I biscotti nel barattolo, il regalo di Natale economico e originale che sta spopolando
Giovedì, 08 Dicembre 2016 06:26Come spesso accade le idee più sfiziose vengono dagli States: noi ne siamo entusiaste, poiché ci permettono di realizzare con poco tempo e pochi soldini dei bellissimi pensieri natalizi che ogni volta sanno stupire gli ospiti!
Oggi vi parliamo dei cookies in a jar, o biscotti in barattolo. Dal nome parrebbero semplicemente dei dolcetti messi in un contenitore, ma non è così banale, non preoccupatevi! I cookies in a jar sono dei bellissimi barattoli riempiti con tutti gli ingredienti per fare i nostri biscotti preferiti, sulla cui etichetta ci sono le istruzioni e la ricetta per chi riceverà il regalo, che in questo modo potrà realizzare a casa sua i biscotti e riempire di profumo tutta la cucina!
I biscotti nel barattolo, il regalo di Natale economico e originale che sta spopolando: dall’America i cookies in a jar, l’idea natalizia pratica e d'effetto
L’idea, come dicevamo, è molto semplice: il regalo consisterà in un bel barattolo di vetro al cui interno ci sono tutti gli ingredienti per fare dei biscotti, già dosati e pronti all’uso. La regola è solo una: versare gli ingredienti uno alla volta in maniera ordinata, in modo da creare strati che formino una sorta di pattern a strisce.
http://www.mybakingaddiction.com/cranberry-white-chocolate-cookies-in-a-jar/
Scegliete quindi un bel barattolo capiente, da circa mezzo litro. Prendete la ricetta dei vostri biscotti preferiti e pesate quindi tutti gli ingredienti solidi. Quelli liquidi non ci saranno, naturalmente, e sarà vostra premura scriverlo sul bigliettino della ricetta.
Proviamo con un esempio, partendo dai nostri biscotti alla frutta secca, perfetti in ogni stagione.
Pesate 150 grammi di farina integrale e 80 grammi di fiocchi d’avena frullati, quindi mescolate un cucchiaino di cannella con uno di vaniglia in polvere, uno di bicarbonato e uno di sale. Frullate poi 170 grammi della frutta secca che preferite.
Ora procedete alla preparazione del barattolo. Sul fondo versate la farina, poi la frutta secca, e poi il mix di polveri. Voilà!
Il passo successivo è fare una bella etichetta sulla quale scriverete prima gli ingredienti, poi gli ingredienti da aggiungere e quindi, sul retro, la ricetta stessa. In questo modo:
BISCOTTI IN BARATTOLO ALLA FRUTTA SECCA
INGREDIENTI
- 150 grammi di farina integrale
- 80 grammi di fiocchi di avena
- cannella
- vaniglia
- bicarbonato
- sale
DA AGGIUNGERE
- 85 ml di olio di oliva
- 85 ml di sciroppo d’acero
- 85 ml di malto di mais
PROCEDIMENTO
Versate il contenuto del barattolo in una ciotola, quindi aggiungete i liquidi. Formate dei biscotti su una teglia coperta da carta forno e infornate a 180° per 10 minuti. Togliete dal forno, lasciate seccare e staccate!
http://addapinch.com/chocolate-chip-cookie-mix/
Il nostro consiglio è quello di scegliere una ricetta semplice, in modo che le istruzioni siano snelle e che, soprattutto, chi riceverà il regalo si troverà con dei biscotti facilissimi da realizzare.
Vi assicuriamo che la resa è davvero bellissima: la semplicità paga sempre!
Foto credits: https://www.youtube.com/watch?v=W1rxIYdXkPA
Il babyshower di Fattore Mamma, una giornata 100% per la mamma
Mercoledì, 07 Dicembre 2016 14:35Domenica scorsa siamo state al Westin Palace Hotel di Milano: si è trasformato in un luogo magico per noi mamme e future mamme, grazie al Baby Shower Party, una giornata da passare in compagnia di esperte e aziende per prepararsi al meglio all’arrivo dei bebè e alla crescita dei piccoli!
Il babyshower di Fattore Mamma, una giornata 100% per la mamma: la Baby Shower organizzata in collaborazione con Periodo Fertile e Chicco che ci ha fatto scoprire un sacco di cose nuove
La giornata era davvero fitta e interessante: dalla lezione sui vaccini (sui miti, i falsi miti e le verità spiegate da chi davvero ne sa) a quella sulla Sids (la sindrome della morte in culla); dai consigli di nutrizione in gravidanza a quelli per lo svezzamento; dal confronto sulla gioia della paternità a quello sulla moda “per future mamme” (addirittura con una sfilata di moda presentata dalla Disperatamente mamma Julia Elle!).
Insomma: c’era di che scegliere. Anche a livello concreto: addirittura Fattore Mamma ha organizzato per tutte le mamme delle interessantissime lezioni di ginnastica specifica per la riabilitazione del pavimento pelvico, oltre che momenti di yoga per mamme e bimbi!
