Quali pannolini scegliere contro la dermatite da pannolino
Martedì, 27 Agosto 2019 07:31La dermatite da pannolino è un’infiammazione della pelle molto comune nei bambini piccoli, dai primi mesi fino al momento dello spannolinamento. Si manifesta con zone arrossate da eritemi, localizzate proprio nella zona del pannolino, sull’inguine e sul sederino, con conseguente golfiore della cute.
È una forma di dermatite transitoria, che non ha nulla a che fare con la dermatite atopica, ed è dovuta proprio al contatto con il pannolino e allo sfregamento.
Ecco perché è semplice da trattare e da contrastare: basta scegliere pannolini che non causino questa dermatite, che siano delicati, traspiranti e sicuri. Ma quali?
Quali pannolini scegliere contro la dermatite da pannolino: la dermatite da pannolino può essere contrastata scegliendo pannolini sicuri
Per pannolino sicuro si intende solo una cosa: un pannolino che sia traspirante, delicato e che non abbia al suo interno profumi e lozioni. Già, perché spesso sono proprio i profumi e le lozioni a causare la dermatite da pannolino, oltre al contatto con le feci e con le urine (e per questo è sempre consigliato cambiare spesso il pannolino).
La causa più frequente della dermatite da pannolino è infatti l’infezione da candida, un fungo che prolifica moltissimo negli ambienti caldi e umidi. Il pannolino diviene ambiente di questo tipo proprio nel momento in cui non lo si cambia abbastanza spesso e nel momento in cui è troppo poco traspirante, anche a causa delle lozioni che lo compongono. Alcuni bambini, poi, non tollerano i pannolini di stoffa lavabili, oppure quelli di determinate marche (anche le più famose), che contenendo profumi (sintetici o naturali) intaccano la pelle dei bambini, molto più sensibile della nostra.
Pannolini senza lozioni e senza profumazioni sono dunque la scelta migliore. A volte si faticano a trovare. Tuttavia ne esistono di bellissimi e sicuri, come i pannolini Lillydoo. L’azienda tedesca Lillydoo produce infatti pannolini e prodotti per il cambio di altissima qualità. I pannolini, in particolare, sono privi di profumi e lozioni irritanti, non contengono parabeni ed emulsionanti PEG e sono certificati OEKO-TEX®, STANDARD 100 e “vegan e cruelty free”da PETA.
Sceglierli significa quindi dare ai bambini un prodotto sicuro e naturale, adatto alla loro pelle sensibile e delicatissima, evitando così una causa di dermatite da pannolino.
Altre buone regole per curare ed evitare la dermatite da pannolino sono poi le seguenti: basta detergere le zone infiammate con acqua tiepida e asciugarle molto bene con salviette in cotone non ruvide, per evitare taglietti. Asciugare le zone intime all’aria è altrettanto consigliato. In secondo luogo, è bene evitare di stringere i pannolini con troppa forza, per far sì che la traspirazione non sia ostacolata.
Per evitare la dermatite da pannolino, dicevamo, è bene tuttavia anche cambiare spesso il pannolino. Una scocciatura, per molti genitori, che si ritrovano spesso senza scorte a dover uscire all’ultimo minuto con i bimbi infilati nei loro pannolini sporchi. Con Lillydoo, tuttavia, anche questo fastidio si annulla, perché grazie all’abbonamento senza vincoli (che è possibile provare con il pacchetto prova) è possibile ricevere a casa le scorte con cadenza mensile, a seconda della taglia e dell’età del piccolo. Una comodità che diviene anche sicurezza contro la dermatite!
