I consigli per mantenere una schiena sana nei bambini
Lunedì, 19 Dicembre 2016 07:52Giocare liberamente all’aperto non fa solo bene psicologicamente, ma anche fisicamente. I vantaggi dello scorrazzare liberi sono infatti infiniti e, dall’altra parte, stare troppo tempo seduti, in classe o davanti a tivù e videogiochi, è davvero deleterio. Anche per la schiena, che non è fatta per stare immobile nelle stesse posizioni per troppo tempo!
Ecco allora qualche suggerimento per prendersi cura anche della spina dorsale dei nostri bambini, che ha bisogno di attenzioni tanto quanto il resto del fisico.
I consigli per mantenere una schiena sana nei bambini: una spina dorsale forte per una crescita altrettanto sana
Riprendendo il discorso, quando un bambino sta troppo tempo seduto (e soprattutto nella stessa identica posizione) la schiena ne risente davvero moltissimo. Essa è fatta per muoversi, per allungarsi e accorciarsi, per rinforzarsi attraverso il movimento. Al contrario, stando fermi la si sforza a prendere posizioni che non le sono consone, e di conseguenza i problemi non arrivano a tardare.
Il primo passo è osservare i propri figli. Soprattutto, se sono abituati a stare di fronte ai videogiochi. Hanno la schiena curva e la mascella contratta? Malissimo. Se invece vi paiono un po’ “irrequieti” e tendono a muoversi di qua e di là ogni tot, non preoccupatevi: significa che stanno trattando benissimo la loro colonna vertebrale! Già, perché come dicevamo la schiena è fatta per muoversi, e di conseguenza quando i bambini avvertono (anche inconsciamente) che la si sta trattenendo troppo tendono a muoversi per evitare i problemi.
Insomma, stare fermi fa male, induce posture sbagliate e, anche se si fa fatica a pensarlo (“sono così giovani!”), provocano il mal di schiena anche nei più piccoli. Anche se, tuttavia, esistono anche altre cause che possono provocare i problemi alla colonna: dei denti non allineati, ad esempio (che causano sforzo sulla schiena), piedi che non appoggiano correttamente (ad esempio i “piedi piatti”) o alcuni difetti della vista che inducono il bambino ad appoggiarsi in maniera scorretta alla scrivania.
I campanelli d’allarme sono molteplici, ma tra essi sicuramente spiccano delle scapole troppo sporgenti e una curva lombare più accentuata del solito. L’osservazione deve poi concentrarsi sulla linearità della colonna (che da dietro deve risultare bella dritta) e sulle spalle, che devono essere alla stessa altezza. Una deviazione della colonna significa infatti soffrire di scoliosi.
La prima cosa da fare è naturalmente consultare uno specialista (che vi consiglierà anche plantari o apparecchi per i denti nei casi specifici). Se tuttavia volete prevenire qualsivoglia problema, ecco qualche buona abitudine che i bambini possono prendere per arginare sin da subito i problemi.
Il primo passo è naturalmente l’attività fisica, dal momento che come dicevamo il non-movimento è la prima causa di problemi. Incoraggiate quindi lo sport, in modo da rafforzare tutta la muscolatura e la schiena. Il miglior sport in questo senso è il nuoto, dal momento che l’acqua permette di scaricare i pesi e non sentirli, irrobustendo il torace e le spalle. Meglio quindi sport come il nuoto e lo yoga, piuttosto che attività più violente dal punto di vista delle sollecitazioni, come il calcio, la pallavolo o il tennis.
Il secondo accorgimento è la posizione al banco e alla scrivania, dato che i bambini, soprattutto in età scolare, ci passano molto del loro tempo. Insegnate ai bimbi a stare appoggiati bene sia con il sedere che con la schiena, senza sporgere la testa verso il quaderno o il computer, che devono sempre essere al centro e non spostati di lato. Per aiutarlo, se proprio non riesce, provate con un poggiapiedi!
La postura tuttavia deve essere corretta sempre, non solo da seduti. Cercate di insegnare a stare sempre ben dritti e non inclinati in avanti. Però non allarmatevi: lo sport e la posizione corretta al banco aiuteranno anche lo stare in piedi, che si correggerà da solo.
Ultimo ma non per importanza è il controllo del peso, e quindi questo suggerimento coinvolge per forza l’alimentazione sana. Essere in sovrappeso non è una questione solo estetica, non c’è nemmeno bisogno di dirlo. E non coinvolge solo il fisico a livello “interno”: la schiena, infatti, fatica molto di più quando deve sopportare troppo peso, e questa situazione è davvero deleteria nel tempo! Attenzione quindi ad alimentazione e attività fisica: faranno miracoli.
Chiaramente un trattamento osteopatico almeno ogni 4 mesi durante la crescita non può che avere effetti estremamente benefici sulla schiena del bambino: come ci spiega l'Osteopata Elisa Billò "un intervento osteopatico, assolutamente indolore, è utile ai bambini sotto molteplici punti di vista a livello strutturale. In primis nei picchi di crescita, quando i bimbi quindi crescono molto velocemente, così come quando praticano molto sport o semplicemente se manifestano dolori articolari. E' altresì molto efficace nell'ottica della prevenzione di problematiche della colonna come scoliosi, cifosi e lordosi: l'osteopatia aiuta a stabilizzare la colonna e a farla crescere forte e solida."
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
The Art of The Brick, i mattoncini più famosi in mostra a Milano
Domenica, 18 Dicembre 2016 10:07Milano, Fabbrica del Vapore: fino al 29 gennaio 2017 lo spazio espositivo nel cuore della città si trasforma in un luogo magico per gli amanti dei mattoncini, grazie all’artista Nathan Sawaya e alla sua arte costruita pezzetto su pezzetto! E noi, lo sapete bene, siamo fan dei mattoncini e del gioco libero: non potremmo mai lasciarci sfuggire una occasione del genere!
