Un'altra conseguenza del lockdown? La pubertà precoce
Oltre a noia e obesità, il Covid, la pandemia e i lockdown hanno portato ad un'altra conseguenza sui nostri bambini, costretti a casa per proteggere se stessi e gli altri dal Coronavirus: la pubertà precoce. A dare l'allarme è l'Ospedale Bambin Gesù, che ha pubblicato uno studio basato sull'alto numero di accessi per pubertà precoce durante il lockdown dello scorso anno, un numero preoccupante perché molto diverso rispetto a quello degli altri anni.
Ecco cosa sappiamo, i motivi di questo fenomeno e i numeri, ed ecco perché è una notizia preoccupante.
Cos'è la pubertà precoce
La pubertà precoce è la maturazione sessuale dei bambini e le bambine nel momento in cui comincia in periodi anticipati rispetto al solito. Si parla di pubertà precoce nelle bambine quando si sviluppano prima degli 8 anni e di pubertà precoce maschile quando questa avviene prima dei 9 anni.
Tendenzialmente, è un evento raro, che avviene nello 0,1-0,6% dei casi in Italia, e quando succede porta con sé diverse conseguenze negative, poiché i bambini e le bambine che ne soffrono vivono un'accelerazione dello sviluppo dei propri caratteri sessuali (anche esterni) e una chiusura delle cartilagini. Ciò significa quindi anche assestarsi troppo presto su un'altezza che resterà inferiore alla media.
Perché intevernire velocemente è importante
Quando la pubertà precoce è ormai avviata e assestata, purtroppo non c'è molto da fare. Se, al contrario, i genitori si accorgono dei cambiamenti e lo segnalano subito al pediatra o al medico curante, questi potrà indicare la terapia adatta prescrivendo dei farmaci che rallentino la pubertà e lo sviluppo. I bambini e le bambine, in questo modo, potranno continuare a crescere e svilupparsi secondo i tempi naturali, arrivando allo sviluppo nell'età adatta. Anche a livello psicologico: non bisogna dimentciare, infatti, che svilupparsi sessualmente troppo in fretta può avere, nella maggior parte dei casi, delle conseguenze psicologiche non indifferenti, dal momento che la mente dei bambini e delle bambine non è ancora pronta a questo cambiamento. C'è, insomma, uno sfasamento tra lo sviluppo fisico e quello psicologico.
Il lockdown e la pubertà precoce
Il lockdown del 2020, purtroppo, potrebbe aver accelerato la pubertà in molti più bambini e bambine rispetto al solito. A segnalarlo è l'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma che, dopo aver rilevato 224 accessi per pubertà precoce nel periodo della chiusura totale del 2020 ha confrontato i dati con il 2019: l'anno precedente i casi erano stati circa 90. Sono quindi più che raddoppiati. Gli specialisti del reparto di Endocrinologia hanno quindi condotto uno studio interno pubblicato poi sull'Italian Journal of Pediatrics, che mette in relazione l'asse ipotalamo ipofisiario, responsabile della pubertà, e il confinamento da Covid-19, che lo metterebbe in moto prima. Per ora si tratta di ipotesi, ma i Centri di Endocrinologia pediatrica di Genova, Cagliari e Napoli hanno avviato insieme al Bambin Gesù la seconda fase della ricerca che dovrebbe stabilire con più chiarezza l'origine del fenomeno.
Ad avere un'influenza, in ogni caso, sono probabilmente più fattori: la sedentarietà forzata, il cambiamento di vita repentino e massiccio, le modifiche all'alimentazione (più calorica), l'uso prolungato degli schermi per la DAD...
Come riconoscere la pubertà precoce
Non c'è una regola valida per tutti, ma di certo ci sono dei segnali. I bambini (prima degli 8 e 9 anni) cominciano infatti a crescere in altezza molto in fretta, ma soprattutto a sviluppare i caratteri sessuali esterni, come i peli pubici, e, in alcuni casi (nelle femmine), compare già il ciclo mestruale. In tutti questi casi è bene rivolgersi al medico repentinamente, in modo da prendere le misure necessarie per far sì che questa pubertà precoce si blocchi e non lasci segni nel corso della crescita.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.