Tra i prodotti che abbiamo scoperto ai primi posti sta certamente la linea Fiocchi di Riso: siamo sempre contente quanto troviamo aziende che puntano al rispetto della pelle e alla naturalezza, piuttosto che al profumo e all’estetica!
Fiocchi di Riso, in questo senso, rispetta l’equilibrio fisiologico della pelle dei bambini e delle mamme grazie alla scelta di non utilizzare nella composizione sostanze aggressive e principi attivi che fanno l’effetto barriera, stimolando così la naturale funzione della pelle. Non solo: ciò che ci è davvero piaciuto è il loro superare tranquillamente gli standard di sicurezza regolati dalle normative europee. Insomma, mica lesinano sulla sicurezza!
Le linee di Fiocchi di Riso sono moltissime: si va da quella del cambio pannolino con la pasta, l’olio e il detergente intimo a quella per le coccole quotidiane per prendersi cura della pelle dei bimbi. Passando anche attraverso la cura della mamma: utilissima è la linea per l’allattamento, con la sua crema lenitiva per la zona delicatissima del seno e il cuscino pensato apposta per mamma e bebè.
Passando invece nello specifico degli eventi, non possiamo non segnalare il contributo dei medici dell’Humanitas San Pio X: loro è stato l’intervento, interessante e quanto mai utile, sull’alimentazione sana per la famiglia, un argomento che, come sapete, è sempre al centro del nostro lavoro.
In sostanza, il dottor Valeriano Genovese e la dottoressa Paola Marangione hanno stilato una serie di regole di buona abitudine da adottare sin dalla gravidanza, per creare un nido nel quale l’alimentazione sia intesa come passaggio inevitabile per la buona salute.
Innanzitutto, è da sfatare il mito del “mangiare per due in gravidanza”: no, meglio mangiare bene, piuttosto che troppo! Variate quindi i cibi, amiche gestanti, e questa buona abitudine si riverserà anche sulla vita del bambino, che sentendo i sapori già in pancia si abituerà sin da subito alla varietà e ai gusti più disparati (rendendo così anche meno probabile che diventi un bambino culinariamente schizzinoso!).
Partendo quindi dalla gravidanza si imposta già una routine alimentare variegata e sana, e ciò ha davvero delle conseguenze positive enormi sulla vita dei bambini! Abituare fin da subito a mangiare bene, di tutto e in maniera sana significa impostare sin dall’inizio un metabolismo più efficiente. Insomma: mangiare bene deve essere insegnato ai bambini in maniera imprescindibile e naturale, proprio come il camminare.
Qualche altra regola? In gravidanza attenzione al pesce: sì all’orata, al branzino e al pesce bianco (ottimi per il loro grande apporto di grassi saturi Omega 3); no ai pesci grossi: il loro problema è il mercurio, quindi meglio evitarli!
E poi, infine, i tre divieti dell’allattamento: no all’alcool, no al fumo, attenzione estrema a tutti i farmaci!
Sara Polotti
Come abbassare la febbre in modo naturale: i rimedi
Mercoledì, 07 Dicembre 2016 07:43Cos’è la febbre? Non è altro che un sistema di difesa dell’organismo, che attaccato da agenti patologici esterni o interni alza la temperatura basale, in modo da contrastarli e favorire la guarigione.
Questo stato di alterazione fisica tuttavia preoccupa molto i genitori, che si spaventano (è normale) ogni qualvolta i bimbi si trovano con più di 38 gradi corporei. La prima cosa da sapere per non spaventarsi troppo è semplicemente pensare che questa febbre non è la malattia in sé, ma solo un sintomo. Il nostro corpo, infatti, scatena un meccanismo per il quale alzando la temperatura corporea riesce ad arginare la riproduzione dei batteri e dei virus in corpo. Spesso, infatti, la malattia è causata proprio da questi microrganismi, e di conseguenza la febbre è quasi una medicina. Non bisognerebbe quindi tentare di abbassarla a priori!
Tuttavia, la febbre è effettivamente fastidiosa, soprattutto quando alta e quando accompagnata da altri disturbi, come i brividi, il mal di testa e il malessere fisico generale. Se quindi preferite abbassarla un po’, evitate per un attimo i medicinali e gli antipiretici di sintesi, e provate innanzitutto a contrastarla in maniera più dolce e naturale. Esatto, è possibile!
Come abbassare la febbre in modo naturale: i rimedi più dolci per evitare di ricorrere ai medicinali antipiretici e aiutare i bambini a tenere sotto controllo la temperatura corporea
Innanzitutto, è vero che la febbre è spesso accompagnata da brividi e da sensazioni di freddo. Coprire eccessivamente il corpo (con abiti pesanti e coperte) è però controproducente, poiché in questo modo la temperatura si mantiene elevata (quando non aumenta) e i brividi aumentano (poiché la febbre stringe i vasi sanguigni in modo da non disperdere calore, ed è proprio questo che aumentano i brividi!). Meglio quindi optare (al massimo) per una coperta più leggera (non di lana), e nel momento in cui compare il sudore sarebbe bene scoprire il corpo il più possibile, in modo da disperdere all’esterno il calore (che in questo modo va via da solo). Altrettanto utile è il vecchio rimedio delle nonne, è cioè quello che prevede impacchi di acqua tiepida su fronte, polsi e caviglie: basta che l’acqua non sia troppo fredda (si rischierebbe l’effetto contrario!), e il corpo sarà così aiutato nell’abbassamento della temperatura, poiché l’acqua sulla cute evaporerà con il calore e il corpo si manterrà più fresco.
