondo dell’infanzia! Inizialmente come insegnante di scuola dell’infanzia e scuola primaria, poi come psicologa tirocinante presso enti pubblici ( reparto di pediatria ospedaliero, U.O.N.P.I.A., comunità per bambini ed adolescenti) ed infine, una volta laureata diventata counsellor, ho approfondito gli studi sulla comunicazione non verbale e sulla gestione delle emozioni e ho lavorato per diversi anni presso due comuni del territorio a sostegno del ruolo genitoriale ed educativo, cercando di supportare genitori ed insegnanti nella relazione coi bambini, attraverso colloqui, osservazioni, corsi di formazione, incontri a tema. Ho spaziato dagli asili nidi alle scuole secondarie di secondo grado. Questo mi ha portato ad entrare in contatto con moltissime realtà familiari e scolastiche e a confermare in me l’idea che ciò che veramente voglio fare nella vita è aiutare gli adulti a capire i bambini, a leggere il loro linguaggio segreto, così affascinante ma non sempre a noi comprensibile.
Nel frattempo ho conosciuto Giulia Mandrino e ho collaborato al centro Mamma Pret a Porter attraverso colloqui individuali, di coppia ed incontri tematici per genitori. Ho scritto con lei i due libri “Mamme pret a porter” e continuo privatamente ad occuparmi di famiglie, scuole e soprattutto bambini!
Nella vita privata sono mamma di due bambini, Riccardo di 10 anni ed Andrea di 8 anni. Ogni giorno, grazie a loro, imparo qualcosa di me stessa, cresco e Vivo.
Attualmente vivo e lavoro come ostetrica libera professionista a Milano e presso il centro Bhum Milano Mamme.
Mi chiamo Ilaria e sono mamma di Massimo e Viola.
Grazie a loro, ho iniziato ad avere la passione ed il desiderio di formarmi sul mondo del maternage per accompagnare e supportare le donne nel pre parto, durante il parto e nel post partum. In seguito a numerose formazioni sull'allattamento al seno, sulla comunicazione empatica, sul sostegno alle donne ecc., mi definisco Accompagnatrice Perinatale, cioè colei che offre supporto e sostegno emotivo in un periodo della vita decisamente particolare.
Ho fondato così Babywearing Italia, Centro Studi per il Babywearing di cui sono Referente e Formatrice per i corsi per diventare Consulente Babywearing Italia ed ho fondato l'associazione ed il Marchio Babywearing Italia di cui attualmente sono il Presidente.
Insegno la tecnica del portare i bimbi in fascia come pratica di accudimento ma anche come un modo antico ma moderno, comodo e pratico di portare i bambini.
Nel babywearing infatti non esiste un supporto corretto per tutti, ma ogni donna, ogni genitore ed ogni bambino ha una sua personale esigenza ed io sono pronta ad accompagnarli nel proprio percorso.
Credo nella riscoperta e nella valorizzazione della pratica del babywearing, antica e moderna così tanto da venire incontro alle esigenze e necessitá della vita di oggi.
Credo che il babywearing possa avere benefici per i bambini, per i genitori, i fratelli, le sorelle, per tutti coloro che sì occupano della genitorialità e della coppia mamma bambino.
Website: www.babywearingitalia.it - www.professionemamma.it Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Cell:+39338.4152 291 Skype:professionemamma
Profilo Facebook: https://www.facebook.com/ilariacinefraxprofessionemamma Pagina facebook: https://www.facebook.com/babywearingitalia
Dott. Carlo Casu, medico omeopata
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Redazione
Martedì, 22 Settembre 2015 13:33Mamma pret a porter è il web magazine dedicato al mondo dell'alimentazione naturale e del benessere per la famiglia moderna.
Redazione
Cecilia Trevisini
Direttrice commerciale ed editoriale
Maturità classica e laurea in economia in Bocconi, svariate esperienze di studio all’estero in particolare in India e in Sud Africa. Dopo aver lavorato un paio d’anni nel settore pubblicitario come strategic media planner, nel 2007 entra nell’azienda di famiglia prima formandosi in ambito editoriale attraverso un esperienza nell’editoria scolastica, poi con la creazione del brand Mental Fitness Publishing specializzato in tematiche quali benessere, crescita personale
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Sara Polotti
Redazione
Giornalista, laureata in Lettere e Storia dell'arte, Sara è web content editor e si occupa di temi legati al benessere, alla maternità, all'educazione e alla letteratura per bambini, alla sostenibilità e all'inclusione.