The Art of The Brick, i mattoncini più famosi in mostra a Milano: fino al 29 gennaio la Fabbrica del Vapore ospita la mostra dedicata ai mattoncini Lego
Provate a figurarvi in testa il pensatore di Rodin: una scultura iconica, ammaliante e che fa riflettere, che ormai è entrata nell’immaginario collettivo. E ora provate a pensare cosa significherebbe provare a replicarla con i mattoncini Lego: un’impresa titanica e allo stesso tempo minuziosa, no? Bene. Nathan Sawaya l’ha fatto. Ha ricostruito la scultura di Rodin utilizzando solo mattoncini Lego. E vederla davanti agli occhi è un’esperienza imperdibile, che finalmente, fino al 29 gennaio, sarà possibile provare, grazie alla mostra “The Art of The Brick” allestita alla Fabbrica del Vapore a Milano (via Giulio Procaccini 4).
Dopo essere passata da New York, Los Angeles, Shangai, Londra, Singapore, Melbourne, Parigi e Roma, la mostra sta finalmente facendo la sua tappa meneghina. Ma di cosa si tratta, nello specifico?
Visitando la mostra grandi e piccini potranno ammirare un milione (sì, un milione!) di mattoncini a formare oltre cento sculture, in un’area espositiva di 1600 metri quadrati tutta dedicata al mondo Lego. E questo milione di mattoncini colorati non è nulla in confronto ai quattro milioni di pezzi che l’artista creatore della mostra possiede: nei suoi atelier di New York e Los Angeles Nathan Sawaya ha raccolto più di quattro milioni di cubetti!
L’artista, non serve nemmeno dirlo, è un personaggio davvero particolare: da avvocato newyorkese ha deciso di abbandonare la carriera nella città più caotica del mondo per dedicarsi alla sua passione infantile, i mattoncini, ricominciando a creare le sue sculture partendo dal gioco libero (una rivoluzione nel mondo dell’arte, è stata definita).
Ma la mostra non è solo per bambini o per eterni Peter Pan: no, perché il mondo dei mattoncini più famosi del mondo (i primi ad essere inventati) affascina davvero tutti, risvegliando le emozioni ludiche e appassionando gli amanti dell’architettura e dell’arte. Nathan Sawaya, infatti, utilizzando i mattoncini forniti dall’azienda, ha creato le sue opere partendo da soggetti dalla molteplice ispirazione: opere d’arte iconiche, dinosauri (lunghi sei metri!), edifici… Non sorprende, quindi, se la CNN ha definito la mostra una tra le dieci imperdibili al mondo.
Il lato ludico tuttavia non manca: dopo aver ammirato il percorso espositivo con le opere di Sawaya ed essersi lasciati ispirare dalle poliedriche sculture multisoggetto, i visitatori potranno finalmente creare con le loro mani i loro capolavori, grazie all’infinità di mattoncini Lego messi a disposizione dall’organizzazione (nonché divertirsi con i videogame tematici della DC comics).
I biglietti per l’evento sono in vendita su Ticket One e possono essere acquistati a partire da 18 euro. Se invece acquistati all’ingresso, il costo è di 16 euro, con possibilità di riduzione. E anche per le famiglie non mancano i vantaggi: i bambini sotto i 4 anni non pagano, e sono presenti pacchetti per risparmiare (ad esempio, 2 adulti con 3 bambini a 46 euro). Tutte le informazioni sui biglietti e su come raggiungere lo spazio le trovate su artofthebrick.it/ticket-info/
Sara Polotti
I menu di Natale sani e veloci
Venerdì, 16 Dicembre 2016 07:41Quando il giorno dopo hai il pranzo da zia Pina che la cosa più leggera che ti propinerà sarà la pasta pasticciata al forno e il giorno dopo la cena con la suocera che mette la sottiletta anche nel caffè pensi che non ce la potrai fare; come sopravivvere al Natale senza privarsi del piacere di mangiare, senza spendere una fortuna e soprattutto senza dover passare intere giornate a cucinare?
Ecco 4 idee di menu di Natale sani e veloci: ricette facili e semplici per un Natale perfetto anche per bambini
- Il primo menù che vi proponiamo è quello Vegetariano, che unisce la naturalezza e la leggerezza dei vegetali con la bontà unica di un pasto sfizioso.
Partiamo quindi con gli antipasti: crostini di caprino, miele e noci; zola o taleggio con pere e granella di pistacchio; e infine dei salatini veloci al pesto.
Per i crostini di caprino basterà tostare in padella delle fette di pane integrale, da spalmare con del buon caprino e da guarnire con un gheriglio di noce. Stessa velocità e facilità per il formaggio con le pere e pistacchi: disponete su un piatto qualche fetta di zola o taleggio, adagiate accanto alcune fette di pera e spolverate con dei pistacchi tritati. Per i salatini veloci al pesto prendete invece 300 grammi di farina 0; 150 ml di acqua, 50 ml di olio evo e un pizzico di sale. Impastate la farina con sale e olio e amalgamate pian piano con l’acqua, e una volta ottenuta una pasta omogenea fate una palla, copritela con pellicola e fatela riposare in frigo per 20 minuti. Stendete poi la pasta con il mattarello e tagliatela a striscioline. Spennellatele con del pesto homemade, arrotolatele e infornate per 30 minuti a 180 gradi.
La prima portata del menù vegetariano è il risotto con mele, pecorino e miele. Come un normale risotto, mettete a rosolare in un filo d’olio mezza cipolla tritata finemente, quindi aggiungete il riso a tostare per un minuto (un pugno per commensale). Dopodiché aggiungete brodo vegetale fino a coprire, e lasciate assorbire. Aggiungete brodo fino a cottura ultimata, quindi a cinque minuti dalla fine aggiungete una o due mele bio tagliate a dadini, e prima di servire mantecate con del pecorino e due cucchiaini di miele.
Salvia e fiori di zucchine impanati: è questo il buonissimo secondo piatto. Basterà impanare nell’uovo sbattuto (o nel latte d’avena) e nel pan grattato (o nella farina) venti foglie di salvia e dieci fiori di zucchina, cuocendoli poi in abbondante olio di semi di arachide a temperatura non troppo elevata.