La seconda regola è quella importantissima della reintegrazione dei liquidi. La febbre e l’innalzamento del calore corporeo comportano infatti una dispersione di questi liquidi (anche attraverso il sudore), ed è importante quindi fare bere molta acqua, succhi o estratti al bambino, anche se non sente sete e anche se in generale fa fatica a bere quando dovrebbe.
Anche le tisane vengono in nostro aiuto quando si tratta di abbassare la febbre: scegliendone di depurative (tarassaco, betulla, carciofo o ortica, anche associate) aiuterete l’organismo del bambino ad eliminare le tossine, e allo stesso tempo otterrete lo stesso effetto dato dalla reintegrazione dei liquidi di cui vi parlavamo.
Se vostro figlio ha più di tre anni (per i neonati questa soluzione è sconsigliata), molto utile ed efficace è la fitoterapia, e cioè la terapia alternativa alla medicina classica che prevede lo sfruttamento dei principi attivi delle piante, da sempre conosciute per le loro capacità di aiutare nella guarigione. In questo caso, anche se solitamente siete abituati ad utilizzare le tinture madri, la loro composizione ricca di alcool le rende controproducenti nel caso della febbre. Scegliete quindi gli estratti secchi: perfetto è quello di Salice Bianco, ricco di salicilati (che stanno anche alla base dell’Aspirina, tra l’altro); ma anche l’Uncaria Tormentosa: questa pianta è ancora più indicata, poiché non abbassa tanto la febbre in sé, ma agisce contro le infezioni che causano questa alterazione (portando quindi di conseguenza all’abbassamento della temperatura).
Perfetta invece per tutti, anche per i neonati, è l’omeopatia: utilissimo è ricorrere a questo rimedio sin dalla comparsa dei sintomi, sciogliendo 3 granuli in acqua (sempre alla 9 CH) ogni tre ore, abbassando via via le dosi man mano che la temperatura si abbassa con il passare dei giorni. In questo caso, ogni febbre è differente, e anche i rimedi sono specifici. Ecco quindi qualche suggerimento in base alla nostra esperienza.
Nel caso dell’otite e del mal di gola, ottimo è il Ferrum Phosphoricum. Quando invece la febbre sale lentamente e il bambino presenta tosse, raffreddore e dolori generici è utile ricorrere all’Eupatorium Perfoliatum. Se invece la tosse è piuttosto secca, seguita da tracheite o bronchite e dolori intercostali, la soluzione è Bryonia Alba. La febbre che invece segue al mal di pancia può essere contrastata con Arsenicum Album, mentre per prevenire le convulsioni (frequenti nei bambini molto piccoli quando la febbre è alta) consigliamo Belladonna, da assumere subito quando la febbre si presenta fin dall’inizio molto elevata con brividi e sudori freddi.
La redazione di mammapretaporter.it
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Come fare mangiare la verdura ai bambini: le ricette
Mercoledì, 07 Dicembre 2016 07:28Almeno cinque porzioni di frutta e di verdura fresca sono alla base di una alimentazione corretta, e una alimentazione corretta è fondamentale per godere di un’ottima salute. Se tuttavia la frutta è semplice da fare mangiare ai bambini, che amano spesso il sapore zuccherino di certi frutti, lo stesso non vale per la verdura, che troppo spesso è considerata dai bambini non altrettanto appetitosa.
Dovere di noi mamme è di assicurare loro un’alimentazione sana e ricca di questi elementi, ma un loro diritto, ne siamo convinte, è poter consumare piatti sempre golosi e che non facciano loro schifo. Basta poco, in sostanza, per rendere appetitoso e attraente le verdure, quindi perché non sforzarsi, almeno all’inizio, e abituare i bambini ad assaggiare tutto (in maniera divertente)?
Ecco come fare mangiare la verdura ai bambini: le ricette per abituare i piccoli ad assaggiare tutto e come proporre piatti che possano interessare anche a loro
Innanzitutto, se una cosa proprio non gli va giù, evitiamo di farla. Almeno nella forma che non tollerano. In altre parole: trovate nuove ricette (anche se simili) e bypassate il problema. Un esempio: se il passato di verdure proprio non gli piace, optiamo per le vellutate, più colorate e saporite. Quella di carote e barbabietola, ad esempio, oppure quella di zucca e zenzero o quella di piselli al basilico.