Scrive per Mamma Pret A Porter dal 2015.
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Hellen Amorim Macedo
Grafica
Brasiliana cresciuta a Piacenza, Hellen ha studiato illustrazione alla scuola Internazionale di Comics a Reggio Emilia e motion graphic design alla Cfp Bauer a Milano.
Ogni anno si celebra ad Ottobre la settimana del babywearing: quest'anno il tema è "Embrace you world", quindi abbraccia il tuo mondo. E come dice Licia Negri nel suo libro Lasciati Abbracciare, l'abbraccio di mamma (ma anche del papà, della nonna, della zia etc...) è un mezzo potentissimo per star bene con il proprio piccolo a 360° gradi.
Spesso noi adulti, presi dalla frenesia quotidiana, ci dimentichiamo quanto un abbraccio possa creare intense sensazioni benessere non solo a livello emotivo ma anche fisico: ma gli abbracci rafforzano il sistema immunitario e icrementano la secrezione degli ormoni della felicità. La ricerca scientifica ci ha infatti mostrato che un abbraccio è il modo migliore per far si che il nostro corpo produca ossitocina, anche conosciutoacome "ormone dell'amore" che rilassa il nostro sistema nervoso e produce emozioni positive. Ma non finisce qui: le ultime ricerche in ambito delle neuroscienze dimostrano che l'abbraccio favorisce l'abbassamento della pressione in soggetti ansiosi, diminuisce i livelli di cortisolo detto anche l'ormone dello stress, migliora la qualità del sonno, aumenta il senso di appartenenza a un gruppo e in generale ha enormi effetti positivi su benessere psico-fisico della persona.
Il neuroeconomista Paul Zak, conosciuto come il "Dr. Love," consiglia almeno 10 abbracci al giorno per essere felici nella vita!
Ed è proprio di questi ormoni della felicità che ha bisogno una neomamma per affrontare lo stress dell'accudimento: quando si parla di babywearing e uso della fascia portabebè si elencano i numerosi benefici che questa pratica ha per il bambino, ma come spesso capita, la mamma sembra dimenticata. Non è così! Portare in fascia ha tantissimi benefici anche per noi mamme:
- in primis il contatto pelle a pelle con il bambino aiuta la produzione dell'ossitocina da parte del nostro corpo
- abbiamo la possibilità di fare altro perchè abbiamo due mani libere
- l'accudimento è molto più semplice perchè tendenzialmente i bambini portati dormono più facilmente e più a lungo e piangono meno.
Per questa babywearing week abbiamo allora pensato di celebrare i benefici del babywering per noi mamme, quindi come la pratica del portare migliori la nostra (faticosa) giornata!
Ecco allora il nostro secondo giveaway sul babywearing: #EmbraceYourSelf
Come partecipare:
inviate una vostra foto di babywearing a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o alla nostra pagina Facebook via messaggio o su Instagram taggando @mamma_pret_a_porter con l'hashtag #EmbraceYourSelf.
Nella descrizione dell'immagine raccontateci brevemente cosa sia per voi il portare in fascia e i benefici che percepite. Potete anche esprimere le vostre emozioni citando una poesia, o un testo.
La giuria:
Quest'anno la vincitrice del giveaway sarà scelta da Ilaria Cinefra, presidente dell'Associazione BabywearingItalia e da Licia Negri, autrice del Libro Lasciati abbracciare, edito da Mental Fitness Publishing e fondatrice del marchio made in Italy di fasce portabebè Mhug.
Il regalo:
La vincitrice riceverà in regalo il libro Lasciati Abbracciare di Licia Negri per scoprire tutte le modalità per portare il proprio piccolo in sicurezza e il Mei Tai Mhug Japan, per una valore di oltre 130 euro.