Dimmi dove ti stendi e ti dirò chi sei
Lunedì, 26 Agosto 2019 07:53Lo sappiamo tutti: la storia è sempre la stessa. Abbiamo prenotato la vacanza da molto tempo, ma l’idea di riflettere su come saremo, una volta giunti a destinazione, non ci ha sfiorato per mesi, fino a qualche ora prima della partenza. Apriamo l’armadio, guardiamo con dovizia tutti i nostri vestiti e alla fine – un po’ come quando al ristorante facciamo finta di guardare il menù delle pizze, per poi prendere sempre la stessa – nella nostra mente passano le tipiche parole “ok prendo questa solita camicia che mi sta bene, un paio di pantaloni giusto per avere la scelta di colori. Ah, e il costume da bagno di cinque anni fa!”. Tutto ciò è abbastanza tipico per una buona metà degli esseri umani: gli uomini. Se invece siete delle donne la questione assume tutt’altra natura: tramite una serie di intricati calcoli matematici e deduzioni logico-scientifiche, la donna ha predisposto gli indumenti e il loro relativo posizionamento nella valigia già almeno due settimane prima, organizzando perfettamente anche il ciclo di lavatrici per avere i vestiti migliori pronti per la trasferta balneare. Quattro costumi da bagno (in ordine di seduttività), cinque coppie di maglietta-pantaloncino per il tragitto camera-spiaggia, tre coppie per eventuali escursioni, quattro vestiti eleganti da sera, quattro vestiti da discoteca, scarpe alte – due paia, scarpe basse – due paia, pareo – quattro in diverse colorazioni abbinate al costume. Potremmo continuare ma ci fermiamo qui.
Una cosa viene tuttavia trascurata inesorabilmente: il telo mare.
Eppure, quando siamo in spiaggia, ci passiamo sopra almeno la metà del tempo: una quantità sufficiente a renderlo, agli occhi degli altri, descrittivo della nostra personalità o della nostra situazione di vita.
È chiaro dunque che saper scegliere il proprio asciugamano (magari un telo mare colorato o un telo mare fantasia) è un qualcosa che ci identifica al pari del borsone o del nostro costume: del resto è indiscutibile che un telo mare sportivo comunichi in modo molto diverso da un telo mare proveniente da qualche collezione di alta moda.
Proviamo dunque ad osservare quali sono le sensazioni che i diversi tipi di teli e asciugamani da mare – che peraltro potete trovare in un’ampia gamma su Maxi Sport – sanno trasmettere:
Telo mare elegante: per tutte quelle persone che amano sfoggiare una certa passione per lo stile e la classe, che scelgono mete modaiole dove è frequente trovare compagni di ombrellone particolarmente attenti all’apparenza, che amano farsi ammirare ed essere al centro dell’attenzione, un accessorio irrinunciabile è il telo mare di alta moda. Visibilmente morbidi e definiti, rigorosamente tinta unita, spesso recano inserti con motivi geometrici e greche rese celebri da grandi case di moda italiane, e largamente sfoggiate lungo le coste e i lidi più fashion della nostra bella Italia, soprattutto meridionale.
Telo mare sportivo: questo telo è ovviamente un must per giovani uomini che non vogliono derogare ad uno stile casual, pur strizzando l’occhio ad un’attitudine elegante. Trasmette una sensazione di maggiore predisposizione all’esplorazione di natura e panorami incontaminati, senza dover rimanere ingessati ad una sola vita di cocktail bar e discoteche.
Telo mare familiare: per coloro i quali si sono dati l’onere e l’onore di formare una famiglia e di avere dei figli, questo telo mare di dimensioni più grandi del normale, è la scelta ideale. Non c’è niente di meglio che arrivare in spiaggia e delimitare il territorio col vostro possente asciugamano familiare, pratico anche per imbastire succulenti picnic in spiaggia e destare l’invidia di tutte le giovani ragazze stese sul telo mare elegante e perennemente attente alla linea. Il telo familiare tuttavia si rivela una buona scelta anche per le coppie. Del resto, cosa c’è di meglio che potersi stendere su una bianca spiaggia insieme alla propria dolce metà, cullati dallo sciabordio delle acque?
Come cucinare con il coperchio Magic Cooker
Giovedì, 08 Agosto 2019 12:50Il coperchio Magic Cooker è un innovativo coperchio per pentole e padelle che permette di cucinare più velocemente e in economia, trasformando ogni padella in un forno, in un tostapane, in una pentola a pressione…
Grazie alle sue proprietà i cibi cucinati risulteranno meno grassi e altrettanto saporiti, poiché cuociono a basse temperature non eliminando così i nutrienti e le caratteristiche organolettiche degli alimenti. Ma come si utilizza?