Buonissima e bellissima è quella rossa a base di barbabietola e di un sacco di altre verdure che spessissimo piace ai bambini grazie anche al suo colore.
Questo ci porta alla seconda regola, e cioè quella che conta anche la vista, perché come in tutte le cose della vita anche l’occhio vuole la sua parte. Proviamo quindi a proporre ai bambini piatti dall’apparenza giocosa e soprattutto dai colori insoliti (quando mai capita il blu nell’alimentazione? Beh, noi abbiamo provato con la zuppa blu e i bimbi sono impazziti.
La terza regola riguarda sempre la vista, ma anche la consistenza. Ovvero: cercate di capire quali sono i piatti preferiti dei bambini, e declinateli con le verdure. Ad esempio, i bambini spesso amano la cotoletta, che tuttavia non è sanissima. Avete mai provato quindi qualcosa come le cotolette di verdure? Sono buonissime, e basta accompagnarle con un purè di patate (altro piatto amato dai piccini) per una cena davvero gustosa.
Non solo: noi oltre che alle cotolette impanate spesso ci affidiamo alle polpette (, le piccole di palline amate da tutta la famiglia che al loro interno possono contenere davvero qualsiasi ingrediente. Ed ecco quindi che noi le riempiamo con zucchine e pomodoro, spinaci, porri, broccoli…
E poi, puntate sulla sfiziosità, provando a cucinare piatti che parrebbero “junk food” ma che in realtà sono iper sani (e anche iper gustosi, credeteci!). Da noi ormai le veggie chips sono un must, amatissime da tutti e differenti di settimana in settimana, dato che possono essere preparate con tantissime verdure differenti. E lo stesso vale con i cavoletti di Bruxelles croccanti , che si seccano in forno diventando tutt’altro rispetto a ciò a cui siamo abituati!
E per completare l’apparenza “junk food-in realtà healthy food” basterà una salsa come l’hummus di ceci o la guacamole, a base di avocado e lime. Il bello è che anche con queste salse, proprio come con le polpette e le chips di verdure, si può sperimentare, alternando di volta in volta nuovi, buonissimi ingredienti vegetali. Qui ve ne proponiamo 8, ma potreste davvero trovarne infine varianti.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
BeMyBuddy, il baby monitor che rivoluziona la categoria
Lunedì, 05 Dicembre 2016 14:40Periodo natalizio, primi pensieri sui regali di Natale, che spesso sfociano nell’indecisione e nella paura di non trovare quello che fa al caso dei nostri cari.
Quando ci sono di mezzo nuovi bebè, tuttavia, possiamo andare sul sicuro: i regali utili e sfruttabili sono quelli più apprezzati dai neo genitori. Noi di mammapretaporter amiamo sempre sfogliare il catalogo di Miniland Baby, azienda spagnola leader nel campo degli accessori tecnologici e pratici per i bimbi: troviamo sempre qualcosa che fa al caso nostro in quel momento!
E per queste vacanze di Natale abbiamo giusto giusto trovato il regalo perfetto per le nostre amiche mamme e per i loro bambini: conoscete BeMyBuddy? Siamo certe che anche voi troverete questo accessorio quanto di più utile per una nuova famiglia!
Ecco BeMyBuddy, il baby monitor che rivoluziona la categoria: il regalo di Natale per le mamme e i bebè
BeMyBuddy: letteralmente, “Sii il mio amichetto”. Un nome insolito per un baby monitor, ma quando capirete di cosa si tratta vi renderete conto che non c’è denominazione più adatta!
Già, perché la rivoluzione di BeMyBuddy sta nel design innanzitutto: i ricercatori di Miniland Baby hanno infatti deciso di incorporare il solito e usuale baby monitor all’interno di una volpe di peluche tutta da coccolare. Insomma: il walkie talkie non è più solo l’aggeggio appoggiato al comodino, ma è l’animale pupazzo che d’ora in poi dormirà accanto al vostro bambino.
In cotone organico pensato apposta per non essere in alcun modo pericoloso per i piccoli, BeMyBuddy si presenta come una volpe in grado di registrare i suoni della cameretta per riportarli ai genitori (è presente però anche l'alternativa a forma di elefantino). E non è finita qui. Eh no: BeMyBuddy è davvero unico al mondo, poiché permette, oltre che di fare ascoltare al piccolo suoni della natura, musiche rilassanti e ninna nanne, di registrare le voci dei genitori, i loro suoni e le loro rassicurazioni, in modo che il bebè li abbia sempre vicino.
Tutto questo grazie agli altoparlanti nascosti all’interno della volpe e all’app eMyBabycollegata a BeMyBuddy: i genitori la potranno scaricare sul loro smartphone e controllare tutto ciò che BeMyBuddy permette di fare, dal “semplice” ascolto della nanna del piccolo alla diffusione nel lettino delle musiche di cui parlavamo, inclusa la voce dei genitori precedentemente registrata. Il tutto attraverso un innocuo sistema bluetooth da remoto. Potete scaricarle nella versione Apple o Android
L’idea dietro alla tecnologia di BeMyBuddy non è solo quella di rassicurare il bimbo facendolo sentire più vicino a mamma e papà. Altrettanto importanti sono l’apporto positivo allo sviluppo cognitivo che può portare l’utilizzo del device (si possono registrare le favole preferite, oppure fare ascoltare la musica classica, giustamente ritenuta importantissima per lo sviluppo neurologico) e la stimolazione dei sensi, in particolare tatto ed udito (mai sperimentati attraverso un baby monitor).