E per concludere il tiramisù di orzo e ricotta: ecco come prepararlo
- Il secondo menù è sempre a base di verdure, ingrediente base protagonista del pranzo di Natale.
Per gli antipasti, vi consigliamo delle chips croccanti di cavolo nero (semplicissime e d’effetto: spennellate delle striscioline di cavolo con olio e sale e un po’ di sesmo, quindi disponetele su carta forno e cuocete a 180 gradi per 10 minuti), dei cracker alla pizzaiola con crema di anacardi () e la nostra crema rosa di barbabietola ed erba cipollina: fate soffriggere in 3 cucchiai di olio una cipolla rossa tagliata finemente. Aggiungete 3 patate medie tagliate a pezzetti e mezzo cavolfiore, una barbabietola e un cavolo rosso a dadini. Unite un litro di acqua e portate ad ebollizione. Abbassate il fuoco, fate cuocere per mezz’ora e cinque minuti prima di spegnere aggiungete 250 grammi di ceci precotti. Frullate e servite ben calda con dell’erba cipollina tritata.
Il primo piatto saranno delle lasagne di zucca. Bollite prima una zucca a pezzetti piccoli, quindi mettetela in padella con del dado vegetale e dell’olio. Preparate poi la besciamella naturale, e iniziate ad assemblare le lasagne. In una teglia fate uno strato di besciamella, quindi stendeteci le lasagne integrali e coprire con altra besciamella e zucca. Fate altri strati fino a raggiungere il bordo della teglia e coprite con un po’ di parmigiano. Infornate la teglia coperta con della stagnola a 200 gradi, quindi dopo mezz’ora togliete la stagnola e cuocete per altri quindici minuti.
Di secondo? Delle polpette di ceci al forno. Tritate in un mixer 250 grammi di ceci precotti con 100 grammi di erbette e 50 ml di latte vegetale. Mescolate poi questo composto con 150 grammi di farina di mandorle, due cucchiai di farina di ceci, 1 cucchiaino di semi di girasole e un rametto di timo sminuzzato. Prendete l’impasto e fate delle polpette, passatele nel pan grattato e disponetele su una teglia coperta da carta forno. Ungete con un filo d’olio e cuocete a 180 gradi per venti minuti.
Il dessert stavolta è doppio: prima una macedonia con yogurt greco, miele e noci, dopodiché una semplice torta di cioccolato alle zucchine (per continuare il tema verdure): frullate 300 grammi di zucchine, quindi mescolatele con 50 grammi di cacao amaro, 230 grammi di farina 0, 150 grammi di zucchero di canna, 40 grammi di nocciole tritate, 40 grammi di gocce di cioccolato fondente, 80 ml di olio evo, 120 ml di latte vegetale, il succo di mezzo limone e un cucchiaino di bicarbonato (al posto del lievito). Foderate una tortiera, versate il composto e cuocete a 180 gradi per circa 30 minuti.
- Il terzo menù è di pesce.
Partiamo con dei crostini con crema di tofu e salmone affumicato e dei vol au vent con crema di ceci e alloro (basta frullare 300 grami di ceci precotti con una foglia di alloro e versare la crema nei vol au vent, infornando poi a 180 gradi per 15 minuti).
Come primo piatto sarà perfetta una vellutata di fagioli e gamberi: mettete in una pentola 250 grammi di fagioli di spagna precotti e una patata grande a cubetti. Aggiungete un cucchiaio di dado vegetale e quattro tazze di acqua, quindi lasciate cuocere per circa mezz’ora. Intanto pulite delle mazzancolle e fatele cuocere a fuoco vivo per cinque minuti con un filo d’olio e un cucchiaino di curry di Madras. Frullate poi la crema di fagioli e versatela nei piatti, guarnendo con le mazzancolle (e, opzionalmente, con delle mandorle tritate).
Di secondo proponete delle polpette di salmone e broccoli, un’abbinata sempre vincente. Bollite 300 grammi di patate e 200 grammi di broccoli, e nel frattempo cuocete al vapore circa 500 grammi di salmone in trancio. Sminuzziamo il tutto finemente (salmone, patate e broccoli), quindi aggiungete al composto 5 fili di erba cipollina tritati, un uovo e tre cucchiai di olio. Create delle palline e passatele nel pan grattato, quindi infornatele a 160 gradi per circa 30 minuti.
Il dolce sarà un facilissimo ma godurioso gelato di banana con gocce di cioccolato. 24 ore prima mettete in freezer alcune banane a fette, quindi prima di servirle tiratele fuori e frullatele (eventualmente con un filo di latte vegetale). Mescolate il tutto con una manciata di gocce di cioccolato e servite al momento.
- Tra i menù non può mancare poi quello vegano.
Come starter sarà perfetto un hummus di ceci con pinzimonio delle verdure che preferite (carote, sedano, zucchine…): frullate una lattina di ceci precotti con due cucchiai di salsa tahina, il succo di mezzo limone e un pizzico di sale. E per un antipasti completo preparate anche delle tartine di crema di tofu e pistacchi: frullate del tofu con due fili di erba cipollina, un filo d’olio di sesamo e un pizzico di sale, quindi spalmate la crema su dei crostini e spolverateli con del trito di pistacchi.
Ottima sarà poi la torta salata di zucchine, mozzarisella (la mozzarella veg) e basilico: utilizzate la ricetta per la base per torta salata senza latte e senza uova, quindi foderate una tortiera bassa e farcite con un mix di mozzarisella e zucchine (precedentemente tagliate a cubetti e saltate qualche minuto in padella con un filo di olio evo). Ripiegate i bordi della torta e infornate a 180 gradi per venti minuti.