Come cucinare con il coperchio Magic Cooker: le preparazioni che possiamo fare con il coperchio Magic Cooker risparmiando tempo
Il coperchio Magic Cooker è un coperchio che si adatta alla pentola o alla padella alla quale viene appoggiato, trasformandola, a seconda della fiamma che si utilizza e in base all’altezza della pentola, in un grill, in un microonde, in una friggitrice… Il tutto mantenendo sempre la temperatura di cottura più bassa del solito. Ecco perché con il Magic Cooker è possibile cucinare sul fornello anche la pizza, i dolci e ogni piatto che viene in mente.
Ogni ricetta che viene in mente, insomma, può essere replicata utilizzando le padelle che abbiamo in casa e i coperchi Magic Cooker. Con i fritti, ad esempio, è possibile risparmiare tempo perché non è necessario attendere che l’olio raggiunga la temperatura, e soprattutto è possibile cucinarli senza poi avere odore di fritto in casa, poiché i coperchi, attraverso dei fori, controllano la fuoriuscita del vapore, che viene anzi sfruttato, dal momento che l’acqua ricondensa all’interno della padella.
Allo stesso modo è possibile preparare la pasta con il coperchio Magic Cooker (qui trovate la ricetta), così come il risotto, inserendo in pentola tutti gli ingredienti a crudo. È quindi molto più facile e veloce, questa preparazione, e permette di risparmiare tempo e stoviglie da lavare.
Per preparare la pizza, invece, basta stendere l’impasto in una padella antiaderente unta, aggiungere in superficie gli ingredienti “topping” (come pomodoro e mozzarella) e cuocere per dieci minuti con il coperchio Magic Cooker. Niente forno e niente ore perse!
Il risotto con Magic Cooker verrà invece preparato in questo modo: nella pentola scelta si mettono tutti gli ingredienti a freddo, quindi il riso, l’olio, la cipolla, il dado e le verdure scelte. Aggiungiamo due bicchieri di acqua per ogni bicchiere di riso e un pizzico di sale. Poniamo il coperchio Magic Cooker sulla pentola e accendiamo il fornello a fiamma alta, fino al momento in cui il vapore uscirà dai fori. A quel punto abbassiamo la fiamma al minimo e cuociamo per 12 minuti.
La carne potrà essere cucinata esattamente come senza i coperchi, dimezzando tuttavia il tempo di cottura.
Per i fritti, invece, questo il procedimento: buttiamo in pentola un litro di olio di semi di arachide (freddo) e i nostri ingredienti da friggere. Mettiamo il coperchio e cuociamo per 12 minuti a fiamma alta. Come dicevamo, non serve attendere che l’olio si scaldi!
Le sfide per appassionare i bambini alla lettura
Giovedì, 08 Agosto 2019 09:13In estate moltissimi bambini scoprono o riscoprono il piacere della lettura. Lontano dai libri “istituzionali” della scuola e dalle letture suggerite (o obbligate!), trovano da sé il piacere di un buon libro scelto in libreria o in biblioteca, da leggere in montagna, nel casotto sotto casa o sotto all’ombrellone.
E quelli che invece sembrano proprio odiare i libri? Abbiamo per voi delle sfide che potrebbero appassionarli, facendogli scoprire che leggere un bel libro è come guardare la tv, e anche meglio!
Le sfide per appassionare i bambini alla lettura: come appassionare i bimbi al piacere della lettura giocando un po’
Riuscite a leggere il libro prima dell’uscita del film?
Ogni anno escono cartoni animati e film per bambini e ragazzi ispirati a libri per bambini (e anche serie tv! L’anno prossimo, ad esempio, uscirà la serie ispirata a “Queste oscure materie” di Philipp Pullman!). Perché non sfidare i bambini a leggere il libro prima che esca al cinema, con la prospettiva, poi, di andare a guardare il film insieme, cercando anche le differenze? E alla fine alla domanda “ti è piaciuto di più il libro o il film?”, moltissimi bambini vi stupiranno!
Chi vincerà il gioco “Chi vuol essere il lettore più forte?”