Tutte le foto saranno pubblicate sulla pagina Facebook di Mamma Pret a Porter.
Per info scrivete a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Vi aspettiamo numerose!
Giulia
Giulia Mandrino
Ecco alcuni consigli per il cambio del pannolino del bambino: i consigli di mammapretaporter.it per prendersi cura naturalmente del bambino
- usate acqua corrente e poche salviette: come scritto nel nostro libro Mamme pret a porter, è importante usare il meno possibile salviette umidificate e lavare il bambino sotto acqua corrente. Prova anche la nostra ricetta per fare in casa le salviette per il cambio.
- a meno che il bambino non abbia fatto la cacca non utilizzate saponi
- scegliete saponi delicati con un INCI che non contenga questi ingredienti poco naturali
- mettete la pasta protettiva solo se il sederino è arrossato. Potete fare la vostra pasta protettiva homemade seguendo questa ricetta.
- ecco alcuni consigli da seguire in caso di dermatite
Ritorno a lavoro: l'ansia di doversi staccare
Giovedì, 03 Settembre 2015 14:42Dopo i primi mesi di vita passati in simbiosi, spesso noi mamme abbiamo la necessità di staccarci dal nostro bambino per rientrare a far parte del mondo del lavoro. Con l’arrivo del bebè abbiamo dovuto affrontare un cambiamento sostanziale nei nostri ritmi, tempi, spazi, priorità della vita, abbiamo impiegato energie immani per adattarci alla nostra nuova vita di mamme. Dal nostro tran tran quotidiano fatto di lavoro, spesa al supermercato, palestra e ogni tanto un aperitivo con le amiche, siamo passate improvvisamente a poppate, cambi pannolini e risvegli notturni.
Le nostre priorità ora sono: quanto ha mangiato? Quando deve mangiare? Ha fatto la cacca oggi? Non ce lo ricordiamo neanche più il sapore di un aperitivo! Figuriamoci che cosa ricordiamo del nostro posto di lavoro! È come se avessimo fatto un salto su un altro pianeta e ora... ci viene chiesto di tornare sulla Terra. Pronto, pronto! Tempo scaduto, è ora di tornare tra noi e ricominciare a produrre! Al lavoro! Oddio, che ansia.
I pensieri nella nostra mente si affollano, si contraddicono l’un l’altro, proviamo disorientamento, confusione, indecisione.
"Sarà giusto lasciare il bambino? Sì, sì lo devo fare! Non ho alternative... ma poi è un bene per lui che deve imparare a stare anche senza di me per non essere un mammone... Anche se so già che mi mancherà, che se comincia a piangere quando me ne vado mi spezzerà il cuore... e poi chissà che cosa dirà mia suocera che lo lascio già tutto il giorno!"
Il nostro mondo ovattato fatto di profumo di bimbo (non sempre è profumo...) deve far posto al mondo lavorativo. Proprio ora che avevamo preso il ritmo giusto, che finalmente avevamo messo a punto un minimo di organizzazione pratica nella gestione del bimbo, che riuscivamo a decodificare bene i suoi segnali, che cominciava a darci un po’ di soddisfazione mostrando di riconoscerci con un bel sorriso, ecco che dobbiamo affrontare un altro cambiamento impegnativo, sia dal punto di vista pratico che psicologico. Dobbiamo decidere a chi affidare il nostro
bimbo e tornare nel mondo del lavoro.
Spesso i sensi di colpa ci assalgono. Siamo combattute tra il pensiero di ciò che ci sembra la condizione migliore per il nostro bambino e ciò che ci sembra il meglio per noi o ciò che semplicemente sappiamo di dover fare.
A volte il lavoro non è la soddisfazione principale della nostra vita, a volte proprio non ci piace, ma sappiamo che non possiamo farne a meno per il sostentamento economico della famiglia. Nelle situazioni in cui il lavoro è vissuto male e si preferirebbe, potendo scegliere, restare a casa con il bambino, più che il senso di colpa si vive soprattutto un senso di ingiustizia: siamo impossibilitate nella nostra libertà, siamo costrette nella scelta, nostro malgrado, e questo può portare un senso di frustrazione e desolazione. Non ci sentiamo delle buone mamme e non saremo, neanche delle efficienti lavoratrici.