Oltre che utile quotidianamente grazie alla sua funzione “usuale” di baby monitor, BeMyBuddy è quindi perfetto per quei momenti durante i quali si vorrebbe essere con il proprio piccino ma non è è possibile: la voce dei genitori registrata serve infatti proprio a fare sentire la loro presenza anche in caso di assenza fisica, permettendo al bambino di sentirsi sempre davvero al sicuro e protetto.
Agilità emotiva per i bambini, abbracciare le emozioni
Lunedì, 05 Dicembre 2016 13:22I bimbi piangono e noi che facciamo? Accogliamo giustamente le loro emozioni, li consoliamo, magari li premiamo per dare loro un contentino per superare il momento difficile. Niente di tutto ciò è sbagliato, sopratutto come diciamo sempre le emozioni vanno sempre accolte: e poi sia chiaro, e ognuno aiuta il proprio bambino nel modo in cui gli riesce meglio e soprattutto secondo le modalità che ritiene più adeguate.
Tuttavia c’è un libro che apre gli occhi e spiega, senza imporre nulla, come aiutare il bambino a rapportarsi alla tristezza e in generale allo sconforto, e sopratutto ci insegna che esorcizzare le emozioni negative rendendole quasi un tabù, non sia forse la cosa più costruttiva e giusta per il bambino.
Il libro di cui parliamo si intitola “Emotional Agility”, è scritto dalla psicologa Susan David, e anche se si riferisce alla vita in generale noi riteniamo che possa essere un buono spunto anche per quanto riguarda l’educazione dei nostri figli.
Agilità emotiva, abbracciare le emozioni può aiutare la vita: perché eliminare il dolore non va sempre bene
Essenzialmente, ciò che la dottoressa David mette sul piatto è il fatto che, ok, è innegabile che fare superare una tristezza ad un bambino dà un sollievo immediato, ma le conseguenze sono più sul lungo termine, poiché da adulto il bambino tenderebbe a mantenere questa indole di “cancellare” il dolore.
Ma non è tanto questa cancellazione del dolore ad essere controproducente. Essa, di per sé, non è pericolosa, ma anzi può dare vero sollievo. Ma questa tendenza rifletterebbe l’indole della persona a mettere da parte le emozioni, senza pensare, senza ragionare e senza cercare di risolvere nulla. Insomma, in poche parole: saper affrontare una tristezza fin da piccoli significa diventare persone in grado di ragionare sulle emozioni, persone con elevate doti di problem solving.
Ma non è solo questa incapacità di ragionamento ad essere latente quando si cerca di risolvere subito i dolori. La conseguenza peggiore del non-affrontare è lo stress, psichico ed emotivo: fin d bambini, se ci viene insegnato a soccorrerci subito con una felicità sostitutiva, si crea in noi uno stato di ansia e di stress forse non percepibile al momento, ma che piano piano cresce.
Pensate solo a quando si soffre d’ansia: uno dei primi e basilari esercizi è quello di cercare di capire la fonte dello stato ansiolitico, risalendo al fatto che ha scatenato tutto. Perché? Semplicemente perché questo fatto non lo si è vissuto, non lo si è scandagliato e non si ha ragionato sopra esso, lasciando così che andasse a insidiarsi nel profondo diventando un peso ancora più greve.
Niente di grave, però, se si tende a proteggere i bambini. E’ giustissimo consolarli ed aiutarli; basta però essere consapevoli che c’è un altro modo, più costruttivo ed efficace, per esercitare questo conforto. La dottoressa Susan David viene in questo senso in aiuto dei genitori stilando una lista di passaggi da eseguire nel momento in cui il bambino sta vivendo una situazione triste.
Il primo passo è “sentirla”, questa situazione: spiegate al bambino che è giusto provare sentimenti negativi, tristi e pesanti, che fanno parte della vita. Evitate quindi di dire “non essere triste, non essere arrabbiato”, ma piuttosto cercate di capire il perché e il come ci si sente.
Dopodiché si passa al “mostrarla”: bisognerebbe cambiare l’atteggiamento che ci porta a dire ai nostri figli “non piangere”, “non gridare”, “non sbattere i piedi”. Non parliamo di educazione, ma di emozione, quindi nel momento del bisogno è anche giusto esternare queste emozioni!