Scegliamo un libro “di famiglia” che tutti leggeranno (i classici per bambini sono i migliori, in questo senso!). Dopodiché, quando tutti l’hanno letto, organizziamo una serata-gioco ispirata a “Chi vuol essere milionario”, con le domande prese proprio dal libro letto!
Facciamo una classifica di famiglia
Cinque libri: in un’estate, i bimbi dovranno leggere cinque libri, scelti da ogni membro della famiglia. Tutti, poi, stileranno la loro classifica, e a fine estate, sommando i punti della classifica di ognuno, si decreterà il libro vincitore dell’anno!
Chi ne legge di più?
Creiamo una sorta di “tessera fedeltà” per i libri, e andiamo in biblioteca (non è necessario comprare i libri nuovi! W l’ecologia e l’economia!). Possiamo andarci ogni volta che vogliamo, no? Ogni volta che i bimbi finiscono un libro, mettiamo un timbro. Chi ne avrà letti di più alla fine dell’estate?
Troviamo un nuovo libro preferito?
A volte i bambini non hanno più voglia di leggere perché pensano di avere già trovato il loro libro preferito e che nessuno mai lo supererà. Capita anche a noi adulti, no? Bene: andiamo in biblioteca e chiediamo al bibliotecario o alla bibliotecaria di indicarci dei libri altrettanto appassionanti del genere che piacciono a noi e alla fine dell’estate vedremo se quel famoso libro del cuore è ancora al primo posto, oppure se magicamente è stato surclassato da un altro titolo!
Facciamo una vera e propria READING CHALLENGE!
Stampiamo un A4 con questo elenco: i bimbi spunteranno i libri che leggeranno man mano, vince il primo che completa le caselle!
Le tende per bambini più particolari
Mercoledì, 07 Agosto 2019 09:37Photo credit: https://mrkate.com/2017/06/29/diy-teepee-tent/
In cameretta o in salotto (diventa un delizioso angolo lettura per i più piccoli!), una tenda è sempre una buona idea. Soprattutto perché le tende per bambini sono davvero meravigliose, semplici e d’effetto, e diventano un pezzo d’arredamento, oltre che uno spazio indispensabile per il bambino (che ha bisogno naturalmente di trovare una tana, uno spazio magico nel quale nascondersi).
Ecco dunque una carrellata di tende per bambini alla quale ispirarsi per trovare la tenda casalinga perfetta per la cameretta o l’appartamento!
Le tende per bambini più particolari: le tende per bambini più belle e speciali alle quali ispirarsi
Una tenda magica, da principi e principesse, che immerge in un’atmosfera onirica e che, con qualche cuscino in tinta e un bel tappeto morbido, diventa luogo perfetto per leggere e rilassarsi, giocare e fare pisolini ristoratori!
https://peiskoshome.com/products/mosquito-net-tent?homedecor=5135911814
Per bimbi avventurieri, perché non costruire anche in casa una tenda da esploratori, di quelle “alla vecchia”, triangolari e semplicissime?
https://www.pinterest.it/pin/502503270920510348/
Anche un lettino montessori può diventare una tenda: se ne avete uno a forma di casetta, basterà coprire il tetto con un bel tulle o un tessuto chiaro e il gioco è fatto.
E vogliamo parlare di questa tenda-circo? È bellissima da vedere e oltre che nascondiglio può diventare strumento per coprire la culla e il lettino i primi mesi, oppure un angolo nel quale riporre i giocattoli nascondendo il caos.
A volte, poi, bastano dei semplici fiori (anche finti!) per dare alla classica tenda da indiani un’aria ancor più bohemienne.
https://mrkate.com/2017/06/29/diy-teepee-tent/
E per i bambini che amano i supereroi? Basta applicare il luogo del supereroe o della supereroina preferiti sul tessuto, per trasformare la tenda nella perfetta tana del super hero casalingo!
https://www.etsy.com/listing/656989803/teepee-set-teepee-tent-teepee-for
Cos’è e come riconoscere la sindrome di Asperger
Martedì, 06 Agosto 2019 13:50Se n’è parlato tanto negli ultimi mesi, anche grazie ad un personaggio come Greta Thunberg, la giovanissima attivista green che è affetta da questo disturbo, come molti altri noti personaggi, da Susanna Tamaro a Daryl Hannah, dal surfista Clay Marzo all’economista Vernon Lomax Smith. Erroneamente, però, molti la ritengono una malattia. In realtà, la Sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo dello sviluppo, un disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento, che non intacca le capacità linguistiche o intellettive ma che, piuttosto, di riflette sulle capacità di relazione e sul comportamento.