A volte invece desideriamo davvero riprendere la nostra attività lavorativa, sentiamo la mancanza del nostro ruolo produttivo. E anche in questo caso le emozioni che si provano sono negative, in conseguenza dei sensi di colpa. Spesso queste sensazioni sono il frutto di errate premesse, di pregiudizi circa il ruolo materno, alimentati spesso dalle persone che ci circondano. È ancora purtroppo opinione diffusa che
una mamma che lavora e che affida il suo bimbo ad altre persone non possa essere una mamma attenta e premurosa quanto la mamma che trascorre tutto il suo tempo con il proprio bimbo. Ancora troppo facilmente e superficialmente si mettono in relazione di causa-effetto eventuali problematiche comportamentali dei bambini alla quantità di tempo che trascorrono con la mamma.
Troppo frequentemente si giudicano negativamente le mamme che tornano a lavorare dopo pochi mesi dal parto. Non parliamo poi delle mamme che potrebbero decidere di fare solo le mamme e invece scelgono volontariamente di tornare al lavoro! Non ci sono più le mamme di una volta... In realtà ciò che è indispensabile per la crescita serena e armonica della personalità di un individuo non è la quantità di tempo trascorsa con i genitori, ma la qualità. Non è una frase fatta per consolare le mamme lavoratrici.
Sono profondamente convinta che il benessere del bambino sia inevitabilmente condizionato dal benessere della mamma e dallo stare bene con lei. Se la mamma può e decide di trascorrere tutto il suo tempo con il proprio bambino serenamente e con reale compiacimento, interpreta il suo ruolo materno come unico obiettivo della propria vita, senza forti esigenze che la spingono verso il mondo del lavoro, certamente il bambino crescerà serenamente. Stare con la mamma è stare bene.
Diversa è la situazione di quelle mamme che patiscono il fatto di trascorrere tutto il loro tempo da “mamme”, o che hanno l’esigenza economica di non fare solo le mamme! Il bambino ha bisogno, e aggiungerei ha diritto, di avere una mamma serena, realizzata, felice, in grado di entrare in relazione con lui in modo sano, costruttivo.
Molte mamme vivono purtroppo situazioni di forte stress psicologico dovuto al carico enorme di responsabilità e impegni che la maternità comporta. Devono dedicarsi notte e giorno all’accudimento del loro bambino, isolandosi dal resto del mondo e trascurando se stesse e ogni loro interesse. La maternità dovrebbe anche essere piacevolezza, desiderio di stare col proprio bambino, voglia di giocare con lui, reale compiacimento per entrambi. Quando non è così, la presenza costante della mamma col bambino porta stress e malessere sia all’una che all’altro. La mamma c’è, ma è come se non ci fosse.
Una mamma che ha una propria attività lavorativa, che si sente realizzata e che torna stanca ma soddisfatta dal proprio bambino dopo una giornata di lavoro, potrà riabbracciarlo e viverlo con tutta l’intensità e il desiderio reale di stare con lui: entrambi beneficeranno di questo ricongiungimento e vivranno momenti di vera felicità e benessere. È importante poi che si dedichi il giusto tempo per stare e fare insieme delle cose: il resto della giornata consente di ritrovarsi e condividere vari momenti importanti di accudimento, come il bagnetto, la cena e la nanna. La mamma qui c’è un po’ meno... ma è presente davvero!
Dott.ssa Monica Contiero, Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing
Babywearing: Legatura Croce o X fasciata
Martedì, 01 Settembre 2015 11:54La legatura a croce, anche chiamata X fasciata, FWCC o Front Wrap Cross Carry, è una tipologia di legatura che si effettua con una fascia lunga elastica o rigida: è adatta per bambini sin dal primo mese ed è particolarmente pratica e veloce da indossare: sono possibili due varianti, la prima nell'immagine a destra con uno strato, e la seconda a tre strati.
Ecco allora come effettuare la legatura croce o x fasciata: il tutorial che ci spiega step by step come effettuare la FWCC o Front Wrap Cross Carry.
