5 giochi ispirati al Reggio Approach
Rispetto per l'ambiente, arte come strumento d'apprendimento privilegiato, partecipazione di tutti durante il processo creativo: l'approccio educativo promosso dalle Scuole di Reggio apre le porte a molti progetti artistici e ludici che piaceranno tanto ai bambini quanto agli adulti (sempre!) coinvolti.
Vi proponiamo 5 giochi ispirati al Reggio Approach: alcuni spunti per attività per grandi e piccini partendo dal progetto pedagogico stilato da Loris Malaguzzi nel dopoguerra
1. Le sculture di carta
I bambini possiedono 100 linguaggi, e l'abbiamo già visto. Luogo prediletto per l'utilizzo e lo sviluppo di queste comunicazioni alternative è l'Atelier, guidato dalla figura dell'atelierista. Nient'altro è che un laboratorio creativo nel quale le attività artistiche contribuiscono all'apprendimento. Cosa c'è di più artistico di un quadro/scultura? Ecco che allora con pochi materiali (rigorosamente recuperati seguendo l'etica ambientale promossa dall'approccio reggiano) i bambini possono creare la loro personalissima scultura tridimensionale, stimolante con i suoi colori, i suoi materiali e la sua presenza fisica nello spazio. E, per i bambini più piccoli, quest'attività diviene ottimo strumento per raffinare le capacità motorie e manuali.
Tutto ciò che occorre sono delle basi di cartone (recuperate da vecchi scatoloni) su cui apporre con della colla vinilica tutti gli scarti di carta (presi direttamente dal bidone della differenziata) che vogliamo. Più colori ci sono, più la scultura apparirà originale. Nessuna regola: il bambino potrà e dovrà riempire la sua base come meglio crede, con le altezze, i colori, gli spessori e le disposizioni che vorrà.
http://art-actually.blogspot.it/2012/01/paper-sculptures.html
2. Un autoritratto a grandezza naturale
Secondo l'approccio reggiano, ogni bambino è un soggetto di diritti con una propria unica identità. Studiare il proprio io è importante per l'orgoglio personale (a sua volta fondamentale per diventare emozionalmente forte, sicuro di sé e indipendente in caso di sfide o difficoltà) quanto per le relazioni interpersonali.
Per stimolare l'autocoscienza di sé è possibile provare un'attività tanto efficacie quanto divertente: un autoritratto a grandezza naturale sbizzarrendosi poi con la decorazione.
Su un grande foglio di carta si traccia la sagoma del bimbo, sdraiandolo su di essa e disegnandone il contorno (e già la cosa si fa spassosa). Dopodiché, una volta alzato, il bambino definirà i tratti interni alla sagoma (il volto, gli abiti, eccetera). Un po' colorando, un po' incollando materiali di recupero (stoffe, nastri, cartoncini, tappi, mollette: chi più ne ha più ne metta) completerà il suo ritratto. E studierà se stesso! Ad esempio, potrà scegliere la tonalità di tempera o i colori della stoffa più vicini al suo tono di pelle, oppure lo spago che rappresenta meglio la sua capigliatura.
http://art-actually.blogspot.it/2012/01/paper-sculptures.html
3. Fossili di pasta modellabile
Fondamentale per il Reggio Approach (e in generale) è lo spazio esterno, che il bambino ha bisogno di vivere ogni volta che può.
Per rendere interessanti, divertenti e utili i pomeriggi all'aperto, si può decidere di fare insieme ai bambini una caccia ai tesori della natura, che una volta cristallizzati all'interno di palline di argilla o pasta modellabile diventano veri e propri memorabilia da guardare e studiare ogni volta che vogliamo.
Basta preparare delle piccole palline di pasta modellabile (qui la nostra ricetta della pasta modellabile) o argilla e portarle con sé. Ogni volta che si avvista un piccolo gioiello della natura (un ramo particolarmente aggrovigliato, una conchiglia portata dal mare, l'esoscheletro spaventoso di un cicala in pineta) lo si preme contro la pallina, che diventerà così un display perfetto da portare a casa. E, oltre che interessanti, saranno bellissimi da esporre sul camino e sulle mensole in salotto.
https://www.flickr.com/photos/mysunsetroad/2401031848/in/photostream/lightbox/
4. Disegnare le ombre
Luce e ombra sono pilastri per l'insegnamento delle Scuole di Reggio. Affascinano da sempre i più piccoli: perché non sfruttare questo interesse?
Basta appoggiare un foglio catturando l'ombra di qualcosa: i ricami di una tenda contro la finestra, la staccionata in giardino colpita dal sole, o una scultura (come questa, fatta di uva e stuzzicadenti, o come una costruzione astratta fatta con le Lego!) sul tavolo. Ricalcando i contorni ottenuti, il risultato saranno pattern intricati o forme bizzarre.
http://artfulparent.com/2014/09/shadow-tracing-grape-sculptures.html
5. Il teatrino delle ombre
Continuando a percorrere la strada delle ombre, c'è un progetto che è davvero perfetto nella sua semplicità: la costruzione di un teatrino delle ombre, da creare insieme, collaborando, e da utilizzare per creare nuove storie anche una volta terminato.
L'occorrente sono una scatola di cartone, un foglio di carta forno, dei cartoncini, scotch e degli stuzzicadenti lunghi. E, a progetto ultimato, una pila.
Della scatola di cartone si manterranno le quattro pareti laterali, che diventeranno la base su cui poggerà il teatro. Ad un'apertura si applicherà il foglio di carta forno, lasciando libera l'altra. Poi, armati di forbici e carta, si ritaglieranno tutti i personaggi preferiti (una principessa, un drago, un maiale, un ninja, alberi, fiori, gnomi: tutto, insomma), ai quali verranno incollati sul retro gli stuzzicadenti.
Con la pila accesa sul retro della scatola, la carta forno acquisterà una trasparenza opaca delicatissima, e muovendo le marionette davanti alla luce la scena per gli spettatori sarà divertentissima.
http://www.estefimachado.com.br/2014/07/teatro-de-sombras-brincadeira-classica.html