Terzo step è “etichettarla”. Etichettare significa dare un nome alle emozioni, iniziando così insieme al bambino a percorrere la strada che lo porterà a riconoscere ogni stato. Da piccoli, infatti, i bambini tendono a percepire le emozioni solo come belle o brutte, senza sotto categorie. Capire insieme se è stress, arrabbiatura, dolore, tristezza o inquietudine aiuterà in futuro il bambino a gestire in maniera differente ogni situazione, in maniera costruttiva.
Ultimo passo è “vederla andare”, che non significa lasciare andare, ma capire proprio che le emozioni sono transitorie. L’arrabbiatura di ieri non c’è già più, quel dolore immenso di tempo fa un pochino si è ridotto…
Tutti questi accorgimenti porteranno i bambini ad essere più consapevoli, e questa consapevolezza porterà a maggiore autostima, autocontrollo e soddisfazione, poiché finalmente capiranno che l’importante non è tanto cosa si sente, ma cosa si fa per rispondere a quel sentimento, affrontandolo e superandolo in maniera costruttiva. Con agilità emotiva, appunto.
Sara Polotti
Oli essenziali in gravidanza, cosa usare e cosa non usare
Lunedì, 05 Dicembre 2016 06:08In gravidanza bisogna fare attenzione agli oli essenziali, come sappiamo sono molto potenti, quindi è fondamentale utilizzare solo quelli consigliati, diluirli sempre prima dell'uso in un olio vettore, possibilmente testarli sul braccio per evitare reazioni allergiche, e chiaramente mai e poi mai utilizzarli per via orale.
Gli oli essenziali in gravidanza: cosa usare e cosa evitare per non rischiare di danneggiare il bambino
Bisogna evitare assolutamente di far entrare in contatto la pelle con gli oli essenziali di:
- gaulteria
- salvia
- finocchio
- issopo
- angelica
- origano
- basilico
- menta
- rosmarino
- chiodi di garofano
- cannella
- noce moscata
- timo
- oli canforati
Gli oli essenziali migliori per la gravidanza sono invece:
- la lavanda
- il pompelmo (non esporsi mai al sole dopo il suo utilizzo perchè come tutti gli agrumi è fotosensibilizzante)
- rosa (molto cara)
- mandarino (non esporsi al sole)
- neroli (non esporsi al sole)
- ylang ylang (da non utilizzare se si soffre di pressione alta)
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Una ricetta come sempre molto semplice ma incredibilmente deliziosa e sana: priva di latticini e di farina, è a base di mandorle ricche di calcio, cocco (scopri qui tutti i benefici dell'olio di cocco) e scorza di limone per fare il pieno di vitamina C.
La ricetta della costata senza farina con crema al limone: come realizzare una torta senza glutine e senza farina al profumo di limone
9 ricette di curry per bambini
Venerdì, 02 Dicembre 2016 13:57Se esistono sapori ritenuti “da adulti” spesso è solo perché i bambini non vengono spronati a sperimentare tutti i gusti in cucina fin da subito. Per farlo, basta proporre loro sin dallo svezzamento colori e sostanze differenti tra loro, in modo da spingerli un pochino ad apprezzare la varietà. Ci saranno sempre gusti sgraditi, quello è certo e varia da persona a persona, ma certamente questa attitudine aiuta nella lotta al capriccio di fronte al piatto “strano”.
Uno di questi sapori spesso ritenuti non amati dai bambini (ma non è assolutamente vero) è il curry: semplicemente si tratta di un mix di spezie pestate che è davvero molto utile perché permette di limitare grassi e sali e poiché è ricchissimo di benefici (anche antitumorali).
Per i bambini basta scegliere il Curry di Madras, una miscela molto diffusa che comprende le spezie “base” (curcuma, coriandolo, paprica, pepe, senape, fieno greco, zenzero, semi di finocchio, cardamomo, aglio e peperoncino) e che è perfetta per praticamente tutte le preparazioni di verdura, di carne e di pesce.
Ecco quindi 9 ricette di curry per bambini: i piatti a base di spezie indiane che apprezzano anche i palati più piccoli
- La prima ricetta è un classico in cucina, e cioè il riso con pollo al curry, ma stavolta con l’aggiunta delle patate dolci. Fate soffriggere in una padella con un filo d’olio una cipolla tritata e quando dorata aggiungete uno spicchio d’aglio e un cucchiaino di curry, mescolando bene. Aggiungete quindi una tazza di latte di cocco (se non piace va bene di mandorle) e 200 grammi di petto di pollo a pezzetti, insieme a una patata dolce media tagliata a cubetti. Cuocete fino a che saranno cotti entrambi (circa 20 minuti) a coperchio chiuso. Nel frattempo fate bollire il riso e servite poi tutto insieme.
(foto 1 http://www.superhealthykids.com/chicken-sweet-potato-curry/)
- Buonissimo è poi il pollo al curry con salsa di yogurt. Fate soffriggere con un po’ d’olio una cipolla tritata, quindi aggiungete un cucchiaio di curry e lasciate insaporire un attimo. Aggiungete quindi 500 grammi di petti di pollo a fette e lasciate cuocere a fiamma viva per qualche minuto, quindi coprite con 300 ml di acqua bollente. Lasciate cuocere a fuoco basso per 45 minuti e a fine cottura aggiungete 250 grammi di yogurt greco. Fate saltare in padella e servite.
