I veri possibili ostacoli all'allattamento
Mercoledì, 09 Dicembre 2015 10:29L'allattamento sembra per molte di noi un miraggio al quale non tutte possiamo aspirare. Ma perchè gli allattamenti falliscono?
Ecco allora i veri possibili ostacoli all'allattamento: le cause per cui una neomamma non allatta al seno
1. Routine ospedaliere che spesso allontanano il bambino dalla mamma nelle prime ore dopo il parto
2. Disagio da parte della neomamma ad allattare, ritenendolo un processo troppo faticoso rispetto alla praticità di un biberon
3. Paura da parte della mamma di non essere in grado, di non farcela, di non essere all’altezza, di essere fuori da quel mondo di istinto e naturalità dei nostri nonni che include l’allattamento
4. Mancata informazione sui luoghi e gli operatori formati per seguire l’allattamento. Ricordatevi che la figura professionale competente nell’aiutare le mamme fino dall’inizio dell’allattamento è l’OSTETRICA, non il pediatra
5. Difficoltà a lasciarsi andare e seguire i ritmi di richiesta del bambino
6. Immagine sbagliata del neonato dei primi mesi: il neonato è spesso visto come tendente al vizio e la conseguenza è che la neomma ha paura di viziarlo. Così il bambino non si attacca al seno solo per mangiare ma anche per sentire da vicino la mamma, risentire le sensazioni che provava nell'utero, stimolare il seno nella produzione di latte, consolazione, bisogno di contenimento, strumento per addormentarsi. E tutte questi sono bisogni, non vizi.
7. Mancato sostegno da parte del compagno e dei famigliari
8. Consigli di “falsi miti” che minano ancora di più la fiducia in se stessa della neo-mamma
9. Utilizzo dell’aggiunta di latte artificiale nei primi giorni di vita
10. Utilizzo eccessivo del ciuccio nei primi 30 giorni di vita del neonato, prima che l’allattamento sia ben avviato
Articolo tratto dal libro Mamme pret a porter, Mental Fitness Publishing
Foto Credits: https://www.flickr.com/photos/hugabub-babywearing/8137751994
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
10 cose che solo gli steineriani capiranno
Mercoledì, 09 Dicembre 2015 10:13Se avete scelto una scuola steineriana per il vostro bambino, o se l'avete frequentata voi durante la vostra crescita, ci saranno delle cose che non potranno più essere levate dalla testa, o che, nel momento in cui verranno riviste, susciteranno ricordi e sensazioni che solo chi è stato in una classe steineriana potrà capire!
Ecco 10 cose che solo gli steineriani capiranno: piccole curiosità che solo chi è stato in una scuola Waldorf riconosceranno immediatamente
1. La poesia del Mattino: Ve la ricorderete per sempre, e ogni tanto vi ritroverete a ripeterla nella vostra testa. In effetti è sempre utile! La riproponiamo, per chi non la conoscesse (o per chi volesse riguardarla con un sorriso!).
Del sol l’amata luce,
il giorno a me rischiara
dell’anima la forza,
agli arti dà vigore nello splendor solare,
onoro o Dio la forza
che tu benevolmente,
nell’anima ponesti
che io sia laborioso,
di apprendere desioso
nascon così da te,
la luce ed il vigore
fluisca ognor a te,
riconoscenza e amore.
2. Probabilmente vi ricorderete con un sorriso che chiamavate la maggior parte dei vostri insegnanti con il nome proprio!
3. Avrete ancora da qualche parte quella ciotola creata partendo da un blocco di legno e lavorata con nient'altro che della carta vetrata e una sgorbia.
thelittlegnomeshome.blogspot.com.au
4. Conoscete tutte, tutte, tutte le potenzialità e le modalità di utilizzo della cera d'api: quante volte la si utilizzava!
5. Vi ricorderete dell'imbarazzo in quegli attimi in cui i vostri amichetti (di altre scuole) parlavano di quel cartone o di quel film divertentissimo, di quel programma per bambini o di qualcosa relativo alla tivù: niente, non sapevate niente, ché la tv era p-r-o-i-b-i-t-a!
6. Quantomeno, i vostri quaderni erano bellissimi, mica come i loro!
Foto Credits: wiws.org
7. Avevate una familiarità incredibile con la seta tinta e il legno laccato.
8. Al contrario, le penne stilografiche erano off-limits.
9. Le vostre scuole, architettonicamente parlando, sembravano evitare come la peste gli angoli retti. Ma questo non è un difetto, no?