Ma cos’è, nello specifico, e come si manifesta? E come riconoscerla?
Cos’è e come riconoscere la sindrome di Asperger: il disturbo pervasivo dello sviluppo di cui sono affetti anche Greta Thunberg e Bob Dylan
La sindrome di Asperger, come dicevamo, è un disturbo pervasivo dello sviluppo che prende il nome da Hans Asperger, pediatra viennese che per primo descrisse i comportamenti delle persone con Asperger, che lui definì “piccoli professori”, perché, pur bambini, gli ricordavano i movimenti impacciati e goffi degli studiosi solitari. Le loro difficoltà, infatti, invadevano il comportamento e la comunicazione con gli altri, che portavano allo stesso tempo a concentrarsi con ardore nei loro interessi.
Insomma: la sindorme di Asperger (in linea generale) si manifesta proprio così, con una difficoltà a relazionarsi con gli altri e a comunicare, così come a muoversi quando in presenza di altri, e nella concentrazione e nella dedizione nei propri interessi, che possono essere i più vari (dalla musica all’arte, dalla matematica agli scacchi…). Ecco perché moltissime persone con Asperger diventano dei geni e dei luminari nel proprio campo.
Il linguaggio di una persona con sindrome di Asperger, inoltre, è semplice e utilizza spesso le stesse parole, parlando anche a ruota libera. A questo si accompagnano movimenti goffi e imbarazzati.
In molti ritengono dunque la Sindrome di Asperger una più lieve forma di autismo, ad alto funzionamento (come dicevamo nell’introduzione), perché come nell’autismo, spesso, le persone compiono gli stessi movimenti in maniera ripetitiva, sono schematici e si relazionano a fatica con gli altri (caratteristiche dell’autismo). Non si tratta di autismo, però, in relazione alle emozioni e alla loro espressione: le persone Asperger, infatti, esprimono bene i propri sentimenti, anche in maniera molto spiccata nei confronti di chi vogliono bene e con chi si trovano a proprio agio. E poi, non ultimo, hanno un’intelligenza e un linguaggio nella norma, senza ritardi o difficoltà, e i sintomi non peggiorano con il passare del tempo (ma, anzi, migliorano, se adeguatamente supportati).
Proprio per questi motivi per diagnosticare la sindrome di Asperger i medici (i neuropsichiatri infantili) si basano sull’osservazione di alcuni particolari comportamenti. Ad esempio, se i bambini sono usi memorizzare dati “inutili” ma che colgono la loro attenzione; se sfuggono lo sguardo e non ricambiano i sorrisi; se hanno comportamenti aggressivi o offensivi con i coetanei (senza rendersi conto del male); se son impacciati e maldestri; se non giocano spesso con gli altri… Accanto a questa osservazione, quindi, procederanno con una valutazione delle capacità cognitive.
Come dicevamo la Sindrome di Asperger non è una malattia, ma un disturbo dello sviluppo, e per questo non vi sono ritardi o difficoltà e nella maggior parte dei casi la vita, anche da adulti, può essere vissuta in maniera assolutamente normale. Tuttavia, è possibile migliorare la vita delle persone con Asperger aiutandoli a gestire meglio i comportamenti e la comunicazione, per stare meglio con gli altri, rafforzando allo stesso tempo i punti di forza individuali. Soprattutto, è durante l’adolescenza che i genitori e gli educatori dovranno supportare i ragazzi: è un periodo, infatti, nel quale l’accorgersi della propria diversità potrebbe portare a difficoltà o disagi. Ma se supportati, i pazienti Asperger possono davvero migliorare, evitando così di soffrire di conseguenti ansie e depressioni.
