Come spronare i bambini a parlare
Abituare i bambini sin dai primi giorni alla parola è quanto mai importante: parlargli, rivolgersi direttamente a loro anche se li consideriamo “lattanti”, comunicare con loro non solo attraverso il contatto e la cura.
Questo è il primo passo per aiutarli a imparare a parlare. Ma ci sono tantissime cose che possiamo fare per spronarli a farlo, cominciando sin dai primi giorni e mesi di vita! Poi, naturalmente, ognuno avrà i suoi tempi. Ma perché non dargli qualche semplicissimo strumento in più?
Come spronare i bambini a parlare: cosa fare per stimolare i bambini a parlare
Ciò che stiamo per suggerire non sono compiti da dare al bambino, assolutamente. Anzi: sono abitudini che dobbiamo prendere noi genitori, perché è dal nostro esempio che i bambini imparano. Se noi per primi ci poniamo in maniera propositiva, efficace e positiva nei loro confronti, parlandogli e coinvolgendoli nella comunicazione verbale, certamente i bambini ne beneficeranno, acquisendo direttamente e indirettamente nozioni importantissime per quando cominceranno a imparare a parlare. Insomma: qualche consiglio per aiutare i bambini a parlare partendo dal nostro esempio concreto.
PARLARE, PARLARE, PARLARE. E DESCRIVERE.
La prima abitudine imprescindibile che noi genitori dovremmo prendere è quella di parlare spesso e volentieri al bambino, descrivendo ciò che stiamo facendo durante la giornata, parlando delle piccole cose, descrivendo i paesaggi, nominando gli oggetti. Sin da piccolissimi: non dimentichiamo che i nostri bambini sono delle spugne!
LIMITARE LE VOCINE SCEME PER NEONATI
È vero, è irresistibile: ti trovi di fronte un bambino e ti esce naturale dalle corde vocali quella vocetta stupida da cartone animato, buffa, divertente e carina. Ma se vogliamo aiutare i nostri bambini evitiamo di utilizzarla sempre, costantemente. Ogni tanto ci sta, ma non come abitudine. Usiamo quindi la nostra voce normale, con tono normale, esattamente come parliamo agli adulti, scegliendo forme e termini semplici ma veri e non storpiati. Un po’ per loro rispetto (già: i bambini imparano moltissimo, anche se non la usiamo, e sono molto più intelligenti di ciò che crediamo), e un po’ perché, appunto, impareranno meglio il linguaggio e la comunicazione.
GESTICOLARE
Noi italiani lo facciamo già di default, secondo i più diffusi cliché, quindi non abbiamo bisogno di sforzarci. Ma sappiate che gesticolare è importante, con i bambini, perché aggiunge alla comunicazione verbale quella non verbale, fatta dei gesti del corpo. Le parole si integrano così con i gesti e diventano spesso più comprensibili.
RACCONTARE STORIE
Leggere le favole la sera (sin da piccolissimi, anche quando siamo convinti che “tanto non capiscono”); inventare storie; raccontare il vissuto delle persone che ci stanno attorno. Ci sono mille modi per raccontare, e come il descrivere questa abitudine è davvero benefica.
FARE DOMANDE
Non solo quando i bambini cominciano effettivamente a parlare, ma anche prima: il fatto che non rispondono non significa che non ragionano. Sentendosi domandare qualcosa il loro cervello si mette comunque in moto, ed è un esercizio utilissimo in vista del futuro.
ASCOLTARE LE RISPOSTE
Certo, quando iniziano a parlare (perché è importantissimo ascoltare ciò che hanno da dire: altrimenti chi glielo fa fare di parlare?). Ma anche prima: quando facciamo domande, fermiamoci e lasciamoli un attimo riflettere, e lasciamo che rispondano con ciò che hanno a disposizione: il loro corpo. E anche se non comunicano ancora nulla all’esterno, lasciamo che abbiano il tempo di rispondere dentro di loro.
Giulia Mandrino