Raffreddore nei bambini: tutto quello che c’è da sapere
Il raffreddore può colpire i nostri bambini in ogni momento dell’anno, ma con l’arrivo della stagione fredda tende a presentarsi con maggiore frequenza.
I motivi alla base dell’insorgenza del raffreddore sono numerosi e vanno dalla permanenza in luoghi chiusi e poco aerati al contatto con soggetti già infetti. A questo si aggiunge il fatto che le difese immunitarie dei bambini sono immature e non ancora in grado di respingere immediatamente i nuovi agenti patogeni con i quali entrano in contatto.
Per limitare il rischio di contagio è possibile agire direttamente sul sistema immunitario, sostenendolo tramite l’esercizio fisico, l’alimentazione e integratori adatti all’età del bambino, nonché mettere in atto buone abitudini e norme igieniche, come aerare i locali e lavare di frequente le mani.
Perché i bambini prendono spesso il raffreddore
Come anticipato nell’introduzione, il sistema immunitario dei bambini è immaturo. Per questo motivo, ogni volta che entra in contatto con un nuovo virus o, più in generale, con un agente patogeno, deve imparare a riconoscerlo, capire se è un nemico dell’organismo e combatterlo.
Il raffreddore è un malanno delle vie respiratorie molto comune e diffuso, anche a causa del fatto che non è causato da un solo tipo di virus. Oltre al rinovirus e al coronavirus, ossia i due tipi di virus del raffreddore più comuni, può essere causato anche da echovirus, adenovirus, paramyxovirus e altri ancora. In più, tutti questi virus tendono a mutare molto rapidamente e, per questo, possono infettare più volte anche gli organismi dotati di sistemi immunitari efficienti e ben sviluppati.
Questo ci fa capire perché il nostro bambino può prendere il raffreddore anche 5 o 6 volte nel corso dell’anno. Si tratta, in definitiva, di una situazione del tutto normale che, in assenza di sintomi gravi, non deve preoccupare.
Raffreddore nei bambini: sintomi e durata
I sintomi del raffreddore sono ben conosciuti, ma possono essere confusi con quelli di altre malattie delle vie respiratorie, come l’influenza o alcuni tipi di allergia. Tra i più comuni rientrano:
- Rinorrea;
- Starnuti;
- naso chiuso;
- tosse;
- occhi rossi.
Tutti questi sintomi, in genere abbastanza leggeri, possono causare una diminuzione dell’appetito e difficoltà ad addormentarsi. Talvolta inoltre possono aversi complicazioni, come la comparsa di otite, una respirazione difficoltosa, la sinusite o la polmonite, che richiedono l’intervento tempestivo del medico.
La durata del raffreddore, in assenza di complicazioni, è di circa 1 o 2 settimane.
È possibile prevenirlo?
Esistono svariati metodi che aiutano a prevenire il raffreddore, sebbene non consentano di eliminare del tutto il rischio che il proprio bambino lo contragga. In particolare, è possibile, in primo luogo, arieggiare le stanze della casa, così da ridurre il rischio che virus e batteri proliferino, e mantenere una temperatura e un livello di umidità tali da non irritare le vie respiratorie.
In secondo luogo, si può ricorrere a dei lavaggi nasali e docce nasali, da effettuarsi con soluzione fisiologica, utili per mantenere puliti i seni nasali, eliminando il muco.
Importante inoltre insegnare ai bambini a lavarsi bene le mani al rientro da scuola, dall’asilo, dal parco giochi o, in generale, dopo che hanno manipolato oggetti toccati da altre persone.
Per finire, oltre a una dieta variegata, si può ricorrere a degli integratori alimentari, utili per fornire un supporto aggiunto all’organismo.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.