Foto credits: http://www.vitra.com/en-gb/magazine/details/alchemy-of-the-everyday
10. Dopo qualche anno, avete capito finalmente che le pigne apparentemente rappresentano il giocattolo per eccellenza: per gli insegnanti, il loro utilizzo era praticamente illimitato!
Foto Credits: http://theimaginationtree.com/2011/07/discovery-box-11-pine-cones.html
Sara Polotti
Foto Credits: http://www.nymetroparents.com/queens/listing/The-Waldorf-School-of-Garden-City-58699
Il progetto ReMida
Mercoledì, 09 Dicembre 2015 09:08In seno al Reggio Approach, di cui vi abbiamo già parlato, è nato il progetto Remida. Riciclo, valorizzazione dello scarto, messaggio etico: tra i pilastri di questo metodo educativo ci sono anche quelli relativi all'ecologia, e il progetto Remida è la perfetta attività per raccoglierle tutte.
Ecco spiegato meglio il progetto Remida: qualche informazione in più su un programma che piacerà tantissimo ai bambini, e anche alla natura
Qualcosa vi avevamo accennato: il discorso era saltato fuori parlando del MuBa, il Museo dei Bambini di Milano situato nella magnifica Rotonda di via Besana, che al suo interno accoglie ReMida Milano.
Remida è nato nel 1996 a Reggio Emilia, all'interno delle esperienze proposte dalle Scuole di Reggio e dal Reggio Approach ideato da Loris Malaguzzi, e gravita attorno alla rete di esperienze proposte dal Centro Internazionale Loris Malaguzzi. Colonne portanti del metodo pedagogico ed educativo sono le idee relative all'infondere nel bambino la consapevolezza etica nei confronti dell'ambiente. Riciclo creativo e utilizzo degli scarti sono lo strumento prediletto.
Il progetto nasce quindi come lavoro culturale per i ragazzi attorno ai temi di sostenibilità , creatività e ricerca sui materiali di scarto. La sede principale si trova in via Verdi 24 a Reggio Emilia, ed è aperta al pubblico il martedì e il giovedì dalle 15 alle 18 e il mercoledì e il venerdì dalle 9 alle 12.30.
Al suo interno accoglie fondi di magazzino, materiali di scarto, ritagli, sfridi, materiali fallati e eccessi di produzione altrimenti destinati all'immondizia e allo smaltimento devoluti da circa 200 aziende di ogni tipo del territorio. Il Centro Remida li recupera, proponendoli al pubblico come soggetto da studiare e da utilizzare creativamente.
I materiali sono quindi messi a disposizione dei visitatori, che sono sollecitati a trasformarli, ad incuriosirsi su di essi, a trovare una nuova prospettiva e nuovi sguardi. Non solo bambini e solaresche: tutta la cittadinanza è invitata ad usufruire dei servizi, dalle visite agli incontri di formazione fino ai dibattiti per sensibilizzare sulla riduzione dei consumi e degli scarti.
Tra le attività proposte, si trovano, oltre alle visite libere e guidate, un percorso di avvicinamento ai materiali e un workshop e un percorso sull'espressività dei materiali (nell'Atelier I linguaggi della Materia).
Ogni anno, inoltre, viene organizzato il Remida Day: alla sua sedicesima edizione, la giornata dedicata al progetto prende vita a maggio dopo aver attraversato tutto l'anno. Durante le giornate di celebrazione, i partecipanti sono invitati a riflettere sull'idea di scarto e sulle proprie abitudini. Oltre agli eventi collaterali per tutta la città di Reggio Emilia, conosciutissima è la Fiera dell'Usato Domestico: è un'occasione unica per rimettere in circolo gli oggetti del proprio quotidiano che non si usano più e quindi per dare una nunova possibilità di vita ad oggetti usati caduti nel dimenticatoio o destinati al macero. Riuso, non usa e getta: ecco il messaggio.
Inoltre, tenendo monitorato il sito web del progetto, è possibile restare aggiornati sulle attività tematiche proposte durante tutto l'anno, come quelle sotto Natale, i percorsi di formazione specifici o la partecipazione in fiere di tutta Italia (dove gli interessati troppo lontani da Reggio potranno conoscere più da vicino la realtà Remida).
Ma non disperate, Remida è presente in pianta stabile anche in altre città italiane e del mondo: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Genova, Firenze, Rovereto e Varese; Trondheim in Norvegia, Francoforte in Germania, Sodertalje e Vaggeryds in Svezia, Perth in Australia e Buenos Aires in Argentina.