Come calcolare la massa magra
Lunedì, 05 Agosto 2019 13:08Per massa magra intendiamo il valore della massa del nostro organismo al quale viene tolto il tessuto adiposo.
Il tessuto adiposo è composto dai grassi (o lipidi) presenti nell’organismo, ma anche dalle ossa, dai muscoli, dai denti, dalla pelle, dai capelli… Per questo, la massa magra non può essere intesa solo come la massa risultante dal peso del corpo al quale viene sottratta la massa grassa (che è la totalità dei lipidi presenti nell’organismo). Ma come si calcola la massa grassa? E quali sono i valori nei quali dovremmo rientrare per stare bene?
Come calcolare la massa magra: il calcolo per capire i valori di massa grassa e massa magra del nostro corpo
Come dicevamo, per capire la massa magra è importante anche sapere cosa sia la massa grassa. La massa grassa è il totale dei grassi (o lipidi) presenti nel nostro organismo in relazione alla massa corporea totale. I valori di riferimento variano tra uomini e donne, e, per essere in salute, gli uomini dovrebbero avere una massa grassa che non superi il 25% della massa corporea, mentre le donne che non superi il 31%. Questo per non essere obesi. Per il pesoforma, invece, i valori sono questi: per gli uomini tra il 14% e il 17% e per le donne tra il 21% e il 24%.
La massa magra sarà quindi la restante percentuale in relazione alla massa corporea totale, alla quale si dovrà però togliere anche il peso di tutto il tessuto adiposo, quello di muscoli, ossa, denti, pelle, eccetera, per arrivare a capire la massa magra alipidica.
Il calcolo della massa magra non è semplice, e spesso si deve ricorrere ad analisi specifiche, che comprendono la bioimpedenziometria, le circonferenze corporee, la Dexa, la creatinina, la risonanza magnetica, la TAC, e gli ultrasuoni). Per calcolarla in breve e in maniera più approssimativa, tuttavia, si può utilizzare una formula simile a quella che serve per calcolare l’IMC, ovvero l’indice di massa corporea, basandosi semplicemente sul peso e sull’altezza di una persona e su alcuni valori costanti di riferimento.
Naturalmente si tratta di valori approssimativi e generici, che daranno un risultato standard, che non tiene conto di molti fattori, come l’attività sportiva e la dieta. Di conseguenza, è facile capire che la massa magra che risulterà sarà più alta del reale nel caso di uno sportivo con muscoli molto sviluppati, e più bassa del reale in caso di individui sedentari o dalla dieta pesante.
Per l’uomo, la formula (Formula di James) per calcolare la massa magra è la seguente:
[1.10 x PESO(in kg)] - 128 x { PESO2 / [100 x ALTEZZA(in m)]2}
Per la donna, ecco invece la formula per calcolare la massa magra:
[1.07 x PESO(in kg)] - 148 x { PESO2 / [100 x ALTEZZA(in m)]2}
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I tipi di miele e come abbinarli ai formaggi
Venerdì, 02 Agosto 2019 13:29I tipi di miele sono moltissimi e tutti diversi da loro, pur con un sapore base che li accomuna. Ce ne sono di fruttati, di zuccherini, di amari (sì, anche amari!), di chiari e di scuri, di liquidi e di densi…
Un abbinamento delizioso è quello con i formaggi. Si sa che miele e formaggi è un’abbinata vincente. Ma come abbinarli per ottenere il gusto perfetto?
I tipi di miele e come abbinarli ai formaggi: quale miele abbinare alle degustazioni di formaggi
Miele millefiori
Il miele millefiori, il più comune, è ideale per formaggi come il pecorino sardo e il pecorino romano, per la fontina, per il taleggio, il brie e il caprino duro, ovvero quello più stagionato.
Miele di acacia
Il miele di acacia si sposa bene con formaggi mediamente stagionati o quelli erborinati, come il provolone, la robiola, la toma e i caprini.
Miele di agrumi
Il miele di agrumi (quindi di arancia, di bergamotto, ecc…) sta molto bene con il gorgonzola, ma anche con il caciocavallo, con la ricotta di pecora e con il taleggio.
