6 giochi durante il cambio pannolino
Perché le pratiche quotidiane devono diventare noiose? Perché devono essere uno stress per la mamma ed il bambino? Lo diciamo sempre: il cambio, il bagnetto e il prendersi cura del bambino devono essere un momento di relax per entrambi, ed è per questo che in passato abbiamo voluto suggerirvi i giochi perfetti durante il bagnetto, le attività tattili durante le cure quotidiane e i massaggi perfetti per le coccole serali.
Ora è il momento del cambio pannolino, che al bambino, quando fatto con amore e dolcezza, piace molto e con con pochi accorgimenti può trasformarsi in un momento ancora più producente, divertente e rilassante.
6 giochi durante il cambio pannolino: ecco le attività e i gesti che possiamo compiere quando cambiamo il pannolino dei nostri bambini
- Iniziamo con un semplice massaggio, che non dovrebbe essere un gesto fatto sporadicamente, ma un’abitudine coccolosa. Soprattutto la sera, durante l’ultimo cambio: approfittiamo della nudità del pancino e delle gambe dei nostri piccoli per inventare, con le dita, dei massaggi rilassanti o stimolanti. Usiamo anche delle creme adatte (noi preferiamo sempre l’Emulatte di Fiocchi di Riso, naturale e dal profumo inconfondibile di bambino): le dita scorreranno più agevolmente e la sensazione per il bambino sarà davvero piacevole.
- Passiamo poi a giocare con il disegno. Un disegno fatto con le dita, chiaramente. Al posto del massaggio, quindi, possiamo optare per dei segni e dei disegni sul pancino del bambino, che anche se ancora non capisce trarrà davvero piacere da questi tratti fatti con le nostre dita, picchiettando, scorrendo e circolando.
- L’abbiamo sempre fatto, ce l’hanno sempre fatto: parliamo del gioco del “cucù”, o “bubu-settete”, o che dir si voglia. Ognuno ha un nome che lo identifica, ma il gioco è lo stesso, ed è il semplice nascondersi e rispuntare facendosi vedere dal bambino. Sapete? Questo apparentemente innocente gioco ha dei benefici pazzeschi! Poiché attraverso esso il bambino, pian piano, impara la separazione e capisce che non deve averne paura. Nei primi sei mesi di vita, infatti, i bimbi non si sentono ancora come un essere staccato dalla mamma, ma come una sola entità, e quando questa scompare dalla vista o dalla stanza si sentono abbandonati da una parte di loro stessi. Sparire per un attimo per poi riapparire significa fargli capire che torneremo. Anche perché i neonati non hanno ancora il senso del tempo, e qualche secondo per loro significa un’eternità. Il “cucù” serve quindi a questo: a fare capire ai bambini che anche se la mamma non c’è tornerà sempre.
- Prendete poi uno specchio infrangibile dai contorni in plastica, di quelli fatti apposta per i bambini. Inizialmente fatelo specchiare voi, tenendolo in mano, e quando il bimbo inizierà ad afferrare gli oggetti lasciate che lo maneggi lui, scoprendosi nel riflesso e scoprendo anche tutto il mondo lì dentro, specchiandovi con lui.
- Le filastrocche sono sempre un’ottima idea: cantatene sempre un paio, a rotazione, e pian piano che il bambino cresce recitatele insieme (magari, quando capisce, recuperando anche il gioco dei disegni sul pancino, tracciando ciò che state citando insieme), inventando gesti con le braccia e con le mani da eseguire proprio durante il cambio.
- Infine, il momento del cambio è proprio un momento ideale per fare un po’ di baby yoga, in questo caso il nostro “I love you” Baby Yoga: mentre il bimbo è coricato a pancia in su, prendiamo le manine, alziamogliele in alto oltre la testa senza sforzare e pronunciamo “AI”; allarghiamo quindi le braccia all’esterno (circa all’altezza delle spalle, senza tenderle mai) e pronunciamo “LOVE”; infine chiudiamo le braccine sul petto e lentamente culliamo il bambino pronunciando “YOUUUUU”. Ripetiamo la sequenza un po’ di volte e prendiamo quest’abitudine, sfruttandola ad ogni cambio come un mantra.
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