Le piscine per bambini possono essere pericolose: ecco come giocare in sicurezza
In estate un must have sono le piccole piscine gonfiabili per bambini: ideali quando si hanno un piccolo giardino, un cortile o un terrazzo particolarmente spazioso, queste piscinette sono davvero manna dal cielo nei giorni più caldi e afosi dell'anno.
Sono piccole, non ingombrano, fanno felici i bambini e permettono di rinfrescarsi giocando: niente di più bello!
Ma siamo sicuri di utilizzarle come si deve? Se non usate correttamente le piscine gonfiabili per bambini possono diventare davvero pericolose. Ecco perché è bene conoscere i pericoli e soprattutto capire quali siano le attenzioni da adottare quando i nostri bambini giocano nelle piscinette.
Il pericolo di annegamento
Purtroppo, l'annegamento è una causa di morte davvero diffusa: a dirlo è l'IIS, Istituto Superiore di Sanità, che fa sapere che ogni anno sono circa 400 le persone che muoiono per annegamento (in piscina ma anche al mare, nei fiumi o nei laghi). "Gli annegamenti e le lesioni alla colonna vertebrale conseguenti ad attività ricreative in aree di balneazione rappresentano eventi molto gravi che interessano spesso la fascia di popolazione più giovane", fanno sapere sul Bollettino Epidemiologico Nazionale, sottolineando proprio l'incidenza di queste tragedie.
Il pericolo è davvero subdolo perché, a differenza di altri incidenti, silenzioso: quando il bambino o l'adulto si trovano in pericolo sott'acqua, infatti, non riescono a gridare per chiamare aiuto. E non vale solo dove l'acqua è alta: bastano pochi centimetri e l'annegamento può avvenire in poche manciate di secondi.
"Anche in mancanza di dati più precisi", si legge sempre sul Bollettino, "possono essere prese una serie di misure di carattere generale volte alla riduzione del fenomeno. Queste includono una diffusa informazione sui rischi associati al consumo dell'alcol, una maggiore sorveglianza dei bambini da parte degli adulti, un miglioramento delle capacità natatorie e un miglioramento delle conoscenze di primo e pronto soccorso in particolare fra gli addetti alla sorveglianza".
"Gli annegamenti e le lesioni alla colonna vertebrale conseguenti ad attività ricreative in aree di balneazione rappresentano eventi molto gravi che interessano spesso la fascia di popolazione più giovane", fanno sapere sul Bollettino Epidemiologico Nazionale, sottolineando proprio l'incidenza di queste tragedie.
I consigli dell'IIS
Per prevenire questi incidenti, lo stesso Istituto Superiore di Sanità ci fornisce qualche consiglio.
Prima di tutto, è sempre raccomandato controllare a vista i bambini, vigilandoli visivamente e uditivamente e cercando di stare vicino per essere svelti nel caso in cui dovesse accadere qualcosa.
Fino ai 5 anni, è bene stare in piscina (o appena fuori) con il bambino, evitando di affidare la responsabilità ad un altro bambino, seppur più grande.
Quando ci allontaniamo ed usciamo dall'acqua con i bimbi, assicuriamoci di togliere tutti i giocattoli o gli oggetti che potrebbero attirarli di nuovo in acqua.
Infine, svuotiamo sempre e puliamo la piscina dopo l'uso, per evitare il proliferarsi dei batteri, che si depositano sul fondo rendendolo scivoloso e quindi molto rischioso.
Altri consigli utili
Molto utile è poi iscrivere fin da piccoli i bambini e le bambine ad un corso di nuoto: prenderanno confidenza con l'acqua, impareranno a trattenere il fiato sott'acqua e altri trucchi importantissimi.
Infine, se la piscina presenta filtraggio o pompe, è bene proteggere questi elementi con apposite grate, in modo da evitare risucchi pericolosi o che i bambini si impiglino pericolosamente con il costume o i capelli.