La pulizia di occhi e nasino nei neonati
Pieghe della pelle, unghie, sedere, genitali, testa; ma non solo: le neomamme si chiedono giustamente qual è l'iter giusto da seguire anche nella pulizia di occhietti e nasino dei loro figlioletti!
Vi spieghiamo la pulizia di occhi e nasino nei neonati: la semplice cura di occhietti e narici che non deve diventare troppo ossessiva
No, non deve diventare troppo ossessiva, anzi. Gli occhi dei bimbi, ad esempio, non hanno bisogno di una pulizia costante e quotidiana, ma solo sporadica e solo in caso di secrezioni importanti. Idem il nasino, che non necessita di soluzione fisiologica in quantità eccessive!
Partiamo quindi dagli occhi: come dicevamo, meglio pulirli sono in caso di effettiva necessità; e quando lo facciamo accertiamoci di usare la delicatezza necessaria, per non arrecare danni inutili! Semplicemente tenete a mente di eseguire movimenti sempre dall'interno verso l'esterno: è importante non lasciare che la sporcizia rientri, invece di uscire!
Per farlo, quindi, utilizzate una piccola garzetta imbevuta di soluzione fisiologica (mai i dischetti o i batuffoli di cotone! I residui di lanugine sono pericolosi e difficili da eliminare) e passatela con delicatezza lungo la palpebra del neonato, sempre dall'interno verso l'esterno, facendo attenzione a eliminare tutti i residui delle secrezioni.
Meglio, come sempre quando si tratta della pulizia dei neonati, non strofinare con forza, ma ammorbidire le crosticine con movimenti delicati fino a che non riusciamo a togliere tutto.
Questo procedimento è necessario anche quando il bambino presenta un pochino di congiuntivite, che si differenzia dalle normali secrezioni (frequenti nei primi mesi di vita a causa dei condotti a volte ancora non del tutto aperti e liberi) per il fatto di presentarsi con produzioni giallastre e importanti e occhi gonfi e arrossati.
Capita, ma non serve allarmarsi: si tratta semplicemente di una congestione nasale o di una piccola ostruzione del dotto lacrimale che provoca infiammazione e secrezioni. Pulite come vi abbiamo spiegato sopra, e per alleviare il fastidio e stimolare la guarigione procedete con un lieve massaggio della zona con le dita, passando dalla palpebra inferiore alla base del naso (avendo cura di non toccare l'interno dell'occhio, ma restando solo sulla zona cutanea esterna).
Per quanto riguarda il naso, è bene sfatare il mito dell'esigenza costante di acqua fisiologica: ne basta una goccina per narice (iniettandola con le pipette usa e getta apposite), e solo in caso di appunto di presenza di muco, alfine di evitare il rischio di infiammazioni delle basse e alte vie respiratorie: nei primi mesi di vita il bambino respira solo ed esclusivamente attraverso il naso, e non dalla bocca, quindi è importante assicurarsi che durante il sonno o l'allattamento esso sia libero.
La soluzione salina, dicevamo, è perfetta per sciogliere il muco che si è seccato e per aiutare il naso a liberarsi da solo quando seguita da un piccolo massaggino circolare sulle narici, per espellere il muco. Solo così il bambino potrà respirare di nuovo liberamente e senza sforzo.
Detto questo, la soluzione fisiologica, soprattutto in grandi quantità e seguita dall'utilizzo dell'aspiratore nasale, serve solo in caso di effettivo bisogno, e cioè quando ci sono intasamenti effettivi, non come prassi. Nel caso contrario, e cioè ricorrendo a questi metodi quando non serve veramente, l'effetto sarà il contrario, e cioè si irriterà la mucosa del bambino causando così le fastidiose secrezioni e la conseguente ostruzione.
Un trucchetto che funziona davvero ed è molto più naturale? Se allattate, utilizzate per ogni narice un goccino del latte del vostro seno. E' ricchissimo di importanti sostanze antinfiammatorie ed è quindi un perfetto strumento che aiuta a liberare il naso guarendolo allo stesso tempo.
Ricordiamoci che il muco giallo non è sintomo di infezione che necessità terapia farmacologica: è un semplice segnale (nel 90% dei casi) di muco stagnante, che appunto prende il colore giallo.
La redazione di mammapretaporter.it
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