Piatto principale saranno le lasagne vegan al ragù di seitan. Il ragù si prepara in questo modo: tritate due carote e una cipolla, quindi versatele in una padella con un filo d’olio evo e fate saltare. Aggiungete quindi una confezione di seitan precotto tritato, e dopo cinque minuti versate in padella anche una confezione di passata di pomodoro bio e un rametto di rosmarino. Lasciate cuocere a fuoco lento per almeno mezz’ora. Nel frattempo preparate anche la besciamella vegetale. Prendete le lasagne integrali e vegan e iniziate a comporre le lasagne: uno strato di besciamella, uno di lasagne, uno di ragù; quindi, di nuovo via con lasagne, besciamella e ragù, fino all’orlo. Spolverate il top con del lievito alimentare in scaglie e infornate a 180 gradi per almeno 30 minuti.
Per dessert una deliziosa cheesecake veg: qui trovate una serie di varianti che a noi piacciono moltissimo, oppure potete optare per quella dal profumo esotico.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Il gesto più bello per Natale è l’adozione a distanza
Venerdì, 16 Dicembre 2016 07:15A noi è piaciuto subito un sacco: il video dei The JackaL per questo Natale è davvero, davvero carino, e ha fatto breccia nei nostri cuori di mamme e di figlie. Perché? Perché fa ridere, certo, ma soprattutto perché sensibilizza su un tema che ci sta molto a cuore, e cioè quello dell’adozione a distanza.
Il gesto più bello per Natale è l’adozione a distanza: con ActionAid potete regalare un sorriso ai bimbi meno fortunati, con pochi spiccioli al giorno
Avete già visto il video di cui parliamo? Be’, non potete lasciarvelo sfuggire. E non può non sfuggirvi una risata.
Perché è proprio così! Noi mamme degli anni Duemila siamo la generazione di mezzo: quella che ancora subisce i messaggini e le stalkerate social da parte delle proprie mamme, cinquanta e sessantenni alle prese con una tecnologia che, ok, sanno maneggiare, ma che forse sta sfuggendo loro di mano… Alzi la mano chi non sta davanti a WhatsApp ad aspettare che lo “sta scrivendo…” si trasformi in messaggio, o chi non sprofonda in un abisso di imbarazzo nel momento in cui mamma e papà postano le foto anni Ottanta di noi col culetto al vento o outfit che, OMG, manco la fashion blogger più audace.
Dall’altra parte ci troviamo ad essere genitori di bimbi nativi digitali che tra pochissimi anni si ritroveranno a guardare a noi come noi guardiamo ai loro nonni. Forse è già ora di mettere qualche paletto: tra dieci anni sarà meglio ricordarci l’imbarazzo che proviamo ora noi trenta e quarantenni, se vogliamo tenerci il loro amore di figli!
Bene. Se il sorriso scappa è perché in realtà questo imbarazzo è simpatico. Perché i nostri genitori ci vogliono bene, sono orgogliosi di noi anche nei momenti più bui (quelli in cui giravamo con il caschetto e le calze sopra al ginocchio). E perché l’amore che hanno da dare, e che abbiamo da dare noi a nostra volta, è davvero immenso. Perché quindi non incanalarlo in qualcosa di costruttivo? Perché non donarlo a chi di questo amore ha davvero, davvero bisogno?
ActionAid da sempre si prodiga per portare ai bambini di tutto il mondo il necessario per vivere dignitosamente e tranquillamente. E lo fa attraverso l’adozione a distanza, un gesto d’amore che per noi può significare economicamente poco, ma che per un bambino rappresenta un cambiamento di vita.
Aderendo alle adozioni a distanza di ActionAid sarà così possibile aiutare un bambino in uno dei 40 paesi del Sud del mondo in cui l’organizzazione opera: sono milioni infatti i bimbi che non hanno acqua potabile, che non possono accedere alle cure mediche e che faticano a ricevere un’istruzione di base.
Adottare un bambino può sembrare poco, una goccia in un oceano. Ma è così che si cambia il mondo: un bambino alla volta. Sono già 170.000 i bambini adottati grazie a ActionAid, ma l’obiettivo è raggiungerne il più possibile!
Questo Natale, quindi, potete decidere di fare un regalo davvero solidale, non solo teoricamente o vagamente, donando a chi amate, o anche a voi stessi e alla vostra famiglia, un’adozione a distanza, riempiendo il cuore dei vostri cari, che siamo sicuri avranno moltissimo affetto da dare (proprio come la mamma di Ciro!), e donando felicità concreta a un bambino meno fortunato.
Il costo? Meno di un caffè al giorno.
Sara Polotti
Perché partorire in casa è sicuro: tutto ciò che devi sapere sul parto in casa
Giovedì, 15 Dicembre 2016 10:34La notizia è dei giorni scorsi, e si è diffusa in seguito ad una comunicazione della Società Italiana di Neonatologia (SIN): secondo loro, il parto in casa non sarebbe sicuro. Lo affermano con i dati alla mano (che in realtà parlano solo del numero di partorienti che avrebbero deciso lo scorso anno di partorire in casa, in Italia 500), specificando poi che secondo il loro parere il fattore-incidenti sarebbe troppo alto per rischiare la salute di mamma e bambino.
Ma è davvero così? Non è la prima volta che ne parliamo, e anche l’ostetrica Silvia Bianchi ci aveva aiutato a capire meglio di cosa si tratta. E come sempre noi siamo sicure del contrario, e cioè che il parto in casa così rischioso non sia. Basta fare attenzione, usare il buon senso e avere a portata di mano tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.
Perché partorire in casa è sicuro: tutto ciò che devi sapere sul parto in casa, una pratica diffusissima nei paesi nordici e - quando ci sono i giusti requisiti - sicura quanto il parto in ospedale
Il comunicato della SIN è stato ripreso dal Corriere della Sera, che con toni allarmistici ha messo in guardia le future partorienti che stanno pensando al parto in casa.
Come dicevamo, i numeri a cui si riferiscono sono solo quelli delle mamme che hanno partorito in casa nel 2015 (500, un numero molto basso), e l’accento lo pongono quindi sul fattore di rischio, che c’è sempre e che quindi metterebbe in pericolo mamma e bambino.