(foto 2 http://www.bbcgoodfood.com/recipes/2685649/family-meals-mild-chicken-curry)
- Il pollo alla tahilandese in brodo è altrettanto buono: fate soffriggere in olio di semi di arachide uno spicchio d’aglio, dello zenzero grattugiato e un un cucchiaino di curry, dopodiché aggiungete in padella 500 grammi di petto di pollo a fettine. Dopo un paio di minuti aggiungete 250 ml di olio di cocco, 500 ml di brodo di pollo, 125 ml di acqua, due cucchiai di zucchero di canna integrale e due cipollotti a fettine. Cuocete per cinque minuti fino a che il pollo non è cotto da entrambi i lati e servite ben caldo in tazza.
- Il curry sta benissimo abbinato al salmone e ai broccoli. Provate ad aggiungere all’impasto delle nostre polpette due cucchiaini di curry e provate la differenza!
- Lo stesso vale per i ceci, legumi con i quali si possono realizzare deliziose polpette alle quali basterà aggiungere due cucchiaini di curry per un sapore esplosivo.
- Se ai bimbi piacciono i risotti approfittiamone per proporre loro un ottimo risotto al curry con piselli! Fate rosolare in padella una cipolla rossa e una carota tritate con un filo d’olio, quindi aggiungete il curry (un cucchiaio) per farlo tostare. Dopodiché aggiungete 300 grammi di piselli e un mestolo di acqua calda e lasciateli cuocere per cinque minuti. Evaporata l’acqua, aggiungete 350 grammi di riso e lasciatelo tostare. Aggiungete quindi acqua calda a poco a poco fino a che il risotto non sarà cotto. Lasciate riposare due minuti, mantecate il riso con del parmigiano grattugiato e servitelo caldo.
(foto 4 http://www.ricette.com/risotto-al-curry-con-piselli/)
- Alla solita (buonissima) pasta con i broccoli potete aggiungere il curry per trasformarla in un piatto dal sapore orientale e intrigante. Fate sbollentare i vostri broccoli e trasferiteli quindi in una padella con un filo d’olio, lasciandoli cuocere per altri dieci minuti. Aggiungete però un bel cucchiaio di curry di Madras, e a fine cottura unite il tutto alla pasta che avrete nel frattempo cotto nell’acqua dei broccoli.
(foto 5 http://blog.giallozafferano.it/lifferia/pasta-con-broccoli-e-pancetta-al-curry/)
- Un contorno perfetto per i bimbi che amano le verdure (e anche per quelli che storcono il naso: provate a fargliele assaggiare così!): il curry di verdure! Basta cuocere in padella con un filo d’olio una cipolla a fette, una patata a dadini, una carota, una zucchina, un finocchio.. Insomma, le verdure che preferite, insieme ad un cucchiaio di curry. Aggiungete quindi un mestolo di acqua e lasciate cuocere. Già fatto!
(foto 6 http://www.agrodolce.it/ricette/curry-verdure-indiano/)
- In inverno le vellutate sono spesso uno dei piatti prediletti dalle nostre famiglie: provate ad aggiungere al soffritto un bel cucchiaio di curry (ad esempio nella ricetta della nostra vellutata colorata di carote e barbabietola, sostituendo quindi il curry al rosmarino e al sesamo) e procedete con la normale cottura.
Le castagne, proprietà e ricette
Venerdì, 02 Dicembre 2016 08:24Sta iniziando dicembre, e quindi andiamo verso la chiusura della stagione delle castagne. Ma se siete fortunate, fino alla fine del mese potrete trovare questo buonissimo ingrediente, che finalmente, dopo svariati anni (a causa di una malattia diffusa delle piante), sta tornando nei cestini dei mercati!
Le castagne, proprietà e ricette: quali benefici apportano questi frutti e come utilizzarli in cucina in maniera sfiziosa
Le si trova in ricci che cadono dalla pianta: le castagne sono un frutto, ma in realtà sono ricchissime di carboidrati complessi proprio come i cereali (ma senza glutine!), e per questo possono considerarsi “strane”. La stranezza però non si ferma qui, poiché il riccio che le contiene è responsabile di un’altra (piacevole) curiosità: questo guscio, infatti, protegge così bene la castagna da rendere la sua produzione praticamente sempre biologica, poiché agisce da strato protettivo potentissimo contro ogni trattamento chimico.
Come accennato, le castagne contengono moltissimi carboidrati, che rappresentano l’84% della loro composizione. La parte restante è costituita da lipidi (9%) e proteine (7%). Oltre ad essere ricche di carboidrati, le castagne si caratterizzano per l’elevata quantità di sali minerali: fosofo, calcio, ferro e potassio sono presenti in elevate quantità, così come le fibre (perfette per stimolare l’attività intestinale) e le calorie (165 ogni 100 grammi: per questo le castagne sono così energetiche).