Miele di eucalipto
Questo miele balsamico e molto particolare (che non piace a tutti i palati) è ideale per accompagnare il caciocavallo, formaggio morbido vaccino. Deliziosa è anche l’abbinata con il grana o il parmigiano.
Miele di melata di bosco
Il miele di melata di bosco, meno zuccherino e meno dolce del classico miele, è ottimo, anch’esso, con il gorgonzola, ma anche con il pecorino di montagna un po’ stagionato.
Miele di lavanda
Ottimo e particolare, il miele di lavanda è consigliato con il pecorino sardo, con il pecorino siciliano e con il Montasio.
Miele di castagno
Ottimo con tutti i caprini e con il parmigiano non troppo stagionato, il miele di castagno è buonissimo anche con la caciotta toscana e il caciocavallo.
Miele di Sulla
Il miele di sulla sta benissimo con formaggi lattici, ovvero delicati e morbidi, quindi è pensato per la robiola e per la mozzarella.
Miele di Corbezzolo
Il suo sapore si sposa bene con i formaggi più decisi, dal gorgonzola al ragusano fino al fiore sardo.
Miele di tarassaco
Il tipico miele lombardo si abbina a formaggi dal sapore pronunciato, quindi con la fontina, l’asiago, il caciocavallo, il grana e il parmigiano, il provolone e il bitto.
Anne Hathaway, la sua infertilità è quella di tutte noi
Venerdì, 02 Agosto 2019 08:10Instagram è il regno della perfezione. Piatti perfetti e perfettamente bilanciati, fisici perfetti, abiti perfetti, figli perfetti. Care mamme, in giro c’è troppa perfezione. Ma è solo apparente: la vita sui social è inevitabilmente più edulcorata e patinata di quella reale. Soprattutto quando si parla di celebrità dello star system, che al di là della vita più agiata che vivono si mostrano sui loro profili praticamente sempre al top.
C’è però chi va controcorrente, e per questo ci piace. Soprattutto perché parla di maternità in maniera sincera. È il caso di Anne Hathaway, che recentemente ha condiviso la notizia del suo nuovo pancione con un pensiero dedicato a chi, come lei, prima di arrivare a quel pancione è passato dall’infertilità.
Anne Hathaway, la sua infertilità è quella di tutte noi: perché il pensiero di Anne Hathaway riguardo alla difficoltà di restare incinta deve essere di ispirazione a molte
“It’s not for a movie #2. All kidding aside, for everyone going through infertility and conception hell, please know it was not a straight line to either of my pregnancies. Sending you extra love”: questo ha scritto l’attrice per descrivere l’immagine del suo secondo pancione!
“Non è per un film #2. A parte gli scherzi, per tutti coloro che stanno avendo a che fare con infertilità e concepimenti impossibili, sappiate che nemmeno per me è stata una linea dritta, arrivare alle gravidanze. Vi mando un sacco di amore”.
Un pensiero semplice, diretto, e soprattutto sincero. Perché quasi nessuno, soprattutto nello star system, ammette le difficoltà. Certo, le si possono immaginare nel momento in cui per avere un figlio si affidano a madri surrogate. Ma in generale l’infertilità sembra quasi un tabù, quando invece colpisce davvero moltissime coppie.
Oltre a questo importante post su Instagram Hathaway ha anche rilasciato ad Associated Press un’intervista in merito a questa questione. Ha deciso di farlo, dice, perché la difficoltà dell’infertilità porta spesso all’isolamento e alla solitudine, e per questo è importante parlarne.
“Credo che ci sia una concezione troppo standard e univoca del “restare incinte””, ha spiegato al reporter. “Nella maggior parte dei casi, resti incinta e sei felicissima. Ma sono moltissime le persone che ci stanno provando, e la storia è diversa. O comunque, la storia è solo una parte della realtà. Perché per arrivare a quella storia in realtà bisogna fare passi dolorosi, isolanti e pieni di dubbi riguardo a se stesse”.
Ha quindi aggiunto: “Non avevo una bacchetta magica, non ho detto “voglio rimanere incinta” e, wow!, ha funzionato. È più complicato di così.