In realtà, chi sceglie il parto in casa sa benissimo che ci sono dei rischi. Non per questo è meno sicuro! La premessa, infatti, deve essere sempre un’accurata valutazione dello stato di salute della mamma e del bambino che includa anche i rischi possibili, in modo da azzerare le possibilità di incidente.
Tra le regole principali della scelta del parto naturale in casa ci sono la vicinanza dell’ospedale (che non può essere mai troppo lontano, proprio perché in caso di rischio ci sarebbe il tempo di raggiungere la struttura); uno stato di gravidanza fisiologica (e cioè senza rischi e senza complicazioni; in caso contrario naturalmente è d’obbligo andare in ospedale); la scelta di una ostetrica specializzata e in grado di gestire ogni evenienza. Tutti accorgimenti che permettono di affidarsi tranquillamente al parto in casa, senza annullare il fattore di rischio ma anticipandolo e arginandolo.
In Italia questa pratica è davvero poco diffusa, ma nei paesi Nordici è praticamente routine. Prendiamo l’Olanda, nella quale addirittura 1 donna su 3 sceglie questa modalità per mettere al mondo i propri figli. Lo fa assistita da una ostetrica e da una puericultrice che contatta nei mesi precedenti, quando sceglie se partorire in casa o in ospedale. Ma, anche quando in ospedale, è un po’ come se partorisse in casa, poiché il parto costa 500 euro ed è inteso un po’ come un affitto della sala parto, nella quale entri con le tue ostetriche e puericultrici (e già 6 ore dopo il parto, se tutto è andato bene, vieni dimessa).
In Olanda, quindi, è lo stesso Stato a spingere le donne verso il parto in casa. Addirittura, prima della nascita spedisce a casa una scatola con tutto l’occorrente: gel disinfettante, salviette, garze, pannolini, lenzuola di plastica… Se la donna poi decide di partorire in ospedale, questa scatola viene spedita nei paesi del terzo mondo per aiutare altre donne.
Insomma, si può decidere, tenendo sempre presenti i rischi e le regole. Secondo le Linee Guida per l’Assistenza al parto a domicilio dell’Associazione Nazionale Ostetriche Parto a Domicilio e Casa Maternità “solo le donne definite “a basso rischio” possono partorire in casa con assoluta sicurezza, devono arrivare a termine della gravidanza in buona salute (con una pressione normale, e un’anemia fisiologica), il bambino deve essere cresciuto bene ed essere in presentazione cefalica, infine il travaglio deve iniziare spontaneamente”.
E se avete altre domande, ci pensa Marta Campiotti, Presidente dell’Associazione e ostetrica, a fugare ogni dubbio. Sul sito www.nascereacasa.it è presente una sezione davvero utile che risponde ai dubbi più diffusi sul parto in casa. Ad esempio: è sicuro? Sì, lo è! E se succede qualcosa? “L’ospedale non deve essere lontano più di 30/40 minuti dalla tua casa. Il 90% dei trasferimenti avviene in tutta tranquillità, con la propria macchina, solo perché c’è un problema che non può essere risolto a domicilio. Ospedale non significa emergenza. Ma nei rarissimi casi di emergenza l’ostetrica domiciliare ha gli strumenti e le capacità per intervenire nell’attesa dell’arrivo dell’ambulanza”.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
La mela, il frutto così semplice da essere perfetto: le proprietà e le ricette
Giovedì, 15 Dicembre 2016 10:17La troviamo sul banco frutta da agosto a maggio, e per fortuna! Una stagionalità così lunga permette di mangiarne a iosa, e con i suoi benefici la mela è davvero un toccasana. Insomma, analizzando le sue proprietà ci viene da dire che il vecchio detto “una mela al giorno toglie il medico di torno” è davvero veritiero!
La mela, il frutto così semplice da essere perfetto: le proprietà e le ricette con la mela, nonché i modi migliori per mangiarla
Semplice, dicevamo: la sua semplicità sta nel sapore dolce e tradizionale, a cui siamo abituati sin da piccoli. La mela è forse il frutto per eccellenza, quello a cui si pensa quando si dice “frutta”. Forse anche perché la si mangia sin dai tempi più antichi, e forse perché ne esistono circa duemila varietà!
La mela è composta per gran parte da acqua (85 grammi su 100), ma non mancano nemmeno tutti gli elementi nutrizionali più importanti. Potassio, potassio, zolfo, fosforo, calcio, magnesio, sodio, ferro, rame, iodio, zinco manganese e silicio tra i sali minerali; A, B1, B2, C e PP tra le vitamine. Questa ricchezza di vitamine e sali minerali rende le mele perfette per i soggetti asmatici (oltre che per tutta la popolazione), poiché è provato che una dieta completa in questi elementi aiuta moltissimo la respirazione!
Il suo avere pochi zuccheri la rende consigliabile anche nei soggetti diabetici, anche perché questo frutto riesce a tenere sotto controllo la glicemia. E anche il colesterolo: consumandole regolarmente, le mele abbassano quello cattivo e innalzano i livelli di quello buono.
Interessantissimo è il suo potere contro i disagi intestinali. A seconda infatti di come viene consumata, la mela può aiutare contro la diarrea e contro la stipsi: nel primo caso basta mangiarla cruda, dal momento che la pectina contenuta crea una sorta di guaina protettiva; mentre mangiandola cotta ha un eccezionale potere contro la stitichezza!
Infine, è ricchissima di antiossidanti (come i tannini, sostanze responsabili anche dell’inconfondibile profumo), e per questo è un rimedio contro i maledetti radicali liberi e un alleato nella prevenzione dei tumori, in particolare del colon, dell’intestino e del seno.
Il suo consumo può essere quello tradizionale, e cioè cruda. Il meglio è mangiarla con la buccia, ma solo se il frutto proviene da coltivazione biologica e se è stato lavato molto, molto bene. In questo modo vi assicurerete tutte le proprietà e le fibre presenti proprio in questa zona del frutto.