Sono anche ricchissime di acido folico, quindi sono fortunate quelle future mamme che avranno il pancione in autunno! E il fosforo contenuto aiuta moltissimo il sistema nervoso.
L’importante è mangiare sempre le castagne ben cotte. I metodi sono diversi, e ognuno può scegliere quello preferito in base al gusto e agli strumenti che si hanno in cucina. Le castagne infatti possono essere sia bollite sia arrostite (in questo caso si parla di caldarroste), ma per quest’ultima cottura è necessario avere l’apposita pentola bucata.
Per preparare le castagne bollite è necessario lavare bene le castagne e praticare sulla buccia un bel taglio netto, lungo e profondo (altrimenti esplodono!) con un coltellino a punta. Mettetele quindi in una pentola con abbondante acqua e accendete il fuoco. Il tempo di cottura varia a seconda della dimensione delle castagne, ma potete calcolare circa 30-40 minuti dall’ebollizione per quelle più piccole sino all’ora per quelle più grosse. Sbucciatele e mangiatele così, come spuntino, oppure frullatele con un filo d’olio e pochissima acqua di cottura per un ripieno alternativo per i vostri tortelli e ravioli!
Se possedete la pentola bucherellata tipica per preparare le caldarroste, la preparazione non sarà difficile: come per le bollite, praticate un bel taglio sulla buccia delle vostre castagne, quindi versatele nella padella bucata e accendete il gas a fiamma media. Cuocete per 30-40 minuti, avendo cura di rigirarle molto spesso, in modo da cuocerle uniformemente (altrimenti, se cotte male, risulteranno meno digeribili!). Servite ben calde sono ottime, sembra di mangiare quelle dei baracchini natalizi per strada! Ma vi dureranno anche un paio di giorni, e saranno ottime come spuntino freddo.
Se non avete a disposizione la pentola bucata, tuttavia, potete preparare le caldarroste alternative in forno: basterà tagliarle come al solito e sparpagliarle su una teglia coperta da carta da forno. Accendete il forno a 220 gradi e cuocetele per circa 30-40 minuti (controllando verso fine cottura: devono sbucciarsi facilmente). Come per le caldarroste, sono ottime calde ma si conservano bene in un sacchetto di carta ben chiuso.
Tuttavia le ricette con le castagne non finiscono qui. Se quelle che vi avevamo proposto erano le tradizionali maniere di cuocere questi frutti per mangiarli al naturale, quelle che andiamo ora ad elencarvi sono le ricette che prevedono il loro utilizzo come ingrediente base.
La maniera più semplice e immediata per preparare un ottimo primo piatto con le castagne è sicuramente optare per una vellutata: dopo aver messo a soffriggere una cipolla, un gambo di sedano e una carota tritati grossolanamente in un filo d’olio, unite 250 grammi di castagne ancora crude e sbucciate. Fatele rosolare un attimo dopodiché coprite con del brodo vegetale e lasciate sobbollire a fuoco lento per un’oretta. Alla fine della cottura basterà frullare tutto (aggiungendo eventualmente un altro goccio di brodo per regolare la consistenza) servendo poi con dei crostini di pane integrale.
(foto 1 http://www.saison.ch/it/ricette/vellutata-di-castagne/detail/)
Con le castagne già bollite che vi sono invece rimaste potete preparare un’ottima torta salata di erbette e castagne: prendete 600 grammi di biete con le loro coste e lessatele. Una volta cotte, fatele saltare in padella con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio per dieci minuti. Nel frattempo tritate le castagne bollite, e aggiungete alla farina così ottenuta quattro cucchiai di acqua, due uova sbattute e una spolverata di parmigiano. Unite le bietole e versate il composto in una pirofila tonda foderata con della pasta sfoglia. Infornate la torta a 200 gradi e cuocete per circa 45 minuti.
(foto 2 http://www.salepepe.it/ricette/torte-salate-souffle/torte-salate/torta-erbe-castagne/)
Utilissima e di semplice utilizzo è poi la farina di castagne. Prendetela integrale, e utilizzatela per la vostra classica ricetta per la pasta fresca, sostituendo un terzo della farina di grano con questa (in modo che rimanga comunque la consistenza data dalla solita farina). Il sapore sarà davvero intrigante!
Altra ricetta con la farina di castagne è invece la torta cioccolato e castagne. Mischiate in una ciotola 100 grammi di farina di farro e 100 di farina di castagne, quindi unite una bustina di lievito in polvere e 50 grammi di cacao amaro. Intanto, scattate due uova con 150 grammi di zucchero di canna a aggiungete 70 grammi di olio di girasole, vanillina e un pizzico di sale. Unite le farine con la crema e versate il composto in una tortiera imburrata: cuocete in forno a 180 gradi per circa 35/40 minuti e la vostra torta è pronta per colazione e merenda!
(foto 3 http://la.repubblica.it/cucina/ricetta/torta-al-cacao-e-castagne/47439/)
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