Linfonodi del collo ingrossati nei bambini: cosa potrebbe essere?
I linfonodi ingrossati nel collo dei bambini sono un fenomeno abbastanza comune, che spesso genera preoccupazione. Va però detto che, nella maggior parte dei casi, si tratta di un segnale innocuo legato a infezioni o infiammazioni temporanee.
Per comprendere meglio questo sintomo e sapere quando è necessario consultare un medico, è utile approfondire alcune informazioni chiave.
Perché i linfonodi si ingrossano?
I linfonodi sono piccole strutture a forma di fagiolo che fanno parte del sistema linfatico, un componente essenziale del sistema immunitario. Quando un bambino ha un’infezione, come un raffreddore o un mal di gola, i linfonodi vicini alla zona interessata possono ingrossarsi per produrre più cellule immunitarie e combattere l'infezione. Questo processo è noto come linfoadenopatia reattiva ed è una risposta normale e temporanea.
Nel collo, i linfonodi possono aumentare di volume a causa di infezioni respiratorie superiori, faringiti, otiti o infezioni dentali. Di solito si tratta di noduli mobili, non dolorosi o solo leggermente dolenti, che si riducono una volta risolta l'infezione.
Quando preoccuparsi?
Nonostante l'ingrossamento dei linfonodi sia spesso benigno, ci sono alcune circostanze che richiedono una maggiore attenzione. Se i linfonodi sono molto grandi, duri, fissi o non diminuiscono di volume dopo alcune settimane, potrebbe essere necessario approfondire con il pediatra. Anche sintomi associati come febbre persistente, sudorazione notturna, perdita di peso o stanchezza marcata meritano una valutazione medica.
In rari casi, i linfonodi ingrossati possono essere legati a patologie più serie, come malattie autoimmuni, linfomi o infezioni croniche. Sebbene queste situazioni siano poco comuni, una diagnosi precoce è fondamentale per garantire un trattamento tempestivo.
Cosa fare
Il primo passo è osservare il bambino. Se non ci sono altri sintomi preoccupanti e il bambino è attivo e in salute, è probabile che i linfonodi si ridurranno spontaneamente. Può essere utile segnare la dimensione e monitorare eventuali cambiamenti nel tempo.
Se invece l'ingrossamento persiste o peggiora, è consigliabile consultare il pediatra o la pediatra. In alcuni casi, il medico o la medica potrebbe richiedere esami del sangue o un'ecografia per valutare meglio la situazione, agendo puntualmente.
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