Anche cotte le mele sono buonissime. Prendete delle mele di media dimensione dolci e mature e togliete il torsolo lasciando intatta la parte esterna (oppure lasciatelo, basterà mangiarle facendo attenzione ad esso). Mettetele in una pirofila con un filo d’acqua, del succo di limone e dello zucchero di canna, quindi infornatele a 200 gradi per circa mezz’ora, finché saranno morbide morbide.
Se avete un estrattore il massimo è il nostro estratto di mele caldo con spezie e scorze d’arancia: il calore lo rende una bevanda perfetta per questa stagione, e le spezie unite al profumo d’arancia creano un’atmosfera davvero magica!
Ottima per la colazione, la merenda e per il dopocena è la crostata di mele e mandorle che trovate sul nostro The Family Food: vegetariana, senza latte e senza uova, per realizzare questa crostata prendete un rotolo di pasta brisée e stendetelo in una teglia tonda. Tagliate a dadini due mele biologiche, e a parte mescolate in una ciotola 130 grammi di farina di mandorle, 75 ml di latte di riso e 3 cucchiai di miele, ottenendo un composto omogeneo. Riempite con la crema la pasta, adagiate sopra le mele e infornate a 180 gradi per 25 minuti.
Infine, da provare assolutamente è il farro con mele e cannella: potrebbe sembrare un abbinamento azzardato, quello dei cereali con la mela, ma il risultato è un piatto che stuzzica il palato, un’insalata dalle infine proprietà e dagli innumerevoli sapori!
Ma non esistono solo le ricette dolci, con le mele. Un buonissimo primo piatto che piace molto anche ai bambini è il risotto con mele gialle. Fate soffriggere mezza cipolla in un filo d’olio, quindi aggiungete due mele tagliate a dadini quando la cipolla sarà dorata. Lasciate rosolare un attimo quindi aggiungete in padella il riso (un pugno per commensale), lasciatelo tostare per un minuto quindi aggiungete del brodo vegetale fino a coprirlo. Lasciatelo asciugare e aggiungetene fino alla fine della cottura del riso, mantecando prima di servirlo con una noce di burro vegetale e del parmigiano (o del lievito alimentare in scaglie per una ricetta totalmente vegan).
(foto 1 http://www.misya.info/ricetta/risotto-alle-mele.htm)
Aggiungete poi qualche fettina di mela alle vostre insalate, di verdura o di cereali, e otterrete un piatto davvero completo: il gusto zuccherino delle mele si sposa benissimo con il salato, e sta bene praticamente con tutto. Noi vi consigliamo una insalatona di spinaci, songino, mele, farro, fagioli neri e noci condita con un filo d’olio e del sale aromatizzato alle erbe, completa di carboidrati e proteine vegetali.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Un Natale solidale con Miniland
Giovedì, 15 Dicembre 2016 09:13Se a Natale si è tutti più buoni, è giusto esserlo fino in fondo. Ecco perché ci è piaciuta subito la campagna solidale di Miniland, che con un piccolo gesto aiuterà i bambini meno fortunati del Guatemala, quelli ospitati presso l’Organizzazione Non Governativa Casa Guatemala di Rio Dulce.
Un Natale solidale con Miniland: quando un biglietto di auguri vale più di mille parole
Miniland è l’azienda spagnola leader nel settore della puericoltura e dei giocattoli educativi. La conoscete? Noi sì, e infatti abbiamo scelto come regalo di Natale per quest’anno il loro utilissimo Baby Monitor Be My Buddy.
Ma stavolta non ci limiteremo al regalo, poiché grazie ad una loro bellissima iniziativa anche il biglietto di auguri si trasformerà in un gesto altruista, in particolare nei confronti dei bambini meno fortunati.
“Tu li educhi, loro ti insegnano”: è questo il motto della campagna lanciata nei giorni scorsi, rivolta essenzialmente a tutti, bambini, genitori e insegnanti. In sostanza, Miniland sa che gli adulti hanno sempre moltissimo da imparare dai più piccoli. Ecco perché aderiscono a questa iniziativa promossa da Casa Guatemala, una ONG del Centro America che aiuta i bambini più poveri e vulnerabili di Rio Dulce, cercando di provvedere alla loro istruzione ed educazione in modo da donare loro gli strumenti adatti per sperare in una vita migliore.
I bambini, con la loro bontà di cuore e d’animo e con la loro purezza sanno cogliere fino in fondo il significato vero del Natale, e donare loro una possibilità educativa significa ricevere noi stessi un regalo più grande, e cioè la loro felicità. Date un’occhiata allo spot di Miniland e Casa Guatemala: un delicatissimo messaggio che fa riflettere su quanto siano i bambini i veri maestri di vita.
L’aiuto, in questo caso, è rivolto proprio all’educazione e all’istruzione: Miniland aiuterà infatti, con il ricavato di ogni biglietto di auguri spedito, l’Organizzazione, fornendo un aiuto concreto (e ludico, in linea con la giocosità del Natale) ai bambini.
Questi biglietti di auguri possono essere inviati dal sito dedicato, che trovate alla pagina: basterà scegliere il biglietto che più vi piace, compilarlo con un bel messaggio di auguri e inviarlo ai bimbi del Guatemala.
Per ogni biglietto inviato, Miniland regalerà un giocattolo educativo ad un bambino guatemalteco. Sono già più di trecento i biglietti inviati, e quindi i giocattoli ricevuti dai bambini, ma non sono mai abbastanza! Ogni giocattolo è un sorriso, è un regalo natalizio che scalderà i cuori dei piccoli meno fortunati.
E se l’idea del biglietto di auguri vi piace, cogliete l’occasione al volo. Ma soprattutto non fermatevi qui: le donazioni a Casa Guatemala (è possibile aiutare qui) sono sempre benaccette!
La redazione di mammapretaporter.it
L’Asilo del Mare a Ostia, la nuova scuola outdoor:
Martedì, 13 Dicembre 2016 10:46Se nei paesi nordici è consuetudine mandare i bimbi negli asili nel bosco (e anche in Italia qualcosa si muove infatti sono nati i primi asili nel bosco!) ora nel nostro paese è nata una nuova esperienza, tutta mediterranea, che potrebbe diventare il (bellissimo) pretesto per una nuova concezione di studio all’aperto: a Ostia hanno aperto la prima scuola materna incentrata sul mare, ed è bellissima.