Qui sotto le infografiche tratte dal libro "Lasciati Abbracciare" di Licia Negri, edito da Mental Fitness Publishing.
Come scegliere l'acqua più adatta a noi
Lunedì, 31 Agosto 2015 15:32Bere è importante! L’avremo sentito dire migliaia di volte. Spesso si insiste un po’ troppo su questo concetto, ma di base bere (e non affogarsi con litrate di acqua) ha un’importanza vitale. Basta pensare al fatto che il nostro corpo è costituito per più del 50 % di acqua e che tantissime reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo necessitano di molecole d’acqua!
L’acqua ha inoltre importanti funzioni: x fare da veicolo fino alle cellule bersaglio per le sostanze nutritive e gli ormoni in essa
disciolti; x regolare la temperatura corporea; x lubrificare i tessuti di polmoni, occhi, pelle e di numerose membrane; x aiutare a eliminate le scorie; x costituire buona parte di molti liquidi biologici vitali (il liquido oculare, il liquido sinoviale, il liquido cerebrospinale e le secrezioni degli apparati respiratorio, gastrointestinale e genito-urinario).
Il fabbisogno giornaliero di liquidi è pari a 2-2 litri e mezzo, di cui almeno 1 litro e mezzo deve provenire dall’acqua, la quota restante da altre bevande (per esempio, tè e tisane, ovviamente meglio se non zuccherate) e da alimenti che sono naturalmente ricchi di liquidi come frutta e verdura. In condizioni particolari, quali lo sport o il caldo estivo, questo fabbisogno aumenta.
Le acque in commercio possono esser classificate in 4 gruppi sulla base del residuo fisso, ovvero la quantità di sali disciolti in un litro di acqua calcolato a 180° e il suo valore viene riportato generalmente in milligrammi per litro (mg/l).
Scopriamo insieme come scegliere l'acqua più adatta a noi: ecco le diverse tipologie di acqua minerale in commercio e le loro caratteristiche
1) ‘oligominerale’ o ‘leggermente mineralizzata’ (residuo fisso non superiore a 500 mg/l): favorisce la diuresi e contiene poco sodio e quindi può essere indicata nei casi di ipertensione;
2) ‘minimamente mineralizzata’ (residuo fisso non superiore a 50 mg/l): è un’acqua ‘leggera’, stimola la diuresi ed è particolarmente indicata per la ricostituzione di latte e alimenti per l’infanzia;
3) ‘ricca di sali minerali’: (residuo fisso superiore a 1500 mg/l): è un’acqua terapeutica, ricca di sali, da bere sotto controllo medico;
4) ‘mediominerale’: (residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/l): è utile in estate o durante la pratica di attività sportive, perché consente di reintegrare i liquidi e i minerali persi con la sudorazione.
Articolo tratto dal libro The Family Food, Ricette naturali per famiglie incasinate edito da Mental Fitness Publishing
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Babywearing: i migliori suggerimenti per la sicurezza del bambino in fascia
Lunedì, 31 Agosto 2015 14:55In varie parti del mondo e da diversi soggetti sono state create e diffuse campagne informative con lo scopo di spiegare, attraverso le immagini (si ricordano, a volte, più delle parole), importanti regole e accorgimenti da tenere a mente per portare in sicurezza; vediamone alcune.
T.I.C.K.S., promosso in Inghilterra dal British Consortium of Baby Sling Manufacturers and Retailer, è un acronimo (meno male, perché letteralmente ticks può significare “zecche”!) che sta per:
Tight (“aderente”): un portabebè deve essere aderente, come un abbrac- cio confortevole per entrambi.
In view at all times (“in vista sempre”): devi sempre poter vedere il viso del tuo bebè.
Close enough to kiss (“vicino da baciarlo”): la testa del tuo bambino deve essere così vicina da poterla baciare in fronte.
Keep chin off the chest (“mento lontano dal petto”): il bambino non deve essere mai curvato a C. Assicurati che vi siano almeno due dita di spazio sotto il suo mento.
Supported back (“schiena supportata”): la schiena deve essere supportata in modo tale che il bambino non sci- voli assumendo errate posi- zioni.
