La vasca tattile di Bruno Munari
Tra i precetti della didattica di Bruno Munari, l’eclettico artista e designer che si dedicò moltissimo all’infanzia, tra i più importanti sta la sensorialità. Munari era consapevole dell’importanza del tatto e degli altri sensi per un bambino, e per questo ideò strumenti e attività pensati proprio per stimolare i più piccoli in senso completo.
Conoscerete sicuramente i suoi libri e i suoi oggetti, o ancora le tavole tattili, ma oggi ve ne presentiamo uno un po’ meno studiato e conosciuto: la vasca tattile!
La vasca tattile di Bruno Munari: perché il tatto è fondamentale per i bambini e giocare con mani e consistenze è davvero importante
Bruno Munari lo sapeva: il tatto è il primo strumento di comunicazione del bambino. Attraverso esso impara a conoscere il mondo, a interagire. E tra i sensi è il più coinvolgente e scambievole: il tatto prevede infatti contatto, scambio!
Ecco che allora nacquero le tavole tattili, i libri interattivi e tutti i giocattoli fondati sulla polisensorialità: Munari componeva tutti questi strumenti servendosi dei materiali più disparati, dal tessuto alla gommapiuma, dal metallo al legno, combinandoli in modo da fornire al bambino quante più esperienze tattili differenti.
In questo modo i bambini, come per loro natura, esplorano ed esplorano il mondo che li circonda, facendone una conoscenza profonda che formerà la solida base per gli insegnamenti futuri. Troppo spesso ai bambini vengono infatti dati in mano matite e pennelli troppo presto, in fretta, quando invece loro, ancora stupefatti dal mondo, vorrebbero e dovrebbero studiare ciò che li circonda attraverso ciò che possiedono, e cioè il loro corpo.
Oltre alla scoperta, naturalmente, i piccoli artisti ed esploratori attraverso questi strumenti munariani esercitano la loro fantasia: la creatività è infatti messa in moto ogni volta che la mano, la bocca e gli occhi si posano su un materiale differente.
Chi ha imparato il Metodo Munari l’ha quindi fatto suo, ed è così che sono potute nascere altre esperienze, differenti ma sempre fedeli alla filosofia pedagogica dell’artista. La vasca tattile di cui parliamo, infatti, nasce dalla mente di Beba Restelli, educatrice formatasi secondo il Metodo Bruno Munari che ha portato avanti i precetti del maestro.
Dalla sua mente sono nati strumenti altrettanto meravigliosi. Un esempio su tutti il Bosco Tattile: un ambiente interamente costruito con corde, fili, lana, cordoncini, piume, nastri, palline, legno… I bambini vi possono passeggiare, lasciandosi coinvolgere, toccando e immaginando, esplorando e curiosando.
Ed ecco che arriviamo alla Vasca Tattile: essa racchiude tutti gli elementi degli oggetti tattili e polisensoriali munariani, dalle tavole ai libri illeggibili, ma mira a coinvolgere completamente il corpo dei bambini.
Semplicemente, si tratta di una vasca (o di un contenitore abbastanza largo per un bambino) riempita con tessuti ritagliati, pellicce, panni, gommapiuma e chi più ne ha più ne metta (il riciclo è fondamentale!), nella quale il bambino può immergersi e sentire così i materiali che lo avvolgono, che lo accarezzano, sperimentando il tatto non solo manuale ma del corpo nella sua interezza.
Provate a replicarla a casa, racimolando tutti i materiali di scarto che avete (i tessuti sono perfetti perché morbidi e sicuri), variando le consistenze e sperimentando senza limiti!
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