Le creme solari per bambini ecologiche, per proteggere davvero la pelle e il pianeta
Prendersi cura di noi stessi non può prescindere dall'attenzione verso il pianeta. Curare la Terra facendo scelte ecosostenibili significa infatti curare il nostro organismo, che beneficia direttamente della salute dell'ambiente in cui vive. Se tutti compissimo scelte consapevoli, dunque, il Pianeta starebbe meglio, e noi con lui.
Un argomento che concilia le due cose è la scelta della crema solare per bambini: proteggere i bambini dai raggi UV è infatti importantissimo, ma allo stesso tempo è necessario scegilere creme e protezioni che non facciano del male al pianeta. Le creme solari classiche, infatti, sono pericolose per la biodiversità e intaccano la sopravvivenza delle barriere coralline.
Ecco quindi tutto ciò che c'è da sapere su come proteggere davvero i bambini dal sole e quali creme e protezioni scegliere per preservare la salute della Terra.
Come proteggere i bambini dal sole
Proteggere i bambini dai raggi UV è importantissimo, soprattutto quando si parla di bambini. Non importa quale sia il fototipo: la loro pelle è più delicata e scottarsi è facilissimo. E se è vero che in estate è bene passare molto tempo all'aria aperta e al sole per fare incetta di vitamina D, è altrettanto vero che la protezione dai raggi del sole è imprescindibile.
Non bastano, però, le creme solari (che vanno sempre scelte con un SPF di 50+ o maggiore). Quelle sono l'ultimo schermo protettivo.
Prima di tutto, bisogna cercare di tenere i bambini il più possibile all'ombra, soprattutto nei primi anni di vita.
Secondo: mai dimenticarsi occhiali da sole con lenti protettive e cappelli a tesa larga.
Sì, poi, a magliette leggere in cotone e a indumenti che proteggano la pelle lasciandola comunque fresca.
Il tutto proteggendo sempre la pelle con la crema solare, che andrà spalmata frequentemente e non solo all'arrivo in spiaggia o nel prato. Soprattutto dopo i bagni o quando i bambini sudano particolarmente.
Perché le creme solari e protettive inquinano
Il problema delle creme solari è che inquinano moltissimo. Per anni abbiamo utilizzato schermi protettivi per niente sostenibili: la maggior parte di quelli in commercio sono infatti chimici, e hanno la funzione di assorbire le radiazioni convertendole in calore. I filtri chimici, però, si disciolgono in mare ogni volta che facciamo il bagno, provocando la morte dei coralli e destabilizzando così l'ecosistema e la biodiversità, fondamentali per la vita sul pianeta.
Esistono invece dei filtri minerali: in questo caso, si tratta di diverse sostanze presenti in natura che svolgono una funzione di schermo, riflettendo le radiazioni e proteggendo la pelle. Che, pealtro, rimane più fresca (proprio perché i filtri riflettono la luce). Ad esempio, esistono filtri minerali a base di zinco e biossido di titanio (che troviamo anche in altri cosmetici come i fondotinta).
Importante è quindi scegliere creme solari dichiaratamente eco-compatibili, senza octinoxate e oxibenzone. Essendo minerali e quindi schermanti, queste creme risulteranno leggermente più cremose e difficili da spalmare rispetto alle creme scorrevoli e di facile assorbimento, ma è un inconveniente minimo rispetto ai benefici.
Le migliori creme solari ecologiche
La crema solare 50+ MyKay, il latte solare Omia 50+, lo Spray solare Eco Cosmetic 50+ per bambini o la Kids Mineral Sunscreen di Suntribe sono tutte creme con filtro minerale certificate, rispettose della barriera corallina e (come nel caso di MyKay, senza microplastiche).
Ci sono però anche alternative plastic-free. Ad esempio, la crema a base di zinco per surfisti Surfyogis, che crea una barriera fisica contro i raggi ultravioletti e che è ecocompatibile con la barriera corallina e biodegradabile (ed è confezionata nel metallo riciclabile). Oppure lo stick per viso e zone sensibili 50+ di Aloha Care, la cui formula è priva di filtri chimici e nanoparticelle ed è sicura per la vita acquatica, oltre che essere confezionata in un tubetto di carta riciclabile.