Dall’Australiaecco arrivare C.A.R.R.Y., un altro acronimo, questa volta raffigurato sulle dita di una mano:
Careful: presta attenzione e non fare nulla che non faresti se fossi incinta.
Airflow: assicurati che le vie aeree siano libere.
Ride high: assicurati che il tuo bebè sia posi- zionato in alto e ben aderente a te.
Right fit: non tutti i portabebè sono uguali: scegli quello che si adatta bene a te e a età, conformazione e peso del tuo bambino.
Your instinct: fidati del tuo istinto e mantieni una connessione con il tuo bambino, assicurandoti che sia sempre in una posi- zione corretta.
Negli Stati Uniti, la Baby Carrier Industry Allianceha persino registrato il marchio Visible and Kissable (“visibile e a distanza bacio”) pubbli- candone le linee guida per l’utilizzo.
Concludiamo con la campagna promossa dalla statunitense Babywearing International, che ci propone ABC:
Airways: tieni le vie respiratorie libere e fai attenzione a evitare la posizione a C.
Body positioning: la posizione corretta è a M.
Comfort: devi essere comoda e l’esperienza deve essere confortevole.
Articolo tratto dal libro di Licia Negri, Lasciati Abbracciare, Mental Fitness Publishing
Vegana imperfetta, orgogliosa e incazzata
Venerdì, 28 Agosto 2015 16:06Oggi scrivo serio, perdonatemi lo sfogo ed il fatto che sia un mio personale pensiero divulgato utilizzando questo mezzo. Lasciate passare sotto silenzio gli eventuali turpiloqui che userò e che siate o meno d’accordo con me (ma spero di sì), siate abbastanza pazienti da leggere questo pezzo e porci un pensiero, fate leva sulla vostra coscienza e giudicate con senso critico e costruttivo.
Io non giudico gli altri, almeno provo a non farlo, sono felice di scambiare pensieri ed idee con chi ha voglia di sapere e capire perché vengono fatte certe scelte, sia che alla fine vengano condivise o meno.
Che abbiate nel piatto carne e pesce o verdura e legumi, che indossiate pellicce o solo abiti cruelty free non importa, o almeno sì importa e tanto, ma la prima vera scelta etica da fare è il rispetto; il rispetto verso chi fa scelte diverse dalle nostre e non per questo più o meno giuste, per chi si mette in gioco e non sempre vince facile, per chi ci crede e lo fa fino in fondo, per chi ci prova e magari sbaglia ma poi ci riprova più forte di prima.
Oggi scrivo serio, perdonatemi lo sfogo. Non ho un animale comunissimo, ho un coniglio, che comunque non è un marziano e se mi avessero dato 0,50 cent./euro per ogni persona che parlando di Cucciola o vedendola in giardino ha detto “quando è un po’ più grande lo si può mettere al forno con le patate” sarei ricca.
Poi capita che nel parlare con un signore qualunque in un giorno qualunque del più e del meno mi trovo davanti un saccente coglione che si permette di ironizzare e schernire le mie scelte alimentari e di vita in un modo che mi ha portato prima e cercare un confronto, poi allo sconto ed alla fine alla voglia forte, anzi fortissima, di piantargli un sonoro calcio nel culo.
Perché sono stufa di sentire che mangiare carne per l’essere umano è la cosa più normale, giusta e naturale del mondo, perché spero (ma non lo credo possibile) che se il tal signore dovesse imbattersi in questo pezzo che ho scritto, possa sentire tutto il disprezzo che provo per la sua patetica e beata ignoranza nell’aver comperato alla moglie una pelliccia di cincillà che “... però ha il certificato che gli animali usati non hanno sofferto”... aggiungo altro???!!!
