Tatuaggi all'henné per bambini, sono sicuri?
La risposta breve è sì, ma in realtà bisogna fare molta attenzione: se l'henné, infatti, viene mescolato con un'altra sostanza, il rischio di dermatiti è molto alto. Via libera quindi ai tatuaggi temporanei per bambini e bambine a base di henné, ma solo con qualche accorgimento.
Cos'è l'henné
L'henné, quando puro, è semplicemente un'erba tintoria naturale ricavata dalle foglie della Lawsonia Inermis, una pianta chiamata anche - appunto - Henna. Quest'erba è nella maggior parte dei casi innocua per l'epidermide e per gli esseri umani ed è per questo che viene usata sia per decorare la pelle (con tatuaggi che spariscono nel giro di qualche lavaggio, al più qualche settimana), sia per la colorazione dei capelli. Il colore dell'henné è, come risaputo, un rosso aranciato; tuttavia, è possibile aggiustare la tonalità mischiando altre erbe tintorie che danno diversi colori, come l'Indigo (nero) o la Cassia (gialla).
Quando diventa un problema
Applicare l'henné sulla pelle diventa pericoloso quando il prodotto utilizzato non è puro. Spesso, infatti, alla Lawsonia viene aggiunta la para-fenilendiammina (o PPD), sostanza che viene utilizzata quando i produttori vogliono ottenere una tonalità più scura. Di fatto è un vero e proprio colorante vietato per uso cosmetico dalla vigente normativa europea. Lo si usa solo per le tinte per capelli in basse concentrazioni, poiché in tutti gli altri casi causa spesso dermatiti e irritazioni, come la dermatite allergica da contatto.
La pelle dei bambini e delle bambine, che è molto più sensibile di quella adulta, quando esposta alla PPD, quindi, manifesta nella maggior parte dei casi questa dermatite. Rossore, gonfiore, prurito e febbre sono solo alcuni dei sintomi di questa reazione allergica. In questo caso, è opportuno contattare immediatamente il pediatra curante o il centro medico più vicino.
A cosa fare attenzione
Quando si decide di applicare un tatuaggio all'henné per bambini, è quindi fondamentale chiedere la composizione dell'erba tintoria che si sta utilizzando, assicurandosi che contenga solo erbe e pigmenti naturali e nessun colorante artificiale come, appunto, la para-fenilendiammina.
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