L’Asilo del Mare a Ostia, la nuova scuola outdoor: lo studio all’aperto si trasferisce in spiaggia
Come accennato, l’esperienza dello studio all’aperto arriva dai paesi nordici, che per tradizione hanno un sacco di asili nel bosco, e cioè scuole che integrano alla perfezione il tempo speso in classe con quello trascorso nella natura, con tutti i benefici che questo approccio porta con sé.
Studiare all’aperto è infatti un metodo assolutamente positivo, che oltre a rendere i bambini consapevoli dell’ambiente che li circonda li aiuta a studiare, a comprendere e a imparare un sacco di concetti attraverso l’esperienza diretta, le loro mani e il loro corpo. Per non parlare dei benefici psicologici: non più costretti tra le pareti per troppo tempo, i bambini si abituano ad esplorare ciò che sta attorno a loro, liberi (ma con regole) e spensierati.
L’idea dell’asilo del bosco si tinge così di note azzurre: a Ostia, infatti, l’istituto comprensivo Amendola Guttuso ha aperto, in collaborazione con Associazione Manes, con il Centro Habitat Mediterraneo Lipu (un bellissimo parco naturalistico realizzato in una zona che prima era una triste discarica e che ora è meta perfetta per l’esplorazione) e con il Corpo Forestale dello Stato, l’Asilo del Mare. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi e ha svelato quali saranno gli approcci e i metodi utilizzati per questa scuola materna che guarda alla terra per sperimentare un’educazione assolutamente futuristica.
Dopo quindi avere aperto un asilo nel bosco steineriano, la Amendola Guttuso ne ha aperto uno in spiaggia: l’Asilo del Mare. Proprio per le virtù dell’approccio all’aperto, che aiuta i bambini a vivere più in profondità se stessi e la terra, questo asilo del mare vuole rivolgersi a tutti i bambini, ma in particolare a quelli che sin da piccoli mostrano segnali di disagio. Prendendo infatti per tempo questi segnali, è possibile far sì che non si trasformino in problemi a più lungo termine. Soprattutto in una zona come quella in cui nasce l’asilo, di periferia e soggetta ad abbandono scolastico da parte di troppi adolescenti.
“Promuovere la Scuola all'aria aperta, l'outdoor education, la Pedagogia dei Talenti affinché i bambini possano trovare il proprio posto nel mondo. Affinché i genitori possano essere felici di mandare i propri figli in una scuola che tenga conto delle loro esigenze di muoversi e conoscere. Una scuola dove gli insegnanti sono scelti in base alle loro capacità e inclinazioni. Creare una comunità educante che rispetti i bisogni delle persone, grandi e piccole, che vivono in questo tempo”: le parole che si leggono sulla pagina Facebook del progetto sono semplici ma profonde e ricche di spunti.
Nel concreto, quindi, l’asilo del mare proporrà alle famiglie un’educazione basata tanto sui banchi di scuola quanto sull’outdoor, con progetti che avvicinano i bambini alla loro terra: le lezioni si svolgeranno anche nell’ambiente naturale, in maniera sempre educativa e sempre accompagnati da professionisti.
E come per l’asilo nel bosco, anche in quello del Mare i bambini si divideranno tra lezioni e giochi sistematici e giochi e attività liberi: fondamentale, infatti, è l’approccio ludico libero, quello che permette al bambino di sperimentare la sua persona, la socialità, il mondo e l’indipendenza.
Le proprietà straordinarie e gli usi del finocchio
Martedì, 13 Dicembre 2016 08:08Ne conosciamo la bontà, sappiamo delle sue proprietà digestive che lo rendono un ottimo dopopasto. Ma conosciamo davvero il finocchio? Sappiamo quali sono i benefici che apporta al nostro organismo? Eccoli!
Le proprietà straordinarie e gli usi del finocchio: cosa significa per il nostro organismo consumare regolarmente questo ortaggio dal sapore inconfondibile e qualche ricetta per valorizzarlo
Il finocchio è coltivato praticamente in tutte le zone temperate del mondo, e in Italia, in particolare, cresce nella zona del Centro e del Sud, dal momento che questo ortaggio ama soprattutto il clima tendente al caldo.
Lo si conosce soprattutto per le sue proprietà digestive, che sono assolutamente reali: l’elemento che infatti contraddistingue il finocchio è l’anetolo, una sostanza che effettivamente agisce direttamente sul sistema gastrointestinale, riequilibrandolo e agendo sulle contrazioni addominali che causano il dolore.
Tuttavia, il finocchio è un toccasana più generico, poiché contiene moltissima acqua e sali minerali, tra i quali spiccano potassio, calcio e fosforo. Anche le vitamine sono moltissime e importantissime: in primis la vitamina A, seguita da quelle del gruppo B (B1, B2, B3, B5 e B6) e dalla C.
Grazie all’alta presenza di flavonoidi, il finocchio può essere annoverato tra gli alimenti antiossidanti: protegge infatti dai pericolosi radicali liberi causa dell’invecchiamento cellulare, e in particolare protegge dall’artrite reumatoide e dai dolori articolari generali.
E’ anche depurativo: il finocchio aiuta infatti il fegato e l’organismo a depurarsi dalle tossine. Ed è un potente antinfiammatorio naturale che agisce soprattutto (e di nuovo) sul tratto gastrointestinale, in particolare nei confronti del colon.
Sempre per queste sue proprietà benefiche per il sistema digestivo, il finocchio è utile in caso di aerofagia e flatulenza: la presenza di acido aspartico lo rende infatti utilissimo contro questo problema, sia per gli adulti sia per i bambini.
E per concludere la carrellata di proprietà benefiche, esso è protettivo del sistema cardiocircolatorio (abbassa la pressione!), aiuta le mamme ad aumentare la produzione del latte e ad alleviare i sintomi della menopausa ed è utile ad alleviare i sintomi fastidiosi della tosse (basta un decotto con i suoi semi).
Riprendendo quindi quest’ultimo utilizzo, e cioè attraverso un decotto, chiariamo subito che il finocchio è davvero benefico se assunto attraverso questa modalità. Rispetto alle tisane, i decotti si preparano a partire dai semi, che rilasciano le loro proprietà solo dopo qualche minuto in acqua bollente (al contrario di molte erbe che invece, se bollite, perderebbero i loro benefici). Basterà quindi tenere un bel sacchetto di semi di finocchio in dispensa per ogni evenienza, e metterne a bollire qualche cucchiaio per dieci minuti. In questo modo otterrete una bevanda calda perfetta contro l’indigestione, la flatulenza e la tosse (aggiungendo in questo caso anche un cucchiaino di miele). Oppure seguite la nostra ricetta della tisana contro il mal di pancia, che oltre al finocchio prevede l’utilizzo di cardamomo, zenzero e liquirizia.
Oltre agli infusi e ai decotti, tuttavia, il finocchio è buonissimo sia cotto che crudo in moltissime ricette.
A noi piace affettarlo per insalate estive davvero fresche, abbinandolo ad arance e misticanza e condendolo con olio e sale aromatizzato alle erbe.
Buonissimo è però anche il curry di verdure, nel quale non può mancare il finocchio: è semplicissimo, poiché prevede la cottura in padella con un filo d’olio delle verdure che preferiamo tagliate a dadini (patate, carote, finocchio…) con l’aggiunta di un cucchiaio di brodo di verdure e di un cucchiaino di curry di Madras, il curry non troppo piccante perfetto per i bambini (e che contiene già anche i semi di finocchio: una bomba di salute, quindi!).
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Un Natale di carta: le decorazioni, i lavoretti con i bambini
Martedì, 13 Dicembre 2016 07:18Preferire sempre la carta alla plastica: una regola che ormai abbiamo fatto nostra e che seguiamo molto volentieri, sia per l’ecologia che ci sta dietro sia per l’innegabile bellezza dei materiali più naturali.
Anche il Natale può seguire questa semplice regola; perché quindi non scegliere di realizzare le decorazioni, i lavoretti e i regalini con questo semplice materiale che spesso può essere anche di riciclo?
Un Natale di carta: le decorazioni, i lavoretti con i bambini e tutto ciò che di natalizio può essere realizzato con la carta e il cartone
- Il primo lavoretto è anche il più tipicamente natalizio, dal momento che con delle vecchie scatole da imballaggio possiamo realizzare insieme ai bambini dei bellissimi e semplicissimi alberi di Natale che ci permetteranno di non comprare e poi buttare (in maniera anti-ecologica) dei veri alberi e pinetti. Tagliate e incollate a forma di pino le facciate degli scatoloni, colorateli di verde e decorateli con dei bottoni (incollandoli con una pistola di colla a caldo): cosa c’è di più semplice e di più divertente?
(foto 1 http://artfulparent.com/2015/12/christmas-tree-craft-cardboard-buttons.html)
- Con dei vecchi pacchetti da regalo decorati a tema natalizio è possibile invece realizzare degli alberelli più piccoli fatti a partire dalla tecnica per costruire i ventagli di carta, quella semplicissima che prevede la piegatura a zig zag.
(foto 2 http://www.momontimeout.com/2014/12/easy-accordion-tree-ornaments-craft/)
- Anche gli angioletti sono un soggetto davvero natalizio e gioioso: con del cartoncino spesso e colorato potrete creare dei piccoli angeli da appendere all’albero, semplicemente tagliando la forma e pignola secondo le regole che trovate al link dell’immagine: https://www.thecrafttrain.com/1/post/2013/11/mini-paper-angels.html
(foto 3 https://www.thecrafttrain.com/1/post/2013/11/mini-paper-angels.html)
- Sempre tagliando e incollando otterrete dei bellissimi aggeggi per divertirvi nei Photo Booth natalizi, occhiali, barbe e cappellini incollati sugo stecchini da aperitivo da fare indossare a nonni e zii per ridere e immortalare i momenti più belli.
- Il collage è una tecnica che i bambini amano moltissimo, che permette di esprimersi in maniera astratta e attraverso il colore. Utilizzate della vecchia carta riciclata, anche di riviste e giornali, per colorare dei cerchi di cartoncino (utilizzando la colla vinilica stesa con il pennello), quindi dotate le palle di cordoncino e appendetele ai rami dell’albero.
(foto 5 http://www.artycraftykids.com/craft/paper-plate-baubles/)
- Piatti di carta, colori, pennarelli e cotone: questi gli ingredienti dei personaggi disegnati sui piatti usa e getta. Con il cotone i bambini potranno replicare la neve dei pupazzi, la barba di Babbo Natale e tutto ciò che salterà loro in mente mentre realizzeranno le loro belle faccione.
(foto 6 http://onelittleproject.com/paper-plate-christmas-crafts/)
- Per impacchettare i regali non comprate della carta apposta: prendete fogli bianchi che avete già in casa e decorateli stampando in maniera fai-da-te le decorazioni. Gli stampini saranno quelli semplicissimi con le patate!
(foto 7 http://trendenser.se)
- Conoscete il washi-tape? E’ un tipo di scotch comodissimo e divertente poiché è decorato in maniera geometrica e fantasiosa e perché è leggero e non strappa la carta. Per incartare i regalini create insieme ai bimbi delle decorazioni a forma di albero ritagliando strisce di washi-tape e incollatele su dei semplici sacchetti per il pane.
(foto 8 http://www.foodcraftsandfamily.com/easy-washi-tape-christmas-tree-treat-bag)
- E se a casa non avete un focolare ma vorreste proprio ricreare quella strabiliante atmosfera che il camino dona alla casa, perché non realizzarne uno con dei vecchi scatoloni? La magia è assicurata!
(foto 9 https://it.pinterest.com/pin/497225615084170589/)
Sara Polotti