Ciò che l’ha portata a scrivere quel semplicissimo e ispiratore pensiero su Instagram, quindi, sono state l’esperienza e l’empatia. “Sapevo bene che nel momento in cui avessi postato la notizia della gravidanza, qualcuno si sarebbe sentito ancora più isolato. Volevo solo fare sapere che in me trovano una sorella”.
Sorellanza: una parola bellissima, che dovremmo sdoganare e utilizzare anche in questo caso. Perché l’infertilità è una brutta bestia, e lo sa bene chi ci è passato attraverso, chi ci sta passando e chi conosce le sensazioni di impotenza, perdita delle speranze e frustrazione che ne derivano. Parlarne, però, fa davvero molto bene. Prendiamo quindi esempio da Anne!
Come combattere l’ansia durante la gravidanza
Giovedì, 01 Agosto 2019 13:11Che sia per la paura del parto, che sia apparentemente (solo apparentemente!) immotivata, che sia per il timore del cambiamento incredibile della propria vita o per quello di non essere in grado di crescere un figlio: l’ansia può colpire le donne anche durante la gravidanza. E non importa se ne si soffre già in precedenza: può capitare a tutte, e non bisogna vergognarsene per niente al mondo.
L’ansia si manifesta in ogni persona in maniera differente. A volte può manifestarsi anche come depressione post-parto, ma per altre l’ansia compare già durante la gestazione, divenendo una paura disarmante.
Le mamme ansiose, insomma, non sono sole: moltissime soffrono di ansia. E ognuna può trovare il proprio modo per sconfiggerla, gestirla e superarla. Il primo passo è conoscersi, identificare questa ansia, rivolgendosi anche ad un terapeuta. E poi ci sono piccoli gesti che possono aiutarci, gesti che hanno aiutato in precedenza molte donne in attesa, e che possono essere seguiti in base al proprio sentire.
Come combattere l’ansia durante la gravidanza: alcuni consigli per gestire l’ansia pre-natale
Tenere un diario
Tenere un diario positivo può aiutare moltissimo. Senza nascondere i propri timori, ma, anzi, svelando anche le nostre emozioni, possiamo tenere un diario a noi stesse o al nostro futuro bambino, raccontando la gravidanza, le speranze, le cose brutte che accadono e, soprattutto, quelle belle, i sogni, le persone che ci circondano. Scrivere è terapeutico, così come rileggere le parole scritte.
Stilare delle regole
L’ansia, spesso, è seguita da cattive abitudini che ci fanno sprofondare sempre più nella nostra ansia, come un circolo vizioso. Capiamo dunque quali siano queste abitudini e cerchiamo di evitarle gradualmente, fissando delle regole. Ad esempio: la tv? Solo per 30 minuti al giorno. I pisolini? Solo uno ogni due giorni. Le camminate? Ogni giorno, fissando obiettivi! Il confort food? Cerchiamolo healthy.
Leggere
Non solo i libri che ci fanno stare bene e che ci “distraggono” (viva i romanzi densi di trama!), ma anche saggi e diari che ci spiegano meglio cosa stiamo passando in gravidanza. Come “Cose che non mi aspettavo (quando stavo aspettando)”, oppure “Il volo sereno della cicogna”, o ancora “Mamma in tre ore”.
Attività fisica e yoga
Se una gravidanza è fisiologica e il medico non vieta l’attività fisica, approfittiamone, cercando uno sport che ci piaccia davvero, che ci rilassi e che ci prenda. Anche la semplice camminata va benissimo, magari ascoltando podcast interessanti o musica classica. Così come lo yoga pre-parto, indicatissimo per rilassarsi e sconfiggere l’ansia.
Cercare un ginecologo che ci dia fiducia
Spesso crediamo di non poter cambiare ginecologo o ostetrica, ma non è così. C’è chi non ha bisogno di molto e chi, al contrario, ha bisogno di rassicurazioni costanti, spiegazioni scientifiche di ciò che accade e disponibilità più ampia. Se il medico che ci segue attualmente non soddisfa le nostre esigenze, chiediamo consiglio a chi è già passato dalla gravidanza e troviamo quello che fa al caso nostro. Senza sensi di colpa!