Perché questo pirla, come altri pirla, che vanno a fare la spesa in macelleria “che come fai a non vedere tutta quella bella roba e a non venirti voglia di mangiarla” finge di non accorgersi che:
che fa la spesa in obitorio
che i tovaglioli tra a carne ed il vassoio servono per assorbile l’eccesso e la perdita di sangue che tanto dà fastidio alla vista ma che poi l’ipocrita si mangia senza pensiero
che ha avuto il coraggio di schernire le mie scelte davanti ai suoi nipotini ma poi non ha avuto il fegato di spiegare loro che i vitellini che vedevano non avevano l’orecchino (come ha fatto notare uno dei bimbi) ma erano già pronti e destinati al macello (da questa situazione ad una fiera è nata la discussione)
che se i banchi della carne sono decorati con frutta e verdura un motivo c’è: i vegetali sono belli, colorati e vivi, fanno festa e danno un senso di salute e benessere
che i banchi delle macellerie decorate con le foglie ed i fiori di plastica sono in linea con il tema cimitero e caro estinto
che ironizzare pesantemente su Cucciola è poco appropriato visto che il suo cane maltese in Cina farebbe una fine peggiore del mio coniglio
Oggi scrivo serio. Perdonatemi lo sfogo ma mi tremano i baffi nel pensare che c’è chi ti considera strano solo perché non ammazzi per mangiare e vestirti mentre chi uccide passa sotto silenzio, sotto quella finta normalità che abbiamo generato creando una piramide alimentare tutta nostra dove noi e solo noi ci siamo presi violentemente il diritto di poterci stare sopra, padroni e sovrani incontrastati di atti di violenza gratuiti e che abbiamo fatto così profondamente nostri da reputarli ormai normali.
Sono orgogliosa di non avere nel piatto qualcuno (e non qualcosa!!) che in vita, con i suoi occhi, avrebbe potuto giudicarmi, amarmi e per natura non temermi. Solitamente ci provo ad essere tollerante (a parte evidenti atti di violenza gratuita che sono fortemente da condannare a suon di bastonate sulle ginocchia) con chi non sa, non conosce e magari non per propria colpa ma solo perché non ha mai avuto accanto qualcuno che, pensandola diversamente, ha potuto aprire uno spiraglio nella sua mente; anche solo un dubbio è già qualcosa, già porsi la domanda e fare introspezione può essere un passo avanti: così si combatte l’ignoranza (nel senso vero di ignorare, non sapere).
Oggi mi guardo e non mi piaccio perché sono incazzata con certa gente, perché mi sento cattiva, no non sono proprio una buona persona, cerco uno stile veg e so che sono imperfetta, a volte sbaglio ma ci provo e ci credo, oggi non mi piaccio perché ho mandato in vacca la mia tolleranza e vorrei solo suonar schiaffoni, oggi sono crudele verso l’essere umano, oggi non tollero chi mi prende per il culo cercando di farmi sentire strana, diversa o mi chiede sempre perché... che cazzo vuol dire, chiediti piuttosto tu il perché delle tue scelte e se hai solo voglia di criticare non starmi ad ascoltare, vai a farti un giro, oggi non ho voglia delle tue psico-cazzate vecchie di cent’anni legate solo ad una abitudine di fare ed agire e non alla voglia di capirci e poi magari continuare comunque a delinquere.
Quindi a quel signore dico vaffanculo, sono stufa, solitamente ce la metto tutta ma oggi sei troppo anche per me.
Perdonatemi lo sfogo.
Elena Vergani, autrice di Il Mondo è bello perchè è variabile
Lettera a mia figlia per il suo primo giorno di scuola
Venerdì, 28 Agosto 2015 12:17Ispirata dal video che gira in questi giorni su Internet in merito all'inizio delle elementari ho deciso di scrivere anche io una lettera a mia figlia che a Settembre inizia l'avventura delle elementari.
Piccola mia, piccolo tornado, uragano di amore ed energia,
sono passati sei anni da quando sei nata. Quando ho saputo che eri femmina per 7 mesi ho sognato vestitini, tulle e bambole, manine delicate e segreti sussurrati sotto le coperte. Poi sei arrivata, e dopo un parto non proprio semplice appena ti hanno appoggiata sul mio petto ho capito subito che il tutù non sarebbe stato per te. Tu sei una guerriera, con la tua forza, curiosità ed energia travolgi il mio fisico e la mia mente, risucchi le mie forze. Ho cercato di dare il massimo, ce l'ho messa tutta, mi sono rimboccata le maniche, non ho dormito, ho cercato di darti dei limiti e dei confini, a volte troppo stretti a volte troppo larghi, ho cercato di rafforzare la tua persona e la fiducia in te stessa. Ho cercato di proteggeti da un padre a volte padrone, che non si rende conto che tu sei solo una bambina e non un'adulto. Ho provato a starti dietro nei tuoi giochi anche se, lo ammetto, giocare con te e seguire i tuoi deliri destrutturati cambiando continuamente gioco
Ma una cosa mi importa: spero di averti dato la certezza che tu sei meravigliosa così come sei, che la tua grande energia è un'infinita risorsa e che pian piano sarai in grado di incanalarla al meglio: spero che tu non permetterai a nessuno di farti sentire non in grado di fare qualcosa, inferiore o non meritevole, perchè voglio che tu abbia dentro di te la consapevolezza di poter fare tutto e di riuscire in tutto quello che ritieni giusto per te. A volte potrà essere difficile per te stare ferma sulla sedia per periodi prolungati, ma ricordati che, lo stare seduti, non è l'unico modo per sopravivvere, lavorare e imparare: il mondo è pieno di persone che svolgono lavori gratificanti che prevedono il movimento continuo. Per cui sappi che questa è solo una fase, è la modalità di questo tipo di scuola per aiutarvi a imparare, tutto qui.
Ti auguro tante cose per questa tua nuova avventura: ti auguro di riversare la tua passione per la vita e la tua esptrema curiosità anche nella scuola e nel mondo, ti auguro di sbagliare, perchè è bello cadere, impari 10 volte di più rispetto allo stare in punta di piedi facendo attenzione a tutto, il trucco sta nel sapersi rialzare. In questo percorso incontrerai ostacoli ma tu sei assolutamente in grado di superarli, di imparare a conoscere te stessa, i tuo limiti e i tuoi punti di forza. Ti auguro non tanto di imparare poesie ma di ascoltarle con il cuore e farti cullare da queste; spero che tu possa sognare immaginando luoghi lontani da visitare mentre studi la geografia, che immagini storie di principesse e cavalieri quando ti approcci alla storia. Ma sopra ogni cosa spero che tu possa incontrare nel tuo percorso una maestra che ti faccia appassionare alla lettura, all'arte e alla musica: sono puro nutrimento, e gandi balsami per l'anima, veri e propri doni da portarti come bagaglio nella tua vita.
ma la scuola sarà anche una palestra di vita in senso lato: spero che tu possa presto capirel'inutilità di paragonarsi con altre persone, perchè ogni individuo è unico e irripetibile. Incontrerai tante persone represse, infelici e insoffisfatte: sono secondo me la categoria peggiore, perchè sono convinti che il mondo ce l'abbia con loro e cercano in ogni modo di tirarti giù nel loro tunnel di infelicità. Tu salutali gentilmente e lasciali andare. Non puoi fare nulla per aiutarli, ma loro possono darti tanto dolore e scalfire la tua sicurezza. Il mondo è pieno di matti, ed è bene che tu lo sappia fin da questo momento per saperti proteggere.
Sono così orgogliosa di te, sembra ieri che passeggiavo ore tenendoti in braccio per cercare (invano) di farti addormentare con dolci melodie e ora sei qui, pronta per tuffarti nel mondo vero. Allora corri piccola mia, tuffati in questo mondo, perchè ce la farai, e ce la farai alla grande. La tua mamma è qui, sempre, con le braccia aperte, seduta per reggerti sulle sue gamb,e con la mentre pronta per darti consigli e con il cuore aperto per farti sentire tutto l'amore che meriti.
Sono lieta che tu abbia scelto me come mamma, ne sono onorata: è stato ed è molto difficile, ma sei davvero una perla rara, sopra ogni immaginazione. Ed è proprio questo tuo essere così energica, cosi tenace, così innamorata della vita che ti rende speciale non solo per noi, ma anche per il mondo.
Allora vai piccola mia, sei davvero pronta per spiccare il volo e ricordati che la vita sa essere meravigliosa, abbi fiducia in lei e in te stessa per apprezzarla al meglio
Mamma Papavero3