Sara Polotti
Dolore alla schiena in travaglio
Martedì, 08 Dicembre 2015 09:16Foto Credits: By Rshumway (Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC BY-SA 4.0-3.0-2.5-2.0-1.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0-3.0-2.5-2.0-1.0)], via Wikimedia Commons
Il dolore alla schiena in gravidanza e travaglio è un fastidio comune a molte donne. Tra il 50% e l’80% delle donne in gravidanza manifesta il mal di schiena, in maniera più o meno forte.
Solitamente il dolore alla schiena è di due tipi: o lieve durante certe attività, oppure più forte e costante, della durata di più giorni. In media, questo mal di schiena si manifesta durante gli ultimi mesi di gestazione, ma alcune future mamme lo provano anche tra l’ottava e la dodicesima settimana di gravidanza.
Durante il travaglio, invece, il mal di schiena è di tipo diverso, ed è proprio indice dei cambiamenti che stanno avvenendo nel corpo e che porteranno al parto.
Dolore alla schiena in travaglio: come si manifesta il mal di schiena durante la gravidanza e il travaglio e come alleviarlo
Per quanto riguarda il mal di schiena in gravidanza, come dicevamo questo può comparire nelle prime settimane di gestazione, oppure, più frequentemente, tra il quinto e il settimo mese, in maniera lieve in base alle posizioni assunte o in modo più costante e duraturo nel tempo.
Solitamente questo mal di schiena in gravidanza è lombare, ovvero interessa la parte bassa della schiena, ed è provocato spesso da certe posizioni, come lo stare sedute troppo a lungo o mantenendo la stessa postura per molto tempo, sia in piedi che sedute. Le cause sono da ricercare nell’aumento di peso, nel cambiamento di postura che la gravidanza provoca (dal momento che la gravità del corpo e il baricentro si spostano), nei cambiamenti ormonali e nella separazione delle fasce muscolari. Anche lo stress può essere causa di mal di schiena.
In tutti questi casi, possiamo, in maniera naturale, provare a ridurre questo mal di schiena. Innanzitutto, facciamo attenzione alla nostra postura e ai nostri movimenti: come dicevamo, i dolori alla schiena in gravidanza sono spesso causati dal mantenimento di una posizione troppo a lungo. Durante la giornata, dunque, possiamo provare a muoverci e a cambiare postura, in maniera delicata, alzandoci se stiamo troppo sedute, camminando un po’, sedendoci se stiamo troppo alzate…
Esistono poi alcuni esercizi che alleviano il dolore, e che il nostro fisioterapista saprà indicarci a seconda della nostra situazione. Altri accorgimenti sono: portare poco i tacchi; dormire sul fianco sinistro con un cuscino tra le gambe; sfruttare terapie con il calore o con il freddo.
Durante il travaglio, invece, il mal di schiena si manifesta in maniera diversa. Il crescente dolore alla schiena negli ultimi mesi di gestazione, infatti, è uno dei sintomi dell’avvicinamento del parto. Oltre alle contrazioni uterine che si avvertono nella zona dell’addome, molte donne percepiscono il dolore più in basso, verso i muscoli delle cosce e sulla schiena, in zona renale e sacrale.
Questo fastidio (che ricorda anche i dolori mestruali, e non solo il classico mal di schiena) è dovuto anche all’abbassamento del bambino, che si sta avviando verso il canale del parto, ed è spesso associato, appunto, al dolore al basso ventre.
Esistono alcuni metodi per alleviare questo mal di schiena da travaglio. Il primo è stare carponi, ovvero a quattro zampe, per rilassare i muscoli della schiena. Oppure possiamo ricorrere alla Gym-Ball, la palla da palestra, una sfera di grandi dimensioni che permette di massaggiare la schiena e il ventre in maniera delicata, con i movimenti che danno più sollievo.
Anche il calore può essere sfruttato per alleviare il dolore e rilassare i muscoli: un bagno caldo può fare molto bene, così come una borsa dell’acqua calda applicata alla zona dolente.
Le basi del massaggio infantile Shantala
Martedì, 08 Dicembre 2015 08:43Sempre più si parla di massaggio infantile: in ogni dove pullulano corsi di massaggio al bebè, alcuni con obiettivi puramente relazionali ossia di offrire alle mamme un momento di incontro e di confronto costruttivo e insegnare una modalità di relazione con il proprio piccolo tramite il contatto corporeo, altri invece che oltre a questo veicolano tecniche ben precise. Ho insegnato massaggio infantile per 7 anni ed è stata un'esperienza incredibile, ad ogni inizio ero emozionatissima: questo perchè non solo ogni gruppo è differente, ma anche ogni mamma e ogni bambino lo sono. Ci sono bambini che non amano molto il contatto fisico, altri che si addormentano dopo pochi minuti, altri ancora che vogliono stare attaccati al seno tutto il tempo. Cosa fare allora? Se si parte dalle manualità non si può che sbagliare, perchè quando si mette prima la tecnica il fallimento è dietro l'angolo. Quello che volevo fornire durante i miei corsi e che voglio proporvi ora è un insieme di informazioni utili, uno schema concettuale per creare un massaggio vostro, su misura per voi e i vostri bambini.
Ecco quindi cosa dovete sapere per effettuare il massaggio al bebè: le basi del massaggio infantile Shantala
In occidente il massaggio al bebè è stato “portato” dal ginecologo francese Leboyer dopo i suoi soggiorni di studio in India: qui infatti il massaggio infantile è un must per le neomamme, che massaggiano i propri bimbi quotidianamente secondo un sapere tramandato da madre in figlia che consiste in una serie di manualità dolci, ritmiche e consapevoli.
Il massaggio al bambino ha numerosissimi benefici:
- Contribuisce ad armonizzare il legame mamma-bimbo
- Favorisce il rilassamento e un sonno più profondo
- Diminuisce il pianto
- Aiuta il bambino ad autopercepirsi, quindi a percepire il suo corpo che per lui non è scontato, anzi è una totale novità. Il bebè infatti non sa di avere piedi, gambe, schiena, ma impara a sentirli e riconoscerli attraverso il contatto con una superficie altra.
- Se fatto con costanza riduce notevolmente le coliche e la stipsi
- Favorisce lo svuluppo neuro-psico-motorio
- Diminuisce i livelli dell’ormone dello stress, rafforzando il sistema immunitario
Che cosa non è il massaggio: IL MASSAGGIO NON E’ UN INSIEME DI MANUALITA’ DA APPRENDERE E DA APPILCARE AL PROPRIO BIMBO O SOMMINISTRARE COME UNA MEDICINA.
La qualità del massaggio è da ricondurre a:
- Stato d’animo della mamma (per questo motivo nel mio corso di massaggio infantile effettuavo qualche istante di rilassamento prima di iniziare il massaggio. Se ci rendiamo conto che per noi non è il momento adatto, lasciamo perdere, non siamo pessime mamme se in quel momento non effettuiamo il massaggio, anzi siamo mamme forti della consapevolezza del bene nostro e del nostro bimbo!
- Ritmo costante, non troppo lento ma sicuramente non veloce. Proviamo sul nostro avambraccio la differenza che può fare il ritmo nel massaggio, effettuando un movimento lento e costante, ritmico per almeno 40 secondi e uno veloce e uno privo di ritmicità.
- Ogni bambino ha le sue preferenze: se alcuni bimbi amano farsi massaggiare per ore, altri hanno tempi di adattamento più lunghi, per cui devono abituarsi a questo tipo di stimolazione prima di apprezzarla. Per altri invece la posizione coricata è fastidiosa (magari a causa di reflusso), per cui prediligono essere massaggiati su una sdraietta. Altri ancora (come i bambini pitta in particolare) non amano molto gli sfioranti leggeri e prediligono movimenti molto lenti e spesso solo circoscritti alle gambine, e sembrano apprezzare maggiormente il baby yoga che prevede il movimento. Insomma, anche nel massaggio, ogni bimbo e a sé, solo noi mamme possiamo trovare la nostra modalità di massaggio, il nostro massaggio, nostro e del nostro bimbo, non della nostra insegnante.
- Non “mozzare i movimenti”: quando effettuiamo le mungiture (ossia il massaggio agli arti partendo dal centro quindi dall'anca o alla spalla fino al piede o alla manina) lasciamo che la nostra mano scivoli fino oltre le dita, non terminiamo la manualità quando finisce l'arto. Proviamo sul nostro braccio a mozzare il massaggio quando finisce la mano e poi al contrario a scorrere lasciando scivolare il movimento, e notiamo la grande differenza in qualità.
- Utilizzo di oli spremuti a freddo, ex olio di mandorle dolci (bio) spremuto a freddo etc... non un mix di oli preparati (anche se da aziende famose) specifiche per il massaggio. L’unico mix di oli che mi sento di poter consigliare presente sul mercato è l’olio per il pancino Weleda, per il resto evitateli accuratamente. Sugli oli base da usare rimandiamo al capitolo 1 del mio libro Mamme pret a porter, mentre vi consiglio questo articolo in merito all'uso degli oli essenziali per i bambini e i neonati. Infine ecco una ricetta strepitosa per creare in casa un'olio per il pancino contro coliche e stipsi.
- Rituali: create una ritualità in cui il bambino riesca a comprendere che iniziate il massaggio: quindi proponete una manualità (sempre la stessa) che il bambino impara a ricondurre come inizio del massaggio. Accettiamo che ci siano momenti in cui ha piacere e altri in cui non ha piacere: in questo modo insegneremo al nostro piccolo fin dall'inizio che può dire "no" quando non ha piacere di essere toccato, competenza molto utile da avere nella vita.
- Costanza: gli effetti positivi del massaggio (riduzione delle coliche, miglioramento del sonno...) si hanno se il massaggio viene effettuato con costanza, per cui vi consiglio di effettuarlo tutti i giorni (in caso di coliche o stipsi il massaggio al pancino dovrà essere effettuato 3 volte al giorno)
- Distinguiamo le manualità di carico da quelle di scarico: il carico consiste in massaggi che partono dall’estremità degli arti e confluiscono verso al centro del corpo, mentre lo scarico dal centro del corpo verso le estremità, per esempio dal bacino al piede. I bambini pitta e vata devono solo essere massaggiati con modalità di scarico, mentre per i kapha talvolta è utile anche effettuare qualche manualità di carico la mattina.
Nei prossimi giorni inseriremo le principali manualità previste nel massaggio infantile Shantala. Vi aspettiamo!
Giulia Mandrino
Foto Credits: Andreas Bohnenstengel [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Cucina macrobiotica per mamme
Martedì, 08 Dicembre 2015 07:47Si sente spesso parlare di macrobiotica ma che cos'è davvero l'alimentazione macrobiotica e come può essere applicata alla vita frenetica quotidiana di noi donne di oggi?
Ecco i consigli e le risposte alle mie domande di Silvia di macrobioticamente.it: cucina macrobiotica per mamme e non solo
Ciao Silvia, ci racconti come ti sei avvicinata alla macrobiotica e il tuo percorso formativo e personale? (e' stato facile all'inizio cambiare il tuo regime alimentare?
"Ciao! Grazie per questa domanda, non ho molte occasioni in cui possa raccontare il mio percorso, quindi ne approfitto volentieri. Il primissimo approccio è stato durante gli anni di università, e parliamo di almeno 12 anni fa. In quell'occasione ero solo curiosa e attratta, ma non mi sono mai messa a praticare seriamente perché vivevo con i miei genitori e non ero io la regina della cucina. Dopo qualche anno, complice un periodo in cui ero sempre ammalata, ho comprato un libro e ho fatto il grande passo.
L'ho fatto nel modo peggiore, nel modo che sconsiglio vivamente ai miei assistiti, nel modo che nessuno dovrebbe fare MAI. Tutto di colpo, da un giorno all'altro. Bum. Cambio drastico.
Ecco, per tutti quelli in ascolto, non fate come me. O avete una fortissima motivazione (o curiosità), o la forza di volontà tenderà ad abbandonarvi la prima sera in cui tornate tardi e due fette di prosciutto saranno più allettanti di 45 minuti di cottura del riso integrale. Dopo qualche anno da autodidatta in cui ho letto e studiato e frequentato corsi in ordine sparso, ho deciso di "fare sul serio" e di buttarmi in questa avventura in cui credo profondamente. Mi sono diplomata a La Sana Gola e ho iniziato seriamente la mia attività."
Cos'è la macrobiotica?
"La macrobiotica è la traduzione, in termini di alimentazione, delle leggi che regolano tutto l'universo. Nasce in oriente, quando si è scoperto che le regole della medicina cinese potevano essere applicate alla nutrizione. Si basa sull'equilibrio tra yin (forza espansiva) e yang (forza contraente) e sul presupposto che il nostro corpo, che è stupefacente nella sua perfezione, cerchi di eliminare gli eccessi alimentari che noi introduciamo per rimanere in uno stato di equilibrio. Per semplificare, se mangio troppi zuccheri raffinati (estremamente yin), il mio corpo dovrà lavorare per buttarli fuori. Se esagero senza ritegno, non riuscirà più a smaltire gli eccessi in tempo utile, ed è verosimile pensare che si possano generare disturbi e malattie.
In più, la macrobiotica ci riporta alla semplicità e alla natura: si cerca di consumare in base alla stagionalità e alla vicinanza dei cibi (diciamo basta allo spuntino fatto di banane! :).
Per finire, quello che più mi piace è che la macrobiotica mi ha insegnato l'equilibrio. Non è una dieta dimagrante (anche se inevitabilmente si perde peso), non è una vita di privazioni, si impara ad apprezzare l'eccezione in tutte le sue sfaccettature. Non si parla di grammi, di molecole, di proteine, di polifenoli ecc. Tutto questo lo lasciamo agli esperti: noi ci preoccupiamo di mangiare in modo semplice e salutare, con i dovuti strappi alla regola."
Ho trovato molto interessante una frase nel tuo blog: "Non mi stancherò mai di ripeterlo (o forse sì), ma l'acqua e limone al mattino, se poi andiamo a fare colazione con cappuccino e brioche al bar, non ha nessun senso.". Lo condivido pienamente. Ormai c'è la moda del rimedio che più che un aiuto effettivo viene usato come talismano. Ci racconti la tua visione a riguardo?
"Premetto che io sarei una grandissima fan dei miracoli del benessere. Ci fosse la pillola anti-ritenzione ne inghiottirei a palate. Purtroppo, però, il benessere a 360° passa attraverso taaante componenti. L'alimentazione, l'attività fisica, la serenità, un ambiente favorevole... A noi piace pensare che bevendo acqua e limone al mattino siamo a posto tutto il giorno. Corpo e coscienza puliti. Senza nulla togliere alle virtù del limone, il rimedio naturale, per essere efficace, deve essere inserito in un contesto adeguato. Faccio un esempio estremo: il riso integrale è considerato un cereale dimagrante, ma se lo mangio con un sugo alla salsiccia... beh... chiaro, no?
Quindi il procedimento è: prima tolgo la causa di quello che mi fa male, poi eventualmente mi aiuto con un rimedio.
Purtroppo quello che ci frega è che siamo stati abituati alla filosofia del "tutto subito", e non abbiamo più voglia di dare tempo al nostro corpo di guarirsi, di curarsi, di riprendersi il suo equilibrio.
Dovremmo andare contro questa mentalità del "tutto facile", perché non funziona così. Ogni conquista e ogni cambiamento sono frutto di (anche minima) fatica: è vero che noi ormai siamo allergici alla parola stessa, ma è anche vero che è un percorso bellissimo e che da grandi soddisfazioni."
E' possibile mangiare macrobiotico anche se si è fuori a pranzo per lavoro?
"Mi piacerebbe dire di sì, ma le difficoltà ci sono. Quando si segue un'alimentazione basata sul cosa non si mangia è più semplice. Prendiamo i vegani. Tutto quello che non è animale è consentito. Quindi una pasta al pomodoro può essere una soluzione.
Quando, invece, ci si basa su cosa si mangia, è più complicato. Se mangiamo fuori una volta ogni tanto, la pasta al pomodoro non è un problema. Però se tutti i giorni dobbiamo mangiare in mensa non funziona più: la farina bianca è dannosa, il pomodoro è una solanacea e a lungo andare non fa bene.
Dipende sempre tutto dalla motivazione: basta portarsi da casa gli avanzi della cena, e riservare i pranzi fuori per occasioni particolari. Il trucchetto è nell'organizzazione."
Come fare per mangiare cena fuori?
"Se si cena fuori una volta ogni tanto, e non si sta seguendo un regime curativo, si può optare per piatti semplici, non troppo conditi e senza intingoli vari, possibilmente fatti con ingredienti di stagione (prosciutto e melone a dicembre NO, la bavarese alle fragole a febbraio NO, ...).
Una buona alternativa sono i ristoranti etnici, anche se spesso la qualità lascia a desiderare.
Se, invece, si è in un periodo strettamente curativo, bisogna armarsi di forza di volontà e di raggiungere gli amici per un caffè. Però parliamo di un periodo limitato, e vi posso assicurare che i benefici superano di gran lunga le frustrazioni :)"
Hai dei consigli alimentari per le nostre mamme in merito all'alimentazione dei bambini?
"Non ho figli, quindi parlo per esperienza "indiretta". Vedo spesso bimbi che soffrono di problemi di pelle o di eccesso di muco (raffreddori, otiti, ...) e in genere questi disturbi sono accompagnati da un uso eccessivo di yogurt, succhi di frutta, spremute e prodotti molto zuccherati. Quindi consiglio vivamente di tagliare sul consumo di zuccheri e latticini, anche yogurt di soia, latte di riso e via dicendo, ma di rimanere anche per loro sul più semplice possibile. Infine, è importante farsi seguire da qualcuno, senza improvvisare :)"
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
10 modi per prendersi del tempo per sé in 10 minuti
Lunedì, 07 Dicembre 2015 10:14Le donne sono sempre di corsa. Casa, lavoro, lavatrici, lavoro, manicaretti, lavoro. Se aggiungiamo all'essere donna l'avere qualche pargolo, beh, di tempo per se stesse ce n'è veramente poco. Ok, non c'è proprio. Ma è importante prendersi un po' di "me-time", lo sapete, vero?
Rilassarsi e prendersi cura del proprio corpo (con benefici sulla mente e sul cuore) è di vitale importanza per rimanere in equilibrio. Concedetevi sempre un piccolo spazio tutto femminile: non lo rimpiangerete.
Di seguito, 10 modi per prendersi del tempo per sé in 10 minuti: dei suggerimenti per coccolarsi e farsi del bene che non richiedono molto tempo ma dalla resa favolosa!
1. Meditazione
Ne bastano pochi minuti al giorno: chiudere gli occhi, concentrarsi sul proprio respiro, trovare uno spazio mentale di pace e sgomberare la mente può fare miracoli. Magari con una candela profumata accesa accanto a voi, sul tavolino, e un po' di musica in grado di tranquillizzarvi e distendere i vostri nervi!
2. Esercizio fisico
Ritagliarsi alcune ore per fare esercizio fisico è difficile; perché allora non provare a farlo in dieci brevissimi minuti? Anche per le più pigre è fattibile, e soprattutto lo è per quelle mamme che vogliono godersi per un attimo la quiete del riposino pomeridiano del figlio (solitamente già dalla sesta settimana dopo il parto è possibile riprendere la ginnastica!).
Basta concentrarsi su delle piccole routine che coinvolgano l'intero corpo. Lo yoga può essere un ottimo inizio: esiste anche una bellissima e super utile applicazione scaricabile gratuitamente sul vostro smartphone, 10Min Yoga, creata appositamente per chi è sempre di fretta ma non vuole rinunciare ai benefici di questa disciplina (e con una musica in sottofondo che infonde davvero tanta quiete)!
3. Telefonare fa bene al cuore
Una telefonata, una sessione in facetime, una videochat in Skype: alzare la cornetta e chiamare la vostra confidente o quell'amico che ormai vive lontano fa benissimo al cuore e alla mente. Un po' di gossip leggero, qualche chiacchiera senza pretese, un po' di risate: è tutto il necessario per calmare un po' i nervi.
4. Massaggi
Chiedi al tuo compagno di farti un buon massaggio rilassante e che insista sui punti di tensione più indolenziti: il rilassamento sarà istantaneo, e, almeno per un attimo, la mente si sgombrerà per concentrarsi sui benefici appena aquisiti.
5. Concedersi un regalino delizioso
Può essere un pranzo particolarmente gustoso, una merendina mangiata in santa pace, una cioccolata calda in quel posticino tanto carino, un frullato di frutta: quei dieci minuti saranno per te e per il tuo palato (anche lui se lo merita!).
6. Diario
Tenere un diario è davvero terapeutico: scrivere nero su bianco sensazioni, emozioni e preoccupazioni aiuta a mantenerle sotto controllo, analizzarle e renderle meno pesanti. E, non ultimo, sarà bello rileggere tra qualche anno le avventure di quando eri mamma di un piccolo frugoletto. Così non dimenticherai mai di quel periodo così difficile eppure così meraviglioso.
7. Musica
In dieci minuti puoi ascoltare quelle due o tre canzoni che ti mettono energia quando sei sfinita, che ti calmano quando sei arrabbiata, o semplicemente che ti piacciono al punto da volerle tenere solo per te. (E qui trovate un'occasione imperdibile, se siete amanti della musica!)
8. Shopping
È sempre terapeutico lo shopping per noi donne. Sempre. Pensate allora quanto può esserlo in un periodo come questo: i benefici (effimeri e un po' frivoli, ma chissenefrega) si raddoppiano! Mi raccomando, non shopping per il vostro bimbo o il vostro uomo, non fatevi tentare: dev'essere shopping solo per voi. È tempo di comprare quella gonna tanto carina o quella borsa con cui sarete bellissime in giro per la città!
9. Spa
Una spa senza andare in spa: non c'è tempo, ma bastano pochi minuti per applicare una maschera energizzante sul viso, farsi una manicure veloce o per fare un bagno aromatico con qualche luce soffusa. Benefici esteriori ed interiori! Val alla nostra sezione di cosmesi homemade super facile!
10. Libri
Forse solo le super lettrici riescono a leggere più di una pagina alla volta quando in casa c'è un bambino, ma perché rinunciare in caso contrario? Si possono leggere anche le riviste: gossip, arredamento, femminilità, scegliete voi quella che più preferite, e riservatevi il tempo per leggere qualche pagina e qualche articolo per volta.
Sara Polotti
Ecco una idea semplice ma super per proporre una cena sfiziosa: vi propongo infatti una ricetta per fare crepes leggere e senza proteine animali utilizzando come ripieno alcuni golosi ingredienti veg, l'ideale dopo un pasto super proteico delle nostre mense scolastiche.
Ecco una ricetta che ha conquistato i nostri cuori in questo freddo autunno: è un estratto di mele caldo con spezie e scorza d'arancia
Decorazioni naturali per l'albero di Natale da fare con i bambini
Domenica, 06 Dicembre 2015 16:53La plastica sgargiante delle palline natalizie che usavamo negli anni Novanta è abbastanza superata, che dite? Ci sono molte altre decorazioni decisamente più carine e, in linea con i tempi, ecologiche ed economiche che renderanno la nostra casa, durante queste feste natalizie, accogliente e divertente!
Ecco alcune decorazioni naturali per l'albero di Natale da fare con i bambini: qualche idea per riciclare ciò che la natura ci offre, divertirsi in famiglia e rendere la casa super natalizia!
Le pigne
Se ne trovano a bizzeffe in prati e parchi: perché non portarne a casa una manciata e trasformarle in qualcosa di davvero divertente?
Semplicemente usando un vecchio omino di metallo e del fil di ferro per piante è possibile ricavare una corona di pigne davvero affascinante!
http://www.iheartnaptime.net/diy-pinecone-wreath/).
Oppure, con della colla a caldo, dei nastri e dei pom pom di stoffa si possono creare delle decorazioni per l'albero davvero divertenti.
P.s.: Meglio cuocerle per 45 minuti nel forno a 200 gradi: così non rischierete di portare in casa insettini infestanti!
http://onelittleproject.com/pom-poms-and-pinecones-christmas-ornament
I rametti
Idem, anche questo è un materiale che potrete trovare letteralmente ovunque: i legnetti si trovano davvero dappertutto, e dopo averli raccolti (già questa può essere un'attività divertente per la famiglia!) con un po' di fantasia, della colla a caldo, delle pinze (con le quali tagliare tutti i rametti della stessa lunghezza) e del filo di paglia il risultato saranno delle stelline bellissime da poter usare come decorazioni per l'albero o per la casa.
http://spalvotasdryzuotas.blogspot.ie/2013/12/dekoracijos-is-medzio-saku.html
La frutta
Qui un'idea che permetterà di creare decorazioni assolutamente meravigliose e di riempire casa con un inebriante profumo invernale: essicare la frutta per farne elemento decorativo è bello e utile! Basta tagliare la frutta (perfette saranno le arance, anche mele e pere sono bellissime: basta usare solo le parti più centrali, quelle più larghe!) a fettine (facendovi aiutare dai vostri bambini sotto la vostra supervisione) e disporla su una teglia foderata di carta forno. Per assicurare il profumo natalizio, al centro di ogni fettina adagiate, premendo, qualche chiodo di garofano: l'aroma sarà delizioso e avvolgente! Una volta pronte, mettete tutto in forno a 75 gradi (meglio stare sulle temperature più basse!), e dopo un'ora girate le fettine. A questo punto, passata un'altra ora, dovreste vedere le fettine secche al punto giusto (altrimenti lasciatele ancora qualche tempo: in base al forno e allo spessore della frutta potrebbe variare il tempo di essicazione). Una volta estratte dal forno saranno pronte per essere utilizzate nella maniera che più preferite. Disposte su vassoi argentati come centrotavola, bucate per crearne delle decorazioni per l'albero, composte a ghirlanda muniti di ago e filo: stanno bene in ogni modo!
http://rainydaymum.co.uk/dry-citrus-fruit-festive-decorations
Le foglie
Un ago robusto, del filo per ricamo e tutte le foglie cadute che trovate in giardino: niente di più. Basterà infilare il filo, muniti di ago e ditale per non pungersi le manine, foglia per foglia, e appendere il festone naturale sulla porta di casa o sopra al camino!
http://seafieldandtribe.com/2012/10/09/diy-autumn-leaf-bunting/
La frutta secca
Le ghirlandine di frutta secca sono bellissime, e c'è un modo semplice semplice per crearle: con della colla a caldo e prendendo in prestito un coperchio da barattolo, basterà incollarle tenendo il bordo come riferimento per creare un cerchio perfetto!
http://www.welke.nl/photo/BijBabs/hoe-simpel-om-iets-mooi-rond-te-krijgen-lijmen.1404657389