Bambini con allergie, la desensibilizzazione potrebbe aiutare
La desensibilizzazione è una terapia utilizzata per trattare diverse condizioni allergiche. Si basa sull'esposizione graduale e controllata a una sostanza allergenica, con l'obiettivo di ridurre la risposta immunitaria del corpo e alleviare i sintomi associati all'allergia. Questo approccio terapeutico è particolarmente rilevante nel campo delle allergie alimentari, dove il contatto accidentale con un allergene può avere conseguenze gravi, specialmente nei bambini.
La desensibilizzazione: una terapia per le allergie alimentari
La desensibilizzazione, nota anche come immunoterapia specifica (ITS), è una terapia che prevede l'esposizione graduale e crescente a un allergene.
Nel caso delle allergie alimentari, il paziente viene esposto a dosi progressivamente maggiori dell'allergene, con l'obiettivo di "abituare" il sistema immunitario a tollerare la sostanza. Come spiega l'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze ad Ansa - il Meyer è uno dei pochi centri in Italia che offre questo tipo di trattamento ai bambini - la desensibilizzazione orale permette di aumentare la soglia di tolleranza agli allergeni, riducendo così la probabilità di reazioni allergiche gravi in caso di ingestione accidentale.
L’esperienza del Meyer: un successo per migliaia di bambini
L'Ospedale Pediatrico Meyer segue oltre 3.000 bambini con allergie alimentari: ben 2.500 hanno intrapreso il percorso di desensibilizzazione orale. Come sottolinea la responsabile dell'Allergologia del Meyer, Francesca Mori, questo trattamento rappresenta una "opportunità terapeutica molto importante", soprattutto per le allergie ad alimenti di largo consumo come grano, latte e frutta a guscio, dove il rischio di assunzione accidentale è elevato. "Il successo della desensibilizzazione orale è tangibile: grazie a questo percorso, molti bambini possono migliorare significativamente la loro qualità di vita", ha aggiunto Mori.
Il processo terapeutico: come funziona la desensibilizzazione
Il percorso di desensibilizzazione è lungo e richiede un coinvolgimento attivo della famiglia e del bambino.
Inizia in ospedale, dove vengono somministrate dosi infinitesimali dell'allergene, come 5 mg di fetta biscottata per i pazienti allergici al grano per esempio, e prosegue a casa con il monitoraggio costante. L'obiettivo è aumentare gradualmente la quantità di allergene assunta, fino a raggiungere una dose considerata sicura.
Come ricorda la dottoressa Mori, "si parte spesso da dosi infinitesimali per arrivare, nel corso degli anni, a quantità più rilevanti e tollerabili". Nel caso di una paziente seguita dal Meyer, allergica al grano, il trattamento ha permesso di passare da una briciola di pane a 40 grammi di pasta.
L'importanza della desensibilizzazione per la qualità della vita
La desensibilizzazione orale rappresenta a oggi l'unica opzione terapeutica in grado di modificare il decorso delle allergie alimentari. Attualmente, al Meyer il trattamento è utilizzato per allergie al latte, uovo, frutta a guscio, cereali e semi, su bambini e adolescenti selezionati in base a criteri rigorosi come la gravità dell'allergia e il rischio di esposizione accidentale.
"In alcuni casi – ha spiegato Mori – è possibile associare la desensibilizzazione con l'uso di farmaci biologici", un approccio che rappresenta una delle frontiere terapeutiche più promettenti. Grazie a questo metodo, molti bambini e famiglie possono vivere con maggiore serenità, riducendo il rischio di reazioni allergiche gravi nella vita quotidiana.
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