Essere mamma è nelle piccole cose
Non sono i viaggi a Disneyland, i progetti scientifici che vincono i primi premi, la perfezione degli abiti cuciti per i saggi di danza e le recite scolastiche. No, non sono questi a rendere una donna una mamma perfetta. Perché essere mamma è nelle piccole cose, e fare la mamma, semplicemente la mamma, è già abbastanza. Fate che questo sia il vostro mantra, e vedrete come cambierà tutto.
Essere mamma è nelle piccole cose: perché fare la mamma è già abbastanza, e perché ai nostri figli bastiamo noi, senza strafare
Ciò che stiamo per scrivere sappiamo che vi suonerà familiare. Lo sappiamo poiché ci basta scrivere delle nostre esperienze, della nostra quotidianità di mamme: tutte noi, seppur ognuna con la sua particolare famiglia e la sua particolare persona, ci prodighiamo in atteggiamenti che pensiamo ci rendano madri migliori. E’ giusto. Non lo neghiamo. Ma alla fine, sappiate che fate già abbastanza, e che i vostri figli lo sanno.
Quali sono questi atteggiamenti? Il pretendere di aiutare ogni giorno i bambini con i compiti; il cucinare manicaretti stratosferici (e magari, a volte, fare un piatto per ognuno, perché al piccolo non piacciono i broccoli e guai a propinare la minestra al papà); il disegnare al computer quella bellissima agenda per la famiglia, con font pazzeschi e disegni carini, per organizzare le settimane; l’aiutare i bimbi con il progetto scientifico strafacendo perché, beh, sai che bello se vincono il primo premio?
Ma non è questo a fare di voi delle buone madri. Questo è ciò che fa di voi delle mamme ineccepibili e molto, molto brave, non lo neghiamo, ma l’essere buone madri sta nelle piccole cose. In tutte quelle cose che sembriamo stare dimenticando, ma che facciamo tutto il giorno, tutti i giorni.
Forse non ne parliamo perché parlare della quotidianità non è molto glamour, non è cool, non è instagrammabile. Ma se proviamo a fare un elenco di tutte le piccole cose normali che una mamma fa, beh, già quelle bastano da sole per renderla perfetta.
Ci alziamo (magari dopo una notte insonne), non ci pettiniamo (al massimo uno chignon comodo e via), ci laviamo i denti, andiamo in cucina, prepariamo la colazione, svegliamo i bimbi con un bacio o una carezza, li convinciamo a vestirsi, li accompagniamo a scuola, li andiamo a prendere, prepariamo il pranzo, facciamo la spesa…
E poi tutte quelle cose che i bambini non vedono, ma magari percepiscono: il pagare le bollette, i mille viaggi avanti e indietro in macchina per accompagnare tutti dove devono andare, i fare i conti dei soldi in banca, le chiacchierate con le maestre (e magari le discussioni), il cambiare le lenzuola per farli dormire nel profumo e nel pulito, le code di cavallo e le trecce che avete dovuto imparare a fare guardando mille tutorial su YouTube, le pulizie di casa, i regali di Natale, le feste di compleanno con gli amichetti, il fare amicizia con le altre mamme. Tutte quelle cose che una mamma deve fare, inevitabilmente, senza scelta. Ma con amore.
Sono proprio queste piccole cose a fare dire ai bambini “grazie mamma”, a renderci ai loro occhi perfette. Non sono il viaggio al parco divertimento, le mille uscite al cinema, la torta super golosa preparata per merenda o tutte quelle cose “plus” che ci prodighiamo così tanto a fare.
Ai nostri bambini basta che noi ci siamo, che provvediamo a loro, che li abbracciamo, che diamo loro un bacio della buonanotte, che leggiamo loro la loro storia preferita, quella che magari non è così educativa ma che a loro piace così tanto che non si strancherebbero mai di sentirla. E chissenefrega se non parla di tutti quei concetti politically correct di cui oggi le storie sembrano dover per forza parlare. E che noi mamme sembra dobbiamo per forza raccontare.
Basterà solo una regola, quindi, per essere una brava mamma: ogni tanto, lasciate perdere la perfezione. E prendete del tempo per la normalità. Per una partita a carte con loro, per guardare insieme il disegno che hanno dipinto, per fare una coccola, per fare la spesa insieme. Senza strafare, si vince. Perché essere mamma è già abbastanza